L’evangelizzazione non consiste nel fare proselitismo – il proselitismo è una caricatura dell’evangelizzazione – ma nell’attrarre con la nostra testimonianza i lontani, nell’avvicinarsi umilmente a quelli che si sentono lontani da Dio e dalla Chiesa, avvicinarsi a quelli che si sentono giudicati e condannati a priori da quelli che si sentono perfetti e puri. Avvicinarci a quelli che hanno paura o agli indifferenti per dire loro: «Il Signore chiama anche te ad essere parte del suo popolo e lo fa con grande rispetto e amore» (ibid., 113). Perché il nostro Dio ci rispetta persino nella nostra bassezza e nel nostro peccato. Questa chiamata del Signore con che umiltà e con che rispetto lo descrive il testo dell’Apocalisse: Vedi? Sto alla porta e chiamo; se vuoi aprire…; non forza, non fa saltare la serratura, semplicemente suona il campanello, bussa dolcemente e aspetta. Questo è il nostro Dio: è nell’omelia tenuta oggi dal Papa a Quito.
Francesco: avviciniamoci a chi si sente condannato
159 Comments
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Bussa anche se è casa sua. Perché il nostro Dio rispetta le persone.
Anche questa, di omelia, forte e chiara.
Che bellezza, che bellezza.
Queste parole testimoniano davvero la magnificenza del Signore.
Quanta verità evangelica viene riproposta da papa Francesco! Come non restarne ammirati?
Ogni volta che lo sento, non posso fare a meno di ringraziare Dio per avercelo mandato.
Per mezzo di lui , uomo semplice e di fede autentica, il Signore mostra la sua Via.
Quanti insegnamenti provengono da lui per chi sa ascoltare!
Una Omwlia molto bella, che dice molto di più del poco virgolettato riportato.
Sempre utile poi l’insistere di Francesco sull’esigenza di evancelizzare e non proseltizzare.
Dovrebbero tenerne conto le Lobby, i think thank e gli opinion maker che per i loro interessi “proselitizzano” immani quantità di persone.
Questo “arruolarle” alla loro -diabolica- causa è il “proselitismo a cui si riferisce papa Francesco.
L’evangelizzazione è invece vivere, pensiero parole e azioni, secondo il Vangelo: questo attrae.
Dimenticavo, credo sia opportuno specificare: il Vangelo che intendo sopra è quello ufficiale, non le neo-edizioni curate da “tarallucci e vino” e/o altri.
Ma non l’aveva gia’ detto a Scalfari nell’intervista che il proselitismo e’una solenne sciocchezza? E che non esiste il bene e il male ma solo quello che ognuno pensa nella sua coscienza essere il bene o il male? Quanto al resto:chiunque abbia viaggiato in America avra’visto enormi cartelli con scritto Gesu’ti ama. E’il messaggio molto semplice e sintetico dei pentecostali e di tutte quelle sette protestanti che pullulano nel Nord e Sud America. Gesu’ti ama. Molto bello molto commovente. E poi?Forse dobbiamo dimenticare tutta la profondita’anche razionale e filosofica della teologia cattolica,per arrivare ad essere semplici e sentimentali come i pentecostali?
“Gesù ti ama”. Questo è verità e non si può negare.
Come vero è anche che Gesù -oltre che di amor proprio- ama attraverso gli “altri”.
” Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.” .
Ci “comanda di fare arrivare agli “altri” il suo amore attraverso di noi. Infatti noi recitiamo .e professiamo- “e per amor tuo amo il prossimo mio come me stesso”.
Questo è evangelizzare.
@discepolo, ho un libro da consigliarti. L’ha citato anche Sara qualche commento fa: Introduzione alla teologia del popolo, di Bianchi. Aiuta a capire la predicazione, e in parte il pontificato, di Francesco, ci guida dentro la cultura in cui si è formato.
http://www.emi.it/introduzione-alla-teologia-del-popolo
Poi, la cultura occidentale ha in sé delle meraviglie innegabili. Ma: pensare che sia la migliore delle culture non sa un pochino di etnocentrismo? E declinare solo attraverso di essa il cristianesimo non rende un pochino difficile a tutto il resto del mondo entrare in dialogo con Cristo?
