Boffo spiega per interposto Nicotri

«Sì, è vero, ho transato una condanna in un processo nato per molestie a base di telefonate che partivano dal telefono del mio ufficio di Roma, ma della cosa s’è occupato il legale del giornale, non un mio legale privato. Qualcuno infatti ha usato il mio telefono, approfittando delle mie assenze. Quando ho saputo della cosa mi sono fatto più furbo e ho imparato a chiudere a chiave la stanza e a evitare che vi si potesse telefonare senza controlli». Così ha scritto il 31 ottobre Pino Nicotri nel sito giornalettismo.com che dirige (http://www.giornalettismo.com/archives/35023/feltri-la-perdonanza-e-la-mignottanza/) e considero queste parole – riportate oggi da AVVENIRE a p. 32 – la prima spiegazione fornita da Boffo per interposta persona. Conosco Nicotri che ebbi collega alla Repubblica: i visitatori non si stupiscano, se sei stato per oltre un trentennio tra Repubblica e Corriere della Sera, conosci più colleghi famosi di quanti non riesci a ricordare. Dunque posso dire che Pino non è il tipo che scrive in difesa di qualcuno – e tanto più di un cattolico – per una qualche convenienza: per sincerarsene basta leggere per intero il suo articolo, compresa la finale che AVVENIRE non riporta. Nella parte che conta – e che è riportata – Nicotri racconta che nell’estate del 2006, essendogli arrivate voci su Boffo e sue vicende “a sfondo sessuale”, chiese ed ottenne quella risposta dal direttore di AVVENIRE. Ma non riuscì ad avere gli atti giudiziari e rinunciò al servizio. [Segue nel primo commento]

49 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Ritengo importante questa indiretta chiarificazione di Boffo. Ma c’è dell’altro che ancora non è chiarito. La “informativa” anonima che tanti avevano e che Feltri ha pubblicato parla anche di un “risarcimento finanziario” con cui Boffo avrebbe “tacitato la parte offesa”. Forse anche questo aspetto sarà chiarito. La decisione del gip di Terni, di mantenere riservati gli atti del procedimento, presa poche ore fa, rende ancora più importante ogni parola che potrà venire da Boffo. Con la ripresa del testo di Nicotri io ritengo che abbia compiuto metà del cammino che l’invitavo a percorrere con l’articolo che è stato pubblicato oggi da LIBERAL: http://www.liberal.it/primapagina/accatoli_2009-09-01.aspx

    1 Settembre, 2009 - 17:22
  2. discepolo

    Bella spiegazione.
    Unico neo, la persona che Boffo accusa di aver usato il suo cellulare è un ragazzo che nel frattempo guardacaso è morto e quindi non può smentire ne’ confermare
    altro punto oscuro:
    sembra certo che Boffo conoscesse di persona la donna che l’ha denunciato
    (quella a cui il ragazzo nel frattempo morto aveva fatto le telefonate)
    terzo punto non chiarito:
    se è andata così perchè Boffo è stato condannato? evidentemente a suo tempo i giudici non hanno creduto a questa versione.

    1 Settembre, 2009 - 17:37
  3. In un paese,
    dove i potenti e i protetti dai potenti non rispondono delle proprie aggressioni e delle proprie malefatte,
    si chiede a Boffo di rispondere delle accuse di Feltri.

    Nessun cittadino,
    seppur direttore di giornale,
    ha il dovere di rispondere alla PIAZZA e alle manipolazioni che taluni cercano di fare della piazza,
    quando esiste una Istituzione
    a cui ogni cittadino può ricorrere per veder affermata la verità degli eventi che lo hanno coinvolto
    e che sono i tribunali.

    Se prove ci sono,
    è giusto che vengano fornite ai Tribunali,
    che con gli accertamenti previsti
    dovrebbero poterci dire lo svolgimento reale dei fatti.

    Nessun cittadino ha il dovere di rispondere al marasma della piazza sollecitata dai tribuni della plebe,

    ma il cittadino ha il diritto di chiedere serenità,
    e di chiedere che la verità venga riconosciuta e proclamata inappellabilmente
    attraverso gli Organi di Giustizia.

    Certo molti tradizionalisti,
    hanno visto con gioia questo momento in cui l’antipatico direttore de L’Avvenire potrebbe essere fatto fuori con la giustificazione del turpe vizio contro natura, e poterlo sostituire con un Direttore proveniente da Radio Maryja polacca….
    per combattere efficacemente con la spada contro l’Europa pagana,
    contro i relativisti, i razionalisti, i nichilisti,
    contro tutte le persone che la pensino diversamente dal pensiero unico del cattolicismo.

    Nei blog tradizionalisti,
    questi sono momenti di forte frenesia ed eccitazione,
    nella speranza di veder fatti fuori direttori di stampa cattolica,
    non allineata con il pensiero unico.

    E’ interessante, che nei blog tradizionalisti,
    non si discuta sulla eventuale carognata di Feltri,
    ma si attacca tout court Boffo (che personalmente non mi è simpatico ma rispetto).

    E’ anche un momento in cui i clericali e tradizionalisti cattolici stanno cercando di prendere il sopravvento su tutto il mondo cattolico,
    arrivando a contestare ed attaccare volgarmente l’intero episcopato per una supposta disobbedienza nei confronti del papa.
    I tradizionalisti e clericali cattolici,
    spesso con visioni militariste, e neo-fasciste…
    vogliono vedere l’obbedienza,
    come cieca, assoluta, e immediata,
    cosa non riscontrabile né nei vangeli, né negli atti degli apostoli.

    E’ il momento delle tenebre.

    Maranathà

    1 Settembre, 2009 - 17:50
  4. discepolo

    caro Matteo,
    ti rispondo con una frase dell’articolo di Luigi Accattoli su “Liberal”:
    l’opinione pubblica ha il diritto di sapere”
    Se non sei d’accordo, va bene. IIo invece sono d’accordo con Luigi.
    qui non c’entra essere tradizionalisti, di destra o di sinistra, qui si tratta di chiedere che venga risposto con un minimo di chiarezza e di dignità a
    un attacco anche se l’attacco è ignobile e ingiusto.
    Luigi ha consigliato Boffo di pubblicare chiaramente i fascicoli della sentenza.
    a questo punto della faccenda , non sarebbe meglio?
    O anche tu, caro Matteo, sei per il vizietto italico “insabbiare, insabbiare…”
    Il momento delle tenebre non è dovuto al “caso Boffo” ma alla scarsa luce che alberga nei cervelli di molti….

    1 Settembre, 2009 - 18:01
  5. Caro discepolo,
    vedo che anche tu ti eserciti nell’accusarmi personalmente.

    Io sono stato molto chiaro nella mia esposizione,
    e non ho affatto affermato quello che mi accrediti,
    anzi.

    Vedo che fai fatica a leggere il mio commento con onestà,
    giustamente per partito preso.

