La Crociera Ambrosiana “Il Mediterraneo di Paolo” alla quale partecipo è organizzata dalla Duomo Viaggi e ha 157 partecipanti che viaggiano insieme ad altri 3500 crocieristi con la nave Navigator of the Seas della Royal Caribbean: una specie di Luna Park navigante con piscine e pattinaggio su ghiaccio, saune, ristoranti, cinema ed eventi come “la gara delle spanciate” amatissima dagli hobbit obesi – un contesto che non aiuta la concentrazione dei “pellegrini” ma ne fa una conquista quotidiana, come sarebbe quella di leggere Leopardi tra le grida della Pescheria di Venezia. Siamo partiti da Civitavecchia ieri pomeriggio e rientreremo a Civitavecchia la mattina di domenica 5 luglio. Mentre scrivo questo post la Navigator attraversa lo stretto di Messina e mi viene alla mente il passo degli Atti dove Luca narra di come egli vi arrivasse con Paolo, proveniente da Malta, facendo sosta a Siracusa e da lì “costeggiando” la Sicilia. Viaggiavano su una nave di Alessandria recante l’insegna dei Dioscuri. In precedenza, dalla Licia al naufragio nelle vicinanze di Malta, Paolo aveva viaggiato su un’altra nave di Alessandria sulla quale si trovavano “complessivamente” 276 persone. Il dettagliato racconto di Luca ci informa sulle tempeste che travagliarono quel viaggio, nonchè sulle lotte tra equipaggio, passeggeri e soldati che lo resero via via più drammatico fino al naufragio. Insomma sulla nave di Alessandria non c’era miglior pace che sulla Navigator of the Seas.
Sulla nave eravamo in tutto 276 persone – Atti 27
17 Comments
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E come non considerare un vero miracolo le traversate per mare, spesso in burrasca, con imbarcazioni simili a gusci di noce!Una prova di fede totalizzante e risposta di una presenza reale: quella di Cristo. E’ il miracolo di chi entra nel dinamismo della libertà di spirito, quella libertà che si conquista attraverso il cammino faticoso dell’ espropriazione di sé. Una libertà che non è arbitrio o presunzione, ma senso di assoluta e totale appartenenza come schiavo e come servo di Gesù, e dunque libero da tutte le opinioni umane.
Grazie Luigi perché ci conduci, attraverso questo viaggio, alla riscoperta della nostra fede. Credo sia giusto di tanto in tanto interrogarsi su quanta ce ne sia in noi, uomini e donne di oggi, di quella fede capace di far tacere il vento e trasportare le montagne.
Senz’altro! Sulla nave di Alessandria non c’era miglior pace che sulla Navigator of the Seas … più leggo San Paolo e più mi rendo conto di quanto attuali siano le sue parole – tutte. Le sue lettere potrebbero benissimo essere state scritte oggi. Quando dice “Fratelli, state saldi e ritenete fermamente le tradizioni che avete imparato da noi di viva voce o per lettera” o quando scrive a Timoteo e lo ammonisce “Le cose che hai utdite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri” non vi sembra che stia parlando il Papa?
No!
Mi sembra che stia parlando san Paolo.
Fino a prova contraria, mi sembra che posso pensare che il vescovo di Roma parli come san Paolo e non viceversa.
E le donne siano a capo coperto, e sottomesse ai mariti e agli uomini.
Certo si può dire che san Paolo sia straordinariamente attuale.
A proposito,
a me Gesù dice:
“non ti chiamo servo ma amico”
Spero di ricordarmene sempre.
Forse quello che ci manca, in questo “Luna Park navigante” in cui si lotta “tra equipaggio, passeggeri e soldati”, e tra tutti loro e San Paolo (e Pietro), è un’altra nave, differente, “recante l’insegna dei Dioscuri”, uno mortale e uno immortale, inseparabili.
Luna Park o, con parole di Mario Luzi, “brulicante commedia”, a cui il vescovo di Firenze Betori contrapponeva, giorni fa, la verità di Dio indicandola con il verso di Dante: “Luce intellettual, piena d’amore”
Buona navigazione, Luigi, e non dimenticarti il mio saluto al Partenone.
Matteo, si, è quello che volevo dire: il Vescovo di Roma parla come San Paolo 🙂
E le donne siano a capo coperto, e sottomesse ai mariti … perchè non è attuale? Cosa c’è di così vecchio e sorpassato se una donna si copre il capo in segno di rispetto al Creatore e un uomo si toglie il cappello? Cosa c’è di così antico se una donna si sente ‘sottomessa’ (nel senso di rispettosa) all’uomo che ama? L’amore non rende schiavi e dipendenti?
San Paolo, se letto bene e con calma, è molto attuale – sembra proprio che parli al mondo d’oggi …
Ne sono convinto dell’attualità di Paolo.
Aspetto che finalmente le donne riprendano il loro posto nella società,
cosi’ come la intende Paolo.
Fino ad ora sono arrivati solo gli islamici a ricordarcelo, spero che questo ci sia di sprone, per rimettere ogni cosa al suo posto.
A proposto,
l’esperienza mi dimostra che l’amore rende liberi.
A ognuno fà un effetto diverso!
🙂
Finalmente! State a vostro posto: a capo coperto e sottomesse a noi (maschi). Che poi, diciamo la verità, la dobbiamo smettere con questo fatto che gli uomini e le donne devono avere gli stessi diritti, un prezzo per la loro inferiorità lo dovranno pur pagare.
