“Sono don Gian Luca Carrega, biblista della Diocesi di Torino, incaricato dal Vescovo per l’accompagnamento delle persone omosessuali credenti. Desidero ringraziarla per i suoi interventi su Il Regno in merito alla veglia romana sull’omofobia e i confronti con alcuni partecipanti. Grazie per la delicatezza con cui ha affrontato l’argomento e per la disponibilità a mettersi in ascolto”: nel primo commento il resto della lettera. Un bel saluto a don Gian Luca.
Grazie per gli articoli sugli omosessuali credenti
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Per le storie delle persone. “Purtroppo è assai raro che i ‘nostri’ giornali diano spazio alla quotidianità delle persone omosessuali: c’è molto spazio per le veglie delle sentinelle in piedi o per gli interventi dei politici conservatori ai convegni che ‘difendono’ la vera famiglia, ma per le storie delle persone comuni sembra esserci una censura preventiva. Spero che articoli come i suoi aiutino a rompere questo velo di omertà e a ricordare anche ai credenti che dietro alle battaglie sui principi ci sono delle persone. Un augurio sincero di buon lavoro, don Gian Luca”.
Grazie anche da parte mia e grazie per aver pubblicato questa lettera. La dicoesi di Torino è una delle poche diocesi che, ufficilamente, sta facendo qualcosa di utile per le persone omosessuali.
Spero che altre diocesi ne seguano l’esempio.
Grazie sia a Luigi che a don Gian Luca . Condivido quanto scrive il don nel commento delle 16.31.
🙂 🙂 🙂
A parte la polemica politica, non si può dire che sui giornali cattolici, i tanti (inevitabili e purtroppo necessari) articoli in difesa della famiglia abbiano portato a un impegno massivo o a una maggiore sensibilità.
Dubito che una maggiore “visibilità” delle iniziative dedicate agli omosessuali cattolici possa avere fortuna maggiore.
C’è un’indifferenza e un egoismo generale che ormai è trasversale a tutto.
I gay ultimamente hanno occupato grandi spazi sui mezzi di comunicazione e quasi tutte le sere ce ne parlano i TG. Non vedo che utilità ci sia nel parlarne anche in merito a questioni che, come l’accompagnamento spirituale, sono personali e riguardano la coscienza dei singoli.
I migliori auguri a don Gian Luca a cui è stato dato un compito non facile.
Ecco un altro prete di quelli che piacciono molto a me.
Uno che accoglie , fattivamente e non solo a parole, quelli che la società dei benpensanti discrimina. I credenti che, fedelissimi alla Chiesa, siccome sanno tutto come tutto sa la Chiesa, citano passi biblici e parole di santi e di alti teologi;
dicono di non voler giudicare e di essere pronti ad accogliere, ma intanto, al di là delle parole misericordiose ma con tante riserve, sono giudici inflessibili e storcono naso e bocca di fronte a chi reputano “non normale” perché… bla bla bla…
Se la Chiesa avesse tantissimi preti come don Gianluca, farebbe la pesca miracolosa.
Grazie di cuore a Gian Luca.
Cioè a DON Gian Luca.
E grazie di cuore, con auguri di ogni bene, a un altro grande prete: don Luigi Ciotti, di cui ricorre oggi il settantesimo compleanno, per il quale è stato festeggiatissimo con cittadinanza onoraria e tante altre belle cose, fra cui canti di montagna da parte di un magnifico coro alpino.
essendo io di Torino, ammetto in questo casi di essere ” abituato” su livelli molto alti. Ma credo che sia chiaro perchè, in occasione di ogni “dibattito” bloggarolo sulle persone omosessuali- spesso buttato immediatamente in caciara e caserma- io rinnovi a tutti gli interessati- e specie a loro- l’invito ad andare direttamente in diocesi dalle persone specificamente incaricate di questa cura pastorale.
Se mai mi leggesse, un abbraccio a Gian Luca
Andare a conoscere le persone?? Pericoloso. Poi come li tieni in piedi i pregiudizi culturali e religiosi?
Chi vive di ideologia non tollera il confronto diretto con le persone.
petrus,
occorre uno sforzo da parte di tutti. Se mi permetti di darti un consiglio, non è un buon inizio parlare di pregiudizi culturali e religiosi, rifiuto del confronto, ideologia e intolleranza.
