Buona Settimana Santa e Grande con il Codex Rossanensis
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Luigi Accattoli
Gerusalemme dei profeti. Dopo tanto che Gesù è in cammino verso Gerusalemme, ora raggiunge la meta. Perchè non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme – come è scritto in Luca 13, 33.
29 Marzo, 2021 - 11:35
Luigi Accattoli
Pullum asinae. C’è Gesù sull’asino, “pullum asinae” in latino, cioè puledro di asina, che entra da re messianico nella Città santa e c’è la folla esultante. Più o meno la stessa che cinque giorni dopo chiederà la sua condanna a morte.
29 Marzo, 2021 - 11:36
Luigi Accattoli
Mantelli stesi. Ci sono i mantelli stesi sulla strada dove passa il puledro e il grido “benedetto colui che viene, il re, nel nome di Signore”.
29 Marzo, 2021 - 11:37
Luigi Accattoli
Il grido delle pietre. Ci sono infine le parole di Gesù: “Se questi taceranno, grideranno le pietre”. Sta a dire che non può essere taciuta la signoria di Dio che è sempre parola scomoda.
29 Marzo, 2021 - 11:37
Luigi Accattoli
Dal Monte la vedi tutta. C’è sullo sfondo il Monte degli Ulivi che domina la città e da lassù la vedi tutta: è una delle vedute più vive che uno riporta dal viaggio in Terra Santa.
29 Marzo, 2021 - 11:38
Luigi Accattoli
Il Signore pianse. Poco dopo l’ingresso in Gerusalemme, Gesù vedendo la città dall’alto del Monte piange su di essa. E c’è oggi – nel presunto luogo del pianto – una chiesa intitolata DOMINUS FLEVIT: “Il Signore pianse”.
29 Marzo, 2021 - 11:40
Luigi Accattoli
Fu quel giorno. Tutto ciò fu quel giorno ed è oggi e sarà sempre. Buona Settimana Santa e Grande.
Veramente preziosa l’immagine che viene qui riprodotta. In quanto al “pullum asinae” mi ricorda un episodio non certo esaltante della mia carriera di latinista. Una volta, mezza assonnata, ho tradotto “pullum” con l’italiano “pollo” e mi chiedevo cosa c’entrasse … Poi naturalmente mi sono resa conto che non era un “pollo”, ma un “puledro”! Meglio tardi che mai!
Sant’Alfonso Maria de’Liguori
Meditazione per il martedì santo
Gesù in croce! Ecco la pruova dell’amore d’un Dio. Ecco la ultima comparsa che fa su questa terra il Verbo Incarnato: comparsa di dolore, ma più comparsa d’amore. S. Francesco di Paola contemplando un giorno l’amore divino nella persona di Gesù crocifisso, e stando in estasi, esclamò tre volte dicendo: “O Dio carità! o Dio carità! o Dio carità!” volendo con ciò significare che non potremo noi comprendere mai, quanto grande sia stato l’amore divino verso di noi nel voler morire per nostro amore.
Gerusalemme dei profeti. Dopo tanto che Gesù è in cammino verso Gerusalemme, ora raggiunge la meta. Perchè non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme – come è scritto in Luca 13, 33.
Pullum asinae. C’è Gesù sull’asino, “pullum asinae” in latino, cioè puledro di asina, che entra da re messianico nella Città santa e c’è la folla esultante. Più o meno la stessa che cinque giorni dopo chiederà la sua condanna a morte.
Mantelli stesi. Ci sono i mantelli stesi sulla strada dove passa il puledro e il grido “benedetto colui che viene, il re, nel nome di Signore”.
Il grido delle pietre. Ci sono infine le parole di Gesù: “Se questi taceranno, grideranno le pietre”. Sta a dire che non può essere taciuta la signoria di Dio che è sempre parola scomoda.
Dal Monte la vedi tutta. C’è sullo sfondo il Monte degli Ulivi che domina la città e da lassù la vedi tutta: è una delle vedute più vive che uno riporta dal viaggio in Terra Santa.
Il Signore pianse. Poco dopo l’ingresso in Gerusalemme, Gesù vedendo la città dall’alto del Monte piange su di essa. E c’è oggi – nel presunto luogo del pianto – una chiesa intitolata DOMINUS FLEVIT: “Il Signore pianse”.
Fu quel giorno. Tutto ciò fu quel giorno ed è oggi e sarà sempre. Buona Settimana Santa e Grande.
Che belle e vere parole caro Luigi. Buona Pasqua
https://gpcentofanti.altervista.org/un-problema-centrale-la-scuola/
https://gpcentofanti.altervista.org/la-marginalita-del-cercatore-del-vero/
Veramente preziosa l’immagine che viene qui riprodotta. In quanto al “pullum asinae” mi ricorda un episodio non certo esaltante della mia carriera di latinista. Una volta, mezza assonnata, ho tradotto “pullum” con l’italiano “pollo” e mi chiedevo cosa c’entrasse … Poi naturalmente mi sono resa conto che non era un “pollo”, ma un “puledro”! Meglio tardi che mai!
Il mio precedente commento passerà la moderazione? Visto il “qui pro quo” veramente incredibile di latino!
Quandoque bonus dormitat Homerus”!
Sant’Alfonso Maria de’Liguori
Meditazione per il martedì santo
Gesù in croce! Ecco la pruova dell’amore d’un Dio. Ecco la ultima comparsa che fa su questa terra il Verbo Incarnato: comparsa di dolore, ma più comparsa d’amore. S. Francesco di Paola contemplando un giorno l’amore divino nella persona di Gesù crocifisso, e stando in estasi, esclamò tre volte dicendo: “O Dio carità! o Dio carità! o Dio carità!” volendo con ciò significare che non potremo noi comprendere mai, quanto grande sia stato l’amore divino verso di noi nel voler morire per nostro amore.