    1 Settembre, 2009 - 18:08
  6. don78

    Io credo che la storia delle molestie telefoniche (500 euro di pena, praticamente un eccesso di velocità…) non sia la vera bomba lanciata da Feltri per screditare Boffo.

    In questo Paese per minare l’autorevolezza morale e professionale di qualcuno lo si rivela essere omosessuale.

    Secondo me è questo il dato interessante…

    1 Settembre, 2009 - 18:13
  7. discepolo

    Ma poi in fondo a guardar bene noi stiamo qui a discutere di una” querelle ”
    tra due giornalisti a colpi di carta stampata e carta bollata, denunce e querele, avvocati e sentenze
    in Afghanistan intanto i Talebani hanno tagliato il naso ai contadini che hanno votato.. (guardatevi le foto sono impressionanti)
    se per noi in Italia sono le tenebre, per loro che cosa è?
    non è che ormai abbiamo perso il senso delle proporzioni?’ di ciò che è tragedia e di ciò che è commedia o farsa o tragicommedia ?
    a volte vorrei essere da in altro paese e occuparmi di cose serie …

    1 Settembre, 2009 - 18:14
  8. E’ vero,
    si è perso il senso delle proporzioni,
    ma chia veva fissato l’agenda?

    Qui prodest?

    1 Settembre, 2009 - 18:29
  9. raffaele.savigni

    Stavolta sono sostanzialmente d’accordo con Matteo. Chi ha interesse a spostare l’attenzione da Berlusconi a Boffo? a far “dimenticare” le malefatte di Berlusconi (a parte le sue molestie sessuaIi, il suo iognobile attacco alla libertà di stampa)? Per il resto Discepolo ha ragione: ci sono cose più importanti, come i crimini dei talebani e l’assurda alleanza Berlusconi-Gheddafri (che oltretutto lo sta prendendo in giro…).
    A Raffaella consiglierei un aggiornamento sul piano teologico: la Chiesa non si identifica col papa (che ha il suo ruolo unico e irripetibile), ci sono anche i vescovi ed i laici.

    1 Settembre, 2009 - 19:03
  10. Nino

    Non ho letto l’articolo di Luigi su Liberal in cui direbbe che “l’opinione pubblica ha il diritto di sapere”.

    Io faccio parte del pubblico e quindi sarei parte in causa e nel pieno diritto di sapere per formarmi un’opinione.

    Concordo sull’informare e naturalmente sul farlo con rigore e nel rispetto dei canoni della deontologia professionale.

    Ma qui si sta andando oltre, c’è una sorta di voyerismo alla Vespa con i suoi plastici e le pluripuntate su argomenti scabrosi che più scabrosi non si può (sono certo che al rientro dalle vacanze ci delizierà con almeno una puntata sul caso Boffo e altre sulla RU486, poi sulle magnifiche relazioni Italia-Libia) . Gli stessi fatti doppiati e ritritati da Mixer.

    Qui non si vuole informare ma plasmare, indirizzare, condizionare l’OPINIONE PUBBLICA e vessare l’avversario.

    E’ una storia infinita, senza senso.
    Oppure il senso c’è, e su questo un’idea me la sono fatta da lungo tempo e purtroppo la cronistoria degli accadimenti politici dell’ultimo decennio mi conferma drammaticamente quell’idea.

    Come avevo giù detto in un post precedente delle vicende personali dei Boffo e dei colleghi consimili m’interessa nulla.

    Si tratta di persone, di esseri umani, fragili e deboli come me.
    Potranno commettere errori nella loro vita professionale come nella vita privata?
    Io dico di si e se del caso pagheranno, fatti loro.

    Semmai sono amareggiato come battezzato nel veder questa chiesa ripiegata su stessa in cui il Papa interviene oggi per solidarietà verso la CEI dicendo: “Vi stimo, avanti così”.

    Poi tra qualche settimana, via ai negoziati sottobanco con il caimano o in sua vece con il Nobiluomo di Sua Santità, per legiferare in favore dei desiderata del Vaticano sui vari temi caldi sul tappeto.

    Chi da l’informazione, smetta di ciurlare nel manico enfatizzando il pecoreccio, informi piuttosto sulle questioni essenziali per la vita dei cittadini e lo sviluppo della società, provi a tirare su la schiena, che è dolore e fatica ma almeno con la consapevolezza di aver servito veramente l’opinione pubblica e la società avranno la soddisfazione di guardarsi allo specchio senza sputarsi in faccia.

    1 Settembre, 2009 - 19:37
  11. Leopoldo

    “Sì, è vero, ho transato una condanna in un processo”.
    Si chiama patteggiamento, anzi applicazione della pena su richiesta (art.444 codice di procedura penale).
    Significa che Boffo non ha voluto affrontare il processo e si è fatto condannare – condannare – a una pena con la riduzione prevista dalla legge (fino a un terzo) o a una sanzione sostitutiva, con il consenso del pubblico ministero.
    Resta la mia opinione espressa nel precedente post, tuttavia non c’è bisogno di leggere nessun atto giudiziario, a parte la sentenza: chi patteggia non si ritiene innocente dal reato contestatogli. Stop.

    1 Settembre, 2009 - 20:53
  12. Caro Savigni,
    tra il para-gaudente Berlusconi e il dittatore Gheddafi,
    chi sta prendendo in giro chi ?????

    Mi sembra che i presi in giro siamo noi che paghiamo le tasse fino all’ultimo scudo.

    Fino ad oggi, il cav.
    di ogni evento ci ha raccontato innumerevoli versioni,
    ergo,
    non ha assolutamente il mio credito.

    Io non sono come lo Stato Vaticano,
    che ha bisogno di fare buon viso a cattivo gioco,
    per incassare i finanziamenti sulle scuole private,
    l’esclusiva sul fine vita,
    l’esclusiva sulla vita di coppia e sul matrimonio,
    l’esclusiva sulle separazioni e divorzi (oohps, Nullita !!!)
    l’esclusiva sulla vita sessuale,
    agevolazioni e finanziamenti a vario titolo di vari istituti privati…

    Non dimenticherò la firma della riforma dei patti lateranensi
    ero in una assise di sacerdoti romani,
    in cui era presente un esponente di spicco che doveva spiegare cosa cambiava a livello economico,
    insomma cosa succedeva agli stipendi dei sacerdoti…
    sarebbero morti di fame ???

    Erano in tanti ad essere preoccupati per il cambiamento e non in molti non avevano capito il funzionamento del finanziamento pubblico attraverso l’8 x 1000, spaventati di doversi ritrovare quasi alla fame.

    Si alzo’ un vecchio sacerdote:
    “stavolta se serviremo veramente il Signore, e lo sapremo comunicare, qualche piatto ci esce”.

    Ma il meccanismo finanziario dell’8 x 1000 era stato ben congeniato,
    da Tremonti ?!!!

