“Se una donna musulmana vuole portare il velo deve poterlo fare. Lo dico pensando alle nostre suore e alle nostre mamme contadine che lo portavano fino a ieri e alcune lo portano ancora oggi. Lo stesso, si capisce, deve valere per un cattolico che voglia portare una croce, o per un ebreo che indossi la kippà. Ogni persona ha diritto a mostrare la propria fede anche nell’abbigliamento, se lo ritiene opportuno. Si vigili che non vi siano usi strumentali dei simboli religiosi, ma se ne garantisca la piena libertà, legata alla libertà di coscienza, alla libertà di opinione e alla libertà religiosa”: così il vesovo Nunzio Galantino, segretario della Cei, da me intervistato per il “Corriere della Sera”.
Mia intervista a Galantino sul burkini e dintorni
14 Comments
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Parole di grande Buon senso.
Tanto rumore per nulla! E si potrebbe anche dire: de pulice faciunt caballum!
Eccellenza, acqua e olio tutto a posto? 🙂
Burqa simbolo di libertà? Ma dico, scherziamo?
?Perché voltarsi dall’altra parte e, in nome di un malinteso concetto di libertà, far finta di non sapere che il burqa è simbolo evidente di sottomissione e di negazione di diritti;
uno schiaffo a quelle donne che hanno lottato e pagato di persona per affermare il diritto a una dignità negata.
Difendendo il diritto al burqa, difendiamo il diritto al sopruso, alla segregazione, alla diseguaglianza.
Caro Galantino, a me non fa paura una donna coperta; fa orrore tutto quello che quell’abito ben rappresenta; nello stesso modo con cui fa orrore il saluto romano che la legge giustamente sanziona.
Concordo con Fides: qui non si discute di laicità e simboli religiosi, ma di consentire una evidente discriminazione femminile.
Come si può immaginare che ci siano donne a cui piaccia fare essere prigioniere di un burka, persino sulla spiaggia?
Bufera per la foto delle suore in spiaggia postata dal’imam di Firenze. Invece quella foto è molto carina, le suore sono simpatiche e fanno una bella figura. Il mondo è all’incontrario, anche definire cicciottelle delle persone è stato ritenuto un insulto. Non si sa più di cosa parlare.
Vietare il burqa è offrire alle ragazze islamiche l’opportunità di non accettare un’imposizione che non le rispetta e le annulla come persone nascondendo il loro corpo. Possibile che non si colga questo aspetto?
Il velo delle suore ha un significato completamente diverso rispetto al burqa.
Perché far finta che non sia così?
Ma poi, due suore anziane che bagnano i piedi eccezionalmente nel mare sono paragonabili alle ragazze costrette a “prendere il sole” e fare “vita da mare” in burkini? È un’assurdità che non ha giustificazioni.
Ripeto è il significato delle cose quello cui occorre prestare attenzione.
Non c’è niente di mano in un saluto romano se non quello che questo saluto rappresenta.
E il significato del burqa è inequivocabile, e anche dei suoi derivati, anche se la Serracchiani fa distinzioni fra burqa e i suoi derivati…
Il burkini come il burqa non e‘“cultura araba“.E‘una invenzieone moderna del fondamentalismo islamico sunnita . Tantissimi paesi musulmani nonprescrivono iburqua figuriamoci il burkini. Quando abitavo da bambina il Libia,ine anni ‘60,kilometri e kilometri di spiagge,non ricordo di aver visto neppure una donna velata nell‘acqua del mare.Le donne e le bambine libiche facevano il bagno in bagni appositi ,femminili,un po‘come le vecchie colonie per bambini on Italia anni 50divise maschi e femmine. Ma non c‘era nessun burkini In Persia prima degli ayatollah le donne si vestivano all‘Occidentale. Una mia ica e collega medico persiana mi ha mostrato una foto di lei e delle sue amichr all‘Universita. anni70:minigonne,sigarette e trucco simile alle loro coetanee occidentai. Eppure erano musulmane. Solo la nostra ENORME ignoranfella vera Tradizione e cultura islamica puo‘scambiare il.burkini,invenzione degli anni 2000 cpn qualcosa che anbia a che vedere con una tradizione religiosa purtroppp l‘ignoranza della Tradizione sia nostra che altrui rende noi moderni tanto superficiali quanto presuntupsi. Crediamo di sapere tutto e npn sappiamo.nulla,schiavi di quello che giornali e televisioni ci vogliono far pensae. Persino vescovi cattopici sono di una superficialita‘da far cadere le braccia. Questo r‘il nostro “progresso“?
Sicuramente le donne musulmane etavano meglio negli anni srssanta che adess:molti islamici si sono raficalizzati e molt cattolici pet contro sono caduti in un vaho ridicoo politicamente corretto da npn saperneppure pou‘la dfferenza fra le suore e le “sottomesse“donne islamiche velate
Concordo pienamente con tutti…
Stimo Monsignor Galantino ma in questo caso la sua opinione, Luigi, non mi convince: condivido, piuttosto, e segnalo agli amici del “pianerottolo” (anche se non riesco a “linkarlo”), il bell’articolo scritto in tema da Giuliana Sgrena ed apparso su “Il Manifesto” di ieri.
Buona notte !
Roberto Caligaris