Bella la Via Crucis del Papa con i bambini

Una bambina consegna al Papa la Croce per la 14ma stazione. Nel primo commento una mia nota e alcuni link per chi voglia rivedere qualche passaggio e conoscere i partecipanti

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Qualche link. Via Crucis papale coinvolgente forse più che mai, quella di quest’anno, affidata ai bambini. Mia moglie insegnante ed io, che siamo genitori e nonni, l’abbiamo apprezzata. Abbiamo ammirato la libertà di chi ha avuto l’idea, del Papa che l’ha accettata, di quanti hanno contribuito a realizzarla.

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/04/02/0202/00449.html

    https://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2021/4/2/via-crucis.html

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-04/papa-francesco-via-crucis-meditazioni-bambini-casa-divino-amore.html

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-04/papa-francesco-via-crucis-2021-san-pietro-piazza-bambini-covid.html

    2 Aprile, 2021 - 23:21
  2. maria cristina venturi

    Il mistero del Sabato Santo : Gesu’discese agli Inferi

    Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormivano. […] Egli va a cercare il primo padre, come la pecora smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva, che si trovano in prigione. […] Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio. […] Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la Vita dei morti ».
    ( Citazione del CCC)

    3 Aprile, 2021 - 8:20
  3. maria cristina venturi

    A volte sarebbe bello che la Chiesa anziche’ abbassare sempre piu’ l’asticella parlasse ai fedeli anche dei piu’profondi e spirituali misteri della nostra fede.Di queste cose ha sete l’anima nostra , e anche i bambini e anche gli ignoranti, seguivano Gesu’ quando parlava del Regno dei Cieli ( non del Regno della Terra) , camminando fra di loro, in Galilea.

    3 Aprile, 2021 - 9:01
  4. Il Sabato santo è un giorno speciale, ha ragione Maria Cristina Venturi. E’ il giorno del silenzio e dell’attesa, della fede in mezzo allo smarrimento.
    Al nostro piccolo gruppo di Azione Cattolica l’assistente ecclesiastico don Alberto ha tenuto una meditazione sul Sabato Santo come periodo del “già” e “non ancora”. A ben vedere, tutta la nostra vita è il tempo del “già” e “non ancora”. Già essere viventi con tutte le loro caratteristiche e non ancora nella gloria di Dio,

    4 Aprile, 2021 - 19:08
  5. Ecco le riflessioni di don Alberto sul Sabato santo:

    Riflessioni di don Alberto sul sabato santo (26 marzo 2021)
    (Testo raccolto da Gabriella Meattini)
    Don Alberto durante l’incontro prima di Pasqua ha interpretato il nostro tempo alla luce dell’esperienza dei discepoli vissuta il giorno dopo la sepoltura di Gesù. Essi si trovavano in uno stato di grande smarrimento, non vedevano un senso positivo emergere dalla crocifissione; gli inviti alla conversione non erano ascoltati, erano svaniti anche i gesti rassicuranti di Gesù nell’ultima cena. Avevano l’impressione che Dio fosse diventato muto, provavano la vergogna per essere stati traditori, assistevano al crollo di ogni illusione e mancava una prospettiva di futuro.
    Ma perché ci fermiamo al sabato? Lasciamoci ispirare dalla domenica di Pasqua . In Gv, 20 i discepoli gioiscono nel vedere Gesù. Noi siamo simili agli apostoli, chiusi nel cenacolo(Gv, 20, 19), siamo nel tempo del GIA’ e NON ANCORA, tra il tempo della risurrezione di Gesù e la vittoria definitiva con il ritorno del Signore alla fine dei tempi. Riconosciamo le inquietudini di fronte alla “sconfitta” di Dio: è il sabato santo della nostra storia. Come lo viviamo? Che cosa ci rende smarriti? Al di là della pandemia, ci sono altri elementi: la memoria labile del passato, il presente frammentato, la mancanza di immagine del futuro, inquietudine e smarrimento a causa di una memoria che si è fatta debole. Abbiamo avuto un grande cammino cristiano (ad es. le grandi cattedrali, le grandi raffigurazioni pittoriche …). Ma le tracce del passato si sono indebolite nel nostro quotidiano, da qui la fatica di comprendere il presente e immaginare il futuro.
    Altra causa: il secolarismo. E’ difficile vivere il cristianesimo nel nostro contesto culturale; è più facile dirsi non credenti per facilitare le cose. Il credere ha bisogno di essere giustificato.
    Se manca la memoria, anche l’esperienza del presente è frammentaria e prevale la solitudine, dalla famiglia, dalle aggregazioni. Dentro la globalizzazione, l’individualismo e l’indifferenza puniscono i più deboli e fragili.
    La fatica di vivere il presente si proietta nel futuro che appare incerto, incute paura per cui viene meno il desiderio di progettare e ci si aggancia all’attimo fuggente. Non si vuol pensare a un domani impegnativo.
    Ci viene in aiuto Maria. In Gv 19, 27 Giovanni racconto che prese Maria con sé, nel suo cuore e nella sua casa. La Vergine credente, fedele, porta a compimento le attese di Israele. Maria è paziente e perseverante. Quale tipo di consolazione ha offerto nel sabato santo? Maria ci insegna a credere anche di fronte ai silenzi di Dio, alle apparenti sconfitte. Noi non sentiamo la forza di Dio, ci sembra di essere abbandonati da lui; in realtà egli ci porta nelle sue braccia. Da qui viene la forza di resistere nella prova. Questa è anche l’esperienza dei discepoli. Hanno un ricordo carico di nostalgia e tristezza perché tutto sembra perduto. Così è anche per noi, incapaci di nuovi slanci.
    E’ fondamentale la memoria delle opere di Dio, mirabilia Dei, a partire dalla Scrittura. Riceviamo dallo Spirito la forza di attraversare la storia nel progetto di Dio. L’attesa è importante; l’antidoto è la speranza che ha il fondamento in Dio, gioia interiore e pace che sono frutto dello Spirito.
    Per il nostro “sabato” di solitudine, frantumazione e paura, Maria ci dà l’esempio perché riesce a custodire la carità e l’unione, incoraggia e rimette insieme i discepoli. Questo vale anche per noi e per la vita ecclesiale a tutti i livelli; anche nella vita civile e politica ne sentiamo l’urgenza. Dobbiamo evitare atteggiamenti di disfattismo, perché correremmo il rischio di vivere un cristianesimo senza redenzione, fermandoci al venerdì santo. Siamo chiamati a essere pellegrini nella nostra notte rischiarata dalla fede. Il triduo pasquale ci accompagna e ci illumina in questo percorso. Celebrare è come entrare nel sabato del tempo. La liturgia della veglia ci aiuta a superare lo smarrimento e vivere la grazia luminosa che ha rischiarato il sabato di Maria e dei discepoli.
    Hetty Hillesum, nel campo di Auschwitz, diceva che molte volte siamo come un pozzo pieno di detriti e Dio è in fondo e non lo vediamo più. Questo vale anche per noi oggi. Il mistero pasquale ci aiuti a far risorgere Dio dal pozzo della nostra vita. La fede, speranza, carità che hanno contraddistinto Maria siano le caratteristiche del sabato per il nostro tempo, giorno di attesa caratterizzato dal silenzio.

    5 Aprile, 2021 - 20:11

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