    Quello che è chiaro,
    la vicenda Boffo è l’avvertimento allo Stato Vaticano e ai Vescovi italiani:

    “Non rompete le scatole se volete soldi, prebende, favori ed esclusive”

    Qualcuno…. direbbe…:
    “avete fatto della mia casa una spelonca di ladri…”

    1 Settembre, 2009 - 20:55
  13. Clodine

    Io credo che la questione vada ben oltre la cosa in sé, poco importa l’inclinazione sessuale del Boffo , invero, la gravità della questione risiede nel fatto che si sarebbe dovuta dare un’immagine di coerenza che è mancata. Ancor più spregevole è il comportamento dei vescovi sic et simpliciter, quegli stessi vescovi che non accettano compromessi e con enfasi richiedono obbedienza da parte dei fedeli senza possibilità di confronto su temi importanti, proprio loro, che non fanno sconti a chi non rispetta le regole, si sono rivelati solidali e comprensivi….
    Insomma se la fede e la legge morale hanno rispettivamente la loro valenza, occorre fare sintesi di queste norme che dicono la verità e praticano il bene, non è possibile la doppiezza. Lo dice con grande fermezza nella esortazione apostolica Giovanni.Paolo II. A quarantenni dal concilio cosa stiamo raccogliendo se non frutti amari, c’è una disobbedienza nei confronti della Chiesa –intesa come comunità dei credenti : ministri, laici, compresi i piccoli che la compongono- una insolenza tale, una profanazione…non c’è fondo all’obbrobrio, all’ immoralità del male, una sorta di ottundimento della coscienza.

    Ha ragione Raffaella, mi associo decisamente: anche il più sbadato dei cristiani vedrebbe che vi è una parte dei vescovi schierata contro Papa Ratzinger. Questo potere che si arrogano, tra l’altro, donde viene…non sanno che è l’intera comunità ? Proprio noi, che abbiamo voce in capitolo tanto quanto..poiché nella Chiesa “Quod omnes tangit,ab omnibus tractari debet”, esiste un diritto d’intervento dei laici anche nella scelta dei vescovi.

    .

    1 Settembre, 2009 - 21:28
  14. Io non ho commentato su questa triste vicenda perchè non me la sento di giudicare e aspetto di conoscere la verità ma vi leggo sempre.

    Luigi, sono contenta che stai cercando di scoprire i fatti come stanno in modo pacato e obiettivamente.
    Una domanda: ma la signora in questione avrà certamente riconosciuto la voce al telefono, no?

    Matteo, mi sento un po’ offesa dal tuo post delle 17.50. Non puoi giudicare tutti i ‘tradizionalisti’ dal comportamento di pochi. Non è vero che questi sono momenti di forte frenesia ed eccitazione, nella speranza di veder fatti fuori direttori di stampa cattolica, non allineati con il pensiero unico – e io parlo per me e per tutti i fedeli che frequentano la mia parrocchia (e sono tanti). Gli esaltati, sia a destra che a sinistra, ci sono e ci saranno sempre ma, grazie a Dio, sono pochi.

    1 Settembre, 2009 - 22:05
  15. Stephanus

    Sarò ingenuo, ma non riesco a comprendere l’indignazione per le legittime diversità di opinione episcopali circa i fatti della vita e della politica: “in necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas”. la Chiesa non è una democrazia, certo, ma è assai di più: è “comunione”. Dunque, fatta salva la comunione ecclesiale, ritengo serenamente legittima ogni divergenza d’opinione che non vada a intaccare il dogma. Altrimenti si verifica ciò di cui scrivevo qualche giorno fa altrove: ci si appella al Papa “lontano” per delegittimare il Vescovo “vicino”… il mio vecchio prete diceva che in AC abbiamo imparato ad amare IL Papa, non QUESTO Papa, Il Vescovo, non QUESTO Vescovo, IL Parroco, non QUESTO Parroco… o no?

    1 Settembre, 2009 - 22:28
  16. Leonardo

    Matteo: «Non dimenticherò la firma della riforma dei patti lateranensi
    ero in una assise di sacerdoti romani».
    Io l’avevo sempre detto.

    1 Settembre, 2009 - 22:31
  17. Gabriella,
    quando parlo di blog tradizionalisti,
    ne ho in mente diversi in modo molto chiaro.
    Ne ho ho visti diversi nella navigazione virtuale,
    che stranamente si richiamano a Forza Nuova,
    o ad altre formazioni di chiarissima matrice politica ai confini con una certa eversione….,
    o pseudo-militare.

    Quelli che conosco, nella vita parrocchiale, non arrivano a livelli di cotanta eversione.

    Nel mondo cattolico,
    mi sembra normale che vi siano persone che siano portate per un aspetto più tradizionale e altre che vogliono guardare verso nuove e più appropriate forme, sono le diverse anime delle persone cattoliche o religiose.

    Mi sembra chiaro che ci sono persone che in nome di una loro presunta superiorità razziale cristiana, persino su altri fratelli cattolici,
    attraverso stampa, libercoli, web,
    stanno attaccando,
    non il papa dietro cui si nascondono come “pseudo-neo-fedelissimi”,
    ma attentano continuamente all’intero Corpo della Chiesa.

    Attualmente il pericolo è il fondamentalismo e il rendere il la fede cristiano-cattolica una ideologia autoreferente, una religione civile da imporre a tutti gli uomini per la loro salvezza, una religione che vuole imprre una razza superiore.

    Che si pensi di poter imporre la fede per decreto trovo che sia abominevole,
    visto che Gesù non ha imposto,
    ma si è proposto con il sangue della sua vita.

    Alzerò sempre la voce dove c’è violenza in nome di Cristo.

    Ergo,
    non pensavo minimamente di recarti offesa.

    Leggo i dati per quello che semplicemente sono.

    1 Settembre, 2009 - 22:44
  18. roberto 55

    A me, Raffaele, l’amicizia tra Gheddafi ed il nostro Primo Ministro non pare affatto assurda: anzi.
    Per il resto, si tratta di vicenda infima, indicativa del degrado in cui sta sprofondando il nostro paese: non ho soverchia simpatia per Boffo (e neppure, in verità) per l'”Avvenire” ma, almeno stavolta, mi sento solidale con lui.

    Buona notte !

    Roberto 55

    1 Settembre, 2009 - 23:11
  19. mattlar

    Leopoldo!
    Devo dirti che non ho capito bene di cosa si tratti. Si parla di «patteggiamento» mentre il certificato del casellario della Procura della Repubblica registra un «decreto penale»: se c’è stato decreto penale, vuol dire che non c’è stato patteggiamento…. Forse, Boffo ha patteggiato per un altro reato e non si è opposto al decreto penale di condanna per molestie. E la somma alla controparte, per ottenere la remissione di querela (come la presunta informativa afferma)?!?!?!
    Anche questo non mi è chiaro. Lo chiedo a tutti, non solo a Leopold.

    1 Settembre, 2009 - 23:20
  20. Mattlar,
    da quello che è avvenuto fino ad ora,
    mi sembra che ci è richiesta pazienza,
    finchè i tasselli del puzzle non siano composti tutti.

    E’ chiaro che qui non è un problema di moralità,
    ma è un problema eminentemente politico.

    Come qualcuno nel blog ci ha fatto notare,
    il messaggio vero di tutta la questione,
    era indurci a credere che Boffo ha frequentazioni omosessuali,
    chi ha accusato,
    e chi è accusato,
    ritengono questo
    una terribile macchia,
    ciascuno per un motivo diverso.

    Uno che ha frequentazioni omosessuali,
    un contronatura,
    non può discettare sulle fiche che Berlusca si scopa.

    E’ un bell’assist per gli ambienti che non sopportavano a destra il ruiniano Boffo,
    è un bel colpo per ricordare al potere clericale, gli svantaggi del non allinearsi al cav.

    La polpetta più avvelenata,
    io non la vedo tanto in Feltri,
    quanto in Vian,
    Direttore del giornale dello Stato Vaticano,
    che ha ricordato che non si è interessato delle vicende del cav.,
    e che Avvenire ha fatto imprudenze,
    migliore deligittimazione di questa…
    negli ambienti clerico-curiali….????

    in merito a Boffo, Confalonieri ha ricordato che chi di spada ferisce,
    di spada perisce…

    Mattlar,
    la vicenda è squisitamente politica e di equilibri di potere….

    Boffo?
    la pedina su uno scacchiere.

    Chissà come deve sentirsi un etico Boffo,
    indicato come omossessuale,
    in questi giorni….
    questa macchia infamante come un adesivo applicato sulla sua pelle,
    i sorrisini delle persone….
    una vita etica… che va in pezzi…
    stigma della società,
    la stampa estera che rimbalza la notizia.

    Deve essere una gran brutta cosa essere omosessuali,
    anche se temporaneamente….

    Magari un giorno ci potrà scrivere sulle sensazioni di questi giorni,
    stando dall’altra parte………

    1 Settembre, 2009 - 23:46
  21. Luigi Accattoli

    Discepolo, Leopoldo, Gabriella, Leonardo (in un commento a un altro post), Matteo, Mattlar e tutti i visitatori che hanno interesse all’antefatto: non sappiamo il nome della querelante, o del querelante, o dei querelanti; si dice che Boffo abbia scelto la via del pagamento dell’ammenda per non esporre in giudizio una persona fragile: il ragazzo che avrebbe fatto le telefonate moleste e che poi sarebbe morto per overdose; si dice che tutt’ora Boffo mantenga il riserbo per non mancare di rispetto ai familiari di quel ragazzo e alla memoria del ragazzo stesso che egli stava aiutando. Di sicuro, da ieri, via Nicotri, sappiamo che egli, Boffo, giustifica il fatto affermando che si tratta di molestie svolte da qualcuno che usava il suo telefono a sua insaputa. Dal testo di Nicotri di cui nel post si tratterebbe del telefono del suo ufficio di direttore di AVVENIRE, non del telefonino, come vuole la vulgata.

    2 Settembre, 2009 - 7:43
  22. Clodine

    Vorrei chedere una piccola pausa da questa penosa vicenda, anzi, sarebbe il caso di stendervi un pietoso velo, per ricordate Teresa Strada. E’ tornata alla casa del Padre,ieri, si è spenta con il sorriso, con la dolcezza e la serenità tipica del suo carattere. Era la moglie di Gino Strada: assieme al marito, si è dedicata per 15 anni alle vittime di guerra fondando Emergency, alleviando le pene di tanta povera gente costretta a subire le atrocità della guerra in quei paesi dilaniati dalla fame e dalla morte. Una donna che ha seminato amore, assieme al marito Gino, che ha fatto veramente della sua vita un dono facendo del bene, con i fatti, senza clomore, senza pretendere nulla in cambio, e il bene non ha colore, né partito. ” Venite benedetti dal Padre mio, ricevete in eredit? il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo, avevo fame, sete, ero nudo, malato, carcerato e voi mi avete aiutato”. Scusate per questo O.T, ma mi sembrava doveroso ricordate una persona così bella!

    2 Settembre, 2009 - 8:27
  23. Nino

    Bene fai Clodine a ricordare Teresa e la sua scelta di vita di servire, in silenzio e con i fatti, gli ultimi fino alla fine dei suoi giorni.
    Personalmente la ricorderò nella preghiera dei fedeli domenica prossima.

    2 Settembre, 2009 - 9:27
  24. Luigi grazie degli aggiornamenti,
    ho letto per intero l’articolo di Nicotri,
    che conferma le intuizioni che sentivo a pelle e discernendo tra il marasma delle news.

    Stamani ho letto la notizia di Teresa strada,
    penso al bene da lei fatto,
    ma penso anche quanto ha dovuto soffrire
    per sentire il marito o la loro creatura emergency quasi associata ad una organizzazione terroristica in certi momenti.
    Teresa è nella pace del Signore,
    le mie preghiere vanno al Signore per chiedere serenità e conforto per il marito Gino.

    Nel frattempo dalla stampa,
    ho la conferma di come lo sfruttamento delle donne, del loro uso a merce di scambio,
    non sia appannaggio solo di poteri governativi,
    ma anche di poteri locali,
    senza preferenza di colori partitici.

    Donne da scopare in cambio di appalti….

    che è come dire
    pagare le prostitute con soldi pubblici.

    Non entro nel merito della morale sessuale,
    non mi appartiene, non ne ho titolo,
    so che devo rispettare la libertà altrui di fare cosa ritiene meglio per se con i propri organi.

    Non accetto che con i miei soldi delle tasse,
    uno si paghi delle prostitute,
    questo vale se si è capi del governo
    se si è consigliere,
    se si è presidente di regione,
    se si è sindaco,
    qualsiasi colore abbia.

    Se poi si arriva all’abominio di approfittare di situazioni di indigenza di donne,
    questo dovrebbe gridare vendetta,
    invece che piccoli sorrisi di comprensione
    al maschio italiano.

    Le oligarchie di governo o locali,
    di destra o sinistra,
    persino oligarchie religiose,
    i nanetti che li circondano,
    con i loro arroganti poteri,
    stanno distruggendo ogni buon senso nelle giovani generazioni.

    Altro che sesso e relativismo, e discussioni su liturgia e latino….
    gettati in pasto alla massa,
    solo come fumo negli occhi.

    Il messaggio di fondo,
    vince chi è più furbo a fare i soldi,
    passando anche sul cadavere della madre….

    2 Settembre, 2009 - 9:30
  25. raffaele.savigni

    Condivido l’intervento di Stephanus.
    Quanto a Berlusconi e Gheddafi, mi sembrava di essere stato chiaro: li ho giudicati negativamente entrambi.
    Non condivido invece gli attacchi al Concordato e agli interventi della Chiesa su questioni di bioetica (a mio avviso rilevanti quanto quelle dell’immigrazione e della libertà di stampa). La Chiesa, “esperta in umanità” (lo disse Paolo VI), ha il diritto di intervenire su questioni che riguardano i diritti fondamentali della persona. Se poi per fare questo si accordasse col caimano allora non sarei d’accordo neppure io: ma non mi pare che oggi il clima sia questo, mi pare che ci sia una chiara presa di distanza. Non è male ribadire il principio della distinzione tra Chiesa e politica, ma senza essere strabici.

    2 Settembre, 2009 - 12:36
  26. scusa Savigni,
    i diritti fondamentali della persona,
    sono i fondamentali diritti umani dell’uomo ?

    E’ la gerarchia che stabilisce in esclusiva quali siano i diritti dell’uomo?

    Infatti fino ad ora ha fatto e disfatto solo lei sulle persone,
    senza domandare ad altri il permesso,
    in virtu’ di una sovranità assoluta sull’umanità.

    La mia non è polemica sterile,
    ma sarebbe bene che le parole avessero una loro chiarezza,
    visto che ogni parte in gioco si sente libera di avere l’esclusiva di interpretazione.

    Non ci si illuda che io faccia il bastian contrario,
    vivo nel mondo,
    tra la gente,
    questi sono gli argomenti,
    quando si parla a cuore aperto.

    2 Settembre, 2009 - 13:52
  27. mattlar

    Sembra che oggi Avvenire abbia chiarito il mio dubbio espresso prima. Non si tratta di un patteggiamento, ma di un decreto penale di condanna. Il ché cambia di molto anche la vicenda, secondo me. In brevissimo e con qualche approssimazione, la differenza tra i due procedimenti:
    a) patteggiamento: atteso che ritengo che il procedimento sia avanzato e contenga prove che difficilmente posso confutare, accetto di ritenermi colpevole e patteggio in modo tale da avere uno sconto di pena. In altri termini, sei innocente fino a che il processo non si conclude, ma se sai di essere colpevole ti conviene trattare;
    b) decreto penale di condanna: ti arriva prima la condanna e poi – se vuoi – puoi fare opposizione in un termine brevissimo (15 giorni): sempre che ti convenga, in termini di tempo ed economici: devi trovarti un avvocato; devi spendere soldi e tempo. Spesso, tanto vale pagare la sanzione che è solo pecuniaria. Non c’è ammissione di colpevolezza, ma un giudizio di convenienza e opportunità di intraprendere una strada lunga e difficile. In più devi decidere in tempi ristrettissimi!!! In altri termini, sei colpevole, a meno che tu non voglia aprire un processo…. il che in Italia oggi non è proprio una passeggiata…

    2 Settembre, 2009 - 14:13
  28. Gerry

    Caro Mattlar: l’avvocato Boffo lo aveva, per sua stessa ammissione, quello della Società editrice dell’Avvenire. Del resto, sempre da quel che ho sentito oggi alla radio, lo stesso telefono cellulare (e non fisso, come sembrerebbe arguirsi da quanto pubblicato da Nicotri, salvo che tenesse il cellulare chiuso nella stanza) era intestato alla medesima Società editrice e concesso in uso al direttore del giornale. A proposito della pena comminata, che a don78 sembra bagattellare – tipo eccesso di velocità – è il massimo della pena pecuniaria prevista dal codice penale per quel reato.
    Detto questo, ripeto quello che a me personalmente sembra il punto da approfondire e valutare: se il fatto fosse vero nei termini esposti, il problema non sarebbe tanto l’omosessualità o la non omosessualità, ma la moralità di un comportamento nei confronti di un certo matrimonio (vilipeso, oltraggiato) da parte di chi difende sul suo giornale i valori della famiglia e del matrimonio. Ripeto, se il direttore dell’Avvenire fosse stato, ad esempio, una donna (e fermi gli altri elementi) per me il disvalore e l’incoerenza sarebbero i medesimi.
    Probabilmente io do troppa importanza al matrimonio cristiano ed alla sua dignità, perchè vedo che nessuno sottolinea questo punto.

    2 Settembre, 2009 - 16:00
  29. raffaele.savigni

    Per essere ancora più chiaro: io credo che Eluana o un embrione abortito avessero lo stesso diritto alla vita che hanno gli immigrati dall’Africa, e viceversa. Contrariamente a quanto ritengano quelli della Lega (che hanno difeso Eluana ma se ne fregano degli immigrati) o anche, sull’altro versante, Chiara Saraceno (vedi un suo articolo su “Repubblica”). Concordo invece con quanto dice Benedetto XVI in un punto della “Caritas in veritate”: i diritti della persona sono indivisibili.
    Non è questione di “monopolio clericale”: esiste una Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo votata anche da non credenti, esiste un giuramento di Ippocrate (di cui oggi molti medici si dimenticano) e un corpus di testi filosofico-giuridici (da Grozio a Kant ed oltre) che hanno fondato su base razionale il “diritto naturale”. Si dovrebbe quindi poter trovare un ragionevole consenso su posiziioni non oltranziste ma rispettose della vita e della dignità umana, evitando ad esempio derive verso la legalizzazione dell’eutanasia.

    2 Settembre, 2009 - 16:31
  30. Nino

    Piccola digressione.

    La cosa che più mi disturba è di aver contribuito, con la mia quota dell’8×1000, a pagare la parcella al legale del direttore di Avvenire.

    2 Settembre, 2009 - 16:40
  31. Massimo D

    Quello che ci dà fastidio, e forse ci impedisce di difendere in modo convinto la posizione di Boffo, è il contrasto che percepiamo tra la professione pubblica e decisa di certi principi morali, e l’autoindulgenza dell’istituzione di cui facciamo parte, la Chiesa, verso i comportamenti dei suoi membri, anche autorevoli, che tale professione contraddicono nei fatti.
    Sappiamo bene che i vari casi Boffo, agli occhi del mondo e dello stesso popolo di Dio, indeboliscono la credibilità della Chiesa quando si erge a paladina della morale. Ancora di più tale credibilità è indebolita dal sospetto che il silenzio della stampa ecclesiastica (vedi Vian e Osservatore Romano) sia giustificato dalla paura che venga incrinato un rapporto privilegiato con il governo e il potere politico.
    Purtroppo è così che vanno le cose tutte le volte che la Chiesa, volendo perseguire i suoi fini, cerca la scorciatoia del rapporto con i potenti invece che quella, faticosa, della formazione di coscienze rette e coerenti.

    A Raffaele Savigni: se è come dici, cioè se embrioni, immigrati ed Englaro sono così chiaramente facce dello stesso problema, la cui soluzione è così evidente, allora come mai è così difficile trovare un consenso? Possibile che tutti gli “altri” manchino di coerenza e di razionalità?

    2 Settembre, 2009 - 18:04
  32. discepolo

    Così Ippocrate, medico greco nel 430 a. c.:
    ” Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per tutti gli dei chiamandoli testimoni…:
    non somministrerò ad alcuno , neppure se richiesto, un farmaco mortale, ne’ suggerirò tal consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo…
    con innocenza e purezza io custodirò la vita e la mia arte…”

    Così Ippocrate nel 430 a.c.
    poi c’è stato il “progresso”

    2 Settembre, 2009 - 18:43
  33. Massimo D

    Suvvia discepolo, qualche progresso c’è stato rispetto a certe pratiche diffuse quali quella greca di gettare i neonati deboli dalla rupe, o quella romana di praticare l’infanticidio, specie quello femminile, su larga scala. Progressi realizzati per merito anche del cristianesimo.
    Sul giuramento di Ippocrate, come certo saprai meglio di me l’interpretazione accettata è che il divieto di aborto fosse collegato ai rischi per la madre, non certo all’idea (assente per quanto ne so in quella cultura) che il feto fosse una persona titolare di diritti.

    2 Settembre, 2009 - 20:47
  34. raffaele.savigni

    “è così evidente, allora come mai è così difficile trovare un consenso? Possibile che tutti gli “altri” manchino di coerenza e di razionalità?”.
    Me lo chiedo anch’io (ma sfumerei l’affermazione: non si tratta di “tutti” i non credenti, ma della maggioranza di essi; e poi si tratta di persone spesso molto “razionali” e sensibili in altri campi, ad es. contro la pena di morte, le torture ecc.). Credo che lo “spirito del tempo” oscuri nella percezione di molti certe verità che dovrebbero essere evidenti: non ci stupiamo forse del fatto che grandi filosofi come Platone o Aristotele non abbiano avvertito l’assurdità del sistema schiavista? e san Tommaso o il Bellarmino l’assurdità della persecuzione degli eretici? e G. Washington e T. Jefferson come mai non estesero ai neri i diritti sanciti dalla Dichiarazione di indipendenza americana? Il fatto che certi diritti umani siano stati riconosciuti solo dopo un lungo percorso storico non significa che siano “relativi”: per noi giustamente l’uguaglianza tra uomo e donna, l’uguale dignità di tutti gli uomini a prescindere dalla razza, religione ecc. sono valori assoluti, non negoziabili, e siamo pronti a lottare per difenderli. credo che dobbiamo saper coniugare forza di convinzione e rispetto per il travaglio delle coscienze dei non credenti n(o diversamente credenti), senza però rinunciare a fare proposte “forti” anche sul piano pubblico. E questo vale per il diritto alla vita del nascituro o del morente ma anche per i diritti di chi proviene da altri gruppi etnici che sino a pochi decenni fa consideravamo inferiori.Non credo che chi critica la chiesa perché interviene sulla bioetica sarebbe disposto a rinunciare a lottare per imporre anche con la legge ai refrattari (e giustamente!) l’uguaglianza tra i sessi o l’uguale dignità degli extracomunitari. Eppure, seguendo la stessa logica dei “relativisti” anticlericali, dovrebbero dire: “perché debbo imporre la mia cultura dei diritti a chi appartiene ad altre culture (ad es. a quella tribale e fondamentalista dei talebani)? Quindi anche i “laici” hanno dei principi che giudicano “non negoziabili”: il rispetto per le donne, gli immigrati, la libertà religiosa, il diritto al dissenso ecc. Credo quindi che dovremmo impegnarci tutti per costruire un “consenso etico” sui principi fondamentali (interessante in proposito il dialogo tra Ratzinger e Habermas e anche, per quanto non condivisibile del tutto, l’ultimissimo libro di Bosetti, “Il fallimento dei laici furiosi”, Rizzoli, che invita i laicisti, oltre che i clericali, a superare posizioni troppo rigide).

    2 Settembre, 2009 - 20:56
  35. Leonardo

    Matteo e Nino, non avete ancora pensato di andare a convivere? Siete due anime gemelle, anche in questa occasione: entrambi preoccupati della stessa cosa, i soldi. Matteo è angosciato dall’idea che Berlusconi vada a puttane coi soldi delle sue tasse, e Nino si angustia al pensiero che Boffo si paghi l’avvocato col suo otto per mille.

    2 Settembre, 2009 - 21:39
  36. Luigi Accattoli

    Raffaele Savigni – grazie della gran quantità di idee che ci ha offerto con l’ultimo commento. Per lo più la libertà dei blog funziona come una fiera delle banalità – ma a volte c’è chi l’usa nel giusto senso. Davvero le sono grato.

    2 Settembre, 2009 - 22:07
  37. Massimo D

    Le considerazioni di Raffaele Savigni sono molto condivisibili. In effetti anche molti “grandi” della storia (e padri della Chiesa) non hanno visto ciò che a noi (i posteri) sembra ovvio. Ed è vero che questo non significa che tali princìpi siano “relativi”. Però questa considerazione dovrebbe per lo meno farci accettare l’idea che ci sono cose che possono sfuggirci; ci deve insegnare cioè l’umiltà di fronte al cammino dell’umanità, sia perché gli altri possono sbagliare in perfetta buona fede, sia perché potremmo sbagliarci noi.
    In molti casi poi la guerra di religione ha ancora meno ragion d’essere, perché non si tratta tanto di divergenze sui principi, bensì sulle circostanze concrete. Ad esempio, nel caso (a suo tempo ampiamente discusso in questo blog) di Eluana Englaro, c’era chi leggeva ciò che stava accadendo come un caso di eutanasia, e chi invece vi vedeva una rinuncia all’accanimento terapeutico.
    Anche sull’aborto, la differenza non mi pare sia tanto sul valore della vita, quanto sul vedere nell’embrione una vita umana già dal concepimento (per gli ebrei è vita umana dal 40° giorno, per i musulmani dal 120°, quando si avverte il battito del cuore, e anche nell’ambito del cristianesimo le posizioni sono articolate).

    2 Settembre, 2009 - 22:59
  38. Lo sò,
    sono OT,
    ma stasera sono rimasto sconvolto dal discorso di Fini alla festa Pdl di Mirabello.
    Possibile che sarà lui il politico futuro,
    degli uomini capaci di rispettare gli altri uomini?

    Diventerà lui il garante della Costituzione e dei diritti degli uomini?

    Ha camminato/maturato così tanto,
    e non me ne ero accorto ?

    Se il perdere la fede nella religione civile,
    gli ha fatto così bene,
    è pronto per iniziare un cammino da uomo nuovo.

    2 Settembre, 2009 - 23:49
  39. discepolo

    Caro Massimo,
    certo che c’è stato un progresso da Ippocrate a oggi.
    volevo solo farvi notare come gli antichi Greci (e tutti gli antichi) considerassero la medicina un’ arte e non una scienza, e si appellassero ad Apollo, dio delle arti e delle Muse, nel loro giuramento.. Volevo anche farvi notare come è pervaso di religiosità questo giuramento, noi spesso pensiamo che la religiosità, la pietas, la bontà vengano solo col Cristianesimo, no ,c’erano ben prima di Cristo… (pernsate a Socrate che prima di morireoffre un gallo ad Asclepio…)
    gli antichi non erano più “cattivi” di noi
    Certo gli Spartani buttavano i neonati malformati giù dalla rupe, ma anche questo era un gesto in un certo senso “religioso” , più nel senso del sacrificio.. non dubito che più di un padre spartano, per non parlare delle madri, abbia pianto e sanguinato in cuor suo per questo gesto che le leggi di Sparto lo obbligavano a fare.. Gli antichi non erano peggiori di noi, noi non siamo più “civili”.. io sono convinto che i sentimenti fondamentali dell’uomo siano rimasti gli stessi da millenni.. certo quello che è cambiato è la cultura, la mentalità. le leggi.. e qui è il punto dolente oggi… che l’eutanasia e l’aborto siano permessi e quasi stabiliti per “legge”..nessuno di voi credo condannerebbe un medico che non obbedisce a queste “leggi” e che si rifà ancora al vecchio giuramento di Ippocrate…ovvero secondo me queste delicate materie non posso essere “imposte” dalla legge ( per esempio se a me la legge imponesse di dare l’eutanasia non lo farei)

    3 Settembre, 2009 - 8:28
  40. discepolo

    Per la stessa ragione, non credo che i popoli che oggi non hanno le stesse “leggi” e le stesse convinzioni dell’Occidente (per esempio i musulmani) debbano essere considerati “peggiori” e quasi forzati in nome della “civiltà”
    ad adottare i nostri usi e costumi ( come se andare in gito in minigonna fosse
    di per se’ più civile che andare in giro velata..)
    Questa “democratizzazione” forzata secondo me non porta nulla di buono, ma solo violenza come è successo in Afghanistan in occasione delle recenti elezioni.
    E poi, noi ci consideriamo migliori perchè abbiamo abolito la schiavitù, ma non ci accorgiamo che spesso trattiamo certe persone peggio degli schiavi?
    Almeno il possessore di schiavi dava loro decoroso alloggio e vitto, noi a certi poveracci che usiamo “e gettiamo” per i lavori che noi non vogliamo più fare li lasciamo vivere a centinaia in una stanza o in un sottoscala…e ce ne freghiamo delle loro condizioni di vita.

    3 Settembre, 2009 - 8:41
  41. Gerry

    Errata corrige al mio post di ieri alle 16: la ragazza oggetto delle molestie telefoniche aveva 20 anni all’epoca dei fatti e non era sposata ma fidanzata. Non è che questo renda moralmente neutro l’accaduto, tuttavia – dal mio particolare punto di vista – ne depotenzia sensibilmente il disvalore. Mi scuso per aver scritto i miei commenti senza aver prontamente valutato anche questo elemento, peraltro non è facile orizzontarsi quando si è “assediati” da un diluvio di parole.
    Consentitemi un breve intervento nella discussione (elevata nei toni e nei contenuti) che si sta svolgendo: sarebbe certo auspicabile una convergenza (generale) su una sorta di minimo etico, a partire dal “non uccidere” e dal non ledere nessuno, tuttavia il mondo non mi sembra andare in modo univoco verso il riconoscimento di un sia pur parziale e limitato diritto naturale, ma verso la difesa con tutti i mezzi possibili degli interessi (considerati alla stregua di diritti) di ogni gruppo che trovi il modo di sostenerli con efficacia, in sostanza una – apparentemente contraddittoria – tribalizzazione degli interessi e delle idee del nostro mondo globalizzato. Riflettendoci, non è anche questo alla radice dell’incomprensione (dell’apparente impossibilità di comprensione) di cui soffre la Chiesa in questo tempo?

    3 Settembre, 2009 - 10:35
  42. Leonardo

    Questa mattina ho letto l’articolo di Avvenire con le dieci (e te pareva) puntualizzazioni del direttore sulla nota vicenda, e ho letto anche un articolo del Giornale che riassume le informazioni raccolte da Panorama (gettando una luce tutto sommato rasserenante sulla vicenda in sé; resta invece quanto mai fosco il quadro della chiesa italiana, ma questo è un altro paio di maniche).

    Devo dire che mi viene da simpatizzare più con il Boffo che vien fuori dall’articolo del Giornale che con quello dell’Avvenire.
    Tutti ci imbellettiamo, ci mettiamo in posa e facciamo le facce.
    Senza maschera, forse, saremmo più umani di quel che sembriamo.

    3 Settembre, 2009 - 12:02
  43. Massimo D

    Continuo sul tema aperto con Savigni e discepolo (appassionante, benché un po’ fuori tema rispetto al post).
    Mi vanno bene le cose che dice discepolo, ma:
    – non riesco a capire in che senso la selezione dei deboli sarebbe un atto religioso; solo perché (presumibilmente) era un’azione sofferta? perché intesa come un sacrificio? e poi, un atto di questo tipo è reso più accettabile in quanto religioso?
    – gli antichi forse non erano peggiori in senso morale da un punto di vista per così dire individuale, in termini di sentimento del buono e del giusto, ma il grado di civiltà si misura sulle norme sociali e le leggi. Da questo punto di vista non credo che ci siano dubbi che la civiltà abbia fatto dei passi in avanti enormi. Anche sull’aborto, visto che ora esso è considerato un male e regolamentato, laddove in antichità non ci si poneva il problema di riconoscere dei diritti ai bambini, figuriamocia agli embrioni.
    Quanto alla superiorità della nostra civiltà sulle altre, probabilmente questa non può essere affermata in generale, e lungi da me assumere atteggiamenti di superiorità, ma il valore della persona e il riconoscimento della sua libertà e i suoi diritti mi sembrano qualcosa su cui i nostri ordinamenti occidentali hanno qualcosa da insegnare. Il discorso che fai sullo schiavismo “di fatto” ha un fondo di verità, ma l’esistenza di forme occulte di schiavitù non mi pare ci autorizzi a negare l’importanza di una sua abolizione legale.

    3 Settembre, 2009 - 12:39
  44. discepolo

    Secondo me purtroppo , qualsiasi notizia o smentita di notizia o chiarimento possa uscire da adesso in poi, dal punto di vista di Feltri la “missione è compiuta”, cioè la volontà assai chiara di mettere in ridicolo come “moralista smascherato” non tanto il Direttore (Boffo) quanto l’Editore (la Conferenza
    Episcopale italiana).
    Dico purtroppo la missione è compiuta..perchè d’ora in poi la CEI non potrà levare la sua voce per criticare apertamente certi comportamenti senza che gli venga risposto “Senti da che pulpito viene la predica”.
    il danno per la Chiesa è enorme, la confusione e la divisione tra i fedeli anche..

    3 Settembre, 2009 - 12:45
  45. Massimo D

    Rispondo anche a Gerry.
    Credo che per poter dire dove va il mondo dobbiamo assumere uno sguardo lungo, misurabile in secoli. E allora: la legittimità della guerra, l’intangibilità della vita umana, il riconoscimento dell’uguale dignità indipendentemente da sesso e razza, lo sfruttamento del lavoro minorile, la partecipazione democratica alle decisioni, l’accesso alle cure sanitarie, l’accesso all’istruzione e alle informazioni, la libertà di professare una fede. Sono tutte dimensioni in cui i progressi non possono essere negati.
    Questo non è in contrasto né con la possibilità di passi indietro (il più rilevante tra quelli recenti è stato probabilmente quello avuto con i fascismi degli anni 1930) né con la circostanza che i diritti, prima di essere riconosciuto in modo universale, sono affermati (e visti) come interessi particolari.
    Puoi per favore chiarire il punto – interessante ma a me poco chiaro – del rapporto con le difficoltà della chiesa, nell’ultima frase?

    3 Settembre, 2009 - 12:46
  46. discepolo

    Per Massimo

    Non prendo certo gli antichi Spartani come esempio di buone e
    caritatevoli leggi e ordinamenti !! 🙂
    Erano una civiltà agli antipodi della nostra
    dove non valeva l’individuo ma la comunità, e la comunità era una comunità di guerrieri, dove solo la guerra, la lotta, il coraggio e la prestanza fisica avevano il loro valore. Gli individui erano addestrati a sacrificarsi fin da bambini, per farne dei soldati invincibili , dormivano nudi al freddo,mangiavano pochissimo, camminavano scalzi sempre..in questo contesto un individuo dal fisico debole e incapace di sopportare la dura vita degli spartiati se anche fosse stato risparmiato da infante avrebbe poi sofferto tantissimo e sarebbe certo morto poco dopo l’infanzia..In un certo senso gli individui venivano sacrificati al bene della comunità , e quindi era un sacrifico rituale non dettato dal capriccio del singolo padre o madre.
    Comunque sia, questo non ha nulla a che vedere col ruolo dei medici e con la loro legge morale o etica, che un tempo era riassunta nel giuramento di Ippocrate.
    Anche oggi i medici io credo , dovrebbero avere un’ etica , che
    non è per forza quella dello Stato dove risiedono e nemmeno quella della religione perchè ci sono anche medici atei, ma un’etica professionale che sicuramente sarà agli antipodi di quella dei guerrieri spartani . per un medico l’individuo ha importanza , qualsiasi individuo, il debole non solo non deve essere eliminato ma si deve fare di tutto per aiutarlo, farlo crescere, (se no perchè rianimare i prematuri di 800grammi? ), e la vita comunque e in qualunque condizione deve essere un valore da rispettare.
    se neppure i medici difendono più la vita chi la difenderà?
    se anche i medici non battono ciglio di fronte all’aborto come si trattasse
    di “routine “, basta una pasticca e via ,chi crederà più nel valore della vita umana ?
    se Gino strada non avesse trattato anche coi Talebani , anche coi feroci tiranni africani, chi si occuperebbe dei feriti in guerra e dei malati in certe zone dell’Africa?
    Un tempo queste cose erano chiare e non c’era neppure bisogno di dirle, per la gran parte dei medici, erano sottintese . Poi la politica come al solito ha ingarbugliato le cose, la politica ha steso la sua ombra nefasta su tutto,
    e nella sanità questo è stato veramente deleterio.

    3 Settembre, 2009 - 13:35
  47. Gerry

    @ MassimoD
    L’elenco che tu fai di rilevanti e positivi cambiamenti nel comune sentire degli uomini (ripudio delle guerra, intangibilità della vita umana ecc.) è sicuramente importante e per certi versi vero (io aggiungerei anche l’istituzione di Tribunali internazionali sui crimini di guerra – da Norimberga a oggi – ed anche una nuova sensibilità ecologica derivante dalla semplice constatazione che siamo tutti sulla stessa barca sempre più fragile, la terra), tuttavia sei certo che i progressi di cui parli siano lineari nel tempo e, soprattutto, nello spazio geografico? La partecipazione democratica alle decisioni ti sembra aumentata negli ultimi decenni (e non parlo solo dell’Italia, non voglio fare il solito gioco provinciale secondo cui l’ombra caimanesca sembra un unicum, un bubbone da esorcizzare e rimuovere chirurgicamente: il deficit democratico aumenta in tutto il mondo – l’UE ne è il paradigma -, appena mascherato da fenomeni come Obama, dove però bisogna vedere anche l’operazione sul consenso, il marketing insomma).
    E ancora, la libertà di professare una fede è ampiamente – direi quasi universalmente – limitata in tutto o in parte: dal massimo di quei paesi in cui una conversione religiosa è retribuita con il martirio alla situazione della generalità dei paesi occidentali in cui una scelta religiosa non privata e catacombale è considerata dalle élites culturalmente dominanti come un retaggio di epoche e mondi passati, magari dotati di un qualche pregio culturale, ma da considerare al massimo come rientrante nell’ambito della sociologia o dell’antropologia culturale (o della storia delle tradizioni popolari).
    Potrei continuare punto per punto, ma sono certo tu abbia compreso quel che intendo.
    Quanto all’accenno che facevo riguardo alla difficoltà per la Chiesa – portatrice, anche dopo l’ultimo Concilio, di un messaggio forte e sostanzialmente atemporale, legato com’è a parole che non passano – come può essere compresa da un mondo che si limita a valutare le singole situazioni, hegelianamente disposto a trovare una sintesi su tutto, partendo da qualunque premessa suggerita dalle singole situazioni e indipendentemente dai valori o dalle credenze (da considerare sempre in modo soggettivo)?
    Un diritto naturale che non tragga le mosse da un universo di valori veramente sentito come comune mi sembra come un fiume che non abbia o non conosca la propria sorgente.
    Mi scuso se troppo OT, ma dovevo una risposta!

    3 Settembre, 2009 - 16:30
  48. raffaele.savigni

    Ringrazio Luigi e chi èintervenuto partendo dalle mie osservazioni, anche criticandole. Non pretendo affatto di avere chiari tutti i passaggi. Sarebbe già un notevole passo in avanti impegnarci tutti nella costruzione e fondazione teorica (certo difficile) di un’etica condivisa.

    4 Settembre, 2009 - 0:11

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