“Dove sei gita”, “Ove sei”: dove sei andata, dove sei? Leopardi nelle “Ricordanze” svolge una lunga interrogazione sulla morte rivolgendola a una donna che chiama Nerina e che forse è la stessa che altrove (poco più di un anno prima) aveva chiamato Silvia. Nel primo commento il brano d’apertura della settima strofe del poemetto, la più accorata. Nel secondo il richiamo a un altro canto leopardiano: lì Giacomo chiede a una donna “dove vai”, qui “dove sei andata”. Nel terzo dico perché rileggo Leopardi nell’ottavario dei morti.
Ove sei che più non odo / la tua voce sonar
10 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
O Nerina! e di te forse non odo
Questi luoghi parlar? caduta forse
Dal mio pensier sei tu? Dove sei gita,
Che qui sola di te la ricordanza
Trovo, dolcezza mia? Più non ti vede
Questa Terra natal: quella finestra,
Ond’eri usata favellarmi, ed onde
Mesto riluce delle stelle il raggio,
E’ deserta. Ove sei, che più non odo
La tua voce sonar, siccome un giorno,
Quando soleva ogni lontano accento
Del labbro tuo, ch’a me giungesse, il volto
Scolorarmi?
http://www.leopardi.it/canti22.php
Ed ecco la prima strofe del canto “SOPRA UN BASSO RILIEVO ANTICO SEPOLCRALE dove una giovane morta è rappresentata in atto di partire, accomiatandosi dai suoi”:
Dove vai? chi ti chiama
Lunge dai cari tuoi,
Bellissima donzella?
Sola, peregrinando, il patrio tetto
Sì per tempo abbandoni? a queste soglie
Tornerai tu? farai tu lieti un giorno
Questi ch’oggi ti son piangendo intorno?
http://www.leopardi.it/canti30.php
Quello di oggi è il terzo appuntamento leopardiano da me proposto in vista e a memoria del 2 novembre. Il primo del 22 ottobre prendeva a spunto “Il Sogno”:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/sei-tu-quella-di-prima/
Il secondo del 26 ottobre faceva riferimento al canto “A Silvia”:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/silvia-rimembri-ancora/
Trovo in Leopardi l’interrogazione sul destino dei morti più vicina al mio sentimento. Oso dire: al sentimento d’oggi. Sei quella di prima, ti ricordi di me, dove sei andata, dove sei? Sono le mie domande. In questi giorni – ma anche prima e dopo – io parto dalle stesse interrogazioni di Giacomo per l’avventura della preghiera. Per arrivare, quando mi è dato, alla domanda delle domande: dove sei, mi ascolti, mi rispondi?
Penso ai “Trionfi”, di Francesco Petrarca, alla sua affannosa intima ricerca fin dentro ai recessi dell’ anima sua pur di trovare la via per elevarsi al di sopra di ogni brama e al solo scopo di raggiungere, tra le lacrime dei sonettie e delle canzoni di Laura morta, un rifugio presso Dio affinché sulle ali del sentimento, dell’amore – proprio come Orfeo con Euridice- potesse attraversare la barriera della morte e raggiungere l’amata lì, dove regna sovrana la Luce dell’Eterno.
Ed è proprio nel ” Trionfo della morte”, verso la fine del capitolo, che Laura gli appare per confidargli di averlo tanto amato con parole struggenti :
“mai diviso da te non fu il mio cor”….
Ma – perdonami, Luigi – è nelle “Ricordanze” che Giacomo Leopardi se la prende contro il “natio borgo selvaggio” e la sua “gente zotica e vil” ?
Buona notte !
Roberto Caligaris
Sì è lì. All’Ariosto non piaceva la Garfagnana e al Leopardi non piaceva Recanati, che sono luoghi belli. Anche con i grandi poeti ci vuole pazienza.
Che invece a Recanati siamo zotici non ci piove. E anche sporchetti, a motivo delle scarse piogge.
Grazie, Luigi !
Un caro saluto.
Roberto Caligaris
Ad Ariosto non piaceva la selvaggia Garfagnana, perché il suo gusto rinascimentale gli faceva preferire l’ordine e l’arte di Ferrara, che ai suoi tempi era capitale di un ducato e città magnifica!
Se Biagio Rossetti ed Ercole d’Este la vedessero oggi…
“Gente inculta” dice l’Ariosto dei garfagnini nella satira settima. “Gente zotica” dirà Leopardi dei recanatesi. Li capisco. Quando non c’erano i blog ti dovevi rassegnare alla gente ch’avevi intorno.