Tutti gli anni in questa data qualche testata mi chiedeva di fare gli auguri al Papa che compiva gli anni. Erano auguri argomentati, entravano nel merito del suo governo della Chiesa. Quest’anno glieli faccio più semplici, a nome – se ha senso – dei compagni di camera che ho avuto in ospedale: ero l’unico che aveva il computer e abbiamo seguito, tutti, le dirette papali dei diciassette giorni che sono stato lì. Tutti eravamo felici di ascoltarlo. Nessuno era sconcertato dalle sue parole su Maria, sulla preghiera, sulla conversione, sui novissimi: parole sue che abitualmente tanto turbano gli intellettuali. Gli mando questo saluto a nome dei più poveri tra i poveri: i poveri di respiro, che sono vicinissimi ai poveri di spirito. Nei commenti metto le due risposte di un’intervista che ho dato ieri a una testata che non nomino [perchè non è ancora pubblicata] sul ruolo di Francesco nella pandemia.
Auguri a Papa Francesco nel suo ottantaquattresimo
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Non può mancare, al vaticanista, una domanda su Papa Francesco. Quale aspetto del suo pontificato pensi stia mettendo in evidenza il suo impegno di condurre il gregge del Signore nella “selva oscura” della pandemia?
E’ proprio Francesco ad avermi confermato nella decisione di cercare storie e segni di Vangelo nella pandemia. Così parla nel paragrafo 54 dell’enciclica “Fratelli tutti”: “Dio continua a seminare nell’umanità semi di bene. La recente pandemia ci ha permesso di recuperare e apprezzare tanti compagni e compagne di viaggio che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. Siamo stati capaci di riconoscere che le nostre vite sono intrecciate e sostenute da persone ordinarie che, senza dubbio, hanno scritto gli avvenimenti decisivi della nostra storia condivisa: medici, infermieri e infermiere, farmacisti, addetti ai supermercati, personale delle pulizie, badanti, trasportatori, uomini e donne che lavorano per fornire servizi essenziali e sicurezza, volontari, sacerdoti, religiose, hanno capito che nessuno si salva da solo”.
Quale iniziativa del Papa ti è apparsa più convincente nell’arco di questi mesi?
L’accompagnamento del Popolo di Dio che ha realizzato, inventato dovremmo dire, perché era senza precedenti, con le messe del mattino durante la prima fase della pandemia. Francesco ha mostrato allora come un Papa possa governare la Chiesa guidandone la preghiera e come – nella preghiera – si possa cogliere che il Vangelo è all’opera in tutta la famiglia umana. Con una delle intenzioni proposte in quelle messe, il tre maggio, domenica del Buon Pastore, il nostro caro Papa paragonò i preti che morivano per assistere i fedeli ai medici che allo stesso modo davano la vita per le persone affidate alla loro cura: quel giorno invitò a contemplare congiuntamente “l’esempio di questi pastori preti e pastori medici”. Ecco come lo Spirito, che soffia dove vuole, può muovere nel profondo ogni umanità a intendere la via della misericordia e del dono della vita che sono valori primari del Vangelo.
Scribi di ieri e intellettuali di oggi. Per la diversità di atteggiamento dei semplici e degli intellettuali davanti a Francesco vale il paradigma evangelico sviluppato da Luca nei capitoli 5 e 6 del suo Vangelo:
“Mentre le folle facevano ressa intorno a Gesù per ascoltare la parola di Dio” (Luca 5, 1),
“gli scribi e i farisei lo osservavano per trovare di che accusarlo” (Luca 6, 7).
FarodiRoma.it. Andare alla ricerca di storie “con l’ottica particolare di raccogliere le testimonianze di quanti in questo dramma civile hanno vissuto con coerenza le virtù evangeliche”. E’ scritto nella premessa di un articolo pubblicato su FarodiRoma, quotidiano online di informazione diretto da Salvatore Izzo, che fa riferimento alla raccolta di storie di pandemia per la quale Accattoli ha avuto il Premio UCSI che gli verrà consegnato sabato da remoto:
https://www.farodiroma.it/il-grande-vaticanista-luigi-accattoli-cerca-fatti-di-vangelo-al-tempo-del-covid/
lafrecciaweb.it. L’annuncio del riconoscimento del Premio Ucsi Natale 2020 è un’occasione per trasmettere ad Accattoli «la solidarietà de la frecciaweb e di tutta la redazione, con l’augurio di tornare presto a casa, e realizzare il progetto di trasformare le sue “storie di pandemia” in un nuovo libro».
https://www.lafrecciaweb.it/2020/12/14/ucsi-premiato-luigi-accattoli-faro-di-speranza-in-tempo-di-pandemia/
Luigi, ore 15:28
“Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenute nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”
(Matteo 11, 25)
Un abbraccio.
Giuseppe Vettori
Buon compleanno al nostro caro e grande Papa Francesco !
Roberto Caligaris
Mi unisco di cuore agli auguri di Buon Compleanno a papa Francesco.
Da Gianni Valente ricevo questo messaggio:
E’ bella, caro Gigi, anche questa esperienza che racconti della tua tribolazione in ospedale. L’immagine di te e dei tuoi compagni casuali di patimento che dal letto d’ospedale condividete «felici» l’ascolto del vescovo di Roma che prega e ripropone le parole più semplici della fede mi dà respiro. È un’immagine folgorante di come proprio per voi «poveri di respiro» si sia fatta presente un’opera di misericordia corporale e spirituale sui generis, cucita apposta per voi… ed è anche un’intuizione potente di quella che mi appare un po’ come la “croce e delizia” di questo incredibile tempo ecclesiale. Con i circoli intellettuali di ogni risma che sembrano quasi essersi stancati di giocare con le caricature e i simulacri di Papa Bergoglio che loro stessi gli hanno cucito addosso per lunghi anni, mentre le moltitudini dei piccoli e dei poveri cristi, presi dentro le malattie, gli inciampi e le fatiche della vita reale, continuano a godere e a trovare refrigerio nella sua predicazione più ordinaria, nei suoi gesti più abituati: le omelie di Santa Marta (oggi interrotte), gli Angelus, le Catechesi del mercoledì…. Lì dove pulsa qualcosa di vivo e di interessante, che tanti “addetti ai lavori” non riescono a vedere… E magari è sempre stato così, fin dall’inizio («ti ringrazio, Padre, perché hai nascosto queste cose ai grandi, e le hai mostrate ai piccoli…»)
Ti abbraccio ancora, Gigi, e grazie anche del tuo prezioso augurio al nostro Papa.