Con Bergoglio sulle orme di Roncalli e di Madre Teresa

La mia visita odierna intende idealmente riallacciarsi a quella compiuta da San Giovanni Paolo II nel maggio 2002 e si svolge nel grato ricordo della presenza a Sofia, per circa un decennio, dell’allora Delegato Apostolico Mons. Angelo Giuseppe Roncalli: così Francesco stamane a Sofia nel saluto alle autorità della Bulgaria, dove resta oggi e domani, mentre martedì visiterà la Macedonia del Nord nel ricordo di Madre Teresa e a sera rientrerà a Roma. Come per altri viaggi mi impegno a mettere nei commenti a questo post gli elementi di maggiore interesse di queste due visite che potremmo chiamare ecumeniche e missionarie, a paesi dove i cattolici sono piccole minoranze.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ci sono bulgari nella mia diocesi. Visita al patriarca Neofit e al Sinodo della Chiesa ortodossa bulgara. Santità, questo incontro, che ho tanto desiderato, succede a quello di San Giovanni Paolo II col Patriarca Maxim, durante la prima visita di un Vescovo di Roma in Bulgaria, e segue le orme di San Giovanni XXIII, che negli anni qui trascorsi tanto si affezionò a questo popolo «semplice e buono» (Giornale dell’anima, Bologna 1987, 325), apprezzandone l’onestà, la laboriosità e la dignità nelle prove […]. Durante il Concilio Vaticano II, da lui indetto, la Chiesa ortodossa bulgara inviò i propri osservatori. Da allora i contatti si sono moltiplicati. Penso alle visite di delegazioni bulgare, che da cinquant’anni si recano in Vaticano e che ogni anno ho la gioia di accogliere; nonché alla presenza a Roma di una comunità ortodossa bulgara, che prega in una chiesa della mia diocesi. Mi rallegrano la squisita accoglienza qui riservata ai miei inviati, la cui presenza si è intensificata negli ultimi anni, e la collaborazione con la comunità cattolica locale, soprattutto in ambito culturale. Sono fiducioso che, con l’aiuto di Dio e nei tempi che la Provvidenza disporrà, tali contatti potranno incidere positivamente su tanti altri aspetti del nostro dialogo.

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/may/documents/papa-francesco_20190505_bulgaria-patriarca.html

    5 Maggio, 2019 - 20:21
  2. Luigi Accattoli

    Ecumenismo del sangue del povero e della missione. Visita al patriarca Neofit e al Sinodo della Chiesa ortodossa bulgara 2. Santità, tra poco avrò la possibilità di entrare nella Cattedrale Patriarcale di Sant’Aleksander Nevskij per sostare in preghiera nel ricordo dei Santi Cirillo e Metodio. Sant’Aleksander Nevskij, della tradizione russa, e i Santi fratelli, provenienti dalla tradizione greca e apostoli dei popoli slavi, rivelano quanto la Bulgaria sia un Paese-ponte. Santità, cari Fratelli, assicuro la mia preghiera per voi, per i fedeli di questo amato popolo, per l’alta vocazione di questo Paese, per il nostro cammino in un ecumenismo del sangue, del povero e della missione.

    In altre parti del discorso Francesco aveva trattato dell’ecumenismo del sangue, ricordando “i cristiani che in questo Paese hanno patito sofferenze per il nome di Gesù, in particolare durante la persecuzione del secolo scorso”; dell’ecumenismo del povero, con riferimento alla “chiamata a camminare e fare insieme per dare testimonianza al Signore, in particolare servendo i fratelli più poveri e dimenticati, nei quali Egli è presente”; dell’ecumenismo della missione, che consiste nel “mettere al primo posto l’annuncio del Signore e la chiamata alla missione”.

    5 Maggio, 2019 - 20:33
  3. Luigi Accattoli

    Cari bambini Gesù è vivo. Omelia della messa con prime comunioni a Rakovsky. Qualcuno di voi potrebbe chiedermi: ma come possiamo incontrare Gesù, che è vissuto tanti anni fa e poi è morto ed è stato messo nella tomba? È vero: Gesù ha fatto un atto immenso di amore per salvare l’umanità di tutti i tempi. È rimasto nella tomba tre giorni, ma noi sappiamo – ce lo hanno assicurato gli Apostoli e molti altri testimoni che lo hanno visto – che Dio Padre suo e Padre e nostro, lo ha risuscitato. E ora Gesù è vivo, è qui con noi, perciò oggi lo possiamo incontrare nell’Eucaristia. Non lo vediamo con questi occhi, ma lo vediamo con gli occhi della fede […]. Cari bambini, care bambine, La nostra carta di identità e questa: Dio è nostro Padre, Gesù è nostro Fratello, la Chiesa è la nostra famiglia, noi siamo fratelli, la nostra legge è l’amore […]. Adesso riceverete Gesù. Non bisogna distrarsi, pensare ad altre cose, ma soltanto pensare a Gesù. Venite all’altare per ricevere Gesù in silenzio; fate silenzio nel cuore e pensate che è la prima volta che Gesù viene a voi. Poi, verrà tante altre volte. Pensate ai vostri genitori, ai vostri catechisti, ai vostri nonni, ai vostri amici; e se avete litigato con qualcuno, perdonatelo di cuore prima di venire. In silenzio, ci avviciniamo a Gesù.

