“Due o tre riuniti nel mio nome”: la Chiesa feriale

Nel Vangelo che leggiamo domani [Matteo 18, 15-20] troviamo una delle parole di maggiore consolazione che ci ha lasciato Gesù: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Una parola che incoraggia a seguirlo pur nell’evidenza della nostra debolezza e del peccato del mondo. Una parola di consolazione paragonabile all’altra che è anch’essa in Matteo, nella chiusa del Vangelo: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (28, 20). Nel primo commento il contesto immediato della parola di Gesù, nel secondo un mio spunto di lettura.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Matteo 18, 19sIn verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.

    5 Settembre, 2020 - 10:12
  2. Luigi Accattoli

    Popolo dell’intercessione. Sappiamo dalla grande dottrina che noi cristiani costituiamo una stirpe sacerdotale, un popolo dell’intercessione. Lo sappiamo e l’abbiamo ben assimilato per quello che riguarda la grande Chiesa: l’assemblea eucaristica riunita intorno al vescovo. Meno, molto meno l’abbiamo assimilato per quello che riguarda la Chiesa feriale, che “avviene” ogni volta che due o tre sono riuniti nel suo nome. Anche quando una coppia (due), o una coppia con un figlio (tre), pronunciano il nome di Gesù, ecco che anche in quel momento minimo della vita cristiana, il Cristo partecipa alla nostra invocazione. Anche in quel seme di preghiera il gemito dello Spirito si afferma in pienezza. E in forza di quel gemito quei due o tre parlano a nome di tutti. La loro preghiera diviene la preghiera del genere umano.

    5 Settembre, 2020 - 10:14

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