Risposta tranciante del Papa a una domanda del quotidiano argentino “La Nacion” su quale sia “il suo rapporto con gli ultraconservatori della Chiesa”: “Fanno il loro lavoro e io faccio il mio”. Nel primo commento l’intera risposta, nel secondo e terzo una mia glossa e una mia chiosa.
Francesco agli oppositori: cammino senza guardare di lato
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Non taglio teste. «Fanno il loro lavoro e io faccio il mio. Voglio una Chiesa aperta, comprensiva, che accompagni le famiglie ferite. Loro dicono di no a tutto. Io continuo il mio cammino senza guardare di lato. Non taglio teste. Non mi è mai piaciuto farlo. Glielo ripeto: rifiuto il conflitto». E conclude con un grande sorriso: «I chiodi si tolgono facendo pressione verso l’alto. O li si mette a riposare, di lato, quando arriva l’età della pensione».
Roba da chiodi. Ho interpellato colleghi argentini per sapere se il riferimento della domanda fosse a particolari ambienti “ultrà” della Chiesa argentina e mi hanno detto di no. Ho chiesto che voglia dire che i chiodi si tolgono verso l’alto e hanno spiegato che per toglierli non ci devi battere sopra. Non li devi mazziare. Sulla pensione non ho fatto domande perché mi era chiara la faccenda.
Nun me piace. Non mi piace il tono frontale usato dal Papa. Immagino che l’intervistatore l’abbia accentuato e che Francesco non abbia rivisto il testo, ma il modo brusco – nella sostanza – è sicuramente suo. Condivido l’opportunità che il Papa faccia il suo cammino. Che non mi piaccia il tono alza poco: io non sono argentino, non sono Jorge Mario, non sono Francesco.
Me piace invece quello che nell’intervista Francesco dice di Benedetto XVI: «Ha problemi per muoversi, ma la sua testa e la sua memoria sono intatte, perfette”. E ancora: “È stato un rivoluzionario. Nella riunione con i cardinali, poco prima del conclave del 2013, ci ha detto che uno di noi sarebbe diventato il prossimo Papa e che lui non conosceva il suo nome. La sua generosità è stata impareggiabile. La sua rinuncia rese palesi tutti i problemi della Chiesa. La sua rinuncia non ha avuto nulla a che fare con questioni personali. È stato un atto di governo. Il suo ultimo atto di governo».
Atto di perdono. La Nacion interroga Francesco sulle critiche che gli sono state mosse in Argentina per aver incontrato Hebe de Bonafini, una delle mamme di piazza di Maggio che in passato aveva usato parole durissime contro di lui: «Persino un amico mi ha mandato una lettera criticandomi per questo. È stato un atto di perdono. Lei ha chiesto perdono e io non gliel’ho negato. Non lo nego a nessuno… È una donna alla quale hanno ammazzato due figli. Io mi inchino e mi metto in ginocchio davanti a una sofferenza come questo. Non importa che cosa abbia detto di me. E so che ha detto cose orribili in passato».
Il tono è quello da nuovo amministratore delegato di una grande multinazionale, messo lì per risanare l’azienda, cacciare i dirigenti incapaci della precedente amministrazione e sostiturli con nuovi e “rilanciare” l’azienda.
L’amministratore delegato della Chiesa cattolica Bergoglio dice che non vuol tagliare teste (cioè licenziare di brutto) perchè non ama il conflitto, ma che otterrà gli stessi risultati con una diversa tattica, quella di scacciare il chiodo “mettendolo a riposare di lato ” , (allusione a vescovi pensionandi che fra poco devono dare le dimissioni tipo Scola a Milano che compirà fra poco 75anni)o del fare pressione verso l’alto ( farli saltare ).
I dirigenti della Chiesa sono avvertiti però: non devono pensare di averla sfangata, di essere salvi. L’amministratore delegato fa il suo lavoro, con la sua tattica.