Abbiamo già perso la Cina per una visione troppo eurocentrica. Ricordate il grande Matteo Ricci a cui il papa impedì di usare il mandarino nelle funzioni perchè era il latino la lingua della chiesa? In questo modo ci siamo giocati la Cina. E ora dovremmo giocarci anche il Sud America?
Bisogna anche trovare il modo giusto per comunicare il luoghi dove la filosofia aristotelica e platonica non sono alla base del pensiero come in Europa.
A me risulta che qualcuno abbia detto : “Il Papa spera che il Sinodo aiuti le persone a convertirsi da una situazione di peccato ad uno stato di Grazia”
“The pope hopes this Synod will help people to move from situations of sin to a state of grace” Rev. Federico Lombardi told reporters during the flight Quito to Guayaquil.”
http://www.cruxnow.com/church/2015/07/06/pope-francis-families-like-fine-wine-with-the-best-yet-to-come/
Il commento sopra doveva andare in altro thread. Mi scuso.
“Il proselitismo è l’opera di chi cerca di fare dei proseliti, ovvero cerca di convertire o coinvolgere altri individui a una certa religione o altra dottrina.”
Qui parliamo spesso di cose che sono “altra dottrina”, ma proprio “altra” rispetto all’Annuncio del Vangelo, del suo messaggio.
“Vedi? Sto alla porta e chiamo; se vuoi aprire…”
Ha volte in questo blog ho l’impressione che qualcuno fraintenda la misericordia di Dio e il rispetto verso la nostra libertà e la faccia equivalere a una sorta di “sdoganamento” delle nostre debolezze e di alcuni nostri peccati. Il fatto (meraviglioso) che il Signore ci ama anche nelle nostre fragilità non ci autorizza a non ricercare il bene. Dio ci ama così come siamo, ma ci chiede comunque di convertirci.
Spiletti
Tu riesci a fare l ‘esatto contrario di quanto il papa suggerisce e riesci solo , con questi toui prediicozzi, ad allontanare le persone . Meno male che non ti usano come evangelizzatore.
Nessun predicozzo.
Quelli li lascio fare a voi (e li fate!).
Dico solo la mia, cercando di rispolverare il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Spiletti è il nostro Savonarola! 🙂
Mo va là
picchio,
ho saputo che sei in Turchia: copri bene la testa e sii prudente.
Spero che non ti capiti come alla protagonista del film Not Without My Daughter.
Ma scusa non è bene tirare fuori sciagure quando uno sta facendo un viaggio e poi quello era l’Iran! :)))))
Oddio, mi viene in mente anche che molti passano proprio dalla Turchia per andare a combattere in Siria e Iraq.
Come quella Fatima che voleva combattere per l’Isis…
:))))) pure l’ISIS povero Picchio!
Spilettiho indosso un bikini come tutte quelle che mi circondano su questa bella spiggia vicino a marmaris… e a pranzo ho mangiato al bar della spiaggia,qui il ramadan non è seguito un granché. ..
Così si fa! 🙂
La cosa più pericolosa che mi può succedere è essere invitata a qualche cena noiosa a cui non si può non andare. 🙂
Petrus sono sposata da più di 25 con un turco e ho casa qua 🙂
Occhio che Spiletti vuole organizzare una cena di conversione da quelle parti:
Pasticcio di maccheroni alla Ferrarese (ricetta segreta di Mons. Negri)
Salama da sugo (ricetta del predecessore Mons. Cafarra)
Panpepato (durissimo, secondo le indicazioni del CCC)
Non puoi non andare! 🙂
Mi piaci sempre di più!
