Durante l’incontro di Pizza e Vangelo da remoto, che abbiamo fatto ieri [vedine la presentazione nel post del 30 aprile], ho segnalato varie interpretazioni della «bestemmia contro lo Spirito che non sarà perdonata in eterno» (Marco 3, 29), concludendo con il cardinale Ravasi che la definisce “una sfida cosciente scagliata contro Dio”. Ho fatto presente che non riuscivo a trovare nella mia memoria di vita e di vite nessun caso concreto di sfida a Dio. Anzi una ne avevo trovata, ma non nella vita, bensì nella Commedia di Dante ed era quella di Vanni Fucci ad apertura del 25° dell’Inferno. Nel primo commento metto l’interpretazione di Ravasi, nel secondo il richiamo a Vanni Fucci, nel terzo una mia richiesta ai visitatori, perché mi segnalino sfide a Dio di loro conoscenza.
Chi sia Vanni Fucci e che mai sarà la sfida a Dio
13 Comments
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Gianfranco Ravasi dixit. La «bestemmia contro lo Spirito» è un peccato superiore a una semplice parolaccia o insulto contro la divinità. È un attacco radicale e consapevole alla realtà intima e profonda di Dio rappresentata dal suo Spirito. Non è un peccato di debolezza come quello dell’adultera che può pentirsi ed è perdonata da Cristo (Giovanni 8,1-11). È, invece, una sfida cosciente scagliata contro Dio.
https://www.famigliacristiana.it/blogpost/bestemmiare-lo-spirito.aspx
Son Vanni Fucci bestia. Nel canto 24 dell’Inferno Vanni Fucci – che è realmente esistito e che è posto da Dante a prototipo del malvagio – si presenta così a Dante che vuol sapere “chi ello era”:
Io piovvi di Toscana,
poco tempo è, in questa gola fiera.
Vita bestial mi piacque e non umana,
sì come a mul ch’i’ fui; son Vanni Fucci
bestia, e Pistoia mi fu degna tana.
(Inferno XXIV, 122-126).
All’inizio del canto 25, poi, Vanni Fucci bestia compie un gesto di scherno [quello delle fiche, inserendo il pollice tra l’indice e il medio, nel pugno chiuso, a simulazione dell’organo femminile] e lo rivolge direttamente a Dio:
Al fine delle sue parole il ladro
le mani alzò con ambedue le fiche,
gridando: togli, Dio, ch’a te le squadro!
(Inferno XXV, 1-3).
Domanda ai passanti. Visitatori belli aiutatemi a trovare esempi di sfide a Dio che non appartengano al mito o ai poemi ma alla realtà della vita d’ogni giorno.
Caro Luigi, io non è che sono un santo. Però mi è venuto in mente che la bestemmia contro lo Spirito Santo è un suicidio spirituale. Esagero? Penso di non per quello che ho letto.
Ma io tutte le mattine, tra me e me, cioè dentro di me, senza che nessuno senta, canto;
Veni Creator Spiiritus,
mentes tuorum visita
imple superna Gratia
quae Tu creasti pectora!
Smetto per non esagerare
VALE ATQUE VALE!
Caro Luigi, forse rischio di aprrofittare della tua ospitalità. Vorrei solo far presente che lo Spirito Santo fece sua Maria, già dal suo concepimento . Difatti l’Angelo non le dice “piena di grazia”, perché piena è la traduzione esatta del latino “plena”, che è la traduzione errata di del greco “Kekaritomene”, che è un participio perfetto passivo (vocativo, femminile e singolare) del verbo ??????? (karitòo) che io nel mio libro ho reso in “colmata di grazia”. Ma Karitoo ha altre accezioni, come “rendere aggraziato, affascinante, bello, piacevole, esaminare con grazia, circondare di favore, onorare con benedizioni, favorire, gratificare”. Io nel libro ho evidenziato queste accezioni con “colmata di grazia, prediletta da Dio, bellissima e perciò
CAPOLAVORO di DIO, che ovviamente era ed è Maria che Gesù, con l’assunzione ha trasformato in TABERNACOLO del PARADISO
Scusa Luigi,
Luigi, ti posso raccontare un sfida a Dio udita con queste stesse orecchie e la risposta dell’Altissimo che non si fece attendere.
La testimonianza che sto per narrare è vera : una sfida in piena regola udita da me medesima difficile da dimenticare tanto mi restò impressa. Potevo avere una decina d’anni, con le mie sorelle e i genitori vivevamo nella casa dei nonni paterni. Già in questo blog ebbi modo di rimembrare la dolorosa esperienza della morte prematura di mio fratello il quale portava il nome (Marcello) dell’unico nostro zio ( unico fratello di mio padre) deceduto pochi anni prima a soli 19 anni prima a seguito di una breve malattia a decorso infausto .
Mio fratello morì nel mese di Novembre e mio nonno cadde in uno stato di profonda depressione, una vera e propria “notte” dell’anima. Chiuso nel suo dolore ,per mesi e mesi non proferì parola né un gemito uscì dalla sua bocca. Ricordo che il suo viso, sempre dolce con noi uniche nipotine, si fece duro come pietra e probabilmente anche il suo cuore lo era. Il fatto accadde in prossimità della Santa Pasqua: si era alla vigilia del Venerdì Santo, mia madre e mia nonna erano uscite per la Messa in Coena Domini , io con le mie sorelle restammo in casa quella sera perché pioveva a dirotto. Ad un certo punto lo sentimmo urlare ,col pugno alzato, parole irripetibili che decisi di ricacciare negli abissi della memoria. Una sfida in piena regola all’indirizzo del Crocifisso che campeggiava sopra la porta di casa. Ebbene: si coricò che era in perfetta salute fisica, non certo dell’anima, e si svegliò il mattino seguente (Venerdì Santo) con il costato tormentato di dolorosissime piaghe – ” Herpes Zoster”- sentenziò il dottore.
Ricordo che guardò di nuovo a quel crocifisso contro il quale aveva urlato parole blasfeme la sera precedente e disse abbozzando un sorriso : “Ah, allora ci sei , ci sei veramente”.
Credo che quel fuoco che lo fece penare per mesi fu purificatore. Un segno dal cielo, forse una risposta al suo dolore, di fatto da quella esperienza ne uscì sanato e consolato..
Nella vita di ogni giorno oggi non ci sono sfide a Dio come quella di Vanni Fucci per il semplice motivo che il 99% delle persone ( almeno in Occidente)non crede nell’esistenza di Dio tanto da sfidarlo . I nostri contemporanei non credono in Dio, cioe’non credono che esiste un essere reale , un essere che esiste e che e’Dio. Percio’ sono diversi da Vanni Fucci. Per sfidare Dio bisogna almeno credere il Lui. Chi sfida un mito? Un illusione! Una creazione mentale dell’,’uomo ? Dio non esiste, e’un illusione.chj sfida un illusione? Vanni Fucci e’a suo modo un credente.
Oggi gli uomini sono a-tei , cioe’non credono in Dio. Nessun bisogno di sfide romantiche scagliate contro Dio.
Viviamo in un epoca di razionalisti materialisti per cui Dio non si sfida , si snobba.
Chiedo scusa per quei puni interrogativi dopo verbo. Grazie!
Buona notte a te, caro e da me stimatissimo Luigi, e a tutti i tuoi visitatori.
Giuseppe
Hai perfettamente ragione Cristina, sono d’accordo con te . come sempre del resto. Perché vedi, come accennavi tu, esiste un ateismo cosiddetto “volgare”, cinico, nichilista, che contempla l’assenza totale del sacro, di Dio : una piaga che permea l’intero occidente e dilaga nel vicino oriente compresa Israele, l ‘America, l’ Asia , l’ Indonesia e oltre e , per contro, un ateismo critico, profondo, tale da sconfinare nella Teologia . Perché in fondo la linea che separa le due cose è davvero sottile . Potremmo , a ragione, definire l’ateismo come un mistero della religione tanto che alcuni ,tra gli Atei storici, divennero teologi per converso molti tra i teologi divennero Atei nel corso della storia ( penso a Stalin). Ma il nuovo nichilismo , o secolarizzazione /scristianizzazione o materialismo indifferentemente, esclude Dio da ogni orizzonte. Anche Socrate venne condannato a morte come “atheos”, come un “senza Dio”, ma non è affatto vero che non ebbe alcun Dio, al contrario, come altri greci istruiti ricusava di adorare i tanti dei della polis . Ma il vero ateismo, questo che si dipana sotto i nostri occhi ha quale unico oggetto di venerazione l ‘uomo . L’uomo per l’uomo, l’uomo che si fa Dio. Un vero e proprio rovesciamento di paradigma. Un processo “virulento” (complice quelle idee ‘illuministe la cui forza non si è mai veramente arresa ) di ordine profano ventre molle, oggi, di ogni atrocità, aberrazione, immoralità sotto il cielo come mai nella storia.
C’è da chiedersi se non vi sia , alla base, la responsabilità – anche, ma non solo- di una certa teologia che ha finito per far precipitare il cristianesimo tradizionale in una profonda crisi e a rendere l’ateismo un fenomeno di massa.
Un carissimo saluto a Giuseppe di Melchiorre, con grande affetto e stima. Ciao Giuseppe…
Ma tu guarda, guarda guarda.
“Il 99% delle persone non crede in Dio…” e altre amenità assortite. E sottoscritte in coppia.
Uno dei baloccamenti (?) di farsi una propria chiesa unipersonale – come fanno le commentatrici qui sopra – a propria esclusiva immagine e somiglianza è questo: si puo’ affermare la qualunque, gabbandola per verità, giacché in questa stessa caricatura di microchiesa ci si comporta da somme sacerdotesse, madri conciliari e dottoresse della pseudochiesa, dispensando giudizi (farlocchi) e condanne ex (finta) cathedra.
Ecco: in controtestimonianze come queste, protratte nel tempo, martellanti, recidive, pervicaci nell’errore, nella volontà, e nella superbia, ci sta proprio un esempio, per dirla usando le parole di Ravasi, di un ” attacco radicale e consapevole alla realtà intima e profonda di Dio rappresentata dal suo Spirito ” e incarnata nella sua chiesa e nel suo popolo.
Semplicemente, a mio parere, non possiamo parlare di qualcuno che sfida consapevolmente Dio perché il cuore dell’uomo lo conosce solo Dio. I demoni hanno fatto questa scelta, lo dice Gesù stesso.
https://gpcentofanti.altervista.org/il-peccato-contro-lo-spirito/
Rif. 5 maggio – 19.38 – numeri
Forse non è il caso di fare i censimento della fede.Nella storia biblica i censimenti non han mai portato bene; nè a Davide né a Quirino, governatore della Siria, se mai avesse pensato di consolidare la “pax augustea”. E sono anche una dimostrazione, quando si vuole rimarcare il peggio oltre ogni ragionevole percentuale, di scarsa fiducia nella potenza della grazia . Vale sempre, anche nello specifico, il “se quando eravamo nemici….molto più ora che siamo riconciliati…”. Ci aiuti “la sancta” (Dei Mater).