Siamo in Sant’Ambrogio di Milano, “quello vecchio, là, fuori di mano”. Sulla colonna romana di granito è collocato il bizantino serpente di bronzo del “Libro dei Numeri”, al quale Gesù si paragona nel Vangelo di Giovanni, evocato da Francesco l’altro ieri nell’omelia per i vescovi e i cardinali morti nell’anno. Una leggenda milanese vuole che la fine del mondo avvenga quando il serpente scende dalla colonna: non pare stia per farlo. Nel primo commento la mia “didascalia d’autore” – come si dice in gergo – pubblicata ieri dal “Corsera” insieme alla foto a pagina 10 con il titolo L’immagine biblica del serpente ‘che ci salverà dalla morte’.
Quando il serpente scende dalla colonna
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“Un serpente salvava dai serpenti” ha detto il 3 novembre Bergoglio commentando una delle più difficili tra le parole di Gesù: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Giovanni 3). Il riferimento è al “Libro dei Numeri”, quando Mosè nel deserto fa porre su un’asta un serpente di bronzo guardando il quale gli israeliti che erano morsi da “serpenti brucianti” sopravvivevano al veleno. Il “Figlio dell’uomo innalzato” è il Cristo sulla croce: “La sua morte ci salva dalla nostra morte” ha commentato il Papa. Nella Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano, c’è una vibrante scultura bizantina con il serpente di Mosè e una leggenda meneghina vuole che la fine del mondo avvenga quando il serpente scenderà da quella colonna di granito d’epoca romana. Luigi Accattoli
Invece la fine del mondo sembra vicina … che dire?
Bello questo serpente, è anche difficile notarlo, così scuro. che si perde..
E’ vero: si dice che il giorno del giudizio universale prenderà vita e striscerà verso la Valle di Josafat ,dove le mani di Mosè lo forgiarono.
Fu portata dall’arciverscovo Arnolfo di ritorno da Costantinopoli intorno all’anno mille.
Ma non è la sola leggenda misteriosa: appena fuori dalla basilica di Sant’Ambrogio, ce n’è un’altra, di colonna, assai più antica, d’epoca romana, nota come “colonna del Diavolo”. Sembrerebbe che il Santo, continuamente tentato , si trovo a lottare con il maligno, ma le sue cornate non ebbero la meglio su di Lui, infatti, si conficcarono profondamente nella dura colonna la quale si presenta ancora oggi con due buchi, simmetrici e profondi, e, si dice, che avvicinando l’orecchio si può udire il rumore dello Stige e annusare effluvi sulfurei.
Antonella Lignani “la fine del mondo sembra vicina”.
Non è vicina la fine del mondo , ma è vicina la fine di” un mondo”, .la fine di quel “piccolo mondo antico “a cui eravamo abituati ed affezionati..che molti di noi amavano ed amano , la fine della Chiesa cattolica tradizionale come è stata fino ad ora, della liturgia tradizionale come è stata fino ad ora, dei sacramenti come sono stati fino ad ora, della spiritualità come è stata fino ad ora. E’ la fine non del mondo, ma di un mondo. Ma non era forse questo che volevano i “rivoluzionari” e i loro amici ateisti come Scalfari ?
distruggere questo mondo antico , demolire tutto per costruire una “nuova Chiesa” al posto di quella vecchia?
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Hai ragione, discepolo; è per questo che mi sento sbigottita. Se ci incontrassimo, potrei dire di più.
Ora anche i francescani, che sono qui fin dal XIII secolo nella chiesa che frequento fin da bambina, se ne andranno. Per questo mi rifugio nel pensiero dei missionari che si prodigano in Sud Sudan.