Non mi interessa convertire nessuno.
E poi qui è fatica sprecata.
Disturba così tanto se dico la mia?
Non disturba (almeno a me). Però un di autoironia non guasterebbe…
un po’
@Spiletti:
è passato il gran caldo dalle tue parti?
petrus,
infatti parlando della Turchia e dell’Isis io ero ironico, come penso che fossi tu sui maccheroni e la salama.
Mi aspetto anch’io un po’ di autoironia da parte tua.
@Fabricianus,
come in tutta Italia. Siamo tutti sulla stessa barca.
Ma dopotutto siamo a luglio, no?
«Spiletti ho indosso un bikini […]».
Ecco un caso in cui un po’ di Shar’ia non sarebbe male …
petrus scrive,
8 luglio 2015 @ 9:00
Abbiamo già perso la Cina per una visione troppo eurocentrica. Ricordate il grande Matteo Ricci a cui il papa impedì di usare il mandarino nelle funzioni perchè era il latino la lingua della chiesa? In questo modo ci siamo giocati la Cina. E ora dovremmo giocarci anche il Sud America?
—————
Abbiamo perso la Cina!
Chi? Quando?
C’è stato un tentativo di conquista ?
L’Europa voleva o vorrebbero conquistarla?
Mi è sfuggito qualche passaggio.
Su Matteo Ricci e le proibizioni del mandarino da parte del Papa?
Ma quando?
E se anche fosse stato Matteo Ricci se ne è strafregato e a continuato sulla sua strada vincendo il titolo di mandarino in un duro confronto-esame tra tutti gli intellettuali mandarini cinesi.
Il concorso si è svolto in lingua mandarina scritto e orale.
Il suo nome mandarino era Lì M?dòu.
Franti,
l’ho pensato anch’io ma non osavo scriverlo…
“La storia, però, ci ricorda purtroppo che l’azione dei membri della Chiesa in Cina non è stata sempre esente da errori, frutto amaro dei limiti propri dell’animo e dell’agire umano, ed è stata per di più condizionata da situazioni difficili, legate ad avvenimenti storici complessi e ad interessi politici contrastanti. Non mancarono neppure dispute teologiche, che esacerbarono gli animi e crearono gravi inconvenienti al processo di evangelizzazione. In alcuni periodi della storia moderna, una certa “protezione” da parte di potenze politiche europee non poche volte si rivelò limitativa per la stessa libertà d’azione della Chiesa ed ebbe ripercussioni negative per la Cina: situazioni ed avvenimenti, che influirono sul cammino della Chiesa, impedendole di svolgere in pienezza – a favore del Popolo cinese – la missione affidatale dal suo Fondatore, Gesù Cristo.
Sento profondo rammarico per questi errori e limiti del passato, e mi dispiace che essi abbiano ingenerato in non pochi l’impressione di una mancanza di rispetto e di stima della Chiesa cattolica per il Popolo cinese, inducendoli a pensare che essa fosse mossa da sentimenti di ostilità nei confronti della Cina. Per tutto questo chiedo perdono e comprensione a quanti si siano sentiti, in qualche modo, feriti da tali forme d’azione dei cristiani.
La Chiesa non deve aver paura della verità storica ed è disposta – pur con intima sofferenza – ad ammettere le responsabilità dei suoi figli. Ciò vale anche per quanto riguarda i suoi rapporti, passati e recenti, con il Popolo cinese. La verità storica deve essere ricercata con serenità ed imparzialità e in modo esaustivo. È un compito importante, di cui si devono fare carico gli studiosi e al cui svolgimento potete contribuire anche voi, che siete particolarmente addentro alla realtà cinese. Posso assicurare che la Santa Sede è sempre pronta ad offrire la propria disponibilità e collaborazione in questo lavoro di ricerca.”
(dal Messaggio del Santo Padre – testo completo in http://www.vatican.va)
“È un compito importante, di cui si devono fare carico gli studiosi e al cui svolgimento potete contribuire anche voi, che siete particolarmente addentro alla realtà cinese. Posso assicurare che la Santa Sede è sempre pronta ad offrire la propria disponibilità e collaborazione in questo lavoro di ricerca.”
Questo è vero, gli archivi e la biblioteca vaticana sono aperti a studiosi di tutto il mondo.
Franti, non sono orribile come tua moglie.
Sul rapporto tra Cina e Gesuiti ricordo di aver letto anni fa qualche cosa di Garin:
http://www.ibs.it/code/9788842083900/garin-eugenio/rinascite-rivoluzioni-movimenti.html (l’ultimo
Quando posso lo cerco e me lo rivedo.
Ua ua ua ua!!!! Picchio che ridere!
Spiletti non ti trattieni nello scrivere stupidaggini peggiori di questa. .
Vado a farmi l’aperitivo bye
Io ho letto questo. Molto interessante.
http://www.ibs.it/code/9788804574736/fontana-michela/matteo-ricci-gesuita.html
picchio,
da una pasionaria come te mi aspettavo il topless o il nudo integrale.
Il nudo integrale l’o fatto solo a Formentera e qualche volta in barca. Nei paesi islamici e in asia sono molto morigerata.
L’ho fatto
Qui siamo u ‘ora avanti , devo proprio andare.
Ieri il Santo Padre Francesco, oltre l’Omelia, ha fatto un Discorso …
“In una famiglia, i genitori, i nonni, i bambini sono di casa; nessuno è escluso. Se uno ha una difficoltà, anche grave, anche quando “se l’è cercata”, gli altri vengono in suo aiuto, lo sostengono; il suo dolore è di tutti. Mi viene in mente l’immagine di quelle donne, mogli, le ho viste a Buenos Aires nei giorni di visita fare la coda per entrare nel carcere, per vedere loro figlio, o loro marito, che non si era comportato bene, per dirlo in linguaggio semplice, ma non li abbandonano perché rimangono sempre di casa. Come ci insegnano queste donne!
…
c’è una riflessione che ci coinvolge tutti: le famiglie, le scuole, i docenti: come possiamo aiutare i nostri giovani a non identificare il diploma universitario come un sinonimo di status più elevato, sinonimo di soldi, di prestigio sociale. Non sono sinonimi. Come li aiutiamo a identificare questa preparazione come un segno di maggiore responsabilità per i problemi di oggi, rispetto alla cura dei più poveri, rispetto alla salvaguardia dell’ambiente
…
A questi giovani disoccupati, che sono quelli che chiamiamo i “né né”: né studiano né lavorano, che prospettiva rimane? Le dipendenze, la tristezza, la depressione, il suicidio – non si pubblicano integralmente le statistiche sui suicidi giovanili – o arruolarsi in progetti di follia sociale, che almeno presentino loro un ideale? Oggi ci è chiesto di curare, in modo speciale, con solidarietà, questo terzo settore di esclusione della cultura dello scarto. Il primo sono i bambini, perché o non li si vuole – ci sono paesi sviluppati che hanno una natalità quasi dello zero per cento –, o li si uccide prima che nascano. Poi gli anziani, che si abbandonano e li si lascia e si dimentica che sono la saggezza e la memoria del loro popolo. Li si scarta. E adesso è venuto il turno dei giovani. A chi hanno lasciato il posto? Ai servitori dell’egoismo, del dio denaro che sta al centro di un sistema che ci schiaccia tutti.