    6 Maggio, 2019 - 19:43
  4. Luigi Accattoli

    Dio si mette in gioco. Incontro con la comunità cattolica a Rakovsky. Gli uomini di Dio sono quelli che hanno imparato a vedere, confidare, scoprire e lasciarsi guidare dalla forza della risurrezione. Riconoscono, sì, che esistono situazioni o momenti dolorosi e particolarmente ingiusti, ma non restano con le mani in mano, intimoriti o, peggio, alimentando un clima di incredulità, di malessere o fastidio, perché questo non fa che nuocere all’anima, indebolendo la speranza e impedendo ogni possibile soluzione. Gli uomini e le donne di Dio sono coloro che hanno il coraggio di fare il primo passo – questo è importante: fare il primo passo – e cercano creativamente di porsi in prima linea testimoniando che l’Amore non è morto, ma ha vinto ogni ostacolo. Gli uomini e le donne di Dio si mettono in gioco perché hanno imparato che, in Gesù, Dio stesso si è messo in gioco. Ha messo in gioco la propria carne perché nessuno possa sentirsi solo o abbandonato. E questa è la bellezza della nostra fede: Dio che si mette in gioco facendosi uno di noi.

    6 Maggio, 2019 - 22:59
  5. Luigi Accattoli

    Macedonia multietnica. Incontro con le autorità della Macedonia del Nord nel Palazzo Presidenziale di Skopje. Il vostro più prezioso e valido patrimonio è nella composizione multietnica e multireligiosa del volto del vostro popolo, frutto di una storia ricca e, perché no, anche complessa di relazioni intessute nel corso dei secoli. Questo crogiuolo di culture e di appartenenze etniche e religiose ha dato luogo a una pacifica e duratura convivenza, nella quale le singole identità hanno saputo e potuto esprimersi e svilupparsi senza negare, opprimere o discriminare le altre. Hanno avuto un atteggiamento più grande della tolleranza: hanno saputo aver rispetto. Esse hanno così dato forma a una tessitura di rapporti e di situazioni che, sotto questo profilo, possono rendervi un esempio a cui fare riferimento per una convivenza serena e fraterna, nella distinzione e nel rispetto reciproco.

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/may/documents/papa-francesco_20190507_macedoniadelnord-autorita.html

    7 Maggio, 2019 - 19:39
  6. Luigi Accattoli

    Teresa madre dei poveri. Preghiera di Francesco in visita al Memoriale di Madre Teresa alla presenza dei leader religiosi e incontro con i poveri – a Skopje:

    Chiediamo a te, Santa Madre Teresa,
    madre dei poveri,
    la tua particolare intercessione e il tuo aiuto,
    qui, nella città della tua nascita,
    dove era la tua casa […].
    intercedi presso Gesù
    affinché anche noi otteniamo la grazia
    di essere vigili e attenti al grido dei poveri,
    di coloro che sono privati dai loro diritti,
    degli ammalati, degli emarginati, degli ultimi.
    Lui ci conceda la grazia di vederlo
    negli occhi di chi ci guarda
    perché ha bisogno di noi.

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/prayers/documents/papa-francesco_preghiere_20190507_macedoniadelnord-preghiera.html

    7 Maggio, 2019 - 19:47
  7. Luigi Accattoli

    Spezzarci e distribuirci. Omelia a Skopje. In ogni Eucaristia, il Signore si spezza e si distribuisce e invita anche noi a spezzarci e distribuirci insieme a Lui e a partecipare a quel miracolo moltiplicatore che vuole raggiungere e toccare ogni angolo di questa città, di questo Paese, di questa terra con un poco di tenerezza e di compassione. Fame di pane, fame di fraternità, fame di Dio. Come conosceva bene tutto questo Madre Teresa, che ha voluto fondare la sua vita su due pilastri: Gesù incarnato nell’Eucaristia e Gesù incarnato nei poveri! Amore che riceviamo, amore che doniamo. Due pilastri inseparabili che hanno segnato il suo cammino, l’hanno messa in movimento, desiderosa anch’essa di placare la sua fame e la sua sete. È andata dal Signore e nello stesso atto è andata dal fratello disprezzato, non amato, solo e dimenticato; è andata dal fratello e ha trovato il volto del Signore… Perché sapeva che «amore di Dio e amore del prossimo si fondono insieme: nel più piccolo incontriamo Gesù stesso e in Gesù incontriamo Dio» [Benedetto XVI] e quell’amore era l’unica cosa capace di saziare la sua fame.

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2019/documents/papa-francesco_20190507_omelia-macedoniadelnord.html

    7 Maggio, 2019 - 20:08
  8. Luigi Accattoli

    Una Chiesa di mendicanti. Incontro con i sacerdoti, le loro famiglie, e i religiosi. Famiglie che non riescono ad andare avanti, persone anziane e sole, ammalati costretti a letto, giovani intristiti e senza futuro, poveri che ci ricordano quello che siamo: una Chiesa di mendicanti bisognosi della Misericordia del Signore […]. Certamente coltiviamo tante volte fantasie senza limiti pensando che le cose sarebbero diverse se fossimo forti, se fossimo potenti o influenti. Ma non sarà che il segreto della nostra forza, potenza e influenza e persino della giovinezza stia da un’altra parte e non nel fatto che “quadrino i conti”? […] Non priviamoci del meglio della nostra missione, non spegniamo i battiti dello spirito.

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/may/documents/papa-francesco_20190507_macedoniadelnord-consacrati.html

    7 Maggio, 2019 - 22:35

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