“Arivassemo a uno fiume, che ‘l chiamessemo El fiume delle Sardine, perchè appresso di queste ne erano molte”: così Antonio Pigafetta al paragrafo 37 del “Primo viaggio intorno al mondo”, che scrisse nel 1525. Nei commenti una mia ardita divagazione sulla tendenza delle sardine a fare fiume.
Magellano Pigafetta Salvini e il Fiume delle Sardine
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Narra il vicentino Pigafetta. Siamo nel 1520: cinquecento anni fa tondi tondi. Forse in estate. E ci troviamo nella zona dello Stretto Patagonico che poi si chiamerà Stretto di Magellano. Gli studiosi non sono sicuri sull’identificazione del Fiume delle Sardine. Mario Pozzi nell’edizione Neri Pozza 1994 della relazione di Antonio Pigafetta sull’impresa di Magellano, intitolata “Il primo viaggio intorno al mondo”, a pagina 64 così dubitosamente argomenta: “Giunsero in una piccola insenatura che fu chiamata Fiume delle Sardine e che forse è la baia Fortescue, a est di Capo Gallant. Magellano sbarcò in questa baia per far celebrare la messa e, mentre le navi erano ancorate, inviò una lancia a esplorare il successivo tratto dello stretto”. Magellano che fa dire messa dopo aver avvistato le sardine può ricordare Salvini a Medjugorie la mattina del voto in Emilia Romagna. Ma a noi qui interessano solo le sardine che “ne erano molte”, allora come oggi.
Pigafetta accompagna la sua gustosa narrazione con 23 disegni a colori delle coste e delle isole descritte nel testo. Questa foto riprende un particolare del disegno con lo “Stretto patagonico” che l’edizione dell’opera citata nel primo commento riporta alla tavola 14 della “Riproduzione in facsimile del manoscritto Ambrosiano L103 Sup”, il cui titolo originale è: “Notizie del Mondo nuovo con le figure de paesi scoperti”. Nei paraggi dello Stretto doveva trovarsi il “Fiume delle Sardine” che però nel disegno non è raffigurato.
Questa è la copertina del volume del Pigafetta in mio possesso. Mi piacciono i racconti dei viaggiatori antichi e questo di Pigafetta ha per me la palma insieme al Milione di Marco Polo. Il meraviglioso e tanti mari e terre viste per la prima volta da occhi europei popolano la fantasia del lettore, al quale il buon vicentino narra “tutte quelle cose che aveva viste e passate nella navigazione”. Per me è stata anche una lettura da raccordare con il famoso detto di Papa Francesco sullo sguardo di Magellano: “Una cosa è osservare la realtà dal centro e un’altra è guardarla dall’ultimo posto dove tu sei arrivato. Un esempio: l’Europa vista da Madrid nel XVI secolo era una cosa, però quando Magellano arriva alla fine del continente americano, guarda all’Europa dal nuovo punto raggiunto e capisce un’altra cosa” (Intervista del marzo 2015 a «La Cárcova News», rivista della periferia di Buenos Aires).
Cercate lo sguardo di Magellano. Visitatori belli, leggete il piacevolissimo Pigafetta ed esercitatevi a cercare lo sguardo di Magellano. Io l’ho letto accompagnando la lettura con quell’ampliante esercizio che avevo già compiuto la scorsa estate su invito del Gruppo Esodo di Mestre:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/conferenze-e-dibattiti-2/la-geopolitica-di-papa-bergoglio-ovvero-larte-di-vedere-il-mondo-con-lo-sguardo-di-magellano/