…
Anche la Chiesa vuole collaborare nella ricerca del bene comune, con le sue attività sociali, educative, promuovendo i valori etici e spirituali, essendo segno profetico che porta un raggio di luce e di speranza a tutti, specialmente ai più bisognosi. Molti mi chiederanno: Padre, perché parla tanto dei bisognosi, delle persone bisognose, delle persone escluse, delle persone ai margini della strada? Semplicemente perché questa realtà e la risposta a questa realtà sta nel cuore del Vangelo. E proprio perché l’atteggiamento che prendiamo di fronte a questa realtà è inscritto nel protocollo sul quale saremo giudicati, in Matteo 25. “
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/july/documents/papa-francesco_20150707_ecuador-societa-civile.html
Perdonatemi la vanagloria, ma quel “arruolarsi” detto dal papa a proposito di giovani che si “arruolano” in “progetti di follia sociale“, ci tenevo a sottolinearlo col grassetto!
Se lo dice lui …
“arruolarsi in progetti di follia sociale.”
Ha detto proprio cosi papa Francesco … 😉 🙂
«Franti, non sono orribile come tua moglie».
Questo è tutto da dimostrare. Per ora tutti gli indizi sono contro di lei.
Ma ti si perdona altrochè la vanagloria, Ubi, se ti limiti a citare bellissime parole di Francesco.
Più che parole, concetti.
Quella che era una mia “fissa ” ora è un concetto magisteriale.
La storia degli arruolamento Francesco la sa prima e meglio di me … 🙂
Scusa franti ho usato il termine sbagliato.Diciamo che non ho bisogno del burka perché non sono vecchia e sformata come tua moglie??
e ne siamo felici.
Non solo la storia degli arruolamenti , ma tutto quanto Francesco lo sa prima e meglio di te.
attendiamo la stessa filiale reverenza verso altri concetti magisteriali che sei solito spernacchiare, a seconda che ti dolga il callo destro o il callo sinistro .
Arruolamenti nella grande retorica marxista paludata e obsoleta , sorpassata dalla storia, fallimentare in tutti i sensi, tipica del sud- America, caro Humilitas? ma perchè delle persone sensae si dovrebbrro arruolare in una visione marxista di due secoli fa che ha già STORICAMENTE dimostrato di essere fallimentare?
Intanto Morales, demagogo boliviano indio-marxista , che probabilmente non ha mai letto “Processo e morte di Stalin” ha già arruolato il papa e la Chiesa cattolica nella sua politica:
El presidente de Bolivia, Evo Morales, expresó su deseo de que el papa Francisco y las organizaciones sociales sean “como una yunta para liberar a los pueblos del mundo”, al inaugurar en la ciudad de Santa Cruz (este) el II Encuentro Mundial de Movimientos Populares.
“Esperamos que nuestros movimientos sociales del mundo junto al hermano papa Francisco sean como una yunta para liberar a los pueblos del mundo. Es el gran deseo que tengo desde acá”, señaló Morales en su discurso de apertura del evento.
Agregó que la tarea que tendrán los delegados que asisten al encuentro de tres días será elaborar un documento “que permita liberar a todos los pueblos del mundo” de las injusticias sociales y las “anarquías financieras” existentes.
Insomma la Chiesa e il papa secondo Morales ( e secondo Humilitas? ) dovrebbero essere una sorte di internazionale marxista per “liberar a todos
los pueblos del mundo”
povero Cristo! da salvatore delle anime e maestro spirituale ridotto ad agitatore politico-sociale stile Che Guevara!
La “cultura dello scarto ” opera così, prima produce scartati e poi li arruola approfittando della loro debolezza e de loro bisognio.
Come quella certa nazione che arruola poveri disperati con origini oriunde per
fargli combattere guerre con cui non hanno niente a che fare.
O come l’isis che ugualmente arruola poveri dispetti offrendogli una ideologia per cui combattere.
Idem le lobby. …
Leggere ubi è come andare sulle montagne russe. Aseconda degli argomenti trattati bergoglio passa da
Essere un povero ignorante a essere san giovanni crisostomo redivivo. 🙂
In questo momento c’è il richiamo per l’ultima preghiera del giorno…..notte.
Ubi e’ fatto così.
Qualche anni fa “litigammo” sulla fede matrimoniale, lui diceva che deve essere d’oro io che va bene anche il tappo della coca cola.
