“Proclamo di essere stato io a bruciare la sinagoga, di aver dato loro almeno l’incarico, perchè non esistesse un luogo dove Cristo fosse negato”: così Ambrogio nell’epistola 74 [40] con cui chiede all’imperatore Teodosio di revocare le sanzioni comminate nei confronti dei cristiani che nel 388 in Siria, a Callinicum, l’attuale Raqqa del Califfato, avevano incendiato una sinagoga. In questo e in un altro post, tra qualche giorno, riporterò alcuni passaggi di quell’epistola che è studiata da Franco Cardini nel capitolo “La sinagoga di Callinicum” del volumetto “Contro Ambrogio”, qui da me recensito con il post del 14 agosto. Nei commenti le parole di Ambrogio che sono tra quelle che hanno provocato il titolo dato da Cardini al suo lavoro.
Se Ambrogio rivendica l’assalto alla sinagoga
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Istigazione del vescovo. Il conte della regione militare d’Oriente [Relatum est a comite orientis] ha riferito che è stata incendiata una sinagoga e che ciò è avvenuto per istigazione del vescovo. Hai disposto che si procedesse contro tutti gli altri e che la sinagoga fosse ricostruita dallo stesso vescovo […]. Penso che il vescovo dirà di aver appiccato egli stesso il fuoco, di aver eccitato la folla, di aver guidato il popolo, per non perdere l’occasione del martirio e per esporre al posto dei deboli chi si sente più forte. O felice menzogna, mediante la quale si ottiene l’assoluzione per gli altri, il favore divino per sè!
Sono stato io a bruciarla. E’ questo, imperatore, ciò che ho chiesto anch’io: che cioè tu punissi piuttosto me stesso e, se lo consideravi un delitto, che lo attribuissi piuttosto a me. Perchè disponi un giudizio contro gli assenti? Hai qui il colpevole, hai qui chi confessa la propria colpa. Proclamo di essere stato io a bruciare la sinagoga, di aver dato loro almeno l’incarico, perchè non esistesse un luogo dove Cristo fosse negato. Se a titolo di obiezione mi si chiedesse perché non l’ho incendiata qui [a Milano], risponderei che ha già cominciato a bruciare per opera del giudizio divino e che, di conseguenza, il mio intervento non è più necessario.
Tempio dell’empietà. E se si vuole la verità, io non ho avuto troppa fretta, perchè non pensavo che una simile azione dovesse essere punita. Perchè avrei dovuto fare un gesto che, non essendo punito, non avrebbe avuto la sua ricompensa? […] Dunque, il luogo che ospita l’incredulità giudaica sarà stato ricostruito con le spoglie della Chiesa, e il patrimonio acquistato dai cristiani con la protezione di Cristo sarà trasmesso ai templi degli increduli? […] Questa iscrizione porranno i Giudei sul frontone della loro sinagoga: “Tempio dell’empietà costruito col bottino dei cristiani”.
Il mio – come dicevo nell’altro post – è un invito a leggere, non a giudicare. A leggere per cercare di capire. Tutte le argomentazioni contro le sinagoghe, che hanno riempito un millennio e mezzo di storia cristiana, partono da quella lettera di Ambrogio. Egli è un grande santo. Molto gli dobbiamo, con tante sue parole preghiamo ancora oggi. Ma santo è anche Giovanni Paolo che ha segnalato l’errore in cui incorse allora Ambrogio, come ho documentato nel commento 10 dell’altro post.
Bisogna collocare queeste parole nel contesto storico del loro tempo. Al tempo di Ambrogio i vescovi ariani petseguitavano ed ammazzavano i cattolici fedeli al Concilio di Nicea.I cattolici a loro volta amnazzavano gli eretici. Basta leggersi la vita di Sant‘Attanasio ,che dovette passare molti anni nascosto in un monastero,perche‘se lo trovava il vescovo suo nemico l‘avrebbe ucciso.La violenza dell‘epoca e‘per noi inconcepibile come non riusciamo piu‘a capire la passione e l‘ardore che la gente di quell
epoca dedicava alle questioni dottrinali.In questo siamo simili ai romani pagani decadenti dell‘epoca che si stupiamo di fronte al “fanatismo“ religioso de cristiani. I p
Dire che l‘antisemitismo di TUTTE le generazioni future di cristiani derivi dallincendio della sinagoga voluto da Ambrogio vuol dire fare di un atto deprecabile (per noi)una ideogia antisemita che Ambrogio non aveva affatto.
Certo l‘antisemitismo c‘e‘sempre stato in molti cristiani:basta leggersi cosa scriveva Lutero sulla necessita‘di sterminare gli ebrei (Lutero aveva teorizzato una soluzione finale molto prima diHitler,cio‘nonostante il papa Francesco lo elogia come grande cris
Ma dare la responsabilita‘ aSant“ Ambrogio di una specie di “ideologia della violenza“ e‘a sua volta operazione ideologica Il libro di Cardini e‘ideologico oggettivo.
Hai ragione Maria Cristina|
Secondo me, Luigi, Franco Cardini (a proposito: è di destra o di sinistra ? Giorgio Gaber dove lo collocherebbe ?) si sta divertendo un mondo in questa sua ricerca storica.
Buon sabato !
Roberto Caligaris