“Vi consiglio: la mattina di Pasqua portate i bambini al rubinetto e fategli lavare gli occhi. Sarà un segno di come vedere Gesù Risorto”: così ieri Francesco ha concluso i suoi auguri di Pasqua ai cristianucci dell’udienza sulla piazza. Con quelle fresche parole faccio anch’io i miei auguri ai visitatori. Nei commenti il contesto del “consiglio” di Francesco e qualche spunto sulla giornata papale di oggi, Giovedì Santo, dalla Messa del Crisma a quella “nella Cena del Signore” con Lavanda dei piedi che sarà nel carcere di Regina Coeli.
Papa: la mattina di Pasqua lavate gli occhi ai bambini
79 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Per vedere le cose di Gesù. Francesco ieri all’udienza generale: In tanti Paesi – qui in Italia e anche nella mia patria – c’è l’abitudine che quando il giorno di Pasqua si sentono, si ascoltano le campane, le mamme, le nonne, portano i bambini a lavarsi gli occhi con l’acqua, con l’acqua della vita, come segno per poter vedere le cose di Gesù, le cose nuove. In questa Pasqua lasciamoci lavare l’anima, lavare gli occhi dell’anima, per vedere le cose belle, e fare delle cose belle. E questo è meraviglioso! Questa è proprio la Risurrezione di Gesù dopo la sua morte, che è stato il prezzo per salvare tutti noi. Cari fratelli e sorelle, disponiamoci a vivere bene questo Triduo Santo ormai imminente – comincia domani -, per essere sempre più profondamente inseriti nel mistero di Cristo, morto e risorto per noi. Ci accompagni in questo itinerario spirituale la Vergine Santissima, che seguì Gesù nella sua passione […]. E vi consiglio: la mattina di Pasqua portate i bambini al rubinetto e fategli lavare gli occhi. Sarà un segno di come vedere Gesù Risorto.
Parlare anche ai non credenti. Omelia del Crisma 1. Gesù avrebbe potuto perfettamente essere uno scriba o un dottore della legge, ma ha voluto essere un “evangelizzatore”, un predicatore di strada, il «Messaggero di buone notizie» per il suo popolo, il predicatore i cui piedi sono belli, come dice Isaia (cfr 52,7). Il predicatore è vicino […]. Il Signore ha scelto di essere uno che sta vicino al suo popolo. Trent’anni di vita nascosta! Solo dopo comincerà a predicare. E’ la pedagogia dell’incarnazione, dell’inculturazione; non solo nelle culture lontane, anche nella propria parrocchia, nella nuova cultura dei giovani […]. Quando la gente dice di un sacerdote che “è vicino”, di solito fa risaltare due cose: la prima è che “c’è sempre” (contrario del “non c’è mai”: “Lo so, padre, che Lei è molto occupato” – dicono spesso). E l’altra cosa è che sa trovare una parola per ognuno. “Parla con tutti – dice la gente –: coi grandi, coi piccoli, coi poveri, con quelli che non credono… Preti vicini, che ci sono, che parlano con tutti… Preti di strada.
Non peccare più. Omelia del Crisma 2. La vicinanza [di Gesù] nel dialogo spirituale, la possiamo meditare contemplando l’incontro del Signore con la Samaritana. Il Signore le insegna a riconoscere prima di tutto come adorare, in Spirito e verità; poi, con delicatezza, la aiuta a dare un nome al suo peccato, senza offenderla; e infine il Signore si lascia contagiare dal suo spirito missionario e va con lei a evangelizzare nel suo villaggio […]. La vicinanza nella Confessione la possiamo meditare contemplando il passo della donna adultera. Lì si vede chiaramente come la vicinanza è decisiva perché le verità di Gesù sempre avvicinano e si dicono (si possono dire sempre) a tu per tu. Guardare l’altro negli occhi – come il Signore quando si alza in piedi dopo essere stato in ginocchio vicino all’adultera che volevano lapidare e le dice: «Neanch’io ti condanno» (Gv 8,11) – non è andare contro la legge. E si può aggiungere: «D’ora in poi non peccare più» (ibid.) non con un tono che appartiene all’ambito giuridico della verità-definizione – il tono di chi deve determinare quali sono i condizionamenti della Misericordia divina – ma con un’espressione che si dice nell’ambito della verità-fedele, che permette al peccatore di guardare avanti e non indietro. Il tono giusto di questo «non peccare più» è quello del confessore che lo dice disposto a ripeterlo settanta volte sette.
Lavanda nel carcere. I detenuti scelti per il rito della lavanda dei piedi che oggi Francesco presiede nel carcere “Regina Coeli” a Roma sono 12 uomini di sette paesi diversi: 4 italiani, 2 filippini, 2 marocchini, 1 moldavo, 1 colombiano, 1 nigeriano e 1 della Sierra Leone. Otto sono di religione cattolica, due musulmani, un ortodosso, un buddista.
La visita prevede l’incontro con i detenuti ammalati in infermeria; la celebrazione eucaristica con il rito della lavanda dei piedi nella “Rotonda”; un incontro con alcuni detenuti della VIII Sezione. Negli anni precedenti, il Santo Padre Francesco ha celebrato la Messa in Coena Domini nel Carcere di Paliano (2017), nel C.A.R.A. di Castel Novo di Porto (2016), nel carcere di Rebibbia (2015), presso la Fondazione Don Gnocchi (2014), nel Carcere minorile Casal del Marmo (2013).
Qui un’intervista con il cappellano del carcere di Regina Coeli sull’appuntamento di oggi pomeriggio: http://www.lastampa.it/2018/03/28/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/il-papa-nel-carcere-regina-coeli-il-cappellano-come-un-padre-tra-gente-che-soffre-XizXYHcteR058vuEPCuRTM/pagina.html
qui invece l’intervista colloquio con eugenio Scalfari apparsa oggi su Repubblica
col titolo “E’ un onore essere chiamato rivoluzionario”
https://rep.repubblica.it/pwa/esclusiva/2018/03/28/news/il_papa_e_un_onore_essere_chiamato_rivoluzionario_-192479298/?ref=RHPPRB-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1
Forse è un onore per lui anche essere chiamato eretico visto che nell’intervista dice . papale papale , cose assolutamente eretiche o non-cattoliche tipo
“l’alternanza fra le specie”(???? E la totale distruzione nel NULLA delle anime malvage(???)
“Ciascuna specie dura migliaia o forse miliardi di anni, ma poi scompare. L’energia ha fatto esplodere l’universo che di tanto in tanto si modifica. Nuove specie sostituiscono quelle che sono scomparse ed è il Dio creatore che regola questa alternanza”. L’ex arcivescovo di Buenos Aires ha quindi affrontato il tema della creazione e dell’alternanza tra le specie. Ecco, poi, un’affermazione centrale del discorso, la stessa destinata far discutere.
Il papa ha infatti sostenuto che le “anime cattive” non sono sottoposte ad una vera e propria “punzione”. “Ottengono il perdono di Dio” – ha evidenziato Francesco – mentre coloro che non possono essere perdonate sono destinate alla scomparsa.. L’inferno, insomma, non esisterebbe. Quello che è certo, per il pontefice, è solo la “scomparsa delle anime peccatrici”.
Se questa non è eresia gli va molto , molto vicina…..
ma nessuno reagisce? Tutti i vescovi ,i cardinali sono d’accordo con lui e con queste idee bislacche?
Ma papa Francesco crede nel Catechismo della Chiesa Cattolica?