Ma, ditemi ditemi, la questione riguardante l’anima delle donne si è poi risolta? Ce l’hanno o non ce l’hanno?
è vero, si tratta di una specie di Luna Park … ma non disperare Luigi, a volte il Signore si serve anche dei Luna Park per far incontrare le persone. E se vuole può parlare anche tramite una “giostra” che naviga.
Chissà che tra i tanti partecipanti esteriormente distratti qualcuno non sia sospinto dallo Spirito di Dio ad interrogarsi, a chiedere, ad ascoltare una risposta, a prendere una decisione fondamentale.
Quando ci troviamo in un posto e non ne capiamo il motivo dobbiamo pensare che Lui invece sa perchè ci troviamo qui, e non è un caso se ci stiamo.
Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie; la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
Se dico: “Almeno l’oscurità mi copra e intorno a me sia la notte”;
nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio;
se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora.
Buon viaggio.
Visto che siamo in tema viaggi, quest’estate ho in animo di dedicare una settimana delle mie ferie a un primo tour della Terrasanta.
Forse vado con l’Opera Romana Pellegrinaggi, che mi paiono ben organizzati a prezzi ragionevoli.
Portandomi un gruppetto di coetanei, ho solo un pò il timore di farli trovare con una compagnia troppo in là con gli anni.
Ma magari no…voi che ne sapete? Avete fatto esperienza?
con l’ORP, non mi fregano più,
è stato un corri corri da un santuario all’altro.
I sacerdoti che accompagnano, sono preti di ogni diocesi che danno la disponibilità a fare da accompagnatori,
ma in Terra santa ci siamo resi conto di persone che accompagnavano altri gruppi linguistici, che ci hanno entusiasmato.
La prossima volta che torno in Terra Santa, chiederò alla Custodia di Terra Santa, i Francescani hanno una rete fantastica di servizio e di accoglienza.
A Roma sono dietro l’Antonianum
Salute a tutti.
Nella nostra diocesi abbiamo la fortuna di avere un presbitero preparatissimo, che anche in questi mesi è in quella che lui chiama la “Terra del Santo” per poderosi aggiornamenti biblico archeologici, discepolo del P. Francesco Rossi De Gasperis sj. E questo confratello lavora comunque con l’ ORP. Per ben tre volte l’ho avuto come guida spirituale-esegeticca-archeologica ed è stata ogni volta una sorpresa, una Grazia. Nel febbraio 2003 eravano 30 pellegrini in tutta Gerusalemme, nei giorni dell’Intifada. Quest’anno dal 23 al 30 luglio vi torneremo per un “campus” specialistico solo su Gerusalemme, al quale ci stiamo preparando da mesi con 4 incontri e con quattro serie di dispense e di fotocopie.
“Quale gioia quando mi dissero… e ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, o Gerusalemme!”
sono stato in Terra Santa nel 1993. Non conosco l’ORP. Noi avevamo come guida un francescano che insegnava sacra scrittura a Gerusalemme, esperto archeologo ma anche dotato di grande spiritualità.
I ritmi serrati sono quasi un obbligo, se fai il giro completo. Se invece ti fermi solo a Gerusalemme è diverso. Però come prima esperienza consiglio il giro completo, anche se un pò masscrante. Se poi avete 10 giorni a disposizione, potete allungarvi a vedere il Sinai, il monastero di S. Caterina e l’alba sulla vetta … meraviglioso ! (si può salire anche con i cammelli dei beduini, a pagamento)
un discepolo di Rossi de Gasperis e un biblista francescano,
non è una fortuna da poco….
Insomma…
bisogna anche saperseli cercare…..
quindi conoscere….
Leopoldo, la questione riguardante l’anima delle donne si è risolta: non ce l’hanno. Hanno l’Animus.
Gabriella, ho navigato nel tuo sito: molto bello. Grazie soprattutto perché da lì sono stata ricondotta al paradiso del canto gregoriano.
“O res mirabilis
manducat Dominum
pauper, servus e humilis”: l’ho riascoltato, ora, dieci volte e più.
Vorrei sottolineare quel “servus” (e sono parole di San Tommaso d’Aquino!) per te che hai da obiettare, Matteo.
Un caro saluto a tutti.
Caro Luigi, non so se nel corso della tua crociera riuscirai a collegarti con internet
ma il mio unico consiglio è : guarda il mare ! nel corso di una crociera uno secondo me non dovrebbe guardare altro che il mare.. il cielo e il mare..
dimenticarsi degli uomini, dei loro piccoli, meschini, interessi, guardare
il mare.. il mare è una metafora dell’eternità (come diceva Rimabaud in una sua poesia).. il mare è meraviglioso perchè è pura natura.. travolge il buoni come i cattivi.. nei suoi abissi e nella sua estensione quasi infinita tutta la vita si rivolge continuamente.. creazione e distruzione….
In una nave di solito i passeggeri si distinguono in due categorie . quelli che sono interessati agli altri uomini, alla vita mondana, ai balli, alle conversazioni, agli incontri.. e quelli che sono interessati al mare, al cielo , all’infinito, che non parlano e non socializzano,…
Ti auguro di far parte dei secondi….
Grazie Fiorenza 🙂 sei molto gentile.
Ascoltare la musica gregoriana, per me, è pregare … mi mette una grande pace addosso.