“Il Signore potrà dirci: Ma tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell’ammalato solo in ospedale, che nessuno va a trovare, ero io”: così il Papa oggi all’Angelus ha concluso la sua lettura della parabola del samaritano. Nel primo commento un altro passo della lectio papale.
Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io
50 Comments
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Parole parole parole. “Va’ e anche tu fa’ così”. Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento. Mi viene in mente quella canzone: “Parole, parole, parole”. No. Fare, fare. E mediante le opere buone che compiamo con amore e con gioia verso il prossimo, la nostra fede germoglia e porta frutto. Domandiamoci – ognuno di noi risponda nel proprio cuore – domandiamoci: la nostra fede è feconda? La nostra fede produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere? Queste domande è bene farcele e farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia.
Ma anche il vicino di casa antipatico e rumoroso che nessuno sopporta, il collega pignolo e rompiscatole oppure quello lavativo e raccomandato, il cognato polemico, la suocera invadente, l’automobilista prepotente… il frequentatore del blog di Luigi Accattoli che proprio non si sopporta?
e bravo Federico che si fa l’esame di coscienza!
Cristina Vicquery
Buona pratica che dovrebbero fare tutti (e facendo riferimento al prossimo più “prossimo”, oltre che pensare genericamente ai poveri e ai migranti).
Tu, picchio, lo fai mai?
“Quando fai l’elemosina NON SUONARE LA TROMBA DAVANTI A TE”
Il buon samaritano spende di tasca sua per soccorrere il povero ferito dai banditi e lasciato sul ciglio della strada. il buon samaritano inoltre resta anonimo, cioè non si fa bello e non si vanta , quello che ha fatto lo sanno lui, il povero soccorso e Dio che tutto vede.
Il buon samaritano non diventa un “professionista” della carità, non fonda una ONLUS, non diventa una celebrità, soprattutto non prende a predicare agli altri e a rimproverarli e bacchettarli con supponenza se non fanno come lui
.In poche parole non diventa per la sua buona azione un ipocrita , cioè uno che si sente migliore degli altri.
la parabola del buon samaritano ci insegna che anche nelle buone azioni i ci vuole STILE. primo pagare SEMPRE di tasca propria.
secondo non farsi mai pubblicità per la propria opera buona che altrimenti si ha già la propria ricompensa in questo mondo.
1 Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3 Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4 perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Matteo 6, 1-4
oggi 11 luglio è San Benedetto da Norcia, proclamato Patrono d’Europa da papa Paolo VI.
Benedetto fu davvero il buon samaritano: giovane ricco lasciò tutti i suoi beni ai poveri ( senza farsi pubblicità) per seguire Gesù.
dalla vita di san Benedetto scritta da papa Gregorio: mandato giovinetto a ROMA per studiare sconvolto dalla vita dissoluta della città «ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell’immane precipizio. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e cercò l’abito della vita monastica perché desiderava di piacere soltanto a Dio».
Tu, picchio, lo fai mai?
lo faccio in continuazione, Federico. Non sai quanto sia fortunato il mio prossimo “più prossimo ” ad avere me come prossimo. Ringraziano Dio ogni giorno: ” pensa se invece di avere una persona come Cristina, avevamo come prossimo uno di quelli che passano il tempo solo a citarti il CCC e non si accorgono delle nostre necessità…”
cristina Vicquery
E chi ti dice che “quelli che passano il tempo a citare il CCC” poi, nel quotidiano, siano più misericordiosi, generosi e caritatevoli di quelli che non conoscono il CCC?
forse nella tua frase manca un “non”?!??..
Fin dai tempi di Gesù il sacerdote e il levita spesso non vedono il prossimo, mentre lo vede e lo aiuta il samaritano…
Ma , a parte gli scherzi, non credo che quelli che conoscono il Ccc siano più misericordiosi , generosi e caritatevoli di quelli che non lo conoscono , o di un ateo, come non credo il contrario. Non si può generalizzare. Quello che credo è che coloro che conoscono e citano il Ccc continuamente, sono presenti ad ogni Messa e danno patenti di cattolicità a destra e manca e poi non sono prossimi al loro “prossimo più prossimo” allontanano tanti da Dio e dalla Chiesa.
Cristina vicquery
Sul fatto di “pagare sempre di tasca propria“ quando si soccorre il prossimo e non coi soldi degli altri:Vittorio Messori racconto‘nel2000 a una puntata ei Porta aPorta con Bruno Vespa che il famoso chiaroveggente torinese Rol sapeva prima che uscissero quali numeri sarebbero usciti ad un gioco di roulette ma che proprio per questo non giocava mai e proibiva ai suoi. interlocutori di giocare il numero che lui scriveva si un foglio prima che uscisse ( e che poi usciva sempre). Siccome Messori sapeva che Rol era cattolico eche discretamente e senza clamori faceva molta beneficenza,lo sfido‘ se davvero poteva sapere prima che numero usciva alla roulette perche‘non puntare e poi la vincita darla n contributo al Piccolo Cottolengo ?
Rol gli rispose che non sarebbe stata vera carita‘ ne‘un atto cristiano perche‘a lui non sarebbe costato nulla!
per questo diffido un po’ delle ONLUS e delle COOP ( bianche e rosse) e delle associazioni che recitano la parte del “buon samaritano”.
se lo Stato ti da’ 35 euro a migrante e di questi il migrante non ne vede neppure l’ombra ,mentre tu te ne intaschi la metà netta, non puoi recitare la parte del buon samaritano.
se tu ONLUS Pinco Pallo hai avuto donazioni per TOT euro e di questi ne hai spesi l’ 80% in cene sociali, e stipendi dei “volontari”, ( non è fantascienza è successo con Save the Children) non puoi giocare la parte del buon samaritano.
non parliamo poi in Africa quanti recitano la parte del buon samaritano.. peccato che agli assistiti da questi buoni samaritani non arrivi alla fine nulla, perchè tutto si perde nel tragitto..
E’ vero che davanti a Dio, la povera vecchietta con 800 euro di pensione che magari ne da’ 50 a Save the Children (e che non sa che vanno per le cene dello staff di Save the Children) dico la povera vecchietta davanti a Dio sarà
santa per la purezza delle sue intenzioni come la povera vedova evangelica versò l’obolo.., ma questo non toglie che fare dell’assistenzialismo, del “buonsamaritanismo” una professione è IPOCRITA!
Questo naturalmente non vuole essere una critica alle parole del papa Francesco su Cristo presente nei poveri e negli emarginati , in chi meno te l’aspetti , che mi trovano del tutto d’accordo.
Molte volte ho pensato di me stessa :
ma ti ricordi di quella vecchietta che voleva parlare con te , che chiedeva attenzione e tu non avevi voglia ne’ tempo di ascoltarla ? quella era Cristo che tu hai snobbato e il giorno del Giudizio ti sarà addebitato!. ma ti ricordi quella sgradevole barbona che ti ossessionava con le sue richieste e tu cambiavi strada per non incontrarla? Quella era Cristo e tu hai cambiato strada per non incontrarla.
Gesù Cristo Signore, figlio di Dio, abbi pietà di me !
perchè eri una povera vecchietta e io non ti ho ascoltato. eri una sgradevole barbona e io ho cambiato strada per non incontrarti!
benvenuta tra noi poveri peccatori, Maria Cristina 🙂
cristina vicquery
Picchio ma che gusto provi ad essere sempre così caustica, a rimbeccare di continuo per mortificare…ma perché? boh!
Io dico che è talmente delicato il tema che, personalmente, provo imbarazzo anche perlarne, fare il bene non rende eroi. Il bene si fa, quando si può e quasi mai in quell’azione si ravvisa un probabile “Cristo” benedicente”, se così fosse sarebbe un bene “mercenario” .
Fare il bene è un moto che nasce dal cuore, che smuove quel pathos, sentimento, commozione, irrefrenabile. E’ un’inclinazione dall’anima sostenuta da quella “ratio boni” che fa optare spontaneamente verso chi è nel dolore, nell’angoscia , nel pericolo, anche solo con la presenza, una carezza, un silenzio che va oltre le parole. Semplicemente.
Il bene non si racconta, si fa; e alla fine diremo: “siamo servi inutili,abbiamo fatto quello che dovevamo” Luca 17,7-10
scrivente del post 18:53
Claudia Leo
Chi ho rimbeccato scusa?? Mi ha fatto piacere essere d’accordo pienamente per una volta con Maria Cristina., le ho anche messo la faccina. È’ verissimo infatti quello che dice: per quanto ci sforziamo quante volte non vediamo Cristo in quelli che ci circondano e di fronte alle parole di Gesù tutti noi diremo : pietà di me, Signore!