1035. La Chiesa nel suo insegnamento afferma l’esistenza dell’inferno e la sua eternità. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell’inferno, « il fuoco eterno ». 631 La pena principale dell’inferno consiste nella separazione eterna da Dio, nel quale soltanto l’uomo può avere la vita e la felicità per le quali è stato creato e alle quali aspira.
(Catechismo Chiesa cattolica)
1058 La Chiesa prega perché nessuno si perda: « Signore, […] non permettere che sia mai separato da te ». 652 Se è vero che nessuno può salvarsi da se stesso, è anche vero che Dio « vuole che tutti gli uomini siano salvati » (1 Tm 2,4) e che per lui « tutto è possibile » (Mt 19,26).
1059 « La santissima Chiesa romana crede e confessa fermamente che nel […] giorno del giudizio tutti gli uomini compariranno col loro corpo davanti al tribunale di Cristo per rendere conto delle loro azioni ». 653
1060 Alla fine dei tempi, il regno di Dio giungerà alla sua pienezza. Allora i giusti regneranno con Cristo per sempre, glorificati in corpo e anima, e lo stesso universo materiale sarà trasformato. Dio allora sarà « tutto in tutti » (1 Cor 15,28), nella vita eterna.
«AMEN»
Caro Luigi,
ma questa usanza che dice il papa, delle nonne e delle mamme che quando si sentono la campane di Pasqua portano i bambini a lavarsi gli occhi, a te risulta che esistesse anche in Italia? Pur essendo vecchio, non ne ho mai sentito parlare. Non sarà una cosa argentina di settanta anni fa, come molti altri suoi riferimenti?
Quanto a Scalfari che dice che il papa gli ha detto che l’anima non è immortale e l’inferno non esiste, mentre la Santa sedenon dice niente su quel che Scalfari dice che il papa gli ha detto … tu che ne dici?
Grazie degli auguri, Luigi, che ricambio di cuore.
Dalle mie parti (sud pontino) la tradizione di lavarsi la faccia in maniera «devozionale» è per la mattina dell’ascensione. Il sabato sera si prepara un bacile con acqua e lo si riempie con petali di rosa e foglie di menta, quindi lo si lascia all’aperto – balcone o finestra – in modo che Gesù, ascendendo al cielo, lo possa benedire. Al mattino, quando ci si sveglia, ci si lava quindi con quell’acqua, benedetta e profumata.
Una domanda preliminare a Venturi, che per l’affanno di poter finalmente ridare dell’eretico e del non cattolico al papa ( è chiaro Zezza?!), si strincuglia evidentemente con il caffè di traverso e si precipita alle 13,59 a sciabolare anatemi di giornata.
Il link che hai postato, di Repubblica, è inapribile salvo abbonamenti.
Il virgolettato che riporti, al contrario, da ” ciascuna specie a….anime peccatrici” è un virgolettato da IL GIORNALE
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/bergoglio-scalfari-linferno-non-esiste-1510328.html
Iniziamo a essere precisi e corretti nelle citazioni, poi, se si vuole, giochiamo pure a fare i Santi Inquisitori.
Piuttosto, suggerirei la lettura integrale della bellissima omelia ” della vicinanza”, di stamattina durante la Messa Crismale:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2018/documents/papa-francesco_20180329_omelia-crisma.html
Portavoce vaticano su Scalfari. Comunicato della Sala Stampa: Il Santo Padre Francesco ha ricevuto recentemente il fondatore del quotidiano “La Repubblica” in un incontro privato in occasione della Pasqua, senza però rilasciargli alcuna intervista. Quanto riferito dall’autore nell’articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre.
che ricordi 🙂
mia mamma quando eravamo piccoli e sentiva le campane suonare ci portava in bagno, ci faceva salire su una sedia e ci faceva bagnare le mani, non ci diceva di lavarci gli occhi, ma ci faceva passare le mani sul viso, dicendoci stasera tutta l’acqua è benedetta perchè Gesù è risorto…
Chissà magari era un’usanza valdostana e piemontese? mi piacerebbe saperne di più, io pensavo fino ad oggi che fosse un’invenzione di mia mamma..
cristina vicquery
Concordo con Cuffini sul fatto che l’omelia di stamane di Papa Francesco è davvero straordinaria ed in essa è possibile rinvenire molte risposte a dubbi che da parte di alcuni vengono espressi su questo blog.
Alberto Farina
Se la SALA STAMPA VATICANA , per la prima volta , si è affrettata a smentire l’intervista del papa riportata oggi da Scalfari, e addirittura arriva a dire che
” Quanto riferito dall’autore nell’articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa”
vuol proprio dire che questa volta la ricostruzione fantasiosa di Scalfari era veramente troppo “fantasiosa”
Meno male . Aspettiamo che Repubblica pubblichi in prima pagina anche la smentita del papa.
Il web non è povero di riferimenti a questa antica usanza di bagnarsi gli occhi, sembra per lo piu’ il Sabato Santo. In Italia
Probabilmente questo rito si tramandava solo in alcune zone. Comunque niente di più facile che sia avvenuto esattamente l’opposto di quanto dice Lugaresi: che siano stati i numerosi emigranti italiani in Argentina a diffonderlo la’.
E adesso, chi glielo dice a Socci, che ci ha già inzuppato il consueto biscottino?
🙂
la nonna di un mio amico valdostano mi ha appena raccontato che nel loro villaggio si usciva dalla Chiesa al momento del Gloria e tutti si lavavano gli occhi alla fontana sulla piazza della Chiesa.
Cristina Vicquery
quanti sono i lettori di Repubblica? (e degli altri giornali che hanno riportato la notizia)
quanti sono i lettori dei comunicati Stampa del vaticano?
Purtroppo la fake news “l’inferno non esiste” è stata veicolata al grande pubblico, anche se non sono parole virgolettate del Papa.
Ahi, ahi!
Ripeto per l’ennesima volta.
Il drundrugnone che va a leggersi Scalfari per avere contezza del papa pensiero si merita questo ed altro.
🙂
diciamo che tutti quelli che leggono Scalfari
1 già sanno che è il nonno di famiglia un po’ rincitrullito, però sempre il nonno è
2 già pensano che l’inferno non esiste
3 al Papa sono poco interessati
cristina VicqUERY
Cuffini , pero’ il Papa continua a ricevere “ privatamente” Scalfari , pur avendo avuto gia’ Nel passato varie esperienze che le sue parole erano poi il giorno dopo riportate sulla prima pagina di Repubblica in maniera “ fantasiosa” . Tanto che gia’ il povero Padre Lombardi nel 2014 dovette affannarsi a smentire. Sono passati cinque anni e il Papa continua a ricevere privatamente Scalfari una o due volte all’ anno , trovando il tempo che non ha trovato per ricevere il card. Caffarra che ne e’ morto di dolore. Perche’ lo fa? Secondo me lui si diverte un mondo a dialogare con Scalfari per “ epater les bourgeois” come si diceva un tempo “ scandalizzare ii borghesi” ,con frasi audaci , tanto poi si puo’ smentire no.? Non c’ era ( opportunamente ) il registratore , no? Scalfari ha capito male, si puo’ sempre dire. E’ tutta colpa di Scalfari!
Che risate vedere i fedeli cattolici sussultare proprio il Giovedi’ Santo all’ annuncio che l’ Inferno non esiste e le anime “ scompaiono” . Ma no , ma no, avevamo scherzato, ci siete cascati , eh?
Questo manifesta, ahimè, quanto è grande la sua preoccupazione che i “lontani” non ricevano informazioni errate e potenzialmente dannose.
Se non apRte ho o al cerchio dei fedeli, che credano pure quello che vogliono!
Il Papa anche nei suoi colloqui “ privati” con i suoi amiconi fraterni come Scalfari non puo’ permettersi di prendere in giro la fede cattolica e i fedeli cattolici.
Come fedele sono indignata e a me la trovata del Giovedi’ Santo di Scalfari non fa affatto ridere , e le smentite della Sala Stampa del Vaticano non valgono a togliere il senso di disgusto che mi provoca la “ combutta” fra questi due che si strizzano l’ occhio a vicenda come due complici. Si’ proprio mi fanno l’ effetto del Gatto e la Volpe di Pinocchio .
Perché riceve Scalfari e non ha ricevuto Caffarra?Forse perché con lui ha un rapporto di amicizia e gli fa piacere incontrarlo di tanto in tanto anche sapendo che poi scriverà cose che scandalizzeranno MCV….
Cristina Vicquery
Ma come fai a fidarti di quello che riferisce uno che nel giro di pochi mesi passa da Renzi a Berlusconi e infine ai cinque stelle? Ma poi tu come cattolica ti fidi di più di Scalfari o di quello che dice il papa tutti i giorni nelle sue omelie?
Bagnarsi gli occhi a Pasqua o prima della Pasqua o dopo la Pasqua così come mangiare le uova sode o le uova di cioccolato, piuttosto che la famosa “diavolata” di Adrano dalla lontana origine medievale raffigurante l’eterna lotta tra la morte e la vita, il bene e il male. Come pure l'”inchinata” -dove nonna mi portava da bambina- in cui le due processioni inneggianti le effigi di Cristo e della Madre addolorata s’incrociano e l’una s’inchina verso l’altro. Insomma : paese che vai tradizioni che trovi.
Sono tradizioni dunque, che avranno la loro ragion d’essere in modo proporzionale al sensus fidei , o discernimento istintivo, o ‘senso spirituale’ che rende capaci di andare oltre il segno, il simbolo e percepire in esso un mezzo, dispensatore di Grazia a fronte di una fede profonda radicata nel Vangelo tale da far percepire intuitivamente ciò che è conforme alla Parola di Dio, da ciò che è pura teatralità.
Diceva San Tommaso che ” la luce della fede fa vedere le cose che sono credute. Repetita: “Fa vedere le cose che sono credute”. appunto.
Ora, il papa dovrebbe chiedersi dov’è questo profondo senso religioso, dove questa fede. Egli la vede? Vede nei cattolici o nei cristiani un “profondo senso religioso”?. Boh: io non lo vedo. Dov’è l’obbedienza alla Parola di Dio. La vede il Papa? Io no. Così come non vedo il piegarsi alla Divina autorità che a me sembra scomparsa da tempo dall’orizzonte ecclesiale. Piegarsi alla Parola di Dio, piegarsi alla Sua autorità perché possiamo, col suo aiuto portare a termine ciò che in questa vita ci è stato affidato
Questo tipo di obbedienza è scomparso da un bel po’.
Diciamo che vige una fede annacquata, e di conseguenza l’obbedienza naufraga. La fede e l’obbedienza, legate l’una a l’altra in realtà NON coincidono. Pertanto ritengo del tutto ininfluente consigliare il bagno degli occhi o delle orecchie foss’anche di tutto il corpo quando si è sordi, muti, ciechi e immondi. Prima la fede, l’Obbedienza alla parola di Dio e poi, sarà Lui stesso ad indicarci la Via.
Prendiamo appunti.
Quando sarà il momento di Venturi o di Floris Leo di essere papesse, sapremo come regolarci.
Da un prete amico che legge ma non commenta ricevo questo messaggio:
Termino la mia giornata davanti all’altare della reposizione nella mia parrocchia, meditando le due omelie di oggi di papa Francesco. Le trovo di una bellezza, di una profondità che mi fanno venire i brividi, e mi arde il cuore dal desiderio di vivere il vangelo e di essere un prete con questo cuore. Che Dio abbia fatto dono all’umanità di papa Francesco, che rischia tutto per me, perché il Vangelo tocchi il mio cuore e mi porti gioia, per me é qualcosa di straordinario. Un abbraccio, buona Pasqua!
Non capisco questo accanimento contro le parole del papa. E’ arcinoto che fede e religiosità, con tutto quello che questa significa in termini di tradizioni, riti, etc, non necessariamente coincidono.
Tutte le processioni diffuse nel sud a ogni anniversario di Santo (e lasciamo stare i vari “inchini” e cose del genere) credi forse che siano di per sé segno di fede? E allora le tue considerazioni appaiono alquanto pretestuose…cioè un pretesto per concludere che il papa ancora una volta non convince. Tutto previsto. Noiosamente prevedibile.
Non si puo’ che essere d’accordo con l’amico prete anonimo.
Basta leggere qui:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2018/documents/papa-francesco_20180329_omelia-coena-domini.html
Il mio intervento delle 22.40 e’ riferito a quello delle 21.36
E’ evidente Salvi che il suo commento riferisce del mio, così come mi sembra evidente che il papa non mi convince. Ha detto bene: a me il Papa non convince! Non mi convincono le sue lavande dei piedi univoche, dirette solo ed esclusivamente alle anime multietniche che dimorano al gabbio, e se vi dimorano evidentemente qualche reato avranno commesso. O no?!…
“Giocate come cristiani” -esortò un agente penitenziale ad alcuni musulmani detenuti presso il carcere di Ferrara. Ma questi ritenendo offesa grave al loro sentire religioso cosa fanno? Tagliano la faccia al povero agente.Non è che uno dei tanti fattacci all’ordine del giorno. Allora, se per una volta, anziché lavare i piedi ai musulmani ai buddisti e a tutte le fecce che siano bianche nere gialle non ha importanza, Bergoglio si piegasse in segno di apostolato, vicinanza e solidarietà ai giovani del Sulcis Iglesiente ad esempio, ai disoccupati , ai ragazzini delle case occupate di San Basilio o ai Padri e alle madri che non hanno di come spartire il pranzo dalla cena forse direbbe qualcosa a questo popolo italiano dal quale sembra del tutto distaccato, alieno. Cos’è, è meno scenografica come immagine da far passare ai media? Certo: lavare i piedi ai musulmani è più trasgressivo, un gesto con una certa caratura social…
🙂
A parte che il papa non è una cesta di verza che si sceglie per la vignarola -signora mia proprio un me convince er papa-, Floris Leo , da quel che scrive, il suo papa personale già ce l’ha e non se n’è accorta: papa Salvini Primo.
Si prosterni dunque a baciarne la lombarda pantofola, e via.
Quanto alle “le fecce che siano bianche nere gialle non ha importanza, “, le ricorderei che né lei, nè io, né er Papa è un micron superiore a quelle stesse “fecce”.
Leggo che la notizia ” il papa FRancesco dice che l’inferno non esiste e che le anime malvage semplicemente cessano di esistere ” è stata rilanciata dalla stampa internazionale.
A questo punto l’intervento di Cuffini delle 19.11 di ieri sera, nella quale manifesta la sua olimpica indifferenza al fatto che un tragico errore venga diffuso su tutto l’orbe , mi appare in tutta la sua enormità . Come parimenti mi pare grave che il papa, anche se operando in forma personale e non pubblica, esponga la Chiesa a che un simile equivoco si propaghi.
Di che cosa si stupisce Zezza?
E’ stato studiato ampiamente il fenomeno delle fake news: e’ facile diffonderle, quasi impossibile smentirle con efficacia.
D”altra parte se un credente si abbevera per nutrire la propria fede a Scalfari o alla “stampa internazionale” credo sia un credente alquanto “originale”….
Leggo…che…la notizia è stata ..rilanciata dalla stampa internazionale…
Dove? Quando? Da chi?
Il ” tragico errore”, semmai, è la bamboccionaggine di chi si beve tutto quel che legge.
Andrea Salvi
la notizia e’ stata rilanciata nella mattina di ieri dal Times di Londra prima che , nel primo pomeriggio, uscisse la smentita della Sala Stampa vaticana( pare allarmata da numerose telefonate di giornalisti che chiedevano chiarimenti) :
https://www.thetimes.co.uk/article/pope-francis-abolishes-hell-saying-souls-of-unrepentant-sinners-will-simply-disappear-pwlv6l667
(papa Francesco abolisce l’inferno dicendo che le anime dei peccatori che non si pentono semplicemente spariranno)
Divertente quella parola inglese “disappaer” che fa pensare all’immagine di una animuccia che svapora nell’etere.come fumo di sigaretta…
Comunque non è la prima volta che Scalfari attribuisce a papa Francesco la tesi che l’inferno non esiste: l’ha già fatto nel 2014, nel 2015 , e nel 2017.
la Santa Sede prima non ha mai smentito.
del resto papa Francesco ha detto varie volte pubblicamente che lui è convinto che l’inferno è vuoto.
dunque se l’inferno è vuoto se ne deduce logicamente che le anime dei peccatori non pentiti spariscano nel nulla, oppure che non possano esistere peccatori non pentiti, oppure che pentiti o non pentiti, peccatori o no, tutte le anime abbiano la stessa sorte. Da altri discorsi che ha fatto Beroglio pare che sia questa ultima la sua tesi: tutti si salvano, l’Inferno è vuoto perchè tutti vanno in Paradiso. Dunque non ci sarebbe bisogno di “sparire” nel nulla.
A Maria Cristina Venturi che afferma: “Papa Francesco ha detto varie volte pubblicamente che lui è convinto che l’inferno è vuoto”. Puoi indicarmi – da fonti verificabili – quelle affermazioni? Non pubblicherò altri tuoi commenti finché non le avrai indicate. Parola di Venerdì Santo.
Ad Andrea Salvi
Nessuna persona di “fede” , credo, si abbeveri ai quotidiani.
Ma, ahimè, la stragrande maggioranza dei battezzati ha una “fede” molto infantile, ha seguito un po’ di catechismo quando era piccolo, frequenta poco o nulla la Chiesa, non legge le omelie del Papa ( ne’ i blog ) ma legge i quotidiani e ascolta i mass media e attraverso di essi si forma la ‘opinione’ che quello che gli hanno detto al catechismo era una “bufala”
Questa ‘opinione’ sbagliata forse, li porteranno a fare scelte sbagliate
Dobbiamo dire :” peggio per loro perché dovrebbero informarsi meglio e frequentare di più la Chiesa, leggere le omelie del Papa ecc ecc ”
Le pare questo un atteggiamento “caritatevole” e soprattutto in linea con la direttiva pastorale di “uscire” per andare verso i lontani, i tiepidi e i non credenti?
Sinceramente me lo dica!
‘
Mi scusi Zezza ma secondo me lei è uscito dal seminato. Sta tirando conclusioni del tutto gratuite e infondate
E chiudo.
La vera colpa di papa Bergoglio è per tanti cattolici non pensanti quella di parlare con l’ateo Scalfari visto come una persona indegna.
Scalfari, che non è in diavolo ed è un razionalista intelligente, è libero di avere le idee che ha e Bergoglio è altrettanto libero di parlare con lui quando gli va, come gli va e di quel che gli va. Generalmente è assai piacevole parlare con persone intelligenti.
Non so come la pensi il Papa sull’inferno, e francamente non mi importa di saperlo. Certo nomina spesso il diavolo, che qualche attinenza con l’inferno ce l’ha, mi pare. Posso dire solo che anni fa, ben prima di Bergoglio, un prete di mia conoscenza, teologo assai benemerito, mi aveva detto di essere convinto che all’inferno non ci fosse nessuno, ma non mi aveva spiegato il perché.
Inutile dire che queste cose sfuggono alla nostra mente e ci si può abbandonare a credenze e suggestioni, che hanno comunque origini lontanissime e che riportano alla banale questione umana secondo cui i buoni devono essere premiati e i cattivi, al contrario, puniti. Gli uomini sono sempre tentati di trasmettere la categorie umane al mondo sovraumano. Ma chi può davvero narrare con certezza il dopo morte nelle sue varie dimensioni? Nessuno potrà mai farlo.
Non mi hanno mai convinta neppure le varie visioni e previsioni e annunci(magari trentennali) di persone e di santi. Visioni terrificanti, ovviamente.
E io le respingo perché ho maturato la convinzione che un Dio che crea per amore, è quasi “costretto” a salvare le sue creature in virtù di quello stesso amore per cui le ha create, e saprà mettere in atto ogni misura per raggiungere lo scopo di salvarle. Altrimenti, il suo progetto di costruzione del Regno di amore, fallirebbe.
Ovviamente, non ho alcuna pretesa di verità, ci mancherebbe. Una teoria come un’altra.
Ad ogni modo ricordo che Origene, non uno qualunque, ebbe a dire che , secondo lui, il momento della morte sarà talmente doloroso che cancellerà i peccati e ci si troverà nelle braccia di Gesù. Anche oggi qualcuno aderisce a questa tesi, che io trovo bellissima e assai consolante. Ma sempre di tesi si tratta.
Allora, mi permetto di dire ai gufi che desiderano con tanto ardore l’esistenza dell’inferno per gli altri( non per loro, tanto devoti e osservanti e preoccupati), di fare molti passi indietro, loro e gli “alti lai” che fanno echeggiare per farsi riconoscere all’istante.
Credo che ciascuno dovrebbe preoccuparsi della fede sua e di quella rispondere in uscita: non sindacare su quella degli altri meno che meno risibilmente sindacare sulle intenzioni di un papa rapportandole alle proprie.Credo inoltre che quelli che maggiormente si son dati da fare a propagare “il tragico errore” non siano affatto gli sprovveduti infantili ,quanto fior di saccenti snobboni che invece di meditare con profitto le omelie papali di giornata ,da ieri piantan su una caciara che interessa solo a loro
Prendo atto del fatto che a una certa parte di “cattolici” non importa sapere cosa pensa il papa in privato e che il papa è libero di dire, in privato, ad amici personali, cose che sono in contrasto con la dottrina della Chiesa (tanto sta parlando in privato) .
Io non “desidero con ardore” che esista l’inferno, come lascia intendere Victoria Boe , solo “credo che esista” sulla base delle parole di Nostro Signore. ( certo potrebbero anche non essere parole sue – dato che all’epoca non esisteva il registratore – e che secondo l’opinione di qualche autorevole prete teologo Dio sarebbe “costretto” a salvare tutti e quindi DEVE essere vuoto ).
Comunque mentre che l’inferno sia “vuoto” è una possibilità che non cozza contro la dottrina , che le anime malvagie semplicemente si annullino – cioè che l’anima non sia “immortale” – contrasta con la dottrina millenaria della Chiesa.
L’anima è immortale o no? Esiste la giustizia o no? la Resurrezione della carne è una metafora o una realtà? Esiste la libertà o no?
P.s non comprendo la osservazione di Andrea Salvi : in che cosa sarei uscito “fuori dal seminato”? Nell’ipotizzare che la affermazione che le anime malvagie semplicemente si annullano non abbia delle conseguenze “vitali”? Quante persone non avrebbero alcun freno al compiere azioni malvagie nei confronti di altri o di se’ stessi?
Inferno e dogma
Non è propriamente un discorso da venerdì santo (sfociante nel sabato santo), ma è utile ricordare ciò che disse il grande Balthasar (teologo sommo): che l’inferno esiste è dogma; che sia pieno o mezzo pieno o poco pieno (o niente pieno) non è dogma.
Le parole pronunciate da Papa Francesco in conclsuione della via Crucis al Colosseo:
https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2018/march/documents/papa-francesco_20180330_via-crucis.html
Io credo che Eugenio Scalfari sia onestamente alla ricerca di qualcosa, come uomo. Francesco è un cattolico, un prete, un papa. Aiuta il suo amico, che scrive di come si lascia aiutare. Per chi non ha tesi da sostenere e odio da alimentare è evidente che sul suo giornale Scalfari espone il proprio modo di leggere il rapporto con il pontefice; per gli altri, beh, non è un buon segnale che se ne strafottano dell’anima dell’Eugenio: loro che ci credono, all’anima.
E’ chiaro che Scalfari e’ un uomo in ricerca, pur non essendo credente. E nell’avvicinarsi per motivi di anagrafe al momento della morte insorgono in lui dubbi e incertezze nelle convinzioni che prima apparivano granitiche. Per questo l’ idea di un annullamento delle anime “malvage” e’ in un certo senso tranquillizzante. Tra parentesi non è detto che sia più malvagio di noi. Ma questa idea e’ frutto di un suo desiderio di placare l’inquietudine interiore. Non corrisponde al pensiero del papa espresso in precedenza sull’argomento. E’ stato detto poi ufficialmente che quanto riportato da Scalfari non corrisponde al pensiero del papa. Punto. Ma qui evidentemente c’e’ qualcuno che era presente al colloquio tra il papa e Scalfari o dà improvvisamente più credito a Scalfari che al papa.
Buon Sabato Santo.
Il problema non la conversione di Scalfari, ma la confusione che generano certe parole in chi ha la curiosità di leggerle. Confusione che può facilitare la tentazione del maligno e portare alla perdizione molte più anime di quella sola di Eugenio Scalfari. In casi come questo è più caritatevole una critica che mette chiarezza e testimonia la verità, piuttosto che alimentare confusione e relativismo. Caritas in veritate.
Buon sabato Santo a tutti.
Caro Luigi,
«Thank heavens: Pope puts Hell in doubt». Questo il titolo (con i cieli minuscoli e l’inferno maiuscolo) sulla prima pagina (!) del Times di ieri.
Non so chi legga più i giornali, ma qualcuno lo farà visto che si pubblicano ancora, e non so quanti lettori abbia il Times, però credo si possa dire che, dal punto di vista mediatico, la “notizia” è questa. Non la smentita (peraltro circoscritta e quasi reticente), non le pur giuste considerazioni sulla senescenza di Scalfari e sulla sua scarsa dimestichezza con il cristianesimo e, in generale, con la verità, non tutto il resto che possiamo pensare e dire noi. Mi sbaglio?
Poi, se sia stato prudente creare le condizioni perché ciò avvenisse, lo lascio giudicare a te. E mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi.
Benché non siano affari miei, ti confesso che a me resta un po’ di curiosità di sapere che cosa realmente abbia detto Bergoglio a Scalfari: perché qualcosa “di testa sua” deve avergli pur detto in risposta alla domanda sull’inferno e sulla sorte dei cattivi. Non trovi, caro Luigi, che se gli avesse semplicemente spiegato ciò che insegna la chiesa sarebbe stato difficile persino per Scalfari distorcere la risposta a quella maniera?
O veritas in caritate?
Alberto Farina
🙂 🙂 🙂
Devo dire che è spettacolare assistere al ruminare senza fine dei ruminanti.
Omaso/abomaso- Abomaso/omaso.
Il moto perpetuo della vuota ciarla.
Federico: direi che sarebbe già tantissimo che ciascuno si occupasse delle evidenti confusioni proprie.
Lorenzo,
I pastori devono indicare la strada giusta altrimenti cosa ci stanno a fare?
Caritas in veritate.
Rif. 29 marzo ore 22.33
Mi accodo a sottolineare la bella omelia del papa di giovedì alla messa crismale. Ne ho fatto applicazione (confessioni) ieri e oggi, e continuerò.
Quanto a verità e carità: sta bene “caritas in veritate” (titolo anche di una importante enciclica benedettiana). Ma sta anche meglio ricordare – come già detto alle 10.56 di oggi – che il passo di Efesini 4,15 è “veritatem facientes in caritate”. In altre occasioni si è molto attenti – anche in alta sede – alla precisione testuale.
Buona Pasqua.
I pastori la indicano, Federico.
In particolare, questo pastore in questi giorni la sta indicando in modo chiarissimo.
Se poi uno preferisce guardare da un’altra parte, per riempire il canestrino da ova delle polemiche pretestuose di giornata, merita di finire dove è giusto: fuori strada, col sedere per terra.
Ormai non mi stupisco più del fatto che certi visitatori siano “cattivi intenditor”. I preconcetti chiudono la mente, e le menti chiuse non si apriranno mai se non per un miracolo.
Io so solo, per intimo convincimento, che le persone intelligenti si capiranno sempre anche se lontane per educazione, per divergenze politiche e soprattutto per ragioni di fede religiosa.
Papa G.P II ebbe come amico il presidente Pertini, che pure si professava ateo. Tale amicizia non veniva criticata e che cosa si dicessero privatamente non importava a nessuno.
Invece l’ “amicizia” fra Bergoglio e Scalfari suscita sempre questioni a non finire. Non so che cosa abbia detto Scalfari circa l’ultima conversazione avuta col Papa, ma mi basta che ci siano state delle precisazioni dal portavoce vaticano.
Se non ci fossero state, per me però sarebbe stato lo stesso.
Quando Bergoglio disse a Scalfari che “Dio non è cattolico”, disse la sacrosanta verità, eppure suscitò grande sacandalo fra i cattolici bigottoni che credono di sapere sempre tutto su Dio, su Gesù Cristo, sulla Chiesa e sulla sua dottrina. E niente di quel che sanno deve essere messo in discussione per non turbare i loro sonni di persone perbene assopite nella mente.
Sappiano, queste persone, che fin dagli inizi della storia della Chiesa ci furono dei cristiani cattolici non asserviti alle dottrine istituzionali.
La loro libertà di pensiero era tale che non si sentivano costrette ad aderire in perfetto ossequio alla volontà dell’Istituzione. E non erano colpevoli di niente.
Oggi è lo stesso.
Ci sono delle presunte verità dogmatiche, sulle quali è lecito dubitare; semplicemente perché sono fuori dalle capacità umane di comprenderle.
La qual cosa vuol significare che, se la mia mente e la mia libera coscienza non le afferrano, io sono nel pieno diritto di non capacitarmene, e non devo essere colpevolizzata da nessuno per questo.
Esiste l’Inferno? Non lo so, per quanto la Chiesa dica altrimenti.
Obiezione: Gesù Cristo però ne ha parlato ( la Geenna), dunque bisogna crederlo.
Replica: sì, ne ha parlato, ma io “ereticamente” ritengo– e me ne assumo ogni responsabilità– che le sue parole siano state parole di provocazione, di ammonimento, atte a richiamare le coscienze degli uomini sulla gravità dei loro comportamenti egoistici, indifferenti alla situazione dei loro fratelli più fragili e indifesi sotto ogni punto di vista.
Dunque, che avverrà dei cattivoni di tutti i tempi?
Non ho la presunzione di saperlo, ci mancherebbe altro. So però che il sacrificio di Gesù Cristo è avvenuto per il riscatto dei peccatori, cioè dei cattivoni. Detto questo, altro non potrei dire.
La giustizia divina esiste oppure no? Sì certo, ma diversa da quella degli uomini; cioè di tipo non retributivo, come molti vorrebbero, magari seguendo il poema dantesco e i suoi gironi infernali.
Sarà, io credo, una giustizia assai misericordiosa, perché solo Dio conosce i veri motivi che innescano la cattiveria umana.
L’uomo non è in grado di conoscerli, e per questo non dovrebbe mai giudicare.
E la Resurrezione della carne? Ci sarà o no?
Ormai vien detto dai teologi-biblisti che sarà anche questa diversa da come la si vorrebbe pensare. Si dovrebbe trattare di “corpo ( carne) trasfigurato”. Non certo di una continuazione delle fattezze attuali. E il mistero è tale che anche su questo punto è ragionevole fermarsi e non cercare di andare oltre con la fantasia.
Insomma, l’ambito della fede è di una tale ampiezza frammista al mistero che, per forza di cose, ci si deve fermare su un limite invalicabile.
Chiarissimo proprio no. Non è affatto chiaro, ad esempio, quella questione dell’inferno. Vogliamo affermare che sia una questione secondaria, che non incide nella vita e nelle scelte dei fedeli? Un pastore deve essere chiaro: l’inferno esiste? Le anime dannate si dissolvono? Se di fronte a un tema come questo non si danno risposte certe e si alimenta confusione significa che non abbiamo buoni pastori. E bisogna pur riconoscerlo, anche se siamo a Pasqua.
Facendo gli auguri di buona Pasqua a tutti, mi permetto di segnalare il blog di un bravo sacerdote lecchese, Don Cristiano Mauri. Vi sono delle riflessioni davvero profonde che aiutano il lettore a decostruire le tante immagini distorte che sono state costruite intorno a Dio, Gesù, la fede, ecc. Se potete e avete voglia date un’occhiata, anche perché è un sito graficamente ben fatto.
http://www.labottegadelvasaio.net/
Alberto Farina
Federico, sveglia.
Non dico di leggerti le omelie del papa, se non hai voglia.
Ma almeno gli estratti puntuali di Luigi: bastano e avanzano.
Vuoi accartocciarti in modo solitario con la ravanatura di Repubblica?
Contento tu.
Se vai a cercare risposte ” di fede” dove nessuno ce le vuole mettere, trovi quello che ti meriti.
Victoria Boe fa un po’ di confusione sulla liberta’.
È assolutamente certo che fin dei primi tempi ci furono cristiani che non si ritrovarono nel affermazione della grande chiesa. L’uomo è sempre libero di pensare . Anche di pensare sbagliato . Nei primi secoli tutti costoro che pensavano fuori dalla linea della grande chiesa furono dichiarati eretici e estromessi dal corpo della Chiesa.
Anche se alloro dire erano ancora la chiesa anzi ne costituivano la parte migliore.
Nulla di nuovo dunque .
Noto che la giustizia misericordiosa abolisce come la intende lei del tutto la retribuzione anche nel caso in cui la misericordia venga rifiutata . Victoria non si rende conto che questo abolisce la libertà umana che invece è il dono supremo di Dio all’uomo.
Quanto alla risurrezione della carne anche io credo assolutamente che la carne risuscitata non sarà come quella attuale, ne fa fede Gesù risorto. Tuttavia Victoria non mi potrà dire che una anima che non esiste più possa in una qualsiasi maniera risorgere.
Conclusione: come la giri come la volti, queste affermazioni sono in contrasto e mettono in dubbio dogmi fondamentali della Chiesa cattolica. È possibile rigettare dogmi fondamentali della Chiesa cattolica? Certamente sì. Quello che non è possibile farlo e continuare a dirsi appartenenti al corpo della Chiesa cattolica.
Io non faccio alcuna confusione sulla libertà, sig. Zezza.
È lei che, ahimè, l’intende come sempre l’ha intesa la Chiesa del passato per cercare di attribuire agli uomini e alle loro colpe la via dell’ inferno.
Come a dire: tu solo, uomo, sei responsabile delle tue colpe e perciò meriti l’inferno.
Una costruzione, questa, che rivela la precisa volontà UMANA di disegnare l’inferno come luogo in cui vanno a finire–e meno male!–gli uomini cattivi e peccatori. Un po’ come mandare in un angolo buio e spaventoso quei figli disobbedienti e cattivi, o ritenuti tali, che non hanno seguito le indicazioni di papà e mamma. Suppongo che lei ne sappia qualcosa, visto che più volte ha parlato convintamente di punizioni con fine educativo.
Ma prima ancora dell’inferno ultraterreno, la Chiesa si arrogava, in alcuni periodi, il diritto di creare l’inferno qui, su questa Terra, e di dichiarare eretici ed estromettere dal suo corpo, anche con violenza estrema, coloro che lei, la Chiesa, giudicava colpevoli di non seguire a testa bassa i suoi dettami. Storia triste e demenziale di iniquità della Chiesa di Cristo, questa; storia nota a molti ma non a tutti. E forse è meglio così, perché se molti fedeli semplici, non acculturati, sapessero, lascerebbero la Chiesa seduta stante.
Contraddizione inaudita: la libertà indicata come responsabile della malvagità umana, e poi però negata dalla Chiesa stessa.
Ovvero: tu uomo sei libero di scegliere fra il bene e il male, ma NON sei libero di pensarla diversamente da me.
Una libertà bivalente, a due facce, insomma.
Anche lei, Zezza, segue questa strada, e non mi fa PER NIENTE meraviglia. Parla di libertà umana come “dono supremo di Dio all’uomo”( ed infatti è così), ma nel contempo dice che la libertà va intesa come libertà secondo gli intendimenti della Chiesa.
Lei, cioè, non è affatto libero, Zezza. Proprio per niente libero, e non se ne accorge. E come lei, anche tantissimi altri cristiani cattolici non sono liberi, a mio modesto avviso.
Ho espresso questo concetto altre volte seppure in altro modo, e non mi ci soffermo più.
Ed è proprio inutile, caro Zezza, che lei continui a ripetere fino alla noia che chi dubita fortemente di certi “dogmi fondamentali” della Chiesa cattolica non appartiene di fatto alla stessa Chiesa cattolica. Continui a dirlo, se le fa piacere; la cosa non mi tocca neanche un po’, ad essere sincera.
Le svelo un segreto: tanti ministri del culto non credono a certi dogmi, ma non lo dicono, non possono dirlo apertamente. Diranno sempre di essere in piena sintonia con quel che l’Istituzione ha sempre detto, ma non è così. Eppure appartengono PIENAMENTE al corpo della Chiesa cattolica.
C’è una libertà di coscienza, caro Zezza, che è un ambito nel quale la Chiesa non ha alcuna possibilità di accesso, perché la coscienza è il SACRARIO vero di ogni essere umano. Dio non vuole che venga violato.
Mi dispiace signora Boe, ma non ha capito.
All’inferno ci vanno coloro che ostinatamente rifiutano la misericordia di Dio, che proprio con Dio e con l’Amore non vogliono avere niente a che fare, che l’idea stessa di stare tutta l’eternita’ con Dio la considerano una prigione. coloro che LIBERAMENTE scelgono l’inferno. Se lei dice che Dio li SALVA per forza, cioè li obbliga a stare con Lui, sta negando la libertà.
Che io non sia pienamente libero lo so bene : chiunque commette il peccato è schiavo del peccato, dice S.Paolo. E io sono un peccatore. DUnque…
Che molti sacerdoti non abbiano un briciolo di fede, ahimè ne sono ben cosciente…..non mi svela nulla di nuovo. appartengono pienamente al gregge di Cristo fintantoché non se ne distaccano apertamente .
Che la Coscienza sia il Sacrario dell’uomo lo credo assolutamente.
Che tutti siano in grado di sentire la voce della coscienza invece non lo credo: è una voce sottile e se nel nostro intimo c’è troppo rumore diventa impossibile percepirla. ( questo vale anche per noi )
Difficile comunicare con chi ha una visione di fede diversa.
Intanto, per essere precisi, io non ho parlato di preti che ” non hanno un briciolo di fede”, come lei sostiene, Zezza.
Perché le piace distorcere il pensiero e le parole altrui?
Parlo di preti con grande fede, con grandissima fede; la qual cosa non significa affatto avere una fede come la sua, cioè una fede tutta dottrinale. L’equazione verità=dottrina è sbagliata. E mi piacerebbe che si prendesse nota di questo.
Parlavo di preti che non abdicano alla ragione nel nome di una fede imposta dall’Istituzione. Se lei non riesce a capire questo, inutile continuare il discorso.
Avere fede non significa accettare pedissequamente certi dogmi proclamati dalla Chiesa e che lasciano perplessi chi li conosce.
È lontano (superato) il tempo in cui sant’Ignazio, il fondatore dei Gesuiti, diceva: ” quello che io vedo bianco lo credo nero, se lo stabilisce la Chiesa gerarchica.” Vorrei che questo le fosse chiaro, sig. Zezza.
Io non ho neppure detto che Dio prende con sé TUTTI, anche quelli che lo hanno rifiutato. Il mio discorso era un altro, invece.
Posto ed evidenziato che si tratta di MISTERO sul quale non ci sono parole certe e verità predefinite, io ho detto che, se si accetta che Dio-Amore crea per amore ( come sempre ci è stato insegnato), si deve anche pensare che Dio metterà in atto ogni possibile modo per salvare i suoi figli. Questi modi solo Lui li conosce, e a noi non è dato di giudicare.
Questo ho detto. Altro non potrei dire, ovviamente.
Il mio parroco attuale, uomo degnissimo, una volta mi disse di credere che si salveranno tutti tranne quelli che avranno “disprezzato” Dio.
Siamo sempre nel campo delle ipotesi, evidentemente.
Resto dell’avviso che chi compie gesti di autentico amore, anche senza conoscere il Cristo, è vicino a Dio.
Non per niente si canta: “dov’ è carità e amore, lì c’è Dio”.
Mi pare che abbiamo chiarito due cose:
A) l’inferno esiste e qualcuno può andarci
B) non possiamo sapere se sia vuoto o no
E’ vero lei non ha detto che ci sono preti che ‘non hanno fede’. Lo ho detto io. Lei ha detto solo che ci sono predi che non credono ad alcuni dogmi e quindi “non hanno fede cattolica” ( almeno fino a quando avere una fede cattolica mantenga il senso che ha sempre avuto )
Che io abbia una fede ‘ tutta dottrinale’ è una sua conclusione piuttosto arbitraria. Il mio percorso è stato invece : incontrarmi con Cristo che mi ha condotto alla Chiesa e alla sua Tradizione con la scoperta sempre nuova della profonda coerenza della dottrina.
Quando una cosa che dice la Chiesa non la capisco, penso : la capirò più tardi ( e questo, talvolta, avviene ). Penso che questo sia il modo corretto di rapportarsi e non quello di mettere la propria ragione ( quello che capisco ) al di sopra di tutto.
Penso anche io che chi compie gesti di autentico amore, anche senza conoscere Cristo, è vicino a Dio. Ma penso anche che per “vivere in Dio” , a motivo della nostra intrinseca debolezza, abbiamo bisogno dell’aiuto costante dei Sacramenti in particolare della Riconciliazione e della Eucarestia e questi sono solo nella Chiesa ( Cattolica e Ortodossa)
Se l’inferno esista oppure no, io lo saprò solo dopo la mia morte e non potrò comunicarlo a nessuno. Di certo so che la vita stessa può essere un inferno già qui su questa Terra.
Non faccio quel che un mio concittadino da poco scomparso ha lasciato detto si scrivesse nel suo necrologio: “Sono morto. La vita è bella.”
Lei continua a interpretare a modo suo la fede cattolica e chi vi aderisce pienamente ma anche ragionando con la propria testa e con la propria intelligenza. Lei fa l’errore di credere che usare la propria ragione sia metterla “al di sopra di tutto”. Non è affatto così.
Tenga presente che questo errore è stato per molto tempo alla base delle varie scomuniche da parte della Chiesa. Scomuniche che poi, magari dopo molti anni, si sono manifestate sbagliate e aberranti, con varie richieste di perdono postumo da parte dei papi.
Detto questo, è inutile continuare in una conversazione che non trova sbocchi.
La nostra fede è diversa. Basta così.
Tanti auguri a lei.
Che l’inferno esista lo “credo” , non lo “so” ( tra “sapere” e ” credere ” c’è una differenza )
Usare la propria ragione è necessario sempre, la si mette “al di sopra di tutto” quando la si assume come ” metro finale di giudizio” in caso di “non comprensione degli articoli di fede”
Le “scomuniche” ritrattate sono state quelle inquinate da “motivi politici”.
Comunque dice bene quando dice che abbiamo fedi diverse. Lo ho rilevato tante volte.
La mia risponde alla fede cristiana cattolica attuale, la sua alla fede universale prossima ventura la quale include anche elementi della fede cristiana.
Si può non concordare, ma discutere permette di mettere a fuoco le diversità.
Se esistesse una solitudine nella quale nessuna parola di un altro potesse più arrivare e avere effetto trasformante allora sarebbe data quella vera e totale solitudine e terribilità che il teologo chiama «inferno» (J. Ratzinger).
Cos’è l’inferno! “Esso indica una solitudine nella quale non penetra più la parola dell’amore e significa quindi la vera sospensione dell’esistenza”
(J. Ratzinger)
“Una cosa è certa: c’è una notte nel cui abbandono non arriva alcuna voce; vi è una porta attraverso la quale noi posiamo passare solamente in solitudine:
la porta della morte. Tutte la paura del mondo è in ultima analisi paura di questa solitudine” (J. Ratzinger).
“La morte è la solitudine per antonomasia. Ma quella solitudine nella quale l’amore non può più penetrare è l’inferno” (J. Ratzinger)
Caro alphiton, dell’aldilà non so. Se c’è l’inferno nel quale tanti credono, non lo immagino certo come un luogo dantesco dove vengono puniti i malvagi. Gli uomini così lo vorrebbero per propria intima soddisfazione, e già questo è cattiveria, a mio parere. È miseria morale che vuol togliere Speranza.
