Questa è la porta della chiesa della mia parrocchia, Santa Maria ai Monti, famosa per essere “sempre aperta” come dice un cartello sul pannello interno del portone, come appariva nella mattinata di venerdì, dopo il decreto del cardinale Vicario che annunciava la chiusura delle chiese e prima del secondo decreto che le riapriva. Nei commenti tratterò alcuni aspetti di questa parabola fattuale delle Chiese chiuse, delle liturgie in streaming, del digiuno eucaristico. Parto dall’inserire un fondo che ho scritto per il Corriere Roma.
Amici belli buona domenica di Quaresima e di quarantena
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Prima domenica senza messa – mio fondo pubblicato oggi dal “Corriere Roma”
Quella di oggi è forse la prima domenica senza messe nella storia di Roma: non si ha notizia che guerre e pestilenze abbiano mai impedito totalmente le celebrazioni domenicali in questa città che ne ha avute e ne ha probabilmente più d’ogni altra. E’ un segno forte questa assenza dell’Ostia alzata sul popolo.
Quelle che oggi non si faranno sono infatti le “messe con il popolo” come dice la lingua dei preti, perché messe celebrate in privato ce ne saranno. Molti parroci hanno avvertito i parrocchiani dell’ora in cui “diranno” la messa e hanno diffuso gli indirizzi per seguirla sui social.
Ma non sarà possibile riunirsi per assistere insieme al rito. La partecipazione alla messa non è tra le “situazioni di necessità” che potrebbero essere invocate nell’autocertificazione che abbiamo con noi quando usciamo di casa in questi giorni di quarantena collettiva.
“Decisione senza precedenti” ha definito questa sospensione delle messe il cardinale Vicario comunicandola ai romani e avvertendoli che “sono dispensati dall’obbligo di soddisfare al precetto festivo”.
Le 336 chiese parrocchiali di Roma non resteranno tuttavia chiuse: così ha voluto il Papa. Magari dentro ci sarà un solo orante solitario, ma aperta sarà la porta e accesa la lampada a segnalare che lì arde una preghiera per la città.
Francesco per i lavoratori della città. – Ogni giorno il Papa nella messa del mattino invita a pregare per una particolare categoria dei coinvolti nella pandemia: per i malati lunedì 9, per i sacerdoti martedì 10, per i carcerati mercoledì 11, per i governanti giovedì 12, per i pastori venerdì 13, per le famiglie sabato 15. Ho riportato giorno per giorno le singole intenzioni fornendo il link al video e al testo offerti da Vatican News. Qui metto quella di oggi e nel commento seguente quella di ieri, unica che avevo saltato nella settimana: “Questa domenica di Quaresima tutti insieme preghiamo per gli ammalati, per le persone che soffrono. E oggi vorrei fare con tutti voi una preghiera speciale per le persone che con il loro lavoro garantiscono il funzionamento della società: i lavoratori delle farmacie, dei supermercati, del trasporto, i poliziotti. Preghiamo per tutti coloro che stanno lavorando perché in questo momento la vita sociale, la vita della città, possa andare avanti”.
https://www.vaticannews.va/it/papa-francesco/messa-santa-marta/2020-03/papa-francesco-messa-santa-marta-coronavirus-prega-lavoratori.html
Per le famiglie con bambini e con disabili. Intenzione del Papa enunciata prima della messa di ieri, sabato 14 marzo: «Oggi vorrei chiedere una speciale preghiera per le famiglie che, da un giorno all’altro, si trovano con i bambini a casa perché le scuole sono chiuse per sicurezza e devono gestire una situazione difficile e gestirla bene, con pace e anche con gioia. In modo speciale penso alle famiglie con qualche persona con disabilità. I centri di accoglienza diurni per le persone con disabilità sono chiusi e la persona anche rimane in famiglia. Preghiamo per le famiglie perché non perdano la pace in questo momento e riescano a portare avanti tutta la famiglia con fortezza e gioia».
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2020/3/14/santamarta.html
Saluto del Papa all’arcivescovo Delpini. Oggi all’Angelus, che ha guidato dalla Biblioteca privata, Francesco ha mandato un pensiero ai vescovi e ai sacerdoti lombardi e in particolare all’arcivescovo di Milano Mario Delpini: “In questo momento sta finendo a Milano la Messa che il Signor Arcivescovo celebra nel Policlinico per gli ammalati, i medici, gli infermieri, i volontari. Il Signor Arcivescovo è vicino al suo popolo e anche vicino a Dio nella preghiera. Mi viene in mente la fotografia della settimana scorsa: lui da solo sul tetto del Duomo a pregare la Madonna. Vorrei ringraziare anche tutti i sacerdoti, la creatività dei sacerdoti. Tante notizie mi arrivano dalla Lombardia su questa creatività. È vero, la Lombardia è stata molto colpita. Sacerdoti che pensano mille modi di essere vicino al popolo, perché il popolo non si senta abbandonato; sacerdoti con lo zelo apostolico, che hanno capito bene che in tempi di pandemia non si deve fare il “don Abbondio”. Grazie tante a voi sacerdoti”.
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2020/3/15/angelus.html
Comunione spirituale all’Eucarestia. Poco fa dopo l’Angelus Francesco ha parlato così di questo “momento tanto duro” che ci troviamo a vivere:
Cari fratelli e sorelle, in questi giorni Piazza San Pietro è chiusa, perciò il mio saluto si rivolge direttamente a voi che siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione.
In questa situazione di pandemia, nella quale ci troviamo a vivere più o meno isolati, siamo invitati a riscoprire e approfondire il valore della comunione che unisce tutti i membri della Chiesa. Uniti a Cristo non siamo mai soli, ma formiamo un unico Corpo, di cui Lui è il Capo. È un’unione che si alimenta con la preghiera, e anche con la comunione spirituale all’Eucaristia, una pratica molto raccomandata quando non è possibile ricevere il Sacramento. Questo lo dico per tutti, specialmente per le persone che vivono sole.
Rinnovo la mia vicinanza a tutti i malati e a coloro che li curano. Come pure ai tanti operatori e volontari che aiutano le persone che non possono uscire di casa, e a quanti vanno incontro ai bisogni dei più poveri e dei senza dimora.
Grazie tante per tutto lo sforzo che ognuno di voi fa per aiutare in questo momento tanto duro. Che il Signore vi benedica, la Madonna vi custodisca; e per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buona domenica e buon pranzo! Grazie.
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2020/documents/papa-francesco_angelus_20200315.html
Un tempo prolungato di silenzio e, come possibile, di preghiera può favorire una sincera revisione di certi rapporti. Dunque pensarci un secondo, confrontarsi se del caso a tempo opportuno col padre spirituale, possono rivelarsi grazie di Dio. Anche il tornare con amore e semplicità a certe storie può arricchire di nuove scoperte. Ma non l’arrovellarsi, il tormentarsi. Almeno in un percorso Dio ci aiuta a riconoscerci piccoli tra le sue braccia. Cerchiamo di fare quello che possiamo e poi ci affidiamo a Dio anche in questo. Ci aiuti Lui a comprendere in cosa possiamo crescere, rinnovarci.
Via lucis
Nella cineteca della memoria
prendo il film della tua storia
con sorpresa sempre nuova
di mille sfumature inavvertite.
E cercandoti mi scopro,
lì, sull’argine nebbioso,
a metà del primo tempo,
nell’ultima parola, non colta,
di quel canto, ai titoli di coda.
Caro padrone di casa e cari visitatori tutti, una preghiera dalla Lombardia.
Scrivo per esprimere una certa sorpresa per due decisioni vaticane di questi giorni.
La prima è quella di lasciare Roma senza Messe pubbliche. Secondo me si poteva sfruttare l’extraterritorialità vaticana per far sì che in S. Pietro si tenesse almeno una messa con il popolo. Le dimensioni della basilica rendono agevole il rispetto delle distanze, magari disponendo sedie alle distanze corrette, e imponendo un numero chiuso, magari con prenotazione come per le udienze del mercoledì, oppure per i soli cittadini vaticani. Sarebbe stato un bel segno simbolico che nella chiesa che contiene tutte le chiese, la chiesa del Papa, si tenesse viva la fiamma.
La seconda è quella di annunciare i riti del Triduo senza popolo. Il decreto governativo scade il 3 aprile, non a Pasqua. Mi rendo conto che è difficile che le cose si risolvano per allora, ma decidere autonomamente di andare oltre le prescrizioni fin da ora è una scelta di cui non comprendo la ratio. E’ chiaro anche a me che, anche se si dovesse allentare qualcosa, sicuramente non si potrà fare folla al Colosseo, ma una decisione a priori, senza neppure tenersi la porta aperta per celebrazioni con numero limitato di persone, mi sembra un eccesso di zelo. Il Triduo è il momento culminante dell’anno.