Ma si era partiti dagli arredi sacri in realtà…
🙂
Discepolo il Vangelo e’ arrivato prima di Marx.
Ignorante mi sera di non averlo mai detto.
Ho detto sempliciotto, pasticcione,arruffone che parla arronzato e si spiega male, a tratti irresponsabile nell’esprimersi e molto altro.Ho pure scritto spesso che finge di ignorare. Ma mai scritto che sia ignorante.
Non ha la cultura dei predecessori, questo è evidente.e ho detto pure questo.ma ripeto,ignorante questo no!
Da cosa nasce cosa Sara.
Quello che mi frega è che sono un combattente perseverante.
Per farmi arrendere mi devi solo ammazzare..
Ad un Sinodo resisterei poco… poi si passerebbe alle vie di fatto.
Le umiliazioni verso la mia persona le sopporto grandemente fino al martirio, ma lo stravolgere la Parola di Dio,che equivale a sbeffeggiarlo, mi suscita un’ira incontrollabile, si fanno gli occhi rossi e va in tilt la centralina, e scatta la “santa ira”, come diceva l’aquinate.
Discepolo, certi discorsi li ammetto da certi zotici ignoranti, ma da un medico no.
Fanno cascare le braccia. ..
Diserta dall’esercito in cui si è arruolata, la prego!
…
Ecco un’ altra cosa che mi fa indignare: dare giudizi sommari su una persona senza conoscerla davvero.
Un buontempone di qui ha detto che il Papa attuale non ha la cultura dei precedenti (” questo è evidente”). Da che cosa lo abbia dedotto Dio solo lo sa. Ma sì, un sempliciotto non può avere cultura.
Se questo buontempone avesse letto la biografia di papa Francesco, forse l’ evidenza sarebbe stata un’ altra. E non avrebbe parlato a vanvera.
Ma così è fatto il mondo: si giudica dalle apparenze.
Un’ altra enorme schifezza.
Ma come può scrivere certe cose una che abitualmente da giudizi sommari (e cattivi) su tutti, senza conoscerli!
Faccia tosta.
Vi piace questo?
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Un po’ kitsch magari….
https://mobile.twitter.com/matteomatzuzzi/status/619033511224340480/photo/1
Il vaticanista si arrampica sugli specchi, invitando a guardare l’espressione del papa. Ma l’espressione del papa, come si evince dalla foto 2 della galleria presente sul sito del Corriere, si atteggia quasi subito a compiacimento di circostanza. E accetta il dono di quell’oggetto blasfemo (altro che kitsch!).
Ma già il fatto che un capo di stato abbia potuto permettersi di pensare di donare ad un papa una cosa del genere la dice lunga su quale idea (forse, dopotutto, non sbagliata) questo papa possa aver dato di sé (e, quel che è immensamente più grave, della chiesa che rappresenta).
Blasfemo… che parolone.
Cristo è ovunque presente e crocefisso anche su una falce e martello! E la sconfitta del comunismo quello che quel crocefisso kitsch esprime.
Il medaglione e’ tradizionale
http://m.agi.it/estero/notizie/il_papa_in_bolivia_abbraccia_il_presidente_morales-201507082337-est-rt10201#.VZ4q52QazTo
Si, come se anche il comunismo si fosse arreso alle su vere radici.
Le sue vere radici? Speigati meglio…
Ne so troppo poco per parlare (se sbaglio chiedo perdono) ma la sinistra sudamericana non è così rigida e occidentale come e’ stata quella sovietica.
Più popolo che materialismo storico:
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/aborto-abortion-aborto-28739/
Spiletti, lei vaneggia come sempre.
Ha cominciato male la giornata.
Veda di chiudere la bocca, per favore, e si metta a lavorare una buona volta.
