Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivedrà da remoto, via Zoom, domani lunedì 20 aprile per leggere la narrazione delle donne al sepolcro che è nell’ultimo capitolo del Vangelo di Marco. E’ la seconda “pizza e vangelo” da remoto, dopo la buona riuscita della prima, che abbiamo fatto il 6 aprile: avemmo 18 collegamenti, per un totale di una trentina di partecipanti: tanti presenti negli incontri ravvicinati non li avevamo mai avuti. Nei commenti la scheda che ho inviato ai partecipanti e il brano che leggeremo.
“Pizza e Vangelo” da remoto davanti al Sepolcro vuoto
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All’alba della prima Domenica. Stante la circostanza straordinaria di questi appuntamenti da remoto, che cadono nei giorni della Pasqua in quarantena, abbiamo scelto di non proseguire nella lettura continuata del Vangelo di Marco, con la quale nell’ultimo incontro ravvicinato eravamo arrivati alla metà del secondo capitolo, ma di saltare – la volta scorsa – alla narrazione della morte di Gesù e di passare – stavolta – al brano delle donne al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana. Vedremo innanzitutto il dettaglio del racconto di Marco e lo confronteremo con gli altri Vangeli.
In Marco le donne sono tre – arrivano al sepolcro di buon mattino per “ungere Gesù” – lo trovano aperto – entrano e vi scorgono un “giovane” che annuncia loro la risurrezione.
In Matteo le donne sono due – vanno all’alba a “visitare la tomba” e non a ungere Gesù – assistono a un “gran terremoto” – vedono un angelo che rotola la pietra, si pone a sedere su di essa e annuncia loro la risurrezione.
In Luca ad andare al sepolcro sono “le donne che erano venute dalla Galilea” – ne vengono nominate tre ma si accenna anche ad “altre che erano con loro” – come in Marco portano “aromi” e trovano la pietra “rimossa” – ricevono l’annuncio della risurrezione da “due uomini in abito sfolgorante”.
In Giovanni “a recarsi al sepolcro di mattino quand’era ancora buio” è la sola Maria di Magdala – non vengono evocati gli aromi – Maria trova la pietra “tolta dal sepolcro – corre ad allertare Pietro e Giovanni senza aver ancora avuto l’annuncio della risurrezione.
Apostole degli apostoli. I quattro Vangeli convergono sul fatto centrale che sono delle donne – tre, due, più di tre, una – a scoprire la tomba vuota e a ricevere per prime l’annuncio della risurrezione. Ci fermeremo su questo ruolo delle donne e sulle parole di Marco che le dice “piene di spavento e di stupore”. Parole che potremmo mettere a titolo dei nostri sentimenti pasquali insieme all’alleluia liturgico.
Tra le donne prime testimoni e prime annunciatrici della risurrezione primeggia Maria di Magdala, nominata da tutti i quattro Vangeli. Ricorderemo il risalto liturgico che Papa Bergoglio ha voluto dare a questo ruolo di Maria di Magdala come “apostola degli apostoli”.
Missione della Maddalena. La decisione di Francesco è del 10 giugno 2016, quando un decreto della Congregazione per il culto “eleva la celebrazione di santa Maria Maddalena, oggi memoria obbligatoria, al grado di festa”, mantenendone la data al 22 luglio. Un testo esplicativo pubblicato dall’OR chiarisce che la decisione è stata presa “per espresso desiderio del papa”, perché “risalti la speciale missione di questa donna, che è esempio e modello per ogni donna nella Chiesa”.
Tratteremo infine della brusca interruzione – o finale a sorpresa – del Vangelo di Marco, che originariamente terminava con l’ultimo versetto del nostro brano, dove si dice che le donne “non dissero niente a nessuno perché erano impaurite”. Donde l’esigenza avvertita dalla comunità post-apostolica di completarlo con la cosiddetta “conclusione lunga” o “epilogo canonico”, che narra le apparizioni prendendole da Matteo e Luca e riassumendole. Ma anche quella fine brusca aveva una sua completezza e un significato, da interpretare in coerenza allo stile narrativo di Marco, drammatizzante e breve.
Marco 16, 1-8 – Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3 Dicevano tra loro: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?”. 4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. 8 Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
Pizza e Vangelo: ma si mangia? Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo ai visitatori i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 18 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto – nella preparazione della lectio.
Dicevamo il 6 aprile. L’ultimo appuntamento ravvicinato di “Pizza e Vangelo” l’avemmo il 2 marzo. Dopo di che siamo stati impediti di rivederci dalla pandemia che tutto scombina e abbiamo azzardato un primo meeting da remoto il 6 aprile, lunedì santo. Chi volesse vedere di che trattammo allora, vada a questo post:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/sotto-la-croce-con-marco-matteo-luca-e-giovanni/#comments
Chi voglia collegarsi. Chi non è stato mai al nostro mitico “Pizza e Vangelo” e magari non abita a Roma, e voglia domani collegarsi, nonostante sia così malmesso, mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che sarà dalle ore 21.00 alle 22.30 mas o meno.