Papa nel carcere: Gesù rischia nel servizio perché ci ama

28 Comments

  1. Luigi Accattoli

    C’è gente odiosa. Papa nel carcere 1: Gesù capovolge l’abitudine storica, culturale di quell’epoca – anche questa di oggi – colui che comanda, per essere un bravo capo, sia dove sia, deve servire. Io penso tante volte – non a questo tempo perché ognuno ancora è vivo e ha l’opportunità di cambiare vita e non possiamo giudicare, ma pensiamo alla storia – se tanti re, imperatori, capi di Stato avessero capito questo insegnamento di Gesù e invece di comandare, di essere crudeli, di uccidere la gente avessero fatto questo, quante guerre non sarebbero state fatte! Il servizio: davvero c’è gente che non facilita questo atteggiamento, gente superba, gente odiosa, gente che forse ci augura del male; ma noi siamo chiamati a servirli di più. E anche c’è gente che soffre, che è scartata dalla società, almeno per un periodo, e Gesù va lì a dir loro: Tu sei importante per me.

    30 Marzo, 2018 - 12:29
  2. Luigi Accattoli

    Sono un peccatore ma rappresento Gesù. Papa nel carcere 2: Gesù viene a servirci, e il segnale che Gesù ci serve oggi qui, al carcere di Regina Coeli, è che ha voluto scegliere 12 di voi, come i 12 apostoli, per lavare i piedi. Gesù rischia su ognuno di noi. Sappiate questo: Gesù si chiama Gesù, non si chiama Ponzio Pilato. Gesù non sa lavarsi le mani: soltanto sa rischiare! Guardate questa immagine tanto bella: Gesù chinato tra le spine, rischiando di ferirsi per prendere la pecorella smarrita. Oggi io, che sono peccatore come voi, ma rappresento Gesù, sono ambasciatore di Gesù. Oggi, quando io mi inchino davanti a ognuno di voi, pensate: “Gesù ha rischiato in quest’uomo, un peccatore, per venire da me e dirmi che mi ama”. Questo è il servizio, questo è Gesù: non ci abbandona mai; non si stanca mai di perdonarci. Ci ama tanto. Guardate come rischia, Gesù! E così, con questi sentimenti, andiamo avanti con questa cerimonia che è simbolica. Prima di darci il suo corpo e il suo sangue, Gesù rischia per ognuno di noi, e rischia nel servizio perché ci ama tanto.

    30 Marzo, 2018 - 12:30
  3. Luigi Accattoli

    Pensiamo a chi non ci vuole bene. Papa nel carcere 3: E adesso, tutti noi – sono sicuro che tutti noi – abbiamo la voglia di essere in pace con tutti. Ma nel nostro cuore ci sono tante volte sentimenti contrastanti. È facile essere in pace con coloro a cui vogliamo bene e con quanti ci fanno del bene; ma non è facile essere in pace con quelli che ci hanno fatto torto, che non ci vogliono bene, con i quali siamo in inimicizia. In silenzio, un attimo, ognuno pensi a coloro che ci vogliono bene e a cui noi vogliamo bene, e anche ognuno di noi pensi a coloro che non ci vogliono bene e anche a coloro a cui noi non vogliamo e anche – anzi – a coloro su cui noi vorremmo vendicarci. E chiediamo al Signore, in silenzio, la grazia di dare a tutti, buoni e cattivi, il dono della pace.

    30 Marzo, 2018 - 12:30
  4. Luigi Accattoli

    Togliere le cateratte dell’anima. Papa nel carcere 4: Tu hai parlato di uno sguardo nuovo: rinnovare lo sguardo … Questo fa bene, perché alla mia età, per esempio, vengono le cateratte, e non si vede bene la realtà: l’anno prossimo dovremo fare l’intervento. Ma così succede con l’anima: il lavoro della vita, la stanchezza, gli sbagli, le delusioni oscurano lo sguardo, lo sguardo dell’anima. E per questo, quello che tu hai detto è vero: approfittare delle opportunità per rinnovare lo sguardo. E come ho detto in piazza S. Pietro [Udienza generale di ieri] in tanti paesini, ma anche nella mia terra, quando si sentono le campane della Resurrezione del Signore, le mamme, le nonne portano i bambini a lavarsi gli occhi perché abbiano lo sguardo della speranza del Cristo risorto. Non stancatevi mai di rinnovare lo sguardo. Di fare quell’intervento di cateratte all’anima, quotidiano. Ma sempre rinnovare lo sguardo. E’ un bello sforzo.

