“Vorrei dire qualcosa di importante, qualcosa che vi farà riflettere. La vita è troppo breve: adesso ho 35 anni, fra 30 anni ne avrò 65, quando lascerò la boxe potrei prepararmi a incontrare il Creatore”: così Cassius Clay divenuto Muhammed Alì rispondeva alla domanda di un ragazzo, alla tv inglese, nel 1977. Nei commenti altre sue parole di quella giusta risposta riportata ieri per intero dal “Corriere della Sera” e qui il mio ringraziamento a chi la diede e la mia intenzione nel riportarla: che è di dire anch’io qualcosa di importante, che cioè mi sto preparando a incontrare il Signore e penso di farlo anche con questo blog. Mio fratello Muhammed era nato solo 23 mesi prima di me.
Mi sto preparando proprio come Muhammed Alì
32 Comments
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Se esiste un paradiso. A Dio non gliene frega niente di Inghilterra o di America, per quanto ne sappia io. Dio vuol sapere come trattiamo il nostro prossimo e quello che facciamo per aiutare gli altri. Perciò consacrerò la mia vita a mettere il mio nome e la mia fama al servizio delle associazioni di beneficenza, al servizio degli altri, per riportare la pace e l’unità tra i popoli… in questo mondo c’è bisogno di qualcuno che ci aiuti a ristabilire la pace. E quando morirò, se esiste un paradiso, voglio andarci.
Dove voglio arrivare. Di tutte le persone qui riunite, alcuni saranno morti tra vent’anni, altri tra cinquant’anni, ma il nostro spirito e la nostra anima non moriranno, perché sono immortali. Dio pertanto ci mette alla prova per vedere come trattiamo il nostro prossimo e come viviamo, perché la nostra vera casa è in cielo. Che cosa farò dunque quando lascerò la boxe? Mi restano 16 anni per fare qualcosa di buono, per prepararmi a rendere conto a Dio della mia vita e andare in cielo. Avete capito dove voglio arrivare?
Ogni giorno della nostra vita dovremmo vivere come fosse l’ultimo.
Mi sforzo sempre di farlo, evitando soprattutto di purificare tutto quanto veicola, di negativo, l’esterno, con preghiere brevi ed istantanee che arrivano come dardi infuocati a mettere fuori gioco ciò che potrebbe turbare l’anima mia e il mio rapporto con il cielo. A chi mi vuole bene, voglio bene, anzi, amo. E a chi mi vuol male perdono! Questo, per principio, è il mio motto, messo in pratica fin dalla più tenera età. Ci furono tempi in cui sperimentai il rancore: una vera iattura. Una cortina di smog che oscura la Grazia e si entra in uno stato di tristezza, inaridimento, abbrutimento.
Per questo perdono, sempre, ad oltranza, sia a chi mi fece male in passato,sia chi me ne potrebbe al presente fare, con parole cattive o col pensiero. E non perché sempre gli altri lo meritino. Ma perché io merito di essere in pace, serena, in Grazia di Dio!
sorry : volevo dire ” evitando soprattutto di introiettare, purificando, tutto quanto veicola, di negativo, l’esterno”
Non credo al Paradiso come luogo in cui svolazzano esseri incorporei. Ma come stato.
Lo stesso per l’inferno. Esiste! Ed è un luogo, questo si, un luogo di tormento. Purtroppo non se ne parla più e forse è questo il motivo dell’imbarbarimento in cui è caduta la società. Tutti questi delitti atroci, queste donne bruciate vive, sfregiate. Padri che ammazzano i figli, madri che li strangolano, torture ad anziani per il furto di una misera pensione: omicidi, corruzione, schifezze di ogni genere. Sodoma e Gomorra è zucchero filato al confronto.
L’Inferno esiste, e dispiace che la Chiesa non ne parli, dispiace che abbia tolto la preghiera a San Michele Arcangelo così tanto voluta da Leone XIII il quale il 13 ottobre 1884, al termine della celebrazione della S.Messa, udì una voce dal timbro gutturale e profondo che diceva…ecc ecc ecc….dispose che una speciale preghiera, da lui stesso composta, venisse recitata al termine della S.Messa. Anche questa devozione è stata abolita: troppo moderna, sai com’è, dice ” non è carino spaventare i peccatori eh..”
La preghiera continuò ad essere recitata fino al 26.9 64, quando l’istruzione “Inter oecumenici” n.48, § j, decretò: “…le preghiere leoniane sono soppresse”
Pace e bene!
Non si parla più di Novissimi e, più o meno volontariamente, più o meno consapevolmente, si spiangono i fedeli verso l’autoassoluzione, l’impenitenza e quindi, dulcis in fundo, la dannazione.
Ma il Signore chiederà conto di questo ai nostri pastori e a quanti svolgono una funzione sulfurea di cattivi maestri. A questo proposito andrebbe ridimensionato anche Cassius Clay, che rinnegò la sua fede per un pregiudizio ideologico (e per ignoranza: i maggiori schiavisti della storia erano musulmani, gli europei compravano dai neri africani e musulmani quegli schiavi destinati alle piantagioni delle Americhe).
Non solo la vita è troppo breve.
La vita è troppo ingiusta.
Una folla di persone, non solo sparse per il globo, ma appena aldilà della punta del mio naso, è letteralmente sommersa da sofferenze di ogni ordine, genere e grado.
Ho smesso da tempo di “interessarmi ” a me, e al mio dentro.Che due palle.
Che ci fosse poi di interessante, non saprei piu’ dirlo.
Ho smesso anche di chiedere risposte a tutto il male,me le tengo per l’incontro faccia a faccia, e non me dimenticherò manco mezza.Ma adesso, non ha piu’ senso domandare, dal momento che invece di filosofare o teologare, io stesso, bestia che sono,posso essere una microscopica risposta. Se lo voglio essere. E non per capacità: inesistente. Non per merito: idem con patate, e grasse risate e pernacchie alla sola idea.Non per preparazione: un paracarro puo’ essere piu’ preparato di me.Ma perché ho una vita, una testa e un corpo che momentaneamente e per botta di puro culo- come direbbero a Oxford funzionano-e posso decidere di consumarle tutti quanti per chi quella botta non ce l’ha proprio avuta.
Il discorso sul paradiso e sull’inferno non mi appassiona.
Ci è rivelato che non ci sarà nessun paradiso e nessun inferno che non abbiamo già iniziato a vivere qui e adesso.La vita è eterna, già da qua.
Il Signore mi incontra già adesso di continuo, letteralmente.
Io spesso me ne fotto, manco all’appuntamento, me ne dimentico. Ma lui è fedele.Certo non io.
Poi, chiaro, lo incontrerò faccia a faccia come tutti, e spero non sia per un momento solo.E allora sì, che caccerò fuori una lunga, lunghissima lista di domande , che lui conosce già a menadito, da fargli……
federico
è vero che i commercianti di schiavi erano mussulmani, ma avrebbero chiuso presto bottega se i cristiani colonizzatori delle Americhe non avessero continuato a richiedere e comprare la mercanzia.
cristina vicquery
nel suo bellissimo libro “Escatologia” Joseph Ratzinger affronta il tema sempre attuale dei quattro Novissimi: morte, giudizio, inferno paradiso.
Come ha detto papa Francesco della devozione al Sacro Cuore:” ma è pre-conciliare! sì è pre.-conciliare però fa bene!”
Riflettere sui Novissimi, cioè sulla vita eterna, sulla sorte dell’anima nell’aldila’ ,dovrebbe essere la base della fede cristiana. i primi cristiani aspettavano da un momento all’altro il ritorno di Cristo e il Giudizio Universale.
noi cristiani moderni non solo non l’aspettiamo, ma l’abbiamo del tutto rimosso, come si rimuove un pensiero molesto. Rimosso sì, ma come ci insegna la psicanalisi, i pensieri rimossi sono ancora lì nell’inconscio e ogni tanto riaffiorano..
l’angoscia che deriva dai pensieri rimossi permea la nostra vita moderna occidentale , al di la’ dello sfarzo materiale e della ricchezza.
perchè ognuno di noi ogni tanto pensa.. e dopo? come Iago nell’Otello di Shakespeare. Già, e dopo? la morte è il nulla, conclude Iago per assicurare se’ stesso e vincere l’angoscia.. ma si capisce che qualche dubbio che la morte non sia proprio il “nulla” rimane anche a lui..
comunque la nascita all’islam nero è dovuto più ad una reazione a chi deteneva il potere in usa in quegli anni, ( come ovviamente gli attuali) cristiani ed ebrei, che solo ad un discorso legato allo schiavismo
vicquery
picchio,
siamo d’accordo, sono regole di uno squallido mercato.
In ogni caso credo che Cassius Clay ignorasse troppe informazioni storiche e che la sua abiura del cristianesimo sia frutto di un pregiudizio.
Ho letto un paio di articoli a riguardo, ma eviterei di postarli…
Chi ha rimosso cosa?
Io non penso affatto che i cristiani moderni abbiano rimosso i Novissimi.
E’ stata piuttosto la Chiesa che ha” rimossa” l’immagine di Dio da Dies Irae , assai piu’ simile a una caricatura di DiPietro ai tempi d’oro che a quella del Dio di Gesù Cristo…
Come ricorda in modo particolare la festa della Misericordia, che non è trovata del papa pampero, ma intuizione del GPII aldisopra di ogni sospetto di buonismo, è la misericordia di Dio che illumina in tutti i sensi e pervade morte, giudizio, inferno¶diso.
La misericordia passa per la giustizia. Lo ha detto anche papa Bergoglio.
E chi dice il contrario?
… a parte che è molto divertente spigolare qua e là ” lo dice ANCHE papa Bergoglio”.
Certo.
E che dovrebbe mai dire papa Bergoglio?
Giusto per dire che non è una mia opinione personale e indice di relativismo.
Ipse dixit.
Oh che bello.
Questa me la sono memorizzata, e te la ricordo al primo ” se “o al primo ” ma ” che farai piovere sul povero Francescone….
🙂
Sbagli bersaglio, io non ho mai criticato il Papa.
Qualche volta ho delle perplessità sull’impatto mediatico di alcuni suoi interventi e mi domando se i suoi consiglieri (se ne ha) non stiano sottovalutando questo aspetto della sua pastorale. Indubbiamente preferivo la chiarezza e lo spessore di Benedetto XVI, ma non mi pare proprio di aver mai “fatto piovere” niente su papa Francesco…
no?
🙂
Una bella pioggerellina di ” se ” e ” ma “.
LA prima volta che capita, te lo faccio notare.
Per carità: il Papa è il papa.
In chiave di “preparazione” , come ne parla LuigiPadron di casa, giunge a fagiuolo questa notazione operativa che ci da Francesco stamattina:
” questo è un altro atteggiamento del cristiano: darsi; insaporire la vita degli altri, insaporire tante cose col messaggio del Vangelo. Darsi. Non conservare se stesso. Il sale non è per il cristiano, è per darlo. Lo ha il cristiano per darlo, è sale per darsi, ma non è per sè. Tutti e due – è curioso questo – luce e sale, sono per gli altri, non per se stessi. La luce non illumina se stessa; il sale non insaporisce se stesso”.
Certo, ci si potrebbe chiedere fino a quando potranno durare il sale e la luce se continuiamo a darci senza sosta. Lì, entra la forza di Dio, perché il cristiano è un sale donato da Dio nel Battesimo”, è “una cosa che ti è data in dono e continua ad esserti data in dono se tu continui a darla, illuminando e dando. E non finisce mai”.
“Illumina con la tua luce, ma difenditi dalla tentazione di illuminare te stesso. Questa è una cosa brutta, è un po’ la spiritualità dello specchio: illumino me stesso. Difenditi dalla tentazione di curare te stesso. Sii luce per illuminare, sii sale per insaporire e conservare”.
http://it.radiovaticana.va/news/2016/06/07/papa_la_batteria_del_cristiano_per_fare_luce_%C3%A8_la_preghiera/1235308
La misericordia passa per la giustizia. Lo ha detto anche papa Bergoglio
Di cosa parli? La tua giustizia è quella di chiudere icon una rete o comunque CON OGNI MEZZO chi fugge da una guerra, da una persecuzione o da una carestia.
E astieniti dal citare Bergoglio, per favore!
Bella giustizia!
Luigi m.,
usato le parole “ogni mezzo” per riferirmi agli sbarchi e alle operazioni militari (missioni ONU, operazioni di pace) nei luoghi di provenienza e di origine. Molti sono contrari, altri favorevoli, ma a mio parere bisognerebbe provare a fare qualcosa.
Intervenire economicamente e anche militarmente (con ogni mezzo, appunto) per provare a risolvere il problema, non aspettare senza fare niente e subire le iniziative dei trafficanti di esseri umani.
Con questo chiudo ed eviterò accuratamente di rispondere ad altre tue provocazioni.
Provocazioni? Le mie?
Intervenire economicamente e anche militarmente
Fantastico.
Facciamo dei B52 o sbarchi di marines?
Ma ti rendi conto di quello che scrivi?
LUIGI/FIDES, SEI TUTTI NOI !!!!!!!
‘Notte !
Roberto Caligaris
Quando si tratta di linciare un avversario Roberto non manca mai…
Addirittura “linciaggio”.
Vabè, chiameremo Amnesty International.
🙂
Preferisci che dica “tifoseria da tuti contro uno”?
nell’altro post era perseguitato qui è linciato… dopo aver visto tutto quello che succede ai cristiani in medio oriente che conoscono la vera persecuzione e la morte diciamo che Federico non teme il ridicolo.
cristina vicquery
In italiano si chiama iperbole.
Di fondo c’è un evidente disprezzo per chi la pensa diversamente.
Non capisco però la ragione di tanta inutile aggressività.
Gioverà a tutti, spero, la pausa del we.