Nella catechesi di stamane – che si è svolta ancora senza popolo: così avviene dall’undici marzo – Francesco ha trattato dell’opzione per i poveri applicandola alla pandemia ed affermando che a tale opzione dovrebbe porre mano tutta la Chiesa. In particolare ha fatto un appello per la destinazione universale del futuro vaccino, perché non sia oggetto di lotta e di accaparramento, ma sia messo a disposizione dell’intera umanità. Nel primo commento riporto il paragrafo che contiene l’appello per il vaccino. A seguire alcuni richiami utili a cogliere la portata della questione.
Francesco: il futuro vaccino sia “universale e per tutti”
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Francesco sui poveri e sul vaccino. L’opzione preferenziale per i poveri, questa esigenza etico-sociale che proviene dall’amore di Dio (cfr LS, 158), ci dà l’impulso a pensare e disegnare un’economia dove le persone, e soprattutto i più poveri, siano al centro. E ci incoraggia anche a progettare la cura del virus privilegiando coloro che ne hanno più bisogno. Sarebbe triste se nel vaccino per il Covid-19 si desse la priorità ai più ricchi! Sarebbe triste se questo vaccino diventasse proprietà di questa o quella Nazione e non sia universale e per tutti. E che scandalo sarebbe se tutta l’assistenza economica che stiamo osservando – la maggior parte con denaro pubblico – si concentrasse a riscattare industrie che non contribuiscono all’inclusione degli esclusi, alla promozione degli ultimi, al bene comune o alla cura del creato (ibid.). Sono dei criteri per scegliere quali saranno le industrie da aiutare: quelle che contribuiscono all’inclusione degli esclusi, alla promozione degli ultimi, al bene comune e alla cura del creato. Quattro criteri.
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/08/19/0420/00954.html
Unire le capacità scientifiche. Già in più occasioni – da marzo a oggi – Francesco aveva perorato la causa di un accesso universale al futuro vaccino. L’intervento più impegnativo l’aveva fatto al Regina Coeli del 3 maggio: “Desidero appoggiare e incoraggiare la collaborazione internazionale che si sta attivando con varie iniziative, per rispondere in modo adeguato ed efficace alla grave crisi che stiamo vivendo. È importante, infatti, mettere insieme le capacità scientifiche, in modo trasparente e disinteressato, per trovare vaccini e trattamenti e garantire l’accesso universale alle tecnologie essenziali che permettano a ogni persona contagiata, in ogni parte del mondo, di ricevere le necessarie cure sanitarie“.
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/05/03/0260/00569.html
Mariana Mazzucato. Qui puoi trovare un mio riferimento alla tesi dell’accesso universale al vaccino esposta dall’economista italiana Mariana Nazzucato alla quale una volta Francesco ha fatto un riferimento pubblico:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/francesco-lumanita-rischia-un-genocidio-virale/comment-page-1/#comment-179983
Un mio testo. All’impegno della comunità internazionale per l’accesso universale al vaccino ho accennato in un mio articolo per la rivista “Il Regno” pubblicato il 15 giugno con il titolo “Da Babele a Babele. Pandemia e segnaletica biblica”:
Sorge la domanda se la pandemia sia contro la globalizzazione o non piuttosto la favorisca. Ma certo chiama l’umanità a una scelta. Possiamo andare a una globalizzazione velocizzata dal digitale e da ogni tecnologia, calpestante chi non tiene il passo, immemore della fragilità. O possiamo proporci la meta che la scienza cooperante alla ricerca del vaccino lascia intravedere: quella di una famiglia globale che non scarta e non esclude, che cura anche l’anziano, che mette i fragili al primo posto.
Si riuscirà a ottenere questo risultato di un vaccino «patrimonio dell’umanità, senza brevetto, disponibile a tutti» come l’ONU, il papa, tanti scienziati e tanti paesi (compreso il nostro) chiedono a una voce? Questa sarebbe una prima verifica della speranza che la pandemia possa aiutare al recupero dell’unica famiglia umana, vincendo la tentazione dell’accaparramento dei beni salvavita.
Anche sui cristiani incombe una verifica, che si presenta nella forma del paradosso inedito che si trovano a sbrogliare: farsi prossimi nel distanziamento.
http://www.ilregno.it/attualita/2020/12/da-babele-a-babele-luigi-accattoli
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-vangelo-21-agosto-2020/