Le sue vere radici:
http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843057344
Adesso non posso bene ma ricordo ne parlo’ anche Luciano Canfora in un suo libro, il comunismo per alcuni e’ un’eresia del cristianesimo.
Per me vedere un crocefisso emergere da una falce e da un martello è un segno della vittoria di Dio.
Interessante articolo sara.
Veloce veloce viene da Toynbee
http://archiviostorico.corriere.it/2011/giugno/08/RIPENSAMENTI_DELL_ERESIA_ROSSA_co_9_110608087.shtml
Questo è molto interessante: ecco qui due persone non mentalmente svantaggiate e di buon livello culturale che mostrano di essersi completamente bevute il cervello: non riconoscono più l’evidenza.
Catastrofe intellettuale del cattolicesimo (una lunga catena di cui Bergoglio è solo l’ultimo anello). Il povero Ratzinger aveva cercato di rimediare, o almeno di metterci una pezza, ma è finito come è finito.
Ci spieghi meglio questa catastrofe intellettuale…
E non chieda aiuto a Discepolo per favore…
A caval donato non si guarda in bocca.
Vorrei sperare che il Papa non abbia voluto offendere il suo ospite e abbia fatto buon visto a cattivo gioco.
Ha ragione Franti a scrivere che quell’oggetto è blasfemo, una provocazione da parte di Morales (il quale non è mai stato tenero nei confronti della Chiesa Cattolica boliviana), come quando Raissa Gorbaciova si fece ricevere in abito rosso in Vaticano.
Tra l’altro come oggetto mi ricorda le vignette di Forattini, in particolare quella con Prodi disegnato come prete cattocomunista con un crocifisso simile a quello di Morales…
Rimango dell’avviso che nonostante il cattivo gusto sia un segno di vittoria.
In effetti una pacchianeria simile non verrebbe in mente a nessun europeo, te lo immagini Hollande? (a parte che lui la falce e martello l’ha vista in fotografia).
Il sud America in questo è davvero un mondo diversissimo.
(però sarà la teologia della liberazione sarà il percorso storico diverso i rapporti con tra marxismo e cristianesimo ci sono da sempre e nemmeno Socci ha protestato quando Benedetto ha ricevuto Castro)
Diversissimo lo dico con simpatia…
Il Papa, da quel grande che è, non si è sottratto ad un preciso dovere di cortesia nei confronti del suo ospite. Ha indossato i doni del presidente Morales e lo ha fatto con semplicità e cordialità privilegiando l’ umanità ai segni esteriori. Del resto, quella collana con medaglione se l’ è tolta subito.
Crocifisso su falce e martello sono solo dei simboli( entrambi).
Parlare di blasfemia denota miopia di vedute e mente chiusa (tanto per cambiare).
L’accoppiata falce e martello è un simbolo politico, il Crocifisso no.
Non per noi cattolici che quel Crocifisso adoriamo e baciamo.
Ridurlo ad un simbolo qualunque è ancora peggio della provocazione di Morales…
Il Crocifisso è un simbolo religioso, cioè un simbolo anch’ esso.
Morales non ha voluto fare “una provocazione”. È evidentissimo a tutti tranne che ai fanatici.
Capita sempre che i non credenti chiamino “fanatici” i credenti.
Propongo una riflessione:
http://www.unionecatechisti.it/UnioneC/Italiano/Sorgente/Riflessioni.htm
http://www.vita.it/it/article/2015/07/09/papa-francesco-evo-morales-e-quella-strana-croce/135846/
Ecco.
Io sono credente quanto lei e meglio di lei, Spiletti.
Dunque, faccia un passo indietro e smetta di provocare.
I cattolici non lefebvriani non possono far altro che giudicare ” fanatici” quelli che si avvicinano molto ai seguaci di Marcel Lefebvre, tranne che per i particolari liturgici. La mentalità è più o meno la stessa. Certamente la sua lo è.
E poi “ecco”che?