Però so per certo, e del resto tutti lo sanno, che la vita è tutt’altro che un paradiso; per molti, per tutti quasi, è proprio un inferno invece, o almeno un “purgatorio” che, secondo il mio modesto avviso, fa espiare le colpe di noi poveri umani colpiti da tanti mali nel corpo, nella psiche e nello spirito.
Le sofferenze della vita non possono essere dei vuoti a perdere. Mi rifiuto di crederlo.
Sapere che anche dopo morte non vi è tregua, non aiuta certo ad avere fede in un Dio buono che accoglie finalmente nella sua Pace.
Il grande Origene disse che nel passare attraverso la valle della morte si espiano tutti i peccati e ci si ritrova nelle braccia di Gesù che ci aspetta. Voglio sperare che sia così.
Inferno e Paradiso cominciano qui.
“Salvezza” è essere in Dio. Durante la vita terrena, fino all’ultimo istante – che non coincide con la “morte cerebrale” che è una convenzione stabilita dagli uomini per consentire il trapianto degli organi – abbiamo la possibilità di sviluppare in misura maggiore o minore la nostra intimità con Dio, che è la sola cosa che resta e che durerà per l’eternita’ ( Eternità che non sappiamo bene cosa sia dato che il tempo è una dimensione esclusivamente terrena).
Chi non ha sviluppato in nessuna maniera la sua intimità con Dio resta senza nulla di nulla, nella “solitudine” assoluta. Questo è Inferno.
Con tutto questo parlare di “ annientamento” delle anime o al contrario di salvezza assicurata per tutti , non si parla piu’ della preghiera a suffragio dei defunti. Eppure proprio perche’ nessuno “ si salva da solo” la preghiera in suffragio delle anime del Purgatorio e’ sempre stata insegnata dalla Chiesa cattolica e ancora oggi preghiamo nella Messa: per i nostri fratelli defunti e per tutti quelli che in pace con Te hanno lasciato questo mondo…
Tale preghiera diventa un non-senso se siamo cosi’ sicuri che tutti i fratelli defunti sono gia’ subito dopo la morte in Paradiso e ancor di piu’ se pensiamo che chi e’ morto in stato di peccato sia immancabilmente annientato invece di finire per un po’ di tempo in Purgatorio.
Invece pregare per le anime dei nostri cari defunti e’ una delle azioni piu’ “ umane” della fede cattolica. Far celebrare per loro delle Sante Messe , per le anime del Purgatorio.
Chi non crede piu’ neppure a queste cose ha davvero aderito ad una Nuova religione che non e’ il cattolicesimo tradizionale, ma qualcosa di completamente diverso.
Con tutto il rispetto per Ratzinger che descrive l’ Inferno come una situazione interiore di“ solitudine” vorrei ricordare che invece nel Vangelo, nella Parabola del ricco
e del povero Lazzaro ( Luca 16 , 19 -31) ’ Inferno e’ descritto come un luogo oggettivo che gli ebrei chiamavano “ seno di Abramo”. Infatti vi si dice che il povero Lazzaro dopo la morte iene portato nel seno di Abramo, mentre il ricco “ stando all’ Inferno fra i tormenti alzo’ gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro vicino a lui”
E alla domanda del ricco di lasciare che Lazzaro gli portasse un goccio d’ acqua Abramo risponde: tra noi e voi e’ stabilito un grande abisso e quelli che da qui vogliono passare da voi non possono ne’ di costi’ si puo’ passare fino a noi”
Dunque nel Vangelo l’ Inferno chiamato da Gesu’ Geenna e’ un luogo ben preciso non uno “ stato d’ animo”, un luogo da cui non si puo’ piu’ uscire. Da ricordare anche la sconsolata e pessimistica fine della parabola del povero Lazzaro: il ricco chiede che Lazzaro sia mandato a casa di suo padre per avvertire i suoi cinque fratelli di non comportarsi come lui per non finire come lui all’ Inferno. Ma Abram9 risponde che se non hanno creduto alla Scrittura non crederanno neppurea un resusciatato dai morti che venisse a dire loro la verita’ Sull’ Al di la’ .
Anche noi oggi siamo come quegli ebrei increduli: abbiamo la Scrittura, oltre a Mose’ e i Profeti, eppure ancora oggi stentiamo a credere nell’ Inferno e viviamo convinti che tanto non ci finiremo mai.
Ma chi parla di “nuova religione”, signora Venturi? Solo i cattolici tradizionalisti come lo è lei, cioè in senso medioevale, si ostinano a vedere la religione cattolica come “nuova”.
La religione cristiano-cattolica è sempre la stessa ma rivista ( non “nuova”!) alla luce dei segni dei tempi che indicano visioni e letture dei Sacri Testi più chiare, più giuste, più illuminate, rispetto a quelle dei tempi andati.
Le preghiere ci sono sempre, mai sono state cancellate dall’orizzonte della fede cattolica. Le messe di suffragio idem.
Le preghiere indicano più che altro il desiderio vivo, la speranza degli uomini di poter un giorno ritrovare nella gloria di Dio i propri cari e tutti i compagni di viaggio che ci hanno accompagnati in questa vita.
Il Purgatorio, per dire, non ha mai fatto parte dei “Novissimi”.
Ma, in fondo, davvero si può pensare che qualcuno di noi umani possa dire qualcosa di certo sull’aldilà ?
Nessuno potrà mai farlo.
Questo è il Mistero dei Misteri, qualunque cosa si voglia dire e credere.
E quando lei, Venturi, cita le parole di Gesù che fanno riferimento all’inferno, non ha presente che i Vangeli sono il racconto fatto dagli evangelisti con dei fini particolari a seconda degli uditori a cui volevano rivolgersi per insegnare.
Gesù parla sempre per narrare la Buona Notizia che Dio ci Ama ( “il suo Amore è per sempre”) e che Lui cerca di “farsi tutto a tutti, per salvare A OGNI COSTO qualcuno” (1 Corinzi 9,22).
Certe parole severe, minacciose, di Gesù sono rivolte ai maestri arroganti della religione, a quelli che hanno capito tutto di leggi dottrinali e poco hanno capito dell’Amore del Cristo. Sono rivolte a quelle persone intransigenti che ricordano le parole dure di Gesù per fare paura strumentalmente, anche per fini spirituali.
Tutto ciò allontana dalla fede vera e dalla vera immagine di Dio.
Non mi convince l’uso che MCV fa della parabola del ricco Epulone per affermare che Gesu’ stia dicendo che l’inferno è un “luogo”. Le parabole vogliono trasmettere dei messaggi attraverso delle immagini facilmanre comprensibili.
Mi fa sorridere invece Victoria Boe quando precisa che la sua non è una “nuova” religione ma la religione cristiana-cattolica “rivista” per adeguarla I “segni dei tempi”.
È la grande differenza che c’è tra la “zuppa” e il “pan bagnato”!
(In fondo anche il cristianesimo è un giudaismo rivisto per adeguarlo ai segni dei tempi – l’incarnazione passione morte e resurrezione di NSGC )
Esilarante poi l’idea che Gesu’ abbia volutamente “fatto paura” ai suoi contemporanei per “fini spirituali”, dicendo cose false! ( Ma non è questa poi la critica fatta al cattolicesimo pre-conciliare?)
Come il solito lei, Zezza, ha capito niente di quel che ho detto. Non mi meraviglio.
Questo sì è davvero esilarante.
Lei è proprio uno di quelli contro cui Gesù Cristo parlava. Ma lei non l’ ha capito.