Di tutto questo a noi fedeli poco importa sinceramente e poco deve importare perchè la Chiesa cattolica in cui crediamo non è una realtà terrena coi suoi giochi di potere, le sue cordate di prelati , e non è governata da un amministratore delegato che tagli e no teste o sostituisca vescovi e cardinali con altri più affidabili.
la Chiesa per fortuna non è di Francesco, come di nessun altro papa, ma di Cristo. E’ Cristo che ha il potere di scrutare nei cuori anche degli alti dirigenti della Chiesa e di tagliare i rami secchi che non danno frutto. A volte quello che appare secco agli occhi degli uomini è vivente agli occhi di Cristo e viceversa.
se Francesco pensa che diventato papa abbia potere assoluto sulla Chiesa e che possa rigirarla a suo piacimento si illude. La Chiesa è di Cristo ed è guidata dalla Spirito Santo. Solo nella misura in cui Francesco si lascia guidare dallo Spirito santo, si fa strumento docile e non arrogante , si fa mite ed umile operaio nella vigna del Signore, solo in questa misura egli fa veramente il suo lavoro.
se si mette a strappare o a lasciar appassire i rami che gli stanno “antipatici” o si lascia andare a toni da amministratore delegato alla Marchionne, allora non fa il lavoro di operaio di Cristo, ma di servo di qualcun altro..
E non mi si venga a dire che “non si deve mai criticare il papa”
ormai anche Aldo Maria Valli ammette che su ciò che non è dogma di fede il fedele ha tutto il diritto di criticare e soprattutto di PENSARE!
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-valli-il-vaticanista-mette-in-guardia-dalla-papolatria-16683.htm
Gentile Maria Cristina Venturi, io sono solitamente un lettore silente. Mi limito generalmente, a leggere e meditare i testi di questo blog che Luigi ci mette generosamente a disposizione. Dopo questa Sua ennesima sfuriata, mi sento di intervenire per chiederLe una cosa: cosa diavolo provoca questa Sua spiacevole rabbia contro qualsiasi cosa questo benedetto papa dica? Mi pare che il blog abbia dimostrato come sia possibile, come dice Lei, ‘criticare il papa’ ovvero discutere di Fede e di Chiesa utilizzando la ragione e le diverse competenze di ciascuno. Nel rispetto delle diversità culturali e di impostazione intellettuale di ciascuno. Cerchiamo tutti di evitare solo la volgarità della nostra stessa arroganza. Quella non rende onore a noi stessi e non è rispettoso del luogo in cui scriviamo. Andrea Griffante
E’ così difficile accettare che ci sia qualcuno che legittimamente pensa dell’attuale pontefice in modo diverso dalla massa e dalla “corrente”?
Io ringrazio Maria cristina/Discepolo perchè i suoi interventi, fuori dal solito coro che non accetta voci diverse, consentono a tutti noi, comunque la pensiamo, di riflettere.
Pensare legittimamente e’ un conto.
Mettere in piedi una macchina del fango ossessiva, dove ogni argomento è sfruttato per screditare e delegittimare. è tutto un altro paio di maniche.
Maria Cristina puo’ fare quel cappero che vuole, e si guarda bene, GIUSTISSIMAMENTE , di chiederne il permesso a chicchessia.
Visto tuttavia che la libertà di fare quel che cappero si vuole non è sua prerogativa, mi pare scontato ( per quanto mi riguarda doveroso) che ci sia qualcuno che glielo faccia rilevare tutte le volte….
Il tono dell’intervista, domande e risposte, puo’ piacere o meno.
Ma nella sostanza, diciamolo, l’espressione ” loro fanno il loro lavoro, io faccio il mio “, è vera.
Gli ultraconservatori , dal momento della elezione di Francesco, hanno fatto dell’antibergoglismo un autentico lavoro, quando non una vera e propria “mission”…
🙂
Un caro saluto di benvenuto all’amico Andrea Griffante, che prego di intervenire ancora: spero tu non ti sia rammaricato (non ne vale assolutamente la pena) di non essere stato minimamente degnato di risposta alla tua sin troppo gentile domanda dalla solita signora Venturi: ognuno, come vedi, si comporta come sa e come può, e secondo l’educazione che gli è propria.
Circa l’intervista del nostro Papa, osservo solo che il tono è risoluto, certo, ed è giusto che sia così: Papa Francesco sa di avere dalla sua parte il popolo di Dio ed ha ragione di proseguire in questo modo.
Buona notte !
Roberto Caligaris