Con tremore e fiducia nella tribolazione dei giorni

Mi è stato chiesto per una nuova intervista come vivo la tribolazione di questi giorni e ho risposto che l’attraverso con tremore e fiducia. Tremore per quanto può capitare, fiducia nelle mani alle quali mi affido. Nella settimana più dura della mia ospedalizzazione, quella a cavallo tra novembre e dicembre, avevo perso il fiato e la voce, non riuscivo a bere, la ventilazione dell’ossigeno mi teneva in una specie di delirio permanente. Ho immaginato che stesse arrivando la mia ora. Nei commenti dico come si manifestava quel vaneggiamento, che aveva un lato penoso e uno di commedia. Come in ogni giorno dell’uomo sulla terra, anche lì c’era da piangere e c’era da ridere.

11 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Il vento della pena. Avevo trovato in alcune delle 60 storie di pandemia da me narrate nel blog che il vento dell’ossigeno porta spesso a qualche delirio. Per due o tre giorni quel delirio vagabondo l’ho sperimentato anch’io. O almeno così interpreto quello che mi capitava. E c’era una pena, in esso. Mi figuravo con precisione, stando sveglio l’intera notte, sotto il flusso continuo dell’ossigeno, di dover dare risposte precise alle domande che nella giornata precedente mi avevano fatto i dottori in visita. Dovevano essere risposte scritte. Mentalmente scrivevo, cancellavo, mi accorgevo dei refusi, infine inviavo il messaggio e non sapevo a chi e dicevo “ecco ho risposto” e subito riprendevo a rifarlo perchè quello – mi pareva – si era perso. Tutto era un vaneggiamento, tranne la pena che sperimentavo nel condurlo.

    16 Dicembre, 2020 - 23:33
  2. Luigi Accattoli

    La faccia comica. In altro vaneggiamento ritornante, questo ancora più preciso, marcato, direi di vero delirio, se mai sapessi quello che dico, mi pareva di essere il Fantozzi più imbranato: proprio lui, il Paolo Villaggio che sempre mi ha divertito con i suoi film dei quali ho imparato a memoria interi brani. Ero lui quando gli si intrecciano le dita e non riesce a scioglierle e non sta seduto e neanche in piedi e fa di sì con la testa a ogni mortificazione proposta dalla sorte. Ebbene, con voce inarticolata proprio come la sua in quelle scene, io dicevo a me stesso in persona di Fantozzi: non respiro, non respirerò più, e così finirà la commedia. Lo strano più strano era che mi divertivo, o quasi, a interpretare il Fantozzi soffiante.

    16 Dicembre, 2020 - 23:43
  3. Che ti leggano i ragazzi, Luigi, spero che ti leggano i ragazzi, che scalpitanti mordono il freno, che facilmente mollano sulle precauzioni, che si incontrano e chiacchierano e scherzano a mascherine abbassate nei parchi e nelle case …

    La pena per quel che scrivi, e l’ammirazione grande per il coraggio indomito che vi leggo.
    Che il Signore continui a benedirti.

    Assunta Steccanella

    17 Dicembre, 2020 - 8:18
  4. Ciro Fusco

    Landino.it. Una segnalazione della prossima premiazione Ucsi viene anche dal blog Landino, che prende il nome da una sala del monastero di Camaldoli dove si riunisce periodicamente un gruppo di amici accomunati dall’esperienza nella Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana). Sono conoscenti e amici di Accattoli perchè anche lui ai vent’anni fu nella Fuci.
    https://www.landino.it/blog/premio-giornalisti-e-societa-a-luigi-accattoli

    17 Dicembre, 2020 - 9:51
  5. Ciro Fusco

    Facebook diocesi di Torino. “Parlare di Covid in modo nuovo”: è il titolo di un’argomentata analisi sulle “Storie di pandemia” raccolte e offerte in lettura e riflessione su questo sito. A svolgerla è Lorenzo Cuffini, ospite frequente e “storico” del blog, e la si può leggere per intero sulla pagina Facebook dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura dell’Arcidiocesi di Torino
    https://www.facebook.com/pastoralecultura.to/posts/3501053606681549

    17 Dicembre, 2020 - 10:05
  6. Amigoni p. Luigi

    Compleanno del Papa

    Mi spiace interrompere il filo commovente della narrazione di Accattoli e amici sulla “pandemia”.
    Ricordo gli 84 anni del Papa, oggi, con le richieste molto, molto materiali, del canto ufficiale sanpietrino per ogni papa.
    “Oremus pro pontifice nostro F. Dominus conservet eum (anche dal Covid), et vivificet eum et beatum faciat eum in terra et non tradat eum in animam inimicorum eius (= nelle grinfie dei suoi spietati nemici)”.

    17 Dicembre, 2020 - 10:53
  7. Sumpontcura

    I tuoi ossimori, caro Luigi, “a lagrimar mi fanno tristo e pio”.
    Mentre leggevo, con gli occhi umidi, la tua testimonianza, la memoria mi correva ad altri ossimori, vissuti e centellinati da un poeta, Giovanni Giudici, che – anche lui, come te e me – attendeva con timore e speranza.

    (…) Dio dell’acme e del declino
    Dio che viaggi il mio destino
    Dio del no che si dona
    Dio ragione che sragiona (…)
    Dio d’ogni tenero interstizio
    Dio del canto nel supplizio (…)
    Dio del grembo Dio del mare
    che mi guidasti a navigare
    Dio nostra stella solitaria
    e Dio del fumo Dio dell’aria
    Dio con te stesso ricongiunto
    nel vano punto del tuo punto (…)

    Giuseppe Vettori

    17 Dicembre, 2020 - 15:15
  8. roberto 55

    Che straordinaria lezione di vita, Luigi, ci stai impartendo !

    Roberto Caligaris

    17 Dicembre, 2020 - 16:10
  9. Fabrizio Scarpino

    Luigi, grazie di cuore.

    17 Dicembre, 2020 - 17:41
  10. Lorenzo Pisani

    Anche se in ritardo, ci sono pure le mie felicitazioni per il ritorno a casa. Continua a scrivere se questo ti fa stare meglio… ma non affaticarti.
    PS Molto belle le parole di Brunelli.

    17 Dicembre, 2020 - 18:40
  11. Leggendo le notizie giornaliere non avevo immaginato tante sofferenze. Ora per fortuna sei a casa, Luigi!

    17 Dicembre, 2020 - 19:39

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