Arriva in libreria una “Vera vita di Miryàm la Madre di Yeshùa”, cioè di Maria la Madre di Gesù, scritta da Giuseppe Di Melchiorre, già frequentatore di questo blog e pubblicata da Book Sprint Edizioni. E’ un libro singolare: semplice nella scrittura ma di grande impegno nei contenuti, libero nella ricostruzione narrativa dei giorni e delle conversazioni di Miryàm con Giuseppe e con Gesù, ma documentatissimo sugli eventi narrati e gli usi, i luoghi e la lingua dei protagonisti: la documentazione è attestata dalle 409 note che accompagnano il racconto. Nei commenti riporto i dati descrittivi del volume e l’indicazione su come acquistarlo, l’indice con i titoli dei 25 capitoli, passi della dedica e della premessa, un brano narrativo sulla presenza di Maria nel Cenacolo. Metto infine un mio amichevole invito alla lettura.
Arriva in libreria una “Vera vita di Miryàm”
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Ecco la prima e la quarta di copertina del volume di Giuseppe Di Melchiorre
Giuseppe Di Melchiorre
La vera vita di Miryàm, la Madre di Yeshùa
Book Sprint Edizioni 2021
Pagine 552 – euro 22.90
Oltre che in libreria il volume è acquistabile direttamente sul sito dell’editrice http://www.booksprintedizioni.it ed è ordinabile telefonando allo 0828951799 o inviando una mail a ordini@booksprintedizioni.it
Indice del volume
– Niente di buona da Nazaret
– Miryàm: una ragazza speciale, anche se nazaretana
– L’editto del censimento romano
– L’annunciazione
– Miryàm visita Elisheva, la sua anziana parente
– Lapidarla? No, la sposo!
– Ecco è nato il mio Figlio… dell’Altissimo!
– Gloria lassù, pace e nemmeno dolore… quaggiù!
– Una spada di parole mi trafiggerà la vita!?… Ma perché?
– La visita dei Magù arrivati dall’Oriente
– Strage a Betlemme e fuga in terra d’Egitto
– Ritorno a Nazaret. Yeshùa diventa maggiorenne e dopo parecchi anni perde il padre
– Miryàm rimane sola, Yeshùa infatti va a Betsaida per dare inizio alla sua missione sulla terra, realizzata con il suo infinito amore, la sua misericordia e la sua bontà
– Miryàm ritrova Yeshùa a Kana e poi va con Lui a Cafarnao
– Yeshùa torna a Nazaret
– Io sono la sua Immàh, l’ha detto Yeshùa stesso
– La cena del saluto e poi la morte di Gesù
– Il racconto della sepoltura di Gesù, il quale poi risorge e si fa vedere anche da sua Madre
– Maria di Magdala racconta di aver visto Gesù Risorto a Miryàm, la Madre di Lui
– Maria va a pregare con gli apostoli e con tutti i discepoli
– Maria continua la preghiera con gli Apostoli Gesù appare a Emmaus e poi nel cenacolo
– Maria persiste nella preghiera comune e, come richiestole, racconta agli Apostoli l’inizio della Buona Novella. Gesù annuncia la discesa dello Spirito Santo
– Lo Spirito Santo scende su Maria, sugli Apostoli e su tutti i discepoli
– Inizia l’apostolato cristiano nel mondo, ma Maria rimane a Gerusalemme con i suoi
– Passavano gli anni e Maria era sempre attiva fino a quando, dopo la vivente dormizione, fu assunta in Cielo
– Glossario
Dedica a Maria. Ecco l’attacco della dedica dell’opera, che è alle pagine 5 e 6 del volume: Io, che ho scritto questo libro, desidero dedicarlo con tutto il cuore a MARIA CONCEPITA IMMACOLATA e poi ASSUNTA, con la speranza di farla beata o “aschrì”, come diceva Lei, che nel suo tempo era inconsapevole di questo privilegio, anche se suo Figlio Gesù, come più volte qui scritto, qualche allusione ad esso gliela fece, però senza approfondire il suo significato importante.
A spiegazione della dedica riporto alcune parole della “Premessa”, che si leggono a pagina 9: Posso umilmente confessare che questo libro è l’effetto della mia devozione mariana, che ebbe i primi sintomi già quando ero bambino, nel tempo delle elementari, cioè dal 1951 al 1956, essendo io nato nel 1945 a Castellalto (TE). Allora la statua dell’Immacolata, presente nella chiesa di Castelbasso – frazione di Castellalto (TE) – dove la mia famiglia si era trasferita, mi affascinava così tanto che spesso mi fermavo ad ammirarla esposta dentro la vetrina dell’armadio nel quale era custodita e alla vetrina alla quale io, da piccolo insipiente, bussavo sempre sorridente.
Affettuosa fantasia. Così l’autore a pagina 8 presenta il contenuto narrativo del volume: Secondo il suggerimento del Dottore della Chiesa Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, è ricostruita la vera giovane vita di Maria con affettuosa fantasia, ma molto verosimile perché ispirata alla sua realtà sociale e religiosa. Poi, attingendo ai Vangeli Canonici, ma non apocrifi, è ricostruita la presenza attiva e partecipe di Maria nella nuova missione del suo Gesù, della quale Lei fu proprio l’inizio. Con riferimenti agli Atti degli Apostoli, è narrata anche la sua presenza molto attiva e partecipe nella Chiesa nascente. Dopo la sua vivente dormizione, fu assunta in cielo da Gesù. La predilezione di Dio, che aveva colmato di Grazia quella ragazza nazaretana, è stata confermata da Lei stessa, il “Petito Damizelo” che, nel 1858, apparendo come una ragazzina, confermò a Lourdes di essere proprio Lei “Immaculada Counceptiou” cioè Immacolata Concezione.
Il ruolo dell’affettuosa fantasia è stato sottolineato dall’editore apponendo al titolo del volume la qualifica di “romanzo”. Il mio amico Giuseppe Di Melchiorre riconosce che sulla vita privata di Maria ha lasciato libera la sua immaginazione ma rivendica il rigoroso rispetto – in ogni pagina del volume – dei dati forniti dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli per quanto riguarda il ruolo svolto da Maria nella vita pubblica di Gesù e nella storia della prima generazione cristiana.
Maria nell’Ultima Cena. Maria non è nominata nelle narrazioni evangeliche dell’Ultima Cena, ma l’affettuosa fantasia del nostro autore ve la colloca e anzi le offre un posto “al centro del tavolo, alla destra di Gesù”. Ecco alcuni paragrafi che descrivono il ruolo di Maria nella Cena, presi dal capitolo 17 del volume, intitolato “La cena del saluto e poi la morte di Gesù”.
«Ho desiderato ardentemente di mangiare questa cena di saluto con voi, prima della mia passione… Però vi dico: sappiate che non vi lascerò mai… E sarò con voi finché in terra non si compia il regno di Yahweh…»
Poi si sedette e fece segno alla Madre di dargli il pane. Lei, con un sorriso affettuoso, prese sul tavolo le sfoglie preparate da Lei e gliele passò, dopo averle baciate. Yeshùa le afferrò con una mano e poi, contraccambiandole il sorriso, le appoggiò le sfoglie al grembo, appena sotto il piano del tavolo. Atto di cui si rese conto, ovviamente, solo la Madre, che intanto lo guardava come per chiedere a suo Figlio cosa volesse significare. Lui, insistendo nel sorriso, le sussurrò: «Capirai, Immàhhh [mamma] mia… Sei mia Em [madre], no? …»
Quindi si alzò con le sfoglie tenute con le mani, allungò le braccia e le stese verso tutti i presenti. Quindi le frantumò con calma e, con tono convinto mentre teneva una mano appoggiata sulla spalla della madre, affermò: «Questo è il mio corpo che è dato per voi… Fate questo in memoria di me… Tenendo ben presente che questo pane sono io… Ma davvero! … Io non sono in questo pane…» E, calcando la voce, aggiunse: «Io SONO questo pane… E quando lo mangerete, Io un po’ diventerò voi…»
Miryàm, rimanendo seduta, lo abbracciò alla vita e gli poggiò la testa nel fianco mentre le si arrossavano gli occhi. Poi Yeshùa si sedette e guardò la Madre che, il suo pezzettino di sfoglia lo aveva accostato al grembo per poi stringerlo sul cuore, mentre guardava il Figlio nella memoria di quanto Lui le aveva detto a proposito di un nuovo cibo, proprio il giorno in cui la lasciò per iniziare la sua missione.
Ma Yeshùa, forse capì il suo ricordo, le strizzò un occhio, assentì con la testa e le sussurrò: «Considerato che il mio Ab [Padre] mi ha tessuto nel tuo grembo, la mia carne è la tua. E io, per come sei e sai perfettamente, ho rispettato il tuo grembo quando sono nato… Difatti non potevo e nemmeno volevo infrangere il capolavoro del mio Ab celeste… Capolavoro che sei proprio Tu! …»
Diede un bacio in fronte alla Madre poi fece cenno a tutti di cominciare a mangiare. E tutti mangiarono tutto, finché alla fine Yeshùa si alzò di nuovo e, sempre tenendo una mano appoggiata sulla spalla della madre, mentre con l’altra le fece capire di dargli il calice del vino, cosa che Miryàm fece subito, aggiunse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti… In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite, fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno del mio Ab celeste…»
Appena Miryàm sentì “il sangue dell’alleanza versato per molti” scoppiò a piangere. Allora Yeshùa le disse di andare nell’altra stanza, precisandole: «Non piangere, Em mia, io posso donare il mio sangue, solo perché me l’hai fornito tu… Perciò il tuo contributo è stato determinante per la mia missione salvatrice”.
[Dalle pagine 356 e 357 del volume]
Invito alla lettura. Questa “vera vita di Miryàm” è un lavoro di molti anni, l’opera di una vita, si direbbe. Ma è soprattutto un lavoro di molto amore. La semplicità del linguaggio è strettamente legata, in essa, alla genuinità del sentimento e delle intenzioni. La piana comunicativa del racconto è anche frutto di conquista e di numerose riscritture: l’autore ha voluto sapientemente unire il proprio spontaneo affetto mariano a un vasto patrimonio di informazioni storiche e linguistiche raccolte laboriosamente nei decenni. Ne è venuto un lavoro che potrà essere d’aiuto e di conforto alle persone semplici, che si accostano con fiducia ai Vangeli e alla figura di Maria. Non lo consiglio a chi cerca teologia, ma a chi ama e pratica la pietà verso la Madre di Gesù.
Giuseppe di Melchiorre con in mano la copia civetta del volume appena pubblicato
Lieto che il libro sia uscito. Ho scorso i titoli dei capitoli e ho molto apprezzato quello relativo alla comunicazione che , della risurrezione di Gesù, fa Maria di Magdala alla Madonna. La quale non sapeva ancora dell’evento.
Una bella intuizione. Maria è un seme di continuo rinnovamento. https://gpcentofanti.altervista.org/la-rivoluzione-continua-degli-autentici-esercizi-spirituali/
Sincera gratitudine all’amico Giuseppe di Melchiorre per il dono di questo suo lavoro e questa sua opera.
Grazie a Luigi per la segnalazione.
Buona Quaresima a tutti!
Da Anna Maria Travaini ricevo questo messaggio:
Caro Luigi, penso proprio di acquistare il libro. Grazie
Un abbraccio. Anna Maria
Da Giuseppe Di Melchiorre ricevo questo messaggio:
Sto rileggendo il libro di carta con molto impegno e, sinceramente, mi chiedo ma come ho fatto ad inventare certe situazioni famigliari e parentali di Maria? Mi viene la conferma che me le ha ispirate Maria stessa. E adesso condivido in pieno la definizione di “ROMANZO” che non è assolutamente dequalificante. Oso dire che la BookSprint Edizioni ha condiviso il mio attaccamento mariano e MARIA, per come la conosco io, sicuramente la ricompenserà a partire da Vito e senza tralasciare nessuno, perché tutti hanno reso evidente e leggibile il Capolavoro di Dio. Leggo che anche i frequentatori del blog di Luigi Accattoli hanno scritto che acquisteranno il libro. Vuol dire che si fidano di Luigi che mi stima molto. Io infatti l’ho fatto venire anche nel mio Castelbasso per la presentazione di un suo libro. Non per nulla, come diceva Marco Tullio Cicerone “Est enim amicitia nihil aliud nisi omnium divinarum humanarumque rerum cum benevolentia et caritate consensio”. Cioè “L’amicizia non è altro che l’accordo di tutte le cose divine ed umane per mezzo dell’affetto e dell’amore”. Nel divino ovviamente c’è il Capolavoro di Dio, cioè Maria, ma nell’umano risplende la bravura abbagliante di Booksprint Edizioni”. Della quale abbiamo beneficiato io e Maria, ma io sono solo l’ombra di Maria e la cosa mi fa felice
I più affettuosi complimenti all’amico Giuseppe Di Melchiorre: lunedì andrò ad acquistare il libro.
Buon fine-settimana al “pianerottolo” !
Roberto Caligaris
Questo libro di attira. Anche io lo voglio comprare.
Da Giuseppe Di Melchiorre ricevo questo messaggio:
Ricordo che con Roberto Calligaris in passato ho avuto contatti.
Sono molto grato a chi acquista il libro, facendomi interprete della gratitudine di Maria che sicuramente sarà aschrì, perché apprezzeranno la vera ragazza ebrea, che ha cambiato il mondo con il suo Gesù, non per nulla è diventato il centro della storia mondiale. Difatti nelle datazioni storiche le date vengono indicate con a.C. e d.C. e io questo nel libro l’ho evidenziato quando ho ricordato l’errore di traduzione dello Pseudo, cioè falso Matteo, che ha fatto nascere Gesù tra due animali, invertendo il genitivo plurale delle parole grechei zoé (vita) con quello di zoòs, (animale), mentre il Profeta voleva dire che gli animali obbedivano al padrone, ma le persone non ubbidivano a Dio.