Un saluto da Recanati con il Gobbo la Torre la nebbia


Un saluto da Recanati: questa è la piazza del comune con insolita nebbia. Sulla destra il pensoso Giacomo Leopardi, che i compaesani chiamano il Gobbo. Sulla sinistra la Torre del Borgo. Nei commenti il percome io sia qui e due ciarle sul Gobbo e la sua Torre.

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Sono nel natio borgo nient’affatto selvaggio per la visita alle tombe dei miei genitori e dei due fratelli più grandi: eravamo sette, siamo cinque. Giuseppe e Adele i genitori, Maria e Augusto i fratelli che si sono avviati. Gli altri siamo Italo, Nazzareno, Sergio, Luigi (io me), Anita. Nomi come preghiere. I miei quattro sono nel cimitero di Bagnolo, che è la contrada di campagna dove sono nato.

    3 Novembre, 2018 - 19:49
  2. Luigi Accattoli

    Chiamandolo “il Gobbo” i recanatesi ricambiano il garbo con cui il grande Giacomo li vituperava: “soggiorno disumano”, “gente zotica”. In verità il “natio borgo selvaggio” è un bellissimo luogo, abitato da gente sveglia, dove si mangia bene e si conversa meglio, che non finiresti mai né di conversare né di mangiare. Ma non sono stupìto che un grande non capisca qualcosa di semplice com’è l’umanità di una gente e amo paragonare l’intrattabile Giacomo, facitore di versi straordinario, a un altro mago del poema che è Ludovico Ariosto, questo socievolissimo ma anche lui orbo al reale, tant’è che trovava invivibile la Garfagnana e la sua gente. Luogo invece mirabile, gente ammirevole. Anche con i grandi ci vuole pazienza.

    3 Novembre, 2018 - 19:49
  3. Luigi Accattoli

    La Torre del Borgo è uno dei personaggi delle Rimembranze: “Viene il vento recando il suon dell’ora /dalla Torre del Borgo”. Ho sempre desiderato salire alla merlatura per guardare da lassù “le vie dorate e gli orti” e tutto intorno gli “odorati colli” e “quei monti azzurri che di qua scopro”. Che sono i Sibillini. Sempre volevo salire e sempre era chiusa. Ora l’hanno restaurata e si va su e io non ho più la forza di farlo. C’è scritto sulla porta: “Avvertenza per le persone cardiopatiche e gli anziani” e la solita solfa sui tanti gradini, la scala stretta, la vertigine. Comunque è già gran cosa poterla ammirare una torre così padrona del borgo.

    3 Novembre, 2018 - 19:50
  4. giuseppe di melchiorre

    Scusa, Luigi, il tuo riferimento alla magia poetica di Ludovico Ariosto, mi ha fatto venire in mente una “presa in giro letteraria” che ci inventammo nel convento di S. Giuseppe da Copertino di Osimo (AN), dove ho fatto il liceo classico (io sono stato per nove anni allievo dei Frati Minori Conventuali). La presa in giro era riferita ai versi iniziali de “L’Orlando Furioso”. Permettimi di riportarla così lo puniamo per la sua “orbità del reale”:
    “I fatti canto e il grande sacrestano
    che il santo sepolcro illuminò di Cristo,
    e tanto s’adoprò con l’ingegno e con la mano
    per far di ceri un grande e utile acquisto”. :-))
    Scusa se mi sono permesso… Approfitto dell’occasione per salutarti e per ringraziarti per la gentile ospitalità, soprattutto se quanto da me riportato non è all’altezza della conversazione recanatese… Ma sono anche un vicino abruzzese.
    Oggi, sabato, ho comprato “La lettura” de “Il Corriere” datata “Domenica 4 novembre 2018, # 362”, ma non ho trovato il tuo “Spillo”. Come mai?
    Buona notte a te e a tutti e Buona Domenica per domani.

    3 Novembre, 2018 - 21:50
  5. Luigi Accattoli

    Non c’è lo spillo perché a pagina 9 della LETTURA (controlla) c’è un mio articolino sul Videocatechismo e la regola dell’inserto vuole che quando hai un pezzo in pagina (così recita il gergo redazionale) non avrai lo spillo… con simpatia… luigi

    3 Novembre, 2018 - 22:25
  6. giuseppe di melchiorre

    Buon giorno, Luigi.
    Ieri in metropolitana, a Milano, avevo letto l’articolo che riempie pag. 9, cioè “Il prete che spiega Dio con Darwin e Blixen”, ma mi è sfuggito il tuo articolino “Il catechismo è un kolossal” relativo al “Video Catechismo della Chiesa Cattolica” lanciato dal Gruppo Editoriale San Paolo.
    A questo punto mi sono ricordato che ho un libro intitolato “EVANGELIZZAZIONE IN OSTERIA – Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”, scritto da Aldo Cappellotto. Lo comprai nel 2003 e non lo lessi.
    Quanto al video-catechismo, non dico come la penso… Ma ricordo che Gesù non scriveva, ma parlava…
    Buona domenica a te e a tutti.

    4 Novembre, 2018 - 8:19

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