Stavolta do un consiglio ai vescovi: scegliere dodici persone e farne un collegio di esploratori della Chiesa in uscita. Magari chiamandole a vivere con sé nei monumentali episcopi o nei seminari vuoti: è l’attacco di un mio baldo articolo pubblicato ora dalla rivista “Il Regno”. Nei primi due commenti l’avvio del testo – che vorrebbe essere provocatorio – e la conclusione.
Consiglio ai vescovi: prendete 12 esploratori dell’uscita
4 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Così l’avvio. Consiglio di scegliere uomini e donne, giovani e vecchi. Anche giovanissimi e vecchissimi. Laici. Sia coppie, sia singoli. Selezionati con il criterio dell’audacia nell’esplorazione verso direzioni cardinali: i giovani, i poveri, gli irregolari, i non credenti.
Il mio è un consiglio non richiesto e che nessuno seguirà. La scommessa di formularlo per iscritto mi aiuta a dirlo meglio e a cercare risonanze. A voce ne parlo da più di un anno in giro per l’Italia e qualche risonanza la riporto più avanti.
L’idea della Chiesa in uscita tarda ad attecchire. Io provo a dire quello che i vescovi potrebbero azzardare. Ci provo deformando e sviluppando un consiglio dato in morte dal cardinale Martini.
Non ti vergogni a deformarlo? No, perché solo così posso svilupparlo, portandolo alla mia misura.
Queste le parole di Martini: «Io consiglio al papa e ai vescovi di cercare dodici persone fuori dalle righe per i posti direzionali. Uomini che siano vicini ai più poveri e che siano circondati da giovani e che sperimentino cose nuove. Abbiamo bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo Spirito possa diffondersi ovunque».
Lascio fuori il papa e miro ai vescovi.
E così la conclusione. Prendere dodici persone a somiglianza dei dodici scelti da Gesù. Non per farli diaconi e suore, ma per mandarli tra le pieghe e le piaghe della comunità circostante come reclutatori dell’ospedale da campo.
Mandarli ma anche tenerli con sé, in modo da prepararli. Rientrando la sera ti raccontano la giornata e tutto discutono con te e così li formi per l’uscita del giorno dopo. Non c’è bisogno che facciano studi di teologia, basta che leggano con te il Vangelo e da te imparino – sul campo – a guidare una preghiera nella casa di un suicida o al letto di un malato.
Così, intorno ai vescovi, sono nati nei secoli cenacoli monastici, capitoli di cattedrali, seminari. Così può nascere oggi l’avanguardia della Chiesa in uscita.
Come fosse fatto mio. Visitatori belli qui potete leggere l’intero testo:
http://www.ilregno.it/attualita/2019/10/un-consiglio-ai-vescovi-luigi-accattoli
Fate caso al tono dell’articolo: parlo ai vescovi come fosse fatto mio.
Povera Chiesa! Andiamo avanti tuttavia! Finché ci sarà una fiammella che arderà accanto a un tabernacolo potremo sperare.