«Io non posso camminare né parlare. Mi piacerebbe tanto conoscerti meglio»: così Gabriel, sei anni, ospite del centro romano di riabilitazione Santa Lucia, aveva scritto al Papa che ieri è andato in visita a quel centro, suo 14° venerdì della misericordia, come sono state chiamate queste uscite iniziate con il Giubileo e continuate dopo. Nei commenti la cronaca e l’elenco dei venerdì.
Venerdì della misericordia: Francesco dai paralitici
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Francesco visita la Fondazione Santa Lucia nel quadro dei “Venerdì della Misericordia” è il titolo del comunicato della Sala Stampa. Si tratta di un centro specializzato nella “neuro-riabilitazione di pazienti con deficit di movimento e cognitivi, dove vengono trattate patologie derivanti da ictus, lesioni midollari, Parkinson e sclerosi multipla”. La visita è iniziata intorno alle ore 16, con l’arrivo del Papa ai cancelli di via Ardeatina 306. Francesco ha visitato per primo il reparto di riabilitazione dei bambini con patologie neurologiche. Ha scherzato con loro, ha conversato con i genitori, ha assistito agli esercizi che aiutano i bambini ad acquisire o recuperare stabilità motoria. «Ma è il Papa vero?», ha chiesto un piccolo ricoverato. Quando Francesco lasciava quell’ambiente un bambino ha detto: «Ciao Papa!». Francesco è poi passato al reparto che ospita ragazzi tra i 15 e 25 anni tetraplegici e paraplegici, anche per incidenti stradali. Ultima tappa nella palestra degli anziani in riabilitazione motoria.
Con questa uscita Francesco continua i Venerdì della Misericordia: gesti di vicinanza a bisognosi e tribolati, avviati con il Giubileo della Misericordia. Ecco l’elenco degli altri 13 venerdì:
1) 15 GENNAIO 2016: visita una casa di riposo per anziani e malati in stato vegetativo
2) 26 FEBBRAIO 2016: una comunità per tossicodipendenti a Castelgandolfo
3) 24 MARZO 2016: Centro di accoglienza per profughi (CARA) di Castelnuovo di Porto. Lavanda dei piedi
4) 16 APRILE 2016: Visita, insieme al Patriarca Bartolomeo e all’Arcivescovo ortodosso di Atene Ieronimus, ai profughi e migranti nell’Isola di Lesbo
5) 13 MAGGIO 2016: Comunità del “Chicco” per persone con grave disabilità mentale (Ciampino)
6) 17 GIUGNO 2016: Comunità “Monte Tabor” che ospita sacerdoti sofferenti per diverse forme di disagio e Comunità dei sacerdoti anziani della Diocesi di Roma (“Casa San Gaetano”)
7) 29 LUGLIO 2016: preghiera silenziosa ad Auschwitz-Birkenau (Polonia), visita ai bambini malati all’ospedale pediatrico di Cracovia, Via crucis della GMG con i giovani iracheni e coloro che vivono particolari situazioni di disagio
8) 12 AGOSTO 2016: incontro con un gruppo di donne ex prostitute (Pietralata)
9) 16 SETTEMBRE 2016: Pronto soccorso e Reparto di neonatologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma, hospice “Villa Speranza” (pazienti in fase terminale)
10) 14 OTTOBRE 2016: “Villaggio SOS bambini” in zona Boccea
11) 11 NOVEMBRE 2016: Incontro in un appartamento romano con sette famiglie di sacerdoti che hanno lasciato il ministero per sposarsi
12) 31 MARZO 2017: Centro regionale Sant’Alessio-Margherita di Savoia per non vedenti – a Roma
13) 19 MAGGIO 2017: a Ostia benedizione pasquale delle case di alcune famiglie di Piazza Francesco Conteduca
Mia conoscenza del Santa Lucia. Il Centro Santa Lucia mi è caro perché vi fu curato a lungo – e tante volte mi capitò di fargli visita – il padre carmelitano Riccardo Palazzi che se ne andò il 15 dicembre 1999. Aveva tutti i guai possibili, muoveva solo la testa, ma era gioioso nella tribolazione e volle fare a quanti gli eravamo amici un ultimo dono, forse il più bello: volle il canto dell’Exultet alla messa di addio. Qui puoi leggere la storia che ne scrissi in occasione della morte:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/8-celebrazione-ecclesiale-della-propria-morte/riccardo-palazzi-e-l%E2%80%99exultet-di-tutta-una-vita/
Ciao Luigi, anche il mio pensiero è andato subito a padre Riccardo quando ho letto la notizia di questo «Venerdì della misericordia». Ricordo con emozione quando, dopo la sua morte, trovai nel suo computer (quello che lui comandava con lo speciale casco – e, quando non ce la faceva, con il mio aiuto) le sue ultime volontà con le indicazioni per il canto dell’Exultet. Grazie per averlo ricordato!
Non avevo mai sentito parlare di padre Palazzi. Sono lieto e commosso di apprendere ora della sua malattia e della sua morte, in quel modo.
Questa è un’altra “buona notizia”, da martedì: