Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” legge lunedì 13, cioè dopodomani, dal capitolo 28 degli “Atti degli Apostoli” la narrazione dell’approdo di Paolo a Malta: è l’ultima tappa fuori d’Italia dell’emozionante avvicinamento dell’apostolo a Roma. L’arrivo nella nostra città lo leggeremo probabilmente lunedì 27 maggio: e in quell’occasione stapperemo. – Nei commenti una scheda di introduzione all’episodio, il testo che affrontiamo, l’invito a partecipare che rivolgiamo a chiunque legga questo annuncio e voglia esserci.
Con Paolo e gli altri 275 accolti a Malta con “rara umanità”
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Naufraghi a Malta. Sembra una cronaca dei nostri giorni: 276 naufraghi vengono accolti a Malta “con rara umanità” e subito scaldati a un grande fuoco acceso sulla spiaggia. Sono i viaggiatori che a Mira di Licia alcuni mesi prima erano stati presi a bordo di una nave di Alessandria che portava grano a Roma sfidando i rischi della navigazione autunnale. Lasciata Creta dopo l’equinozio d’autunno, due settimane di buia tempesta portano la nave a incagliarsi in vicinanza di Malta, che tutti – marinai, mercanti, soldati, prigionieri, viaggiatori occasionali – riescono a raggiungere a nuoto, o su tavole e rottami della nave.
Siamo nell’ultimo capitolo degli “Atti degli Apostoli”: il 28, che narra l’arrivo di Paolo a Roma, meta della trasferta dei prigionieri che devono essere giudicati dal tribunale imperiale – Paolo è tra essi – ma anche meta ultima della missione di Paolo, che più volte l’aveva annunciata, sia lungo la narrazione degli Atti, sia nelle lettere, compresa quella ai Romani: “Sono pronto ad annunciare il Vangelo anche a voi che siete a Roma” (1, 15).
Dal Primo dell’Isola. La tappa di Malta, pur imprevista e piena di dramma, è comunque occasione per Paolo di svolgere la sua missione di predicatore del Vangelo. Che svolge, come d’abitudine, puntando con decisione a entrare in rapporto diretto con la massima autorità dell’isola: dal 218 avanti Cristo Malta apparteneva alla provincia romana della Sicilia: in quell’anno era stata sottratta al dominio di Cartagine. Si era trattato di un episodio minore dell’avvio della seconda guerra punica.
Faremo attenzione a questa prontezza apostolica di Paolo e alla conferma della buona presa narrativa del testo degli Atti rispetto a quello che sappiamo della Malta dell’epoca, i cui abitanti sono detti “barbari” [barbaroi, al versetto 2, tradotto con “indigeni”], in quanto non parlavano greco; e il cui governatore è presentato con il nome romano Publio ed è detto “primo dell’Isola”, che era la sua denominazione locale.
Atti 28, 1-10 – Una volta in salvo, venimmo a sapere che l’isola si chiamava Malta. 2Gli abitanti ci trattarono con rara umanità; ci accolsero tutti attorno a un fuoco, che avevano acceso perché era sopraggiunta la pioggia e faceva freddo. 3Mentre Paolo raccoglieva un fascio di rami secchi e lo gettava sul fuoco, una vipera saltò fuori a causa del calore e lo morse a una mano. 4Al vedere la serpe pendergli dalla mano, gli abitanti dicevano fra loro: “Certamente costui è un assassino perché, sebbene scampato dal mare, la dea della giustizia non lo ha lasciato vivere”. 5Ma egli scosse la serpe nel fuoco e non patì alcun male. 6Quelli si aspettavano di vederlo gonfiare o cadere morto sul colpo ma, dopo avere molto atteso e vedendo che non gli succedeva nulla di straordinario, cambiarono parere e dicevano che egli era un dio.
7Là vicino vi erano i possedimenti appartenenti al governatore dell’isola, di nome Publio; questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza per tre giorni. 8Avvenne che il padre di Publio giacesse a letto, colpito da febbri e da dissenteria; Paolo andò a visitarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì. 9Dopo questo fatto, anche gli altri abitanti dell’isola che avevano malattie accorrevano e venivano guariti. 10Ci colmarono di molti onori e, al momento della partenza, ci rifornirono del necessario.
Venite tutti. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome ed è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo ai visitatori i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 18 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano nella preparazione della lectio. Ma faccio questa segnalazione anche perché chi è a Roma, o capita a Roma nei nostri lunedì, venga alle serate. Chi volesse esserci mi mandi un’e-mail e io gli dirò il dove e il come. Saremo felici di avere nuovi ospiti e di mettere in tavola altre pizze. Vi troverete bene: siamo dei giocherelloni.
L’ultima volta. Chi voglia un’idea di quello che abbiamo letto nell’ultimo incontro vada qui:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/con-paolo-che-arriva-naufrago-a-malta/