“Abscondite elemosinam / in sinu pauperum / et ipsa orabit pro vobis”: iscrizione letta stamane nella chiesa di Santa Maria in Cappella, quartiere Trastevere, scolpita sulla pietra con feritoia per l’introduzione delle monete. Traduco: “Nascondete l’elemosina in grembo ai poveri ed essa pregherà per voi”. Non conoscevo questa massima che subito mi ha preso. Nel primo commento una possibile fonte.
La tua elemosina prega per te
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Dhuoda: la conoscete? Ho trovato in internet un testo dal quale quella massima a presa rapida potrebbe derivare: “Tu ergo in sinu pauperis elemosinam frequens absconde; ipsa enim, fili, pro te orabit”. E’ nel “Liber Manualis” di Dhuoda, nobildonna franca di lingua germanica, nata verso l’803, che scrisse un “manuale” per l’educazione dei figli Guglielmo e Bernardo dei quali il marito Bernardo di Settimania l’aveva privata per mene politiche. L’operetta fu scritta a Uzès, tra l’841 e l’843. Cassette dell’elemosina come grembo dei poveri e della preghiera. Madre orbata dei figli che per loro scrive. Medioevo d’ogni meraviglia.
Bellissimo! La figura .di Dhuoda è molto interessante.
Mi hai fatto venire in mente Sara e la sua difesa del Medioevo. Un caro saluto a te Sara, se u ancora leggi.
Cristina vicquery
Qui si può leggere Dhuoda:
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k7090w/f10.item.zoom
Vedo che c’è una traduzione italiana, la cercherò:
http://www.edizionistudiodomenicano.it/Libro.php?id=838
Più di un anno fa a Radio Maria una brava studiosa parlava in maniera coinvolgente di Dhuoda. Una ascoltatrice chiedeva dove si potessa trovare il libro; la studiosa disse che ne esisteva una sola copia alla Braidense! Ed io, che mi ero frattanto informata sul tablet, telefonai di slancio e dissi: “Il testo è in Internet!”. Mi sentii una eroina.
Credo che purtroppo Dhuoda non abbia avuto una vita felice.