Transessuali e spacciatori vi passano avanti

La parabola dei due figli, che è nel Vangelo che leggeremo domani a messa [Matteo 21, 28-32], propone una delle rovesciate più stordenti di Gesù: “I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”. Lo dice ai “capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo”. Chi sono oggi i pubblicani e chi sono gli anziani del popolo? Nel primo commento riporto il brano, nel secondo e nel terzo provo a tradurre nell’oggi le categorie sociali indicate da Gesù.

5 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Matteo 21, 28-31. Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29 Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30 Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31 Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?”. Risposero: “Il primo”. E Gesù disse loro: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

    26 Settembre, 2020 - 11:28
  2. Luigi Accattoli

    Spacciatori ed evasori totali. Chi sono oggi i pubblicani e le prostitute che passeranno avanti, con facilità, a teologi e vescovi, consiglieri nazionali dell’Azione Cattolica, nonchè lettori dilettanti della Scrittura e vaticanisti e blogger? Con le prostitute è facile rispondere: più o meno sono quelle di sempre. Aggiungiamo i trans e ci siamo. Con i pubblicani l’impresa è più ardua: erano collaborazionisti con i romani e vessatori del popolo, traditori della comunità. Erano visti come i peggiori tra i malfattori. Proviamo a metterci gli spacciatori, gli usurai, gli scafisti, gli evasori totali. Ma per intendere il rovesciamento evangelico non basta individuare le categorie, occorre il “pentimento” come dice il Vangelo di domani al versetto 32.

    26 Settembre, 2020 - 11:29
  3. Luigi Accattoli

    La conversione dei buoni. Gesù mira al cuore delle donne e degli uomini, non all’anagrafe familiare, sociale, parrocchiale. Il suo Regno non è fatto soltanto per i giusti ma anche per i peccatori. Ciò che conta è che l’uditore del Vangelo avverta la propria condizione di peccato e se ne penta. Non si salva soltanto il figlio maggiore che resta nella casa paterna ma anche il fuggiasco che vi torna, e anche al primo dei due figli della parabola di domani che dice “non ne ho voglia” ma poi si pente e va. La chiave di volta è di riconoscersi nudi, a mani vuote, di fronte alla chiamata. Da essa nessuno è escluso ma essa può essere accolta solo nella conversione. Il rovesciamento evangelico segnala che a volte può risultare più ardua la conversione dei buoni rispetto a quella dei cattivi.

    26 Settembre, 2020 - 11:29

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