C’è una donna milanese di trent’anni con tre figli piccini e un compagno che è finito in carcere per droga a Singapore. Il poveretto è abbandonato dalla sua famiglia per la comprovata attitudine a mettersi nei guai e in quel carcere potrebbe restarci anche dieci anni. Lei prende su i tre figli e si stabilisce a Singapore, parla lingue che non conosce, attraversa la città due volte al giorno con i piccini intorno, cucina per lui e i suoi compagni, lavora di notte per comprare i cibi da cuocere, elemosina via posta elettronica dagli amici per pagare l’avvocato. In capo a due anni lo riporta a casa.
[Il fatto è di mia conoscenza e l’ho narrato nel blog alla data 29 settembre 2007]