Il Papa all’Angelus ha ricordato la morte per freddo di un nigeriano, quattro giorni addietro, vicino a San Pietro e ha fatto ricorso all’autorità di Gregorio Magno per segnalare la gravità del fatto: nei commenti le parole di Francesco, una fonte sulle parole da lui attribuite a Gregorio Magno, il richiamo a un’occasione nella quale qui nel blog già ragionammo dei morti per freddo in Roma e ci richiamammo a Papa Gregorio: eravamo nel 2008 e non c’era Francesco a scaldare la disputa su immigrati e senzatetto.
Gregorio Magno e il nigeriano morto di freddo qui accanto
5 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
A pochi metri da piazza San Pietro. Francesco all’Angelus: Lo scorso 20 gennaio, a pochi metri da Piazza San Pietro, è stato trovato morto a causa del freddo un senzatetto nigeriano di 46 anni, di nome Edwin. La sua vicenda si aggiunte a quella di tanti altri senzatetto recentemente deceduti a Roma nelle stesse drammatiche circostanze. Preghiamo per Edwin. Ci sia di monito quanto detto da San Gregorio Magno, che, dinanzi alla morte per freddo di un mendicante, affermò che quel giorno non si sarebbero celebrate Messe perché era come il Venerdì santo. Pensiamo a Edwin. Pensiamo a cosa ha sentito quest’uomo, 46 anni, nel freddo, ignorato da tutti, abbandonato, anche da noi. Preghiamo per lui.
Gregorius Magnus dixit. “Gli fu annunciato che in città era morto un uomo per fame. Quel giorno Gregorio non volle celebrare la messa: ‘Oggi è venerdì santo’ (giorno in cui non si celebra la messa) disse, ‘perchè in quell’uomo è morto Gesù’ e se ne fece una colpa personale come se lo avesse ucciso con le sue mani” (Giovanni Diacono, Gregori Magni vita 2, 29).
Quando venne in disputa – qui nel blog – la faccenda dei morti di freddo in Roma nell’inverno, io volevo fare riferimento a quelle parole di Papa Gregorio, ricordando d’averle lette da qualche parte, ma non riuscivo a ritrovarle. Chiesi aiuto a Maria Grazia Mara, che era stata mia docente di “Letteratura cristiana antica” alla Sapienza negli anni ’60 del secolo scorso, e lei m’indicò la fonte.
http://www.luigiaccattoli.it/blog/che-spreco-quando-una-maestra-se-ne-va/comment-page-1/#comment-20124
E’difficile da replicare a chi, critico contro la Chiesa istituzionale, dice “Dentro le mura del Vaticano ci sono appartamenti di 300 e piu’metri quadri a disposizione di cardinali , lussi e confort, e pochi metri fuori muoiono clochard di freddo :quanti clochard potrebbero essere ospitati nei lussuosi appartamento dei monsignori? ”
Difficile replicare perche’e’la realta’purtroppo: le belle parole ipocrite e la retorica di tanti discorsi ecclesiastici stridono con la realta’dei fattida una parte i poveri disgraziati all’altra i ricchi:anche e soprattutto, con un contrasto paradossale, nel Vaticano .L’ ipocrisia al cubo.
Da don Pietro Spernanzoni – parroco del Duomo di Recanati – ricevo questo messaggio:
Carissimo Luigi, alla sera alla recita di compieta associo la lettura dei tuoi post. Non sono così esperto nell’uso di questi strumenti e non so inserirmi nel sito, quindi uso lo strumento della posta. Questa sera ho visto realizzato in quello che scrivi quanto ha detto Papa Francesco ai giornalisti di evitare articoli “copia-incolla” ma di scrivere dopo aver consumato le scarpe, aver fatto ricerche personali… eccetera.
Grazie per le storie di preti che hai incluso nelle 75 storie di Covid. mi hanno aiutato a sentirmi prete. Grazie.
—
don Pietro Spernanzoni
Credevo che si morisse di freddo in Bosnia, invece anche da noi! Solo il Signore può asciugare tutte queste lacrime! In quanto a Gregorio Magno, mi è caro perché nei suoi Dialoghi dà notizia dei due patroni della mia città, Florido e Amanzio. Quelli erano tempi veramente bui. Il Signore diceva: “I poveri li avrete sempre con voi”. Per fortuna anche i santi li abbiamo sempre con noi!