Siamo nel Cortile d’Onore della Ca’ Granda di Milano. Nobile architettura e installazioni fantasiose legate al tema della salvaguardia del Creato, realizzate in occasione del Salone del Mobile. Tra tutte ho scelto per voi le giraffe di Marcantonio, che ho visto oggi pomeriggio: nel primo commento trovate la scheda che le presenta, nel secondo una foto che le dà a corpo intero.
Due giraffe stralunate e forse innamorate
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“Il cuore lontano dalla testa” dice bene la leggerezza e l’ironia che questo Marcantonio – ma che nome pesante – affida ai colli giraffani.
Con questa foto auguro una buona primavera ai visitatori. Oggi il Cortile d’Onore traboccava di luce.
Ma come sono belle ed eleganti. Mi piace l’espressione “il cuore lontano dalla testa”. Anche il nostro è abbastanza distanza, ma quello delle giraffe è davvero abissale, sembra disti dal cervello circa un metro e ottanta. Forse il motivo del loro essere tanto docili e mansuete è l’assenza dell’ego -un vero tumore psichico -perciò non entrano mai in competizione e sono tanto nobili da non offendersi mai.
L’uomo ha ancora un lungo cammino da fare per raggiungere una tale evoluzione!
Grazie Luigi, per queste belle immagini , e le parole, che offrono sempre graditi spunti di riflessioni
…volevo dire abbastanza distante…
Giraffe egosostenibili!
Paolo Pellizzari
eh eh eh eh…. Qualcuno disse che quando Dio creò la giraffa doveva essere ubriaco, e Italo Calvino, di questa strana maestosa creatura, disse che rammenta un meccanismo costruito mettendo insieme pezzi provenienti da macchine eterogenee che pur tuttavia funziona perfettamente…ma di giraffe egosostenibili, giuro,non avevo mai sentito…geniale Paolo Pellizzari!
Immagini veramente affascinanti e magiche!
Rif. 18,30
Premesso che va rispettato che “Tot capita, tot sententiae”, io mi permetto di far presente che a me l’uomo e la donna piacciono come sono. Ardisco dire che ho lo stesso gusto del Buon Dio Creatore il quale, infatti, “creò l’uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò…” Difatti “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”.
C’è da precisare, però, che l’ebraico biblico “Tôvà me’òd” che in genere viene tradotto “molto buona” significa “buonissima-bellissima”. Difatti è il superlativo assoluto dell’aggettivo ebraico “tôvà”, forma femminile del maschile “tôb” o“tôv”. L’aggettivo ebraico “tôb”, abitualmente tradotto in italiano con “buono”, in lingua ebraica ha la valenza morale di “buono” e quella estetica di “bello”. In italiano, invece, non esiste un termine con la stessa ambivalenza di significato.
Con tutto il rispetto per le giraffe, io sono affascinato dalla donna per com’è.
Ma se “l’uomo ha ancora un lungo cammino da fare per raggiungere una tale evoluzione”, il Dio Creatore che gusti aveva, o anche lui ha il collo di una giraffa? 🙂 Però mi voglio convincere che LUI è la perfezione e già l’ha dimostrato, anche facendo esseri diversamente belli.
Cara Clodine, ti auguro che il tuo collo non si allunghi. Penso che il caro Luigi non ti fotograferebbe per metterti nel suo blog… Un affettuoso saluto e un sincero apprezzamento della tua ironia. Ciao!…