Sono d’accordo con lei, siamo tutti peccatori. Non so perché tu hai interpretato come un dileggio…
Cristina vicquery
Ho avuto l’impressione ci fosse dell’ironia…mi sbagliavo
Faccio ammenda per aver frainteso e ti chiedo scusa Picchio!
Claudia Leo
Figurati clodine, è il problema che sorge quando non ci si parla di persona . Per questo le avevo messo la faccina .
Cristina vicquery
Se potessimo scambiarci opinioni ,di persona, magari seduti ad un tavolo davanti ad un buon vino frizzantello e una fiamminga di prosciutto, sarebbe tutta un’altra musica!
Un abbraccio
Claudia Leo
Infatti clodine , ( per quanto non so cosa sia una fiamminga di prosciutto)
Un abbraccio anche a te
Cristina vicquery
Ah ah ah ah ah….la fiamminga è un vassoio ovale…
Io pensavo fosse una ricetta 🙂 🙂
AHAHAHAHAHAH….oddio che ridere. ..
Picchio per una volta era d’accordo con me ma penso che sia un puro caso…
Se adesso dico che dire “Dio è nel migrante” è una semplificazione ideologica penso non sia più d’accordo con me.
eppure dire “Dio è nel migrante ” è una banale semplificazione ideologica perchè sicuramente Dio non è in quei migranti che hanno molestato e stuprato e derubato le donne di Colonia.
http://www.corriere.it/esteri/16_luglio_12/colonia-violenze-capodanno-meta-aggressori-arrivati-2015-88917860-47a6-11e6-af4e-15bff4e09cf7.shtml
Ovviamente Dio non è in quei migranti che sono anche dei delinquenti. Sì’ perchè di può essere entrambe le cose: migrante e delinquente.
Dio è in tutte le persone che sono vittime e non prevaricatori: i migranti di Colonia sono stati prevaricatori. così come le bande di “latinos” che si uccidono fra di loro ( la scorsa settimana proprio sotto casa mia , nel centro di Milano è stato accoltellato un diciottenne albanese da una banda di latinos, cinque coltellate al cuore, il sangue è ancora sul marciapiede).
dunque dire che Dio è nel migrante è una semplificazione.Dio non è nel migrante che uccide un altro con cinque coltellate al cuore.
ma il papa Francesco si sa, parla per slogan, bisogna “contestualizzare”
http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/07/11/news/milano_latinos-143843758/
Fra l’altro io ho visto tutta la scena perchè è successa praticamente sotto casa mia. prima ho sentito delle urla disumane . sono andata sul terrazzo . ho visto un ragazzo uscire dal tram mentre altri lo inseguivano poi l’hanno raggiunto e c’è stata una collutazione. il ragazzo è rimasto sull’asfalto. Un mio collega medico che passava di lì si è fermato a fargli il massaggio cardiaco. dopo tre minuti sono arrivati tre camionette della polizia e l’autoambulanza. nel frattempo gli assassini se l’erano squagliata.
questo succede in una via tranquilla, nel centro di Milano, non nel Bronx o ad
Harlem .
anno Domini 2016
ovviamente per il migrante accoltellato a Milano da altri migranti non c’è stata tutta quell’attenzione mediatica che per il migrante ucciso da un pugno da in italiano.
perchè a nessuno interessa la verità dei FATTI ma solo l’IDEOLOGIA:
e l’ideologia vuole che il migrante sia buono a prescindere dai fatti
Che il migrante sia vittima a prescindere dai fatti , anche se compie atti che non sono da vittima ma da prevaricatore.
come ha detto ironicamente qualcuno il conformismo mediatico è sempre uguale a se’ stesso:
“i copioni, soprattutto giornalistici, sono scontati e già scritti: il delitto è sempre “efferato”, il caldo è sempre “torrido”, il “di colore” è sempre perseguitato o almeno emarginato… ergo il contrapposto “bianco” è sempre razzista! “
Ero in carcere e mi avete visitato
Ero straniero e mi avete accolto…
Matteo, 25
Notare che non dice ” ero in carcere, ma detenuto ingiustamente perché ero innocente…” No semplicemente ero in carcere…..come un volgare assassino o magari uno stupratore…..