Lo ha letto bene quell’ ottimo articolo postato da Sara? Lo rilegga attentamente, parola per parola. E ci vedrà molto di più di quel che lei ha colto.
Molto molto di più.
Fra l’ altro c’ è scritto che non è stata una provocazione; e c’ è scritto anche che il comunismo ( da lei odiato e visto dappertutto) è passato e dimenticato.
Niente croci blasfeme insomma. Articolo equilibrato.
Perché chi ragiona non può vederci blasfemia in quella
Croce.
“Ecco” un interlocutore più intelligente di te.
Perlomeno non eretico.
Per il resto //
“In verità, Papa Francesco ha innovato poco sul piano dottrinale. I principi base della dottrina sociale della chiesa nella società ed economia moderne si sono aggiornati, ma non stravolti nei quasi 125 anni trascorsi dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII (1891); l’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI (1967) ha un tono più “marxista” di Laudato Si’ (per esempio dove Papa Montini parlava del ruolo storico dei poveri); con Caritas in Veritate (2009) perfino Benedetto XVI aveva assunto in modo convincente quei valori di riferimento per una critica al capitalismo globale. Il messaggio sociale del cattolicesimo non si è convertito tardivamente al comunismo, o meglio, alcuni punti di contatto tra cristianesimo e marxismo vi sono sempre stati (e Wojtyla ne aveva preso atto dopo la caduta del muro di Berlino).”
“Il secondo elemento è lo spostamento “a destra” dell’asse politico-ideologico nel global north, in misura tale che un cattolico che oggi riprenda alcuni passaggi delle encicliche sociali può essere accusato di comunismo (come per esempio accade negli Stati Uniti quando si rispolvera quello che la chiesa dice sui diritti sindacali). Non è la chiesa a essersi radicalizzata, ma è “il mondo” ad essersi allineato ad un neoliberismo che è l’antagonista per eccellenza della morale sociale cattolica (molto più antagonista del comunismo: in questo senso cattolicesimo e comunismo sono parenti in quanto le due forme più durature di universalismo).”
http://www.huffingtonpost.it/massimo-faggioli/crocefisso-falce-e-martello-per-papa-francesco_b_7761152.html?utm_hp_ref=italy
questa volta sono d’accordo con Faggioli anche se non considero Bergoglio centrista ma a suo modo piuttosto radicale. (critica anche quella parte di liberismo che è scivolata nella sinistra secondo me).
Comunque un regalo, molto, molto, molto particolare.
🙂
Ma non capite proprio nulla! La croce è IL segno del cristiano. Esso compendia ed esprime l’essenza della nostra fede: un segno di croce ben fatto – come si insegnava una volta al catechismo – equivale ad una piena professione di fede. Il cristiano non può dunque tollerare che quel segno venga adulterato, reinterpretato, modificato, contaminato.
Non mi interessa sapere che cosa ci fosse nella testa del presidente boliviano, né mi pare rilevante osservare che in America Latina la falce e il martello possono avere un’altra connotazione rispetto a quella che hanno in Europa (qui, se uno non è scemo o in malafede, ispirano la stessa ripugnanza della croce uncinata, sono perché indissolubilmente legati all’esperienza storica di un totalitarismo ugualmente nefasto). Questo semmai ci riporterebbe al discorso già fatto tante volte che il papa dovrebbe ricordarsi di essere pastore della chiesa universale e pensare alla risonanza dei suoi gesti al di là del contesto immediato in cui li compie.
Ma a prescindere da tutto questo, il papa (almeno lui!) di fronte a quell’anti-crocifisso avrebbe dovuto reagire come se gliene avessero presentato uno, che so, fatto di preservativi (magari la prossima volta …) oppure la rana crocifissa esposta tempo fa al museo diocesano di Vienna (!), e cioè avrebbe dovuto semplicemente rifiutare il dono ed evitare anche solo di toccare quell’oggetto.
Lei ha ragione Franti, eppure questo gesto mi ha fatto un’impