Leonella “pacifico segno di contraddizione”

Oggi all’angelus papa Benedetto ha ricordato suor Leonella (vedi post precedente) definendola “serva dell’amore e artigiana di pace”. Ha narrato il suo martirio della carità a commento di una sentenza della Lettera di Giacomo che si legge nella messa di oggi: “Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace” (3,16-18). “Queste parole – ha continuato Benedetto – fanno pensare alla testimonianza di tanti cristiani che, con umiltà e silenzio, spendono la vita al servizio degli altri a causa del Signore Gesù, operando concretamente come servi dell’amore e perciò ‘artigiani’ di pace. Ad alcuni è chiesta talora la suprema testimonianza del sangue, come è accaduto pochi giorni fa anche alla religiosa italiana suor Leonella Sgorbati, caduta vittima della violenza. Questa suora che da molti anni serviva i poveri e i piccoli in Somalia, è morta pronunciando la parola ‘perdono’: ecco la più autentica testimonianza cristiana, segno pacifico di contraddizione che dimostra la vittoria dell’amore sull’odio e sul male“.
Nel telegramma inviato alle consorelle il 19 settembre, il papa aveva descritto Leonella come “fedele discepola del Vangelo” che “svolgeva con gioia” il suo servizio alle popolazioni somale.
Durante la trasmissione “A sua immagine” di Rai 1, prima e dopo la diretta dell’angelus, una consorella e la superiora di suor Leonella (missionaria della Consolata) hanno confermato la loro decisione di restare in Somalia, nonostante il consiglio del nostro Ministero degli Esteri di “lasciare il paese perché la situazione si è fatta troppo pericolosa”. Parlando dei pericoli che correva nell’intervista citata al post precedente, Leonella aveva detto: “E’ facile avere paura l’uno dell’altro, ma dove c’è paura non c’è amore”.

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Da Fabrizio Padula ricevo questo messaggio:
    Caro dott. Accattoli, le scrivo a seguito dell’ormai famoso discorso di Ratisbona e dell’incredibile serie di distorsioni e stravolgimenti pretestuosi operati non tanto dal mondo islamico quanto piuttosto da tanti nostri “vaticanisti”. Sembra che ci sia il gusto perverso di distruggere e denigrare tutto. Le parole di Paolo VI, il quale riferendosi alla situazione della Chiesa affermò di avere la sensazione che DA QUALCHE FESSURA IL FUMO DI SATANA FOSSE ENTRATO NEL TEMPIO DI DIO, mi sono sembrate quanto mai attuali, se per Chiesa intendiamo anche chi parla di Chiesa e dovrebbe aiutare i propri lettori e ascoltatori a capirla. Mi rendo conto che chiederle di commentare l’operato di suoi colleghi la possa mettere a disagio, ma leggere alcuni articoli e vedere alcune apparizioni televisive mi ha veramente nausaeato e fatto pensare che sotto ci sia qualcosa di molto pericoloso. Con questo le faccio i miei complimenti per i suo articoli sempre puntuali e corretti.
    Con stima, Fabrizio Padula

    24 Settembre, 2006 - 20:37
  2. Maria Grazia

    Approfitto di questo spazio gentilmente offertoci dal dott. Accattoli per aderire in pieno alle parole di Fabrizio Padula.Non potrei essere più in sintonia.Come Lei,Padula,sono nauseata dal comportamento di certi personaggi che vanno in tv a giustificarsi e a perorare la propria causa:attaccare meschinamente il Papa.Tutto questo giustificare il proprio operato,scrivere editoriali preparati da mesi,godere nel vedere il Pontefice in difficoltà mi induce a pensare che i signori hanno la coscienza sporca.Tutto ciò non riguarda,come è ovvio,il “Corriere” che ha mantenuto una posizione encomiabile e obiettiva.Ci sono stati però altri personaggi che da mesi scrivono che il Papa non ha una strategia riguardo all’islam.Se andiamo a prendere editoriali di mesi fa e li mettiamo accanto a quelli attuali,scorgiamo che l’attacco a Ratzinger era preparato da tempo.Diciamo che questi personaggi si sono costruiti la strada a partire dalla spedizione in Egitto del vescovo Fitzgerald,vista con la metafora del pompiere che è costretto a lasciare la città in fiamme.Fra parentesi tale Fitzgerald non è riuscito a spiegare la lectio magistralis visto che l’Egitto è fra i Paesi che più hanno insultato il Papa.
    E’ vergognoso che la tv non si sia degnata di dedicare nemmeno mezza inchiesta a tutta questa storia.Ieri sera il tg1 si è dedicato al polo nord,ma non al Pontefice.Idem per tutte le altre testate giornalistiche televisive.
    Ritornando alle reazioni al discorso del Papa,vorrei passare dai giornalisti ai governanti.Ieri Barroso,in un moto di improvviso scatto di dignità,si è lamentato del mancato appoggio dei politici europei al Papa.Peccato che la sua presa di posizione arrivi quando ormai Ratzinger se l’è egregiamente cavata da solo.Trovo inoltre stigmatizzabile il comportamento di Israele:non una parola sul Papa,mentre si pretende una chiara posizione vaticana(vedi Melloni)quando ad essere attaccato è lo Stato ebraico.
    Bella politica quella occidentale:sempre e solo due pesi e due misure.Sono sicura che la storia darà ragione a Papa Ratzinger:mi vedo fra 50 anni(spero)mentre indico ai miei nipotini il vero esempio di libertà e di apertura intellettuale.
    Non dimentichiamo che quelli che oggi criticano Benedetto per avere avuto il coraggio di parlare sono gli stessi che attaccano Papa Pacelli per avere taciuto.Schizofrenia alla stato puro.
    Saluti MG

    25 Settembre, 2006 - 8:55
  3. Dal punto di vista mediatico mi sembra notevole e molto apprezzabile il fatto che al Jazeera oggi abbia trasmesso l’incontro in diretta.

    Il fatto che in alcune nazioni a maggioranza musulmana ci siano state proteste più forti che altrove dipende, secondo me, dalle condizioni politiche e religiose locali e non certo dalle maggiori o minori capacità diplomatiche dei nunzi apostolici.
    Del resto mi sembra che nel complesso l’azione della Segreteria di Stato e dei nunzi sia stata rapida ed efficace, come dimostra sia l’incontro stesso di oggi a Castelgandolfo, sia il rapido scemare delle proteste. Mons. Fitzgerald del resto, per l’incarico che ricopriva precedentemente, mi sembra del resto estremamente competente per lavorare su una situazione anche critica come questa.

    25 Settembre, 2006 - 12:09
  4. Maria Grazia

    Ciao Luca,pensa che al Jazeera ha trasmesso l’evento in diretta mentre Raiuno mandava la prova del cuoco:sono i casi della vita.
    Non penso che si autociterà quindi ritengo doveroso un omaggio a Tonizzo e a un suo stupendo intervento:

    http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/vatican2309.html

    Davvero complimenti e grazie per l’analisi fortissima.
    Ratzinger(o Ratzi,come dice Tonizzo)ha stanato l’islam moderato che speriamo riesca a fermare quello esagitato che già si lamenta per le mancate scuse.
    Saluti MG

    25 Settembre, 2006 - 14:25
  5. Luisa Buhler

    Ho ascoltato il magnifico discorso del Papa ai rappresentanti musulmani .L`ho visto andare con attenzione,rispetto e bontà verso ciascuno di loro.
    Mi chiedo quale eco delle parole come , reciprocità , rispetto delle differenze, libertà religiosa , hanno avuto nelle orecchie dei rappresentanti politici e religiosi di Paesi dove queste nozioni semplicemente non esistono.
    Sono d`accordo che parlarci, imparare a conoscerci è necessario e vitale.
    Penso però anche che possiamo parlare di dialogo perchè siamo in Europa,in Paesi democratici dove i musulmani possono essere felici di vivere e usufruire dei diritti che le nostre democrazie concedono loro.
    E se è nostro compito aiutarli a adattarsi e accettare i nostri valori e le nostre leggi, non posso non pensare a tutti i cristiani che abitano in paesi musulmani e
    che non hanno questa fortuna!
    Allora ,il giorno in cui vedrò in Paesi musulmani,come per esempo la Turchia, l`Arabia Seudita ( dove è proibito portare un crocefisso al collo e anche pregare in casa è pericoloso ) ecc., i capi religiosi tendere la mano ai cristiani, garantendo loro il rispetto e la libertà religiosa, quel giorno sarò meno …scettica.
    Perchè se è vero che non bisogna generalizzare, penso che non si debba nemmeno fare prova di angelismo .
    Comunque voglio restare ottimista e spero veramente che le parole del Papa saranno ascoltate e non strumentalizzate e che gli sforzi che tante persone fanno in ogni parte del mondo saranno un giorno coronate dal successo.
    Ma non sarei onesta se non dicessi che una parte di me condidvide il pensiero di M. Allam che nel suo editoriale di oggi termina dicendo che i governi che predicano e praticano il terrorismo saranno soddisfatti solamente quando il Papa e i cristiani si convertiranno all `islam! Saluti, Luisa

     

    25 Settembre, 2006 - 16:58
  6. Maria Grazia, vinci un invito a cena. E non sto scherzando.
    Quanto a quello che ho detto nel mio pezzo, è quello che vado ripetendo da un pochino, e forse non sono stato capace di dirlo bene: ragazzi, smorziamo i toni e non diamo peso all’estremismo. A noi interessano i musulmani per bene.

    25 Settembre, 2006 - 17:14
  7. Francamente della Rai è da tempo che ho un’opinione pessima. Poche, pochissime le eccezioni.

    Sì, forse alla fine l’intervento del papa sortirà almeno in parte l’intervento desiderato. Coraggio pure!

    25 Settembre, 2006 - 17:46
  8. fabrizio

    Vorrei fare un passo indietro e citare un po’ più per esteso Paolo VI, per sottolineare meglio la natura a mio parere diabolica dei vergognosi attacchi “nostrani??? al papa.

    29.06.1972 “il Santo Padre afferma di avere la sensazione che da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, il confronto. Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita….[]…Anche nella Chiesa regna questo stato di incertezza. Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza…[]…Come è avvenuto questo? Il Papa confida ai presenti un suo pensiero: che ci sia stato l’intervento di un potere avverso. Il suo nome è il diavolo, questo misterioso essere cui si fa allusione anche nella Lettera di S. Pietro…???

    Ora capisco per davvero le parole dil Ratzinger (da cardinale) “Il magistero ecclesiale protegge la fede dei semplici; di coloro che non scrivono libri, che non parlano in televisione e non possono scrivere editoriali nei giornali???.

    25 Settembre, 2006 - 19:35
  9. Vabbè ora pure i giornalisti si devono fare una passata da padre Amorth perché non si sa mai… dai ragazzi.
    A me sembra che nelle parole di Paolo VI vi fosse l’amarezza per lo scontro postconciliare (ma tutto sommato è fisiologico che accada), e quanto al diavolo, credo ci sia e credo che compia la sua azione come insegna la Chiesa. Ma da qui a ritenere che è indemoniato chi scrive contro la Chiesa o non ne condivide alcuni insegnamenti, ce ne corre…
    Perché si scrive contro la Chiesa? Perché alle volte può succedere di non condividere certe prese di posizione. Io distinguerei tra quelli che scrivono le proprie critiche in buonafede (e penso di essere tra loro, nonostante qualche baciapile mi abbia dato del “comunista ateo”), che non è essere CONTRO la Chiesa, ma CON la Chiesa (perché se rispetti qualcuno gli dici quel che pensi); e quelli che per motivi politici o semplice ignoranza indottrinata da qualcuno con qualche libretto di strani colori, scrive per partito preso contro Chiesa, papi, preti e fedeli. Lì sì che in certi casi il diavolo c’è. E guardacaso, è quasi sempre di colore rosso… leggetevi il Lupus in Pagina che Gianni Gennari scrive su Avvenire…

    26 Settembre, 2006 - 7:49
  10. fabrizio

    Non fraintendete le mie parole.
    E’ ovvio che si possa scrivere contro la Chiesa e che si possa non condividere alcune prese di posizione.
    Io mi riferisco proprio a quelle critiche per partito preso, pretestuose, che partono da un notizia per stravolgerne il senso e la sua verità con errori grossolani. E ho in mente esattamente le situazioni segnalate puntualmente nel Lupus in Pagina di Avvenire.
    L’altra sera ad esempio stavo guardando Primo Piano su Raitre con ospite M.Politi e lì, di fronte ad un incredibile ricostruzione del discorso di Ratisona e del viaggio in Germania, ho avuto la netta sensazione che sotto ci fosse qualcosa di perverso e, perchè no, diabolico.
    Il giorno dopo, per puro caso, ho trovato le parole di Paolo VI, e le ho trovate drammaticamente attuali. Nell’esortazione “Paterna Cum benevolentia”, cap. 3,4 e 5 mi sembra che spieghi ancor meglio il senso delle sue parole.
    Quanto poi all’essere indemoniati, credo sia una cosa ben diversa, affermare che in alcune azioni ci sia l’inlfluenza del diavolo non significa che chi le compia sia indemoniato, ma qui mi fermo perchè non vorrei dire castronerie teologiche.

    26 Settembre, 2006 - 12:22
  11. Luigi Accattoli

    Ero in Baviera con Marco Politi e si discuteva di come interpretare il discorso del papa e non eravamo d’accordo. Ma perchè dovremmo vedere qualcosa di “perverso” nella sua lettura? Non basta dire che è una interpretazione dall’esterno? Egfi infatti non si pone in nessun modo come credente. Se può interessare il parere di uno che da 31 anni conosce il collega di Repubblica (e che è stato a Repubblica prima di lui), eccolo: quella di Politi è una posizione critica che non fa sconti, ma bene informata e che si basa sempre su un lavoro documentale di prima mano. Io spesso non ne condivido le conclusioni, ma sempre la rispetto. Luigi

    26 Settembre, 2006 - 14:51
  12. D’accordo con Luigi. E comunque penso che parlare al coro dei fedeli non dia mai tanta soddisfazione.

    26 Settembre, 2006 - 15:11
  13. fabrizio

    Ho riportato quelle che sono state le mie sensazioni e se, perverso è un termine troppo forte, me ne scuso, anche perché ovviamente non conosco personalmente Politi.
    Speravo per lui, visto che il suo lavoro è parlare di Chiesa e cristiani, che almeno ci credesse, pur se su posizioni critiche.

    In quell’intervento a Primo Piano, Politi ha dichiarato candidamente di essere sobbalzato dalla sedia alle citazioni di Ratzinger. Il giorno seguente invece nel Lupus in Pagina di Avvenire si sosteneva he “fonti sicure riferiscono infatti che lui non era presente, ma con altri 2 o 3 colleghi in visita al Museo di Regensburg???. Di chi fidarsi?

    A dimostrazione poi di quanto la partecipazione a quella trasmissione fosse stata così imbarazzante e infelice, qualche giorno dopo anche il vaticanista del Tg3, poichè il racconto di Avvenire poteva prestarsi all’equivoco, ha sentito il bisogno di chiarire di non essere il giornalista intervenuto a Primo Piano e di trattarsi invece di “un collega della carta stampata???.

    26 Settembre, 2006 - 15:29
  14. Luigi Accattoli

    Lupus a parte, il discorso accedemico di papa Benedetto l’avemmo con embargo – tutti quelli del volo papale – la mattina alle 6,15 nell’albergo di Monaco. Il sobbalzo sulla sedia si intende avvenuto alla prima colazione, che segue quella levataccia e durante la quale sonnacchiosi diamo una prima scorsa ai discorsi del giorno. “Hai visto quella citazione dell’imperatore?” fu il commento di tutti i sobbalzati. Luigi

    26 Settembre, 2006 - 15:43
  15. Luisa Buhler

    E fra tutti i sobbalzati quanti si sono dati la pena, hanno preso il tempo di leggere e rileggere in intero il testo per individuarne il senso , e darne in seguito un reso conto oggettivo (il che poi non impedisce di essere d`accordo o no) e quanti invece si sono fermati a questo passaggio e attraverso il filtro di questo passaggio e dei loro pregiudizi hanno fatto una lettura distratta del seguito del discorso, troppo contenti di potere criticare Papa Benedetto ?
    Si è già molto detto sulla copertura mediatica lamentevole di questo episodio ma è vero che venendo da un giornalista che si dice vaticanista , una tale reazione è per lo meno sorprendente. Ammetto che non conosco affatto il microcosmo dei vaticanisti ,se lo conoscessi forse non sarei nè delusa, nè stupita.
    E qui mi manca Lella, con i suoi commenti e le sue ricerche ! A presto, Luisa

    26 Settembre, 2006 - 18:47
  16. Luigi Accattoli

    Non presumo di dire nulla per la categoria. Ma quello che ho visto, o saputo con certezza, è questo: i giornalisti del volo papale (una sessantina, di ogni parte del mondo) sono stati per gran parte della giornata a studiare quel testo, che appunto avevano avuto con embargo fin dal primo mattino. Solo dieci hanno potuto assistere all’incontro del papa “con rappresentanti della scienza”, che si tenne alle 17 nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg. Tra essi c’era Politi. Tutti gli altri hanno seguito l’atto con la diretta televisiva, hanno cercato il padre Lombardi per avere chiarimenti, hanno discusso tra loro e con le redazioni. Poi ovviamente ognuno ha dato la sua lettura. Non siamo una gran categoria, ma quel giorno non abbiamo dormito. Ovvero, gli eventuali errori non sono stati compiuti per pigrizia. Luigi

    26 Settembre, 2006 - 19:02
  17. Maria Grazia

    Innanzitutto grazie a Tonizzo per l’invito a cena!
    Non ho la presunzione di giudicare alcuno,ma Marco Politi non vedeva l’ora di affondare la lama nel pontificato di Ratzinger.Sono mesi che scrive che il Papa ha sbagliato il suo approccio con l’islam.Diciamo che la sua è stata la classica profezia che si autorivela.Con grande soddisfazione è andato in tutti i programmi televisivi possibili per rimarcare il presunto(per me no)errore del Papa con la classica frase:Wojtyla non l’avrebbe mai fatto.
    I mass media sono gravemente responsabili dell’accaduto.Quanti hanno veramente letto il discorso di Ratzinger fino in mondo?Solo Accattoli e Tonizzo?Un pò poco visto la quantità di vaticanisti.
    Sono profondamente delusa:nessuno che si dia la pena di spiegare veramente le intenzioni del Papa(a parte qualche lodevole eccezione).Stasera Matrix intervista Moggi e Vespa festeggia miss italia.Che razza di informazione è mai questa?
    Grazie a Dio il Papa,rimasto completamente da solo,isolato dai media e dalla curia,è uscito da questa storia contando solo sulle sue forze e con l’aiuto di Bertone.Ringrazio il Corriere per l’obiettività e il Foglio per la saggezza,mentre noto una piccola retromarcia di Repubblica.Ormai però è tardi e nulla delle offese a questo piccolo grande uomo può essere cancellata.Offese del mondo islamico ma anche dei media occidentali.
    Saluti MG

    26 Settembre, 2006 - 20:09
  18. fabrizio

    Mi dispiace che l’episodio che ho portato ad esempio di una tendenza più generale sia diventato così centrale nella discussione.
    Tra l’altro, visto che Luigi ci ha detto che il giornalista in questione non è credente, l’esempio che ho fatto non è nemmeno pertinente rispetto a quello che intendevo sostenere, perché io mi riferivo alle forme di dissenso esasperato INTERNE alla Chiesa.
    Riferendomi però per l’ultima volta a quell’episodio (ci ricasco) mi rimane una perplessità e, forse, una delusione: se le cose a Ratisbona sono andate come dice Luigi, e non lo dubito, perché Avvenire ha sentito la necessità di inventarsi la gita al museo? Non ci dobbiamo fidare nemmeno più di Gennari e compagnia?

    Per concludere, quello che di questa vicenda mi ha rammaricato di più è come il discorso di Ratisbona abbia in pratica nascosto l’omelia di quella stessa mattina, una meravigliosa sintesi dei valori e della bellezza della fede, tutta in positivo.

    26 Settembre, 2006 - 22:35
  19. Nessun giudizio sulle persone, ma visto che i giornali li compro mi considero in diritto di dire qualcosa (“da consumatore”, come quando compro un paio di scarpe o un videogame) su come mi sembra che abbiano lavorato. Mi dà l’idea che in parecchi abbia prevalso la ricerca del titolo sensazionale anziché un’analisi della reale sostanza dell’intervento. Tanto per dare la controprova, Scalfari ha saputo fare – naturalmente dal suo punto di vista – una buona analisi, centrando il “focus” della lezione papale molto più di tanti suoi colleghi. Rileggendo il discorso, mi sembra ogni volta di più che fare di quella citazione il nodo dell’intervento mostri sia indice quantomeno di una tremenda ingenuità.

    27 Settembre, 2006 - 10:06

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