Ero straniero, semplicemente, non dice ero straniero , ma uno straniero che si è sempre comportato in modo esemplare e mi avete accolto….
Dio è immensamente più grande dei nostri miseri tentativi di rinchiuderlo nella nostra visione del mondo.
Cristina vicquery
Penso anche a quei poveri coniugi massacrati , lui sgozzato, lei violentata e buttata dal balcone da quell’extracomunitario ospite al cara di Mineo.
Loro stessi erano impegnati presso l’accoglienza eppure…
Dispiace dover constatare che ai loro funerali …della Boldrini nemmeno l’ombra, e neppure della Boschi… nessuno dal Viminale si fece vivo.
E non è semplicemente un caso isolato, io abito in prossimità della Stazione Metro B, simile ad un porto di mare e, vedo lo stato di abbandono in cui versano i migranti che non hanno un lavoro, bivaccano, si ubriacano…molti danno segni di squilibrio mentale, palesano problematiche che richiederebbero assistenza. Tutto è lasciato in balia del “caso”, lo stato è totalmente assente, fino a che , poi, non succede l’imponderabile.
Chi non ricorda il caso di Koboto, che prese a picconate tre persone innocenti in zona Niguarda. Ora è in un’ospedale psichiatrico, ma domandiamoci quante di queste potenziali mine vaganti che, vuoi per violenze subite, vuoi per rancore verso la società dalla quale si sentono rifiutati, sono li pronte ad esplodere…
Claudia Leo
Alle due Cristine. A Maria Cristina Venturi e a Cristina Viquery. Forse può essere utile segnalare che il Papa domenica non ha detto “Dio è nel migrante” ma – con un richiamo diretto alla Parabola del Giudizio, quasi una sua parafrasi attualizzante – ha detto: “Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io”.
Condivido in pieno il post di Clodine delle 17:19.
Purtroppo questa corsa a partecipare, a intervenire a promettere e darsi da fare delle nostre istituzioni quando a essere coinvolto è un migrante o un rifugiano, contrastano con l’indifferenza generale riguardo ai tanti e tanti casi in cui a subire è un nostro connazionale.
Andrebbe capito anche qui chi sia il più prossimo e quale sia la prima assoluta responsabilità che hanno coloro che nel nostro paese guidano le istituzioni.
L’indifferenza assoluta per i tanti casi di indigenza rischia di funzionare come scintilla per accendere i fuochi devastanti della xenofobia.
Luigi A. in tutti in miei interventi ho fatto riferimento alla parabola del Giudizio 🙂 sia alle 16.35 di oggi sia rispondendo a maria cristina che, anche lei, cita il giorno del giudizio , quindi non capisco il tuo appunto 🙂
cristina vicquery
Maria Cristina Venturi – non tu – faceva riferimento all’angelus papale mettendo tra virgolette le parole “Dio è nel migrante”, che il Papa non ha pronunciato. Ti ho associata alla prima destinataria dell’appunto perché avevi discusso con lei l’interpretazione delle parole papali. Solo per questo.
Ok, scusa la richiesta di precisazioni, è una deformazione professionale , sono una prof. pedante , per non usare un termine più appropriato che inizia con rompi…..
🙂
Cristina vicquery
Per riprendere il richiamo papale, del tutto pertinente, visto che non è una fissa di Bergoglio, come molti sembrano adombrare, ma l’UNICO terreno sul quale verremo giudicati per sempre, non credo che ce la potremo cavare con i distinguo sul ruolo giocato dalle autorità, sul presenzialismo della Boldrini, o sullo spazio riservato dai giornali a questo o a quello.
Lorenzo,
Ti risulta che qualcuno abbia addotto la Boldrini come attenuante ai fini dell’eterna salvezza?
No.
Mi risulta che , come sempre, Bergoglio faccia dei precisi richiami personali (che significa che coinvolgono LA MIA VITA) e qualcuno si metta costantemente a parlare di fenomeni sociali, politici, ecclesiologici, e tutto quello che viene a tiro pur di non farlo.
( “pur di non farlo”: cioè di NON coinvolgere la propria vita).
“pur di non farlo” è una una interpretazione e un tuo giudizio malevolo.
Anche quello Qualcuno aveva detto di non farlo….
Per nulla.
Né una interpretazione, né un giudizio.
Una constatazione oggettiva.
Fatta, ovviamente, sulle parole che si scrivono nel blog.
Che magari c’entrano un cappero con la vita vissuta, altrettanto ovviamente.
Ma a quelle ( a che altro se no? ) io mi riferisco.
E in quelle c’è sempre una lista lunga alcuni chilometri di responsabilità assortite degli ALTRI ( possibilmente collettivi e anonimi) e un silenzio eloquentissimo non dico sulle responsabilità personali , ignorate, ma anche sulle ricadute personali.
Quindi, se vuoi vederci il male,ok, vedici pure il male, ma dimostrami che quel che dico non è vero.
Tu Lorenzo fai considerazioni personali che definisci “oggettive” su quello che i commentatori scrivono, e poi anche … su quello che non scrivono e dovrebbero scrivere.
Da parte mia ti lascio volentieri l’uso esclusivo del blog come strumento sostitutivo del muro del pianto, preferendo l’idea che esso si utile piuttosto come strumento di confronto e approfondimento.
Ti ringrazio Luigi M, per la generosa concessione dell’esclusiva.
🙂
In realtà , il muro del pianto è appannaggio giustappunto dei frignoni che piangono un giorno sì e l’altro pure sulle magagne dell’universo mondo ecclesiale & no ( se stessi esenti, beninteso!!!), sui bei tempi andati (?), sulle prospettive di rovina che ci attendono ed altre simili piacevolezze.
Tutta roba che, ma guarda guarda un po’, puo’ essere oggetto di confronto e di approfondimento senza incidere un plin sul concreto della nostra vita…
Detto in altro modo.
Se parto dal presupposto che ” io non c’entro”, ” non dipende da me “,” le colpe sono di altri” ” le responsabilità vengono dall’alto” e tutto l’ambaradan che giornalmente viene sciorinato,, rifiutandomi di accettare l’evidenza , cioè che, la partita dipende da me e da quello che io sono disposto a cambiare e a mettere in gioco di me, non saprei bene su che cosa dovremmo confrontarci e che cosa dovremmo approfondire.
Se parto dal presupposto che ” io non c’entro”, ” non dipende da me “,” le colpe sono di altri”
E daje…. Ma CHI è mai partito qui da questo presupposto: CHI?
la partita dipende da me e da quello che io sono disposto a cambiare e a mettere in gioco di me
E fallo, no?
non saprei bene su che cosa dovremmo confrontarci e che cosa dovremmo approfondire
Riuscirai a capirlo, forse, quando capirai che la tua postazione non l’unica prospettiva da cui si può analizzare l’universo mondo e giudicare i fatti che ivi avvengono. E questo senza l’angoscia di dover passare la vita a sbattere la testa contro un muro per autofustigarti o suonare un campanello mentre passi per la strada implorando “Penitenziagite!!!!”
Ci mancavano giusto gli eretici dolciniani. Ora siamo a posto.
Un saluto a tutti
🙂 🙂 🙂
Veramente io sarei sereno come un pupunin e appartengo piuttosto alla categoria opposta… ma se ti va, immaginami pure così, che mi diverte un mondo!
Ohilà Fede! Ti pensavo in vacanzina. Un saluto anche a te: da me e da fra Dolcino.
🙂
Comunque, Luigi M, visto che presupposto del confronto è non lasciare mai domande dirette senza risposta, se la questione è : “CHI è mai partito qui da questo presupposto: CHI?” ( dove il presupposto è ” non dipende da me ” ), una risposta è per esempio : tu. Non sei tu che in varie occasioni, dialogando con me, hai tenuto a chiarire di non sentireti per nulla responsabile, ultimo dei casi quando si parlava della ” crisi della famiglia” ?
Cosa c’entri la famiglia con i migranti faccio fatica a capirlo.
E credo anche tu.
Ma adesso basta, sto perdendo troppo tempo.
Buona auto-fustigata, Dolcino.
Difatti c’entra un tubo.
C’entra con la tua domanda, però.
E credo che tu possa capirlo agevolmente, senza timore di perdere troppo tempo.
🙂