Chiedo scusa ai visitatori ma ho avuto impegni, tutti legati alla figura di Papa Francesco, che mi hanno portato per l’Italia – da Calci (Pisa) a San Cerbone (Lucca), ad Ariano Irpino (Avellino) – e non ho seguito granché la discussione del blog. Mi pare però d’aver capito che nessuno, sulla Gerusalemme messianica, abbia riportato le parole dell’Apocalisse che ci dicono come le sue porte non verranno mai chiuse. Nel primo commento le parole di terso cristallo del testo ispirato, nel secondo una mia noterella a lapis.
Le porte della Gerusalemme nuova mai chiuderanno
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Apocalisse 21: Nella Gerusalemme nuova non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
23La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.
24Le nazioni cammineranno alla sua luce,
e i re della terra a lei porteranno il loro splendore.
25Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
perché non vi sarà più notte.
26E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni.
27Non entrerà in essa nulla d’impuro,
né chi commette orrori o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell’Agnello.
Non vi sarà più notte. La Gerusalemme che scende dal Cielo ha mura e porte ma le porte non vengono chiuse durante il giorno: cioè mai verranno chiuse, perché in quel tempo eterno non vi sarà la notte. Nulla possiamo intendere di queste parole, ma esse ci sono state date per luce e per consolazione. Evitiamo di prenderne una e di lasciarne un’altra. Solo tenendole tutte potremo forse averne illuminazione.
«ho avuto impegni, tutti legati alla figura di Papa Francesco, che mi hanno portato per l’Italia»: praticamente, un lavoro a tempo pieno.
“ Tutto cio’ che e’ manifestato e’ luce “ ( Efesini , 5, 13)
O per dirla in altro modo ogni essere e’ luce. Cio’ che non e’ luce non e’ manifestato, cioe’ non e’ realta’ , la tenebra e’ sterile e percio’ Le “ opere di tenebra” sono chiamate dall’ Apostolo sterili. La tenebra e’ privazione, priva, cioe’ fuori di Dio, posta fuori. Cio’ che si situa fuori di Dio e’ “ Ade” e’ nulla, non essere. Ade persino etimologicamente significa senza specie a- idee, senza visibilita’ senza Forma.
La realta’ e’ specie, forma, visibilita’ , mentre l’ irrealta’ e’ Ade , tenebra.
( Florenskij Le porte regali)