“– per le persone omosessuali che vivono in una coppia stabile e fedele si potrebbe affermare
un’identica attenuazione della malizia obiettiva degli atti sessuali e la responsabilità morale
soggettiva potrebbe essere diminuita o eliminata. Ciò risulterebbe coerente con l’affermazione
(e la testimonianza di molti cattolici) che una relazione omosessuale vissuta nella stabilità e
nella fedeltà può essere un percorso di salvezza. Una santità a cui il Concilio chiama tutti i
cristiani (Lumen Gentium, cap. V). Inoltre, la persona omosessuale non può essere ridotta al
suo orientamento sessuale, né ai suoi atti. Come ogni persona, e in una prospettiva biografica,
essa è « capace di integrare in modo costruttivo tratti non normativi del suo corpo o della sua
psiche » (Thévenot). Si tratta di aiutare le persone a vivere l’umanamente possibile in un
percorso di crescita verso il desiderabile. ”
Estratto da: http://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/dive…de_FR_DE_IT.pdf
Indirizzo corretto:
http://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/diverse_downloads/dossiers_2015/2015-05-25_Dokumentation_Studientag_zur_Bischofssynode_FR_DE_IT.pdf
Parlo di poca conoscenza e di volontà precisa di non voler sapere. Sono più chiaro così Spiletti?
Leggo il post e provo soddisfazione e anche di più.
Poi leggo la continuazione su Luigi Accattoli scrive, 10 settembre 2015 @ 16:31 e rimango perplesso … e anche di più.
Lo spazio per le veglie e le sentinelle lo vede solo questo prete di cui certo non posso non apprezzare il lavoro. Ma … insomma.
A Petrus, se ritiene, chiedo di spiegare a un ignorante come me la differenza e il confine fra fede e pregiudizio religioso. Vedo che molti atei vedono considerano tutta la religione come pregiudizio .
Purtroppo è assai raro che i ‘nostri’ giornali diano spazio alla quotidianità delle persone omosessuali:
Al contrario su molti giornali ci sono rubriche fisse:
http://www.huffingtonpost.it/news/gay-voices/
http://www.ilfattoquotidiano.it/tag/diritti-gay/
Sul corriere rientrano nel contenitore “femminista”
http://27esimaora.corriere.it/
Si vede che il don non legge questi giornali.
Sull’Huffingotn oltre Giuseppina la Delfa, presidente delle famiglie arcobaleno, scrivono regolarmente anche due ragazzi che raccontano da un po’ la loro storia d’amore.
http://www.huffingtonpost.it/ale-e-edu/
Mi pare evidente che per giornali ” nostri” si volessero intendere i giornali di area cattolica.
E su molti di questi ,gli spazi indicati io li vedo benissimo: non so voi.
Nostri? DI chi?
Mi era sfuggito “nostri” ecco perché sarà che in genere leggo i giornali non nostri mi pareva strano.
Grazie per la lettera,
grazie Luigi per la sensibilità da sempre all’argomento,
grazie Sara1 e per gli articoli.
Caro Fides,
la tua domanda è non è semplice ma proverò a rispondere.
Credo che se dico che il Dio di Gesù Cristo è Amore siamo tutti abbastanza d’accordo.
Gesù ce ne ha rivelato il vero volto. Amore e Misericordia innanzi tutto.
Ora, nel momento in cui un’istituzione genera un’ideologia religiosa che tenta di riproporre attraverso regole il Regno di Dio in terra, ovvero l’Amore di Dio in terra, mi spieghi come può pretendere di imbrigliare l’amore una volta per sempre?
Si può forse regolare l’amore?
Ci si può provare, con la consapevolezza che qualunque regola tenti di contenere l’Amore dovrà senza dubbio mutare perchè l’Amore è una cosa che non potrà mai essere contenuta in regole, specialmente se parliamo dell’amore di Dio.
Ora questa logica sottintende umiltà e volontà di ricerca della verità e non è ideologica ma creativa.
Se invece si pretende di imbrigliare una volta per tutte la Misericordia e l’Amore di Dio in una visione “eterna” allora scatta l’ideologia e il pregiudizio.