Spero che almeno si insista per portare i Sacramenti a domicilio, certo per pochi casi e con tutte le precauzioni. In Lombardia abbiamo rinunciato anche a quelli, con la comunione spirituale e la riconciliazione nella forma del Votum Sacramenti. Mi infonde coraggio che il Papa abbia insistito invece su questo tasto.
Rif. 18.24 – Triduo pasquale
Per il triduo pasquale si può sperare in un ripensamento del papa. Il dogma della infallibilità pontificia consente che sulle cose fallibili il titolare possa fare dei dietro-front.
Bisogna solo augurarsi che – ad evitare non impossibili scandali – il papa non coinvolga vicari o sottovicari nelle sue eventuali contro-decisioni.
Giorgio Libretti e Amigoni p. Luigi. Per la Settimana Santa non ci sono ancora decisioni sulle modalità di svolgimento delle celebrazioni. La previsione che saranno senza popolo è giornalistica. E’ di oggi una “risposta” del portavoce ai colleghi che chiarisce come tutto sia da decidere. Ecco le parole di Matteo Bruni:
Relativamente alle celebrazioni liturgiche della Settimana Santa, posso precisare che sono tutte confermate. Allo stato attuale sono allo studio modalità di attuazione e partecipazione che rispettino le misure di sicurezza poste in essere per evitare la diffusione del coronavirus. Tali modalità saranno comunicate non appena definite, in linea con l’evolversi della situazione epidemiologica. Qualunque sia la modalità prevista, le celebrazioni liturgiche della Settimana Santa saranno trasmesse in diretta radiofonica e televisiva, anche in mondovisione e in streaming sul sito Vatican News, e le immagini saranno distribuite da Vatican Media ai media che ne faranno richiesta.
Speriamo dunque!
Breve considerazione pragmaticissima.
Qualcuno di noi ha uno spiffero di autorità decisionale per influire sulle- AD OGNI MODO GRAVOSE E DOLOROSE, di qualunque segno esse siano – decisioni che verranno adottate in materia liturgica in questi giorni?
Credo di poter dir, a nome di tutti, tranquillamente : no.
Aggiungo, mio parere personale, GRAZIE A DIO.
Sai che disastro combineremmo: chi la vuol chiara, chi la vuol scura, chi la vuol scuretta. chiarolina, marezzata, e via dicendo.
Dunque, se ognuno di noi spendesse il tempo che impiega (a dar fiato ai denti e forza ai polpastrelli per digitare il proprio parere sull’argomento) per PREGARE – nudamente e crudamente -, senza tante menate, senza tante storie, per questa pandemia montante ,di cui iniziamo appena a vedere un pallido volto, non sarebbe tutto assai più utile e fattivo?
Sulle decisioni operative : fidarsi della Chiesa, di quello che decide, di quello che è tenuta a decidere, del margine di errore insopprimibile che obbligatoriamente compie e compirà in qualsiasi scelta opera in questo frangente, e bon. NON ESISTE, lo vogliamo capire?, LA decisione perfetta.
Poi.
Ci mancano ” i segni”, i simboli, le chiese?
Pronti, che aspettiamo? Siamo chiamati a essere noi – QUESTO Si’ – segni, simboli e chiese. Mettiamoci magari a disposizione di diocesi, parroci e parrocchie per dare mani e piedi e corpo a quella vicinanza itinerante che non puo’ essere assicurata dai soli preti, poco importa che siano cardinalifederighi o donabbondi qualunque.
In una parola, per una volta, per una volta, per una volta: invece che “aspettarci” ” non capire” deluderci & amareggiarci”, muoviamo quel che dobbiamo muovere e, per una volta!, andiamo a fare quello che ciascuno di noi, se non gira la testa di là, vede, conosce e sa che puo’ e deve essere fatto.
Per una volta: siamo noi che dobbiamo dare una mano a Cristo e alla Chiesa, a partire dalle chiese, e non , sempre e soltanto, il frignante contrario.
Buona settimana di quaresima. Finalmente fattiva e agente.
Rif. 23:03.
Ad ora, il sito della Prefettura riporta ancora in home la seguente nota:
“La Prefettura della Casa Pontificia si premura comunicare che, a motivo dell’attuale emergenza sanitaria internazionale, tutte le Celebrazioni Liturgiche della Settimana Santa si svolgeranno senza la presenza fisica di fedeli.
Inoltre, si informa che fino al 12 aprile p.v. le Udienze Generali del Santo Padre e le recite dell’Angelus saranno fruibili solamente in diretta streaming sul sito ufficiale di Vatican News.”
http://www.vatican.va/various/prefettura/index_it.html
Quindi non mi pare un’indicazione giornalistica, perlomeno non esterna al Vaticano.
Vedo che Vaticannews ha mantenuto l’indicazione precedente e contemporaneamente aggiunto la specifica di Bruni:
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2020-03/casa-pontificia-settimana-santa-triduo-pasquale-senza-fedeli.print.html
Mi chiedo come possono essere vere entrambe. Vedremo come andrà.
Rif. 01:49
Invidio il SIg. Cuffini che ha ben chiaro come comportarsi. Qui in Lombardia (e anche in Vaticano) siamo molto più sperduti.
Tutti stiamo pregando in modalità telematiche, catene, orari fissi, streaming e quant’altro.
A molti di noi piacerebbe rendersi utili, oltre che così, anche in maniera più pratica, ma abbiamo i vigili e poliziotti che girano a chiedere ragione di ogni uscita di casa. I morti muoiono senza conforto, e vengono seppelliti senza funerale. E a tutti è impedito di uscire a dare una mano.
Anche qui li abbiamo, vigili e poliziotti che girano a chiedere ragione di ogni uscita da casa. Menomale che ci sono, sperabile che non vengano meno e che anzi, in casi di maggior difficoltà vadano in crescendo. Non sono perfidi agenti speciali di truppe nemiche che occupano le nostre città per toglierci la libertà: sono indispensabili attori di una indispensabile misura di sanità pubblica.
Con tutte le difficoltà che la situazione comporta, non va mai dimenticato che quello che potrebbe essere fatto per slancio umanitario e , nel caso nostro, missionario, in un caso come questo, se portato avanti sventatamente, potrebbe creare danno fisico immediato a molti.
Per questo, per ” rendersi utili” è indispensabie coordinarsi e far riferimento a diocesi e parrocchie, o associazioni del volontariato. Le quali, sia detto per inciso, sono in attesa di una “parola” di regolamentazione e di chiarificazione proprio su questa specifica questione. Fa da esempio la situazione di Bergamo, città colpitisima tra tutte: https://www.bergamonews.it/2020/03/14/cuore-grande-piu-di-400-volontari-si-offrono-per-aiutare-i-piu-fragili-di-bergamo/360020/
Detto questo, e senza nascondersi nessuna complicazione di questo stato di cose oggettivmente complicatissimo, per ciascuno di noi restano, da subito e da sempre a disposizione: vecchi e boni telefoni fissi, telefoni cellulari, tastiere di pc, videochiamate con cui farsi vicino, magari in modo inatteso e continuativo, con quelli che non possiamo fisicamente raggiungere. Esistono suggerimenti da dare, a chi è solo specialmente- ma non soltanto -per quanto riguarda trasmissioni radio, tv, online con preghiere, meditazioni, celebrazioni, approfondimenti.
Lo so: sembrano banalità prive di sostanza se paragonate al contatto reale e alla “vita vera”, ma su queste ciascuno di noi può e deve basarsi per il momento, e poi su a salire, se ce ne saranno possibilità e modi.
Giorgio Libretti hai ragione, c’è confusione nella comunicazione vaticana e si può capire stante la situazione senza precedenti. Tuttavia tra quanto dice la Prefettura il giorno di sabato e quanto precisa a sua correzione il portavoce la domenica, è ovvio che prevale l’ultimo intervento. Inoltre va tenuta presente la finalità delle due comunicazioni: la nota della Prefettura mira a evitare la ressa delle domande di partecipazione ai riti – sta infatti a premessa delle “Informazioni sulla prenotazione dei biglietti”; la dichiarazione del portavoce ha invece lo scopo di correggere la lettura di quella nota data dai media e dunque avverte che le modalità di svolgimento delle celebrazioni non sono ancora decise. Leggendo insieme i due testi si ottiene questo “messaggio”: per le celebrazioni della Settimana Santa non è disponibile la prenotazione dei biglietti perchè non sarà possibile l’ordinaria presenza moltitudinaria; ma non sono ancora decise le “modalità di attuazione e partecipazione” ad esse. Faccio l’esempio della Veglia pasquale: si farà in San Pietro o altrove – saranno presenti solo una decina di persone come alla messa del mattino o magari un centinaio – ci saranno i battesimi con i battezzandi e i padrini – o solo i celebranti e i ministranti?
Riconosco comunque di essermi espresso male e me ne scuso con te. Anch’io inoltre trovo inopportuno che la “nota” della Prefettura, corretta dal portavoce, resti immutata nella bacheca digitale dov’era apparsa.