Una nota della presidenza della Cei sulla sentenza della Corte Costituzionale relativa all’aiuto al suicidio diceva ieri “sconcerto” per l’implicita “spinta culturale” a considerare il suicidio “una scelta di dignità”, faceva appello al Parlamento perchè legiferi valorizzando al “massimo grado” le possibilità di “vicinanza” e di “accompagnamento” e chiedeva che venga riconosciuto il diritto di obiezione di coscienza ai medici chiamati ad aiutare il malato a “porre fine alla propria esistenza”. Sono del parere che sulla rivendicazione di questo diritto si debba insistere. Nel primo commento il testo Cei.
Aiuto al suicidio: la Cei chiede l’obiezione per i medici
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Vescovi. “Si può e si deve respingere la tentazione – indotta anche da mutamenti legislativi – di usare la medicina per assecondare una possibile volontà di morte del malato, fornendo assistenza al suicidio o causandone direttamente la morte con l’eutanasia”.
I Vescovi italiani si ritrovano unanimi nel rilanciare queste parole di Papa Francesco. In questa luce esprimono il loro sconcerto e la loro distanza da quanto comunicato dalla Corte Costituzionale.
La preoccupazione maggiore è relativa soprattutto alla spinta culturale implicita che può derivarne per i soggetti sofferenti a ritenere che chiedere di porre fine alla propria esistenza sia una scelta di dignità.
I Vescovi confermano e rilanciano l’impegno di prossimità e di accompagnamento della Chiesa nei confronti di tutti i malati.
Si attendono che il passaggio parlamentare riconosca nel massimo grado possibile tali valori, anche tutelando gli operatori sanitari con la libertà di scelta.
https://www.chiesacattolica.it/sentenza-della-corte-nota-della-presidenza-cei/
Raggio della tua luce. Per le parole del Papa citate ad apertura della nota Cei, vedi il post del 20 settembre intitolato “No del Papa al suicidio assistito e all’eutanasia”. Sono con i vescovi e con il Papa e invoco “un raggio della tua luce” per i parlamentari che dovranno legiferare.
Perchè prima di attaccare un paziente alle macchine che assicureranno il mantenimento delle funzioni vitali in certi casi sono gli stessi medici a suggerire di non farlo, tenendo conto di quanto il paziente ha detto loro, e diventa poi invece vietato staccare il paziente?
cristina vicquery
e lo stesso vale per l’alimentazione, mi dice un medico. Prima il paziente può rifiutarla eil medico deve fare quello che vuole il paziente, dopo non si può più togliere perchè diventa “eutanasia”… e allora mi chiedo di che caspita stiamo parlando…
cristina vicquery
Apprezzo Giuseppe Conte che è favorevole all’obiezione di coscienza per i medici.
Le domande di Cristina mi sembrano – per quel poco o nulla che posso capire io – del tutto pertinenti: la palla, a questo punto, va al nostro Parlamento cui spetterà, sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale (a mio avviso, di grande buon senso: in ciò, non mi ritrovo nella posizione della CEI), di approvare una legge giusta ed equilibrata, capace (senza riconoscere alcun “diritto al suicidio” o “libertà di morire”) di disciplinare proprio i casi “estremi” cui accennava Cris.
Buona domenica a tutti !
Roberto Caligaris