Tornano le messe, anzi: torneranno tra dieci giorni, lunedì 18 maggio. Con il numero chiuso dei partecipanti, mascherine per tutti, comunione senza contatto, confessione distanziata. Senza coro, acqua santa, scambio della pace, raccolta delle offerte tra i banchi. Con gel igienizzante all’ingresso. Si riparte di lunedì perché nei giorni feriali la frequenza alle messe è bassa e intanto si vede come va. – Nei commenti il dettaglio dell’accordo firmato stamane a Palazzo Chigi. Qui il testo integrale.
C’è l’accordo: lunedì 18 tornano le messe con il popolo
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Firmatari distanziatissimi. C’è stata battaglia tra la Cei e il Comitato tecnico scientifico, arbitri il Papa e il Premier. E’ durata una decina di giorni e si è chiusa con un compromesso, come suole avvenire tra contendenti che restano in piedi: sui tempi “ancora non maturi” ha vinto il Comitato, sull’opportunità di fissare “comunque” una data l’ha spuntata la Cei.
Il protocollo sul modo di procedere è stato firmato stamane, a Palazzo Chigi, a un tavolo dove il presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sedevano distanziatissimi, con il Premier al centro a rendere evidente chi aveva mediato.
Il Papa all’atto della firma era presente in spirito grazie alle parole pronunciate nel mezzo dello scontro, il 28 maggio, quando chiese di pregare perché tutti avessero prudenza e “obbedienza alle disposizioni”. E anche quella era una mediazione: come a dire che il ritorno a messa doveva essere concordato con le autorità e senza fughe in avanti: non erano pochi, alla base, quelli che chiedevano di rompere le righe.
Volontari in servizio d’ordine. I parroci dovranno stabilire «la capienza massima dell’edificio», cioè il numero delle persone da ammettere garantendo il distanziamento. La distanza tra gli ammessi sarà di «almeno un metro laterale e frontale». Se la previsione è di un’affluenza superiore al tetto notificato, il protocollo invita a “incrementare” il numero delle celebrazioni.
Un servizio d’ordine di volontari organizzati dalla parrocchia, in mascherina e guanti, vigilerà che si entri solo in mascherina e che non entrino altri una volta raggiunto il numero stabilito e segnato all’esterno.
Dove possibile si dovrà distinguere una porta per l’accesso e un’altra per l’uscita. Nelle code la distanza dall’uno all’altro sarà di “almeno” un metro e mezzo.
Sulla porta della chiesa dovrà essere segnalata – insieme al numero massimo degli ingressi – l’avvertenza che non potrà entrare chi presenta sintomi influenzali e respiratori, o abbia una temperatura corporea sopra i 37,5°C. Non entrerà neanche chi è stato in contatto – “nei giorni precedenti” – con persone positive.
Non accostarsi alla Comunione. Il momento sensibile è quello della Comunione: il prete dovrà igienizzarsi le mani, indossare guanti monouso e mascherina, “offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani del fedele”. Cioè lasciando cadere l’ostia sulle mani. E’ esclusa la comunione in bocca.
Le confessioni vanno fatte in mascherina, tanto per il prete quanto per il fedele. E devono svolgersi «in luoghi ampi e areati che consentano il distanziamento e la riservatezza».
Queste regole valgono per le messe ma anche per funerali, matrimoni, battesimi. Le cresime vanno per il momento rinviate. Vengono raccomandate le celebrazioni all’aperto. Per l’Unzione degli infermi “il ministro indossi, oltre alla mascherina, guanti monouso”.
E gli altri gruppi religiosi? Firmando il Cardinale Bassetti ha assicurato “l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto”. Conte così ha risposto: “Ringrazio la Cei per il sostegno morale e materiale che sta dando alla collettività in questo momento difficile».
Norme simili sono allo studio per gli appartenenti ad altri gruppi religiosi. Martedì al ministero dell’Interno hanno avviato la trattativa esponenti delle comunità ebraiche, baha’i e sikh, delle Chiese Evangeliche e Ortodosse, di quella Anglicana, delle associazioni islamiche, dei Mormoni.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti di questi gruppi hanno ringraziato il Governo per l’attenzione al “pluralismo religioso” e hanno “assicurato” il loro “atteggiamento di responsabilità”.
Caro Luigi.
E così sia.
Il protocollo presenta dal mio modestissimo punto di vista qualche criticità, ma fiat
Buona giornata a te e a tutti.
Rif. 18.39 di ieri – Scenette lunari
Girano già da ieri alcune vignette, simpatiche, che danno l’idea di una certa “lunarità di paesaggio” in cui si muoveranno le messe cum populo. Poi ci si adeguerà e verrà utile anche Marco 7, 4 ss. su “abluzione di mani e lavature di bicchieri e stoviglie” (anche sacre).
Penso che vescovi, sacerdoti e diaconi rimpiangeranno la clausura, perché certo non sarà facile gestire tutte queste nuove norme, soprattutto le prima volte. Mi piacerebbe molto vedere le vignette citate da padre Amigoni.
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-vangelo-9-maggio-2020/