    30 Marzo, 2018 - 12:30
  5. Luigi Accattoli

    A Regina Coeli ieri pomeriggio Francesco ha lavato i piedi a 12 detenuti di sette paesi: 4 italiani, 2 filippini, 2 marocchini, 1 moldavo, 1 colombiano, 1 nigeriano, 1 della Sierra Leone. Otto cattolici, due musulmani, uno ortodosso, uno buddista.

    30 Marzo, 2018 - 12:34
  6. Lorenzo Cuffini

    Grazie come sempre a Luigi dei “virgolettati” papali.
    Gli unici che contano.

    (A margine, da notare come basti raffrontarli alla biliosa rimasticatura che viene tirata fuori quotidianamente dagli antibergoglani compulsivi, per mostrare l’inconsistenza del ruminaggio e pure la sua – ben colta ieri da Salvi-prevedibile ripetitività. Tant’è. I ruminanti son contenti? Continuino pure a ruminare).

    30 Marzo, 2018 - 14:00
  7. Beppe Zezza

    Le parole con le quali il Papa ha accompagnato il suo gesto sono bellissime , veramente kerigmatiche: sappiate che Dio vi ama e chiedete la GRAZIA di potervi riconciliare con i vostri nemici.
    Quello che lascia smarriti è la contemporaneità di queste belle omelie con azioni poco “avvedute” come quelle delle chiacchierate “informali” con personaggi come Scalfari, ben sapendo che gli echi che ne verranno fuori getteranno nella confusione molte anime semplici.
    Certo, Scalfari è una “pecorella smarrira” e papa Francesco vuole uscire per recuperarla anchemettendo a rischio le 99 che stanno nell’ovile.
    Questa può essere una chiave di interpretazione . ( Ma , negare che le 99 siano messe a rischio invece proprio non ci sta!)

    31 Marzo, 2018 - 9:04
  8. Lorenzo Cuffini

    Ad essere onesti, quello che lascia smarriti è che da ieri ci siano solerti retori che si dannano l’anima pur di continuare a parlare ( e a diffondere, ovviamente) le presunte azioni e parole poco “avvedute” – a loro dire -.
    Così, mentre soloneggiano sul fatto ” che gli echi che ne verranno fuori getteranno nella confusione molte anime semplici ” battono la grancassa a più non posso, sperando che quegli echi si moltiplichino a dismisura….
    Giochetto vecchio, gruppetti di desolanti re nudi.

    31 Marzo, 2018 - 11:50
  9. Andrea Salvi

    E daie!!!
    Ma perché tu credi che le 99 pecorelle dell’ovile possano credere che se sei malvagio alla morte sparisci nel nulla? Potrebbe essere conveniente da certi punti di vista essere malvagi: una sorta di diritto all’eutanasia dell’anima malvagia. Questa favoletta non sta in piedi da qualunque parte la si prenda. Mi sorprende che qualcuno possa pensare che qualcuno possa crederci..

    31 Marzo, 2018 - 12:05
  10. Amigoni p. Luigi

    Scalfari, chi è costui?

    Credo che la quasi totalità dei nativi digitali ignori Scalfari.
    Scalfari può solo interessare una certa cerchia (intellettualoide) di adulti, cristiani o agnostici; che non hanno più bisogno delle sue ricerche, comunque espresse.
    Forse il papa sopra-valuta la rilevanza “intellettuale” di Scalfari.

    31 Marzo, 2018 - 13:56
  11. Beppe Zezza

    Ad Andrea Salvi
    “Una sorta di diritto alla eutanasia” : proprio cos!
    Non so lei in che mondo viva.

    31 Marzo, 2018 - 14:44
  12. Beppe Zezza

    A p.Amigoni

    Tuttavia le affermazioni che Scalfari attribuisce al papa vengono rilanciate in campo internazionale e vengono lette dai milioni di non “nati digitali” che ancora sono sulla faccia della terra.

    31 Marzo, 2018 - 14:45
  13. Andrea Salvi

    Beppe Zezza scenda su questa terra e abbandoni il suo mondo fatto di costruzioni fantastiche frutto delle sue paure!
    Io vivo in questo mondo e mi attengo ai fatti, non alle ipotesi ne’ ai catastrofismi.
    Stia sereno.

    31 Marzo, 2018 - 15:20
  14. Victoria Boe

    “Certo, Scalfari è una “pecorella smarrira” e papa Francesco vuole uscire per recuperarla anchemettendo a rischio le 99 che stanno nell’ovile.”

    Pecorella smarrita de che, Zezza?…Del cavolo, forse. Resto allibita di fronte a certe affermazioni assurde.
    Mettere a rischio chi?…Mio Dio, che follia!
    Sig. Zezza, conti fino a cento prima di spararle così grosse.

    31 Marzo, 2018 - 17:13
  15. picchio

    se mette a rischio le convinzioni di coloro che ritengono ” io sono buono e giusto e rispetto tutte le regole e regoline quindi andrò in Paradiso “mentre Pinco Pallo , Caio Sempronio e altri che conosco sono brutti e cattivi e andranno all’inferno, mi vien da dire meno male!
    cristina vicquery

    1 Aprile, 2018 - 9:21
  16. Beppe Zezza

    ” pecorelle smarrite ” secondo la mia comprensione del termine sono tutte quelle pecore che non fanno parte del gregge di Cristo. Quanto mi risulta Scalfari e dichiaratamente non appartenente al gregge di Cristo pertanto è una pecorella smarrita .
    Sinceramente non riesco a vedere come questa possa essere considerata una affermazione assurda .

    Mi rendo perfettamente conto del fatto che secondo alcuni la dottrina tradizionale della Chiesa dei novissimi morte giudice inferno e paradiso debba essere semplicemente cestinata ( senza per carità affermarlo esplicitamente perché “la dottrina non cambia” ) quello che non capisco è come non ci si renda conto che il negare un giudizio post mortem abbia un’influenza importantissima sul modo di condurre la vita di ogni giorno

    1 Aprile, 2018 - 23:39
  17. Beppe Zezza

    ad Andrea Salvi
    Grazie della segnalazione.
    Articolo interessante, che tuttavia mi lascia perplesso nelle conclusioni.
    Da un lato afferma “non è conforme alla fede cristiana affermare che non c’è l’inferno o che l’inferno è vuoto”, dall’altro dice “Ciascuno di noi deve dire umilmente: «Non so»”
    Questo “non so” – assolutamente corretto se detto in relazione alla nostra personale sorte finale – nel contesto di un articolo che tratta del come possano essere tra loro compatibili inferno e misericordia sembra potersi riferire anche alla effettiva verità del dettato della fede.
    In sostanza lascia l’impressione che si possa dire: poiché non riusciamo a fare stare insieme inferno e misericordia, dovremmo dubitare della verità della fede cristiana.

    2 Aprile, 2018 - 16:41
  18. Victoria Boe

    Bellissimo l’articolo di E.Bianchi pubblicato su Avvenire.
    Ringrazio A.Salvi per averlo linkato.

    Il gregge di Cristo di cui parla il sig.Zezza, il quale è pronto ad escluderne uomini come Scalfari e tantissimi altri, non è riduttivamente quello a cui si sente di appartenere lui, il sig. Zezza.
    Se così fosse, sarebbero proprio tante le “pecorelle smarrite”, non una soltanto. Sarebbero tutti gli atei, gli agnostici, i non-cattolici e via enumerando. Un esercito di gente che non è nell’ “ovile” del cristianesimo.
    Come si può intendere una cosa del genere?
    Il sig. Beppe non ha ancora capito che quando si parla di “conversione al Cristo”, non si vuol indicare la Chiesa cristiana, nella quale è unicamente possibile la salvezza dell’uomo.
    La locuzione “extra Ecclesiam nulla salus” non ha più senso.
    “Convertirsi” significa trovare il senso della vita nell’AMORE di cui l’espressione massima è stato Gesù il Cristo nel suo sacrificio per Amore dell’uomo.
    L’Amore, tuttavia, è declinato anche in altre religioni, pur senza riferimento alla Persona di Gesù. Oso dire che l’AMORE è l’ovile del Cristo. E tutti coloro che AMANO, cristiani o no, fanno parte dello stesso gregge del Cristo, che lo sappiano o no. Quanti personaggi storici dei nostri tempi hanno predicato l’Amore pur senza essere cristiani? Tanti, e spesso sono stati uccisi per l’Amore predicato. Facevano o no parte dell’ovile di Gesù? Io direi proprio di sì. Tutti vissuti col “sacramento del fratello”, che è quello che porta al Padre.
    Anche gli atei, i senza-Dio, se vivono nell’Amore per il fratello, fanno parte dell’ovile di Gesù.
    Bisognerebbe dirle a gran voce queste cose, senza colpevolizzare (errore grande!) chi non è cristiano.

    2 Aprile, 2018 - 17:38
  19. Amigoni p. Luigi

    Rif. 12.47

    Splendido testo che – come tale – non conoscevo.
    Grazie.

    2 Aprile, 2018 - 17:44
  20. Victoria Boe

    “poiché non riusciamo a fare stare insieme inferno e misericordia, dovremmo dubitare della verità della fede cristiana.”

    La fede cristiana, caro Zezza, non è certezza di verità; è SPERANZA, che è altra cosa.

    2 Aprile, 2018 - 18:19
  21. Beppe Zezza

    a Victoria Boe
    Naturalmente oggi dopo il CVII è cambiato tutto.
    Il “gregge di Cristo” non è formato dai “credenti in Cristo” ma da “tutti”.
    La parabola di Gesù è abbastanza chiara. Esiste un gregge dell’ovile di Cristo – che non sono tutti gli uomini ma solo una parte , come Lui stesso dice. Alcuni appartenenti a questo “gregge” (i battezzati?) se ne allontanano. Lui va a cercarli.
    Lei, come spesso accade, fa una gran confusione.
    Qui non si tratta di “colpevolizzare” nessuno. Si tratta di fatti.
    La questione è del tutto diversa: chi è cristiano, chi è all’interno dell’ovile, ha qualcosa in più – non per proprio merito ma per dono gratuito del Signore.
    E questo “qualcosa in più” è chiamato a trasmetterlo a tutti.
    Perché è chiamato a farlo? Perché condivide lo Spirito di Dio che ama tutti gli uomini e vuole che tutti gli uomini godano di quel qualcosa in più ( che poi non è così poco….) che Gesù Cristo ha donato ai suoi fratelli.
    ” Convertirsi a Cristo” significa credere a Gesù di Nazaret, il figlio di Dio, nato da donna, che patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi , risuscitò da morte e ascese al cielo e di là inviò lo Spirito Santo. Gesù Cristo è una Persona vivente, non un generico e non meglio specificato AMORE.
    E’ proprio così io penso che tutti gli atei, gli agnostici, i non cristiani – un esercito di gente – vivano senza avere consapevolezza della esistenza di una “vita eterna” alla quale siamo destinati, della vittoria sulla morte che Gesù Cristo, Nostro Signore, ha conquistato per noi e che ci dona insieme con la Fede in Lui.
    Credo fermamente che vivere tutte le traversie che la vita riserva a tutti gli uomini con la FEDE nella costante presenza di Dio accanto a noi è cosa ben diversa che viverle ignorandolo.
    Per questo penso ( non solo io, lo dice tutta la Tradizione della Chiesa ) che la cosa più importante che si possa fare nella vita sia condurre la gente a Cristo, che è presente nella sua Chiesa (anche se questa è, purtroppo, sede anche di tante brutture)
    Non si tratta di “declinare l’Amore” , si tratta di viverlo, di averne la capacità.
    Come possono trovare gli uomini il senso della vita nell’Amore?
    Dove possono gli uomini trovare la capacità di amare? In sè stessi?
    E allora perché non lo fanno? Perché il mondo è pieno di tutte le brutture delle quali è pieno?

    2 Aprile, 2018 - 18:35
  22. Beppe Zezza

    A Victoria Boe 18.19
    Dunque i dogmi della fede sono : speriamo che sia così, ma chissà forse ci possiamo anche sbagliare? È così che li devo intendere?
    Devo proprio riconoscere che ogni giorno imparo qualcosa di nuovo!!!!

    2 Aprile, 2018 - 20:41
  23. Victoria Boe

    Lei, Zezza, dovrebbe spiegare a me che, a suo dire, faccio tanta confusione, perché mai nel mondo in cui oggi viviamo, le cose vanno più o meno nello stesso modo in cui andavano 2000 anni fa. Ci riesce? Mi sa spiegare perché quelli che hanno quel “qualcosa in più” in quanto appartenenti al gregge del Cristo non sono migliori di chi professa altre religioni? E perché “il mondo è pieno di tutte le brutture delle quali è pieno?”
    Sarà mica che il Cristo è stato mostrato male, in modo sbagliato, rispetto a come si sarebbe dovuto fare? Sarà mica che il Cristo è stato presentato con tanti cartelli di divieto–quelli che a lei, ahimè, piacciono tanto– su quel che va fatto e che invece no? Non si rende conto che si è data per tanto tempo una “lettura” sbagliata di Gesù Cristo?
    Caro Zezza, invece che restare attaccato disperatamente alla vecchia disciplina religiosa, dovrebbe cercare di ri-catechizzarsi alla scuola di uomini grandi che hanno capito che si doveva parlare di Dio in modo diverso ;attingendo a varie fonti, non solo a quella scritturistica che non di rado presenta delle contraddizioni. E lo hanno fatto e lo fanno non per una loro strana interpretazione, ma per amore del Vero.
    Parlo di uomini come Martini, E.Bianchi e anche tanti altri saggi e sapienti del nostro tempo, che conoscono molto meglio di lei i libri sacri e li hanno saputi interpretare con la luce dell’intelligenza e dello Spirito Santo. E soprattutto con la loro umanità e umiltà e sincerità.

    2 Aprile, 2018 - 22:02
  24. Victoria Boe

    Sa qual è il problema? Che lei continua a considerare Dio e il Cristo e la Chiesa e la dottrina ecclesiastica secondo schemi vecchi, arrugginiti, che oggi non sono sufficienti a rispondere alle domande dell’uomo.
    La “fede” non basta a risolvere i problemi dell’umanità né a scaldare il cuore dell’uomo, ammesso che lo abbia mai fatto. Ci vuole un altro linguaggio, ed è quello che, guarda caso, è in grado di generare la fede; ed è il linguaggio dell’Amore, che a lei sembra dispiacere.
    Gesù Cristo è, almeno per i cristiani, una Persona vivente sì, caro signore, ma quel che è venuto ad insegnare è, appunto, l’AMORE, di cui è stato la personificazione assoluta, sicché Gesù e l’ Amore di Dio coincidono alla perfezione. E non in astratto, come slogan, ma nel pieno della concretezza.
    Quando si parla a chi cristiano non è, non lo convinci della vita eterna parlandogli di Gesù Cristo, che molti, fra l’altro, considerano un profeta come tanti altri della storia. Non lo convinci con le minacce o con lo spauracchio dell’Inferno. Ma si deve esemplificare, in modo da uscire dal vicolo cieco di una dottrina astratta, fatta di molte regole che non approdano a nulla. Altrimenti si rischia di assomigliare molto agli islamici che pretendono di farti imparare i versetti del Corano per convincerti di essere figlio di Allah.

    2 Aprile, 2018 - 22:04
  25. Victoria Boe

    Il Papa, per esempio, non molto tempo fa ad un giovane che gli chiedeva cosa dovesse dire per evangelizzare, rispose che NON DOVEVA DIRE NIENTE, PROPRIO NIENTE; doveva semplicemente FARE, AGIRE secondo gli insegnamenti di Gesù.
    Un cristiano può essere credibile solo se si comporta come Gesù Cristo, in piena coerenza con i suoi insegnamenti.
    Lo Spirito Santo, caro lei, è presente in ogni essere umano fin dalla nascita. Tutti hanno lo Spirito divino essendo stati creati da un unico Padre, che, senza avere figli e figliastri, tutti ama indistintamente, anche se gli viene attribuito un nome diverso. Altrimenti, che Creatore-Padre sarebbe?
    Gesù Cristo è la Via verso la Verità, ma la via ha un nome preciso: AMORE.
    E questo genera ancora Amore: alto, spirituale, assai simile a quello divino.
    Il cristianesimo è la religione della relazionalità, e il Cristo si manifesta come Colui che rappresenta la relazione-Amore nel modo più alto. Ma l’Amore è già presente, anche se in nuce, nell’essere umano, e va aiutato a prendere forma e vita. Lo Spirito del Cristo Risorto non investe solo i cristiani, dato che Gesù ha offerto sé stesso per tutti gli uomini della Terra, non per un ristretto numero di uomini suoi seguaci.
    Noi non sappiamo come, ma ogni forma d’amore viene ricapitolata nell’unico Amore del Cristo. Ne sono certa.

    2 Aprile, 2018 - 22:06
  26. Beppe Zezza

    “Sarà mica che il Cristo è stato mostrato male, in modo sbagliato, rispetto a come si sarebbe dovuto fare?,”
    In tutte le generazioni ci sono stati dei santi, che hanno incarnato Cristo. Questo vuol dire che Cristo poteva essere accolto, mostrato come era mostrato. Difficile invece che Cristo possa essere accolto se di Lui non si parla, ma si parla genericamente di Amore
    “Non lo convinci con le minacce o con lo spauracchio dell’Inferno”
    Sono assolutamente d’accordo. Le dirò di più : è impossibile “convincere” nessuno! Tuttavia l’idea del giudizio, di una vita post mortem e della possibilità di una disgrazia eterna ha un innegabile effetto sul comportamento dell’uomo. ( Lei, a scuola, non ha mai studiato di più se sapeva che poteva essere interrogata ? È la normale risposta dell’essere umano ). Perché uno aderisca a Cristo e un altro no è un mistero che non ci è dato conoscere. Ma a tutti deve essere data questa possibilità. E per dare questa possibilità bisogna che Cristo venga annunciato ad ogni uomo.
    “Un cristiano può essere credibile solo se si comporta come Gesù Cristo, in piena coerenza con i suoi insegnamenti”
    Non c’è dubbio che se io annuncio che Cristo è la risposta al,problema dell’uomo ma allo stesso tempo mi comporto come una persona piena di problemi nessuno ci credera’. Ma perché si possa credere a Cristo è indispensabile annunciarlo esplicitamente, non basta “comportarsi bene” senza parlarne.
    “Lo Spirito Santo, caro lei, è presente in ogni essere umano fin dalla nascita. Tutti hanno lo Spirito divino essendo stati creati da un unico Padre, che, senza avere figli e figliastri, tutti ama indistintamente”
    Che Dio ami tutti non ho alcun dubbio, che questo significhi che tratti tutti allo stesso modo invece non lo credo affatto ( e penso che la vita lo dimostri ).
    Anche gli animali sono creati da Dio , eppure non sono esseri umani e tanto meno hanno la natura divina. Non basta essere “creature” per essere “figli”.
    Inoltre penso che lei faccia un po’ di confusione tra “spirito di vita” che è quello che ci fa uomini e Spirito Santo, spirito divino, quello che ci fa “cristiani”.
    “Lo Spirito del Cristo Risorto non investe solo i cristiani, dato che Gesù ha offerto sé stesso per tutti gli uomini della Terra, non per un ristretto numero di uomini suoi seguaci.”
    Lo Spirito Santo è OFFERTO indistintamente a tutti gli uomini della terra. Per riceverlo è sufficiente credere in Gesu’ Nostro Signore. MA come potranno credere se nessuno lo annuncia?
    Sono assolutamente convinto anche io che le “regole” da sole non portano da nessuna parte – e questo lo ha detto a più riprese – ma sono altresì certo che le “regole” indicano il modo corretto di vivere e che chi ha incontrato Gesu’ e ne è discepolo le tiene ben presenti e le osserva , non perché “deve” ma perché “vuole”. E non ne prescinde autodefinendosi superiore ad esse.

    2 Aprile, 2018 - 23:21

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