Pelagus pulchritudinis – e cioè: #la bellezza è frequente


Passando stamane per via Paisiello, che corre a lato di Villa Borghese, ho fotografato in facciata Villa Grotta Pallotta che ha nella cornice o tagliapiano di centro una sentenza latina sulla grande bellezza di Roma: la riporto, la traduco e ve la dedico nel primo commento. Nel secondo dico di chi è e con bel garbo ne scippo una parte e la faccio mia.

3 Comments

  1. Luigi Accattoli

    La sentenza è questa: Inclyta ac celebris Roma immensum est atque omni oratione majus pelagus pulchritudinis. Traduco: La nobile e famosa Roma è un mare di bellezza immenso e più grande di quanto chiunque possa dire.

    10 Settembre, 2020 - 22:58
  2. Luigi Accattoli

    L’autore è Temistio, un intellettuale greco del IV secolo, che fu anche funzionario imperiale e in tale veste venne più volte da Costantinopoli e Roma e se ne innamorò. La sentenza si trova nel tredicesimo dei suoi 33 Discorsi. Sulla cornice marcapiano della Villa da me fotografata la sentenza corre su due lati. In facciata troviamo solo la seconda parte: “immensum est atque omni oratione majus pelagus pulchritudinis”. Se ci fermiamo a queste parole le potremmo tradurre così: “Il mare della bellezza è immenso e più grande di quanto chiunque possa dire”. Così tagliata la sentenza mi piace di più: non parla più della bellezza di Roma ma dell’universo. E in sostanza viene a dire che la bellezza è spesso tra noi, intorno a noi, nel panorama, nelle piante, nelle città, nelle ore, nelle nostre parole. In Instagram ho proposto un hastag che dice #la bellezza è frequente.

    10 Settembre, 2020 - 22:58

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