Tutto diventa rigido e senza vita e invece di creazione portiamo legislazione, facendo di Dio non il padre creatore e amante di tutto ma una sorta di grande arbitro e giudice universale.
Ora occorre decidere in quale dio credere, nel dio Legislatore del Vecchio Testamento o nel Dio creatore del Vangelo mostrato da Gesù.
Un Dio ideologico o un dio che crea continuamente per amore?
Ecco la differenza fra una religiosità ideologica e la fede.
Petrus, condivido l’idea della “umiltà e volontà di ricerca della verità”.
Questa deve essere una continua ricerca e verifica: scoperte e ricerca scientifica, psicologia, antropologia.
E a proposito di ideologie, mi è balzato agli occhi un articolo:
http://www.lascuoladellemamme.net/content/tutto-quello-che-c%C3%A8-da-sapere-sulla-bufala-del-gender
Da questo sembrerebbe che l’aspetto ideologico nascesse per contrapposizione proprio in ambiente cattolico.
Ma certo che nasce in ambiente cattolico… è l’eterna lotta tra legge e profezia.
Il profeta viene ucciso dal fariseo e poi nel momento in cui la profezia diventa legge, si uccederanno, in nome della nuova legge, i profeti che portano la novità, in attesa che diventi legge anche quella e il ciclo si mantenga.
Una lotta eterna quella fra legge e profezia, ampiamente documentata nell’AT fino all’eliminazione di Gesù ad opera del Tempio.
Tuttavia non si può sostenere che tutto ciò che è “nuovo” sia ipso facto “profetico” e giusto. Di fronte alle novità la Chiesa ha il compito di discernere, valutare ed esprimersi per il bene dell’uomo.
Nel caso delle teorie gender la Chiesa si è appunto espressa e, anche se a qualcuno qui questa presa di posizione può dispiacere, bisognerà pur prenderne atto e rispettarla, senza scendere in immotivate accuse di legalismo o fariseismo.
Invece sarà sempre lotta. Sacerdoti verranno messi a tacere fino a quando non si capirà che la teoria gender è uno specchio per allodole (in cui anche persone intelligenti come te cadono o vogliono cadere) e quindi dietrofront.
Spiletti la storia della chiesa è piena di dietrofront. Non te ne sei accorto?
Appiattirsi sul presente non va bene. Occorre guardarsi indietro ogni tanto.
Historia magistra vitae.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/22/gender-come-nasce-la-teoria-che-non-ce/1975130/
E per fortuna c’è pure chi inizia ad avere un po’ di buon senso a discapito di sclerotizzazione ideologiche:
http://www.diocesipadova.it/s2ewdiocesipadova/allegati/9390/Nota%20su%20questione%20gender_Ufficio%20scuola_18.8.2015.pdf
Poi si arriva a fare gaffe di questo tipo…
http://www.lastampa.it/2015/09/14/multimedia/italia/gaffe-di-fratelli-ditalia-la-foto-di-una-vittima-di-omofobia-sui-manifesti-antigender-rVxIaLyF5E4oMA4dc9ra4H/pagina.html
NOOOOO!
adesso spero che una miliardata di danni civili nessuno li levi a Fratelli d’Italia,
che gioca sui morti.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Piu’ che altro, a furia di entrare come elefanti in un negozio di cristallerie , ogni tanto tutto si sfascia e ci si ritrova a camminare su un tappeto di cocci.
Ma questo non fermerà certo gli elefanti, purtroppo.
Né quelli che giocano alle barricate ( sempre sulla pelle degli altri, beninteso).
I fondamentalisti sono coloro che distruggono in nome di un idea e non in nome della realtà.
Bergoglio.
Trovo interessante il metodo moderato di ragionare di questa lettera:
http://www.adista.it/articolo/55304
Hanno le idee chiare e sono intellettualmente oneste. Chapeau!
Sullo stesso articolo c’è il link all’intervista a Rita Torti, una delle sottoscrittrici, che si occupa di educazione e catechesi.
http://www.adista.it/articolo/55319
Cita una lettera aperta al Papa di Cristina Simoncelli:
http://www.eancheilpaparema.it/2015/05/per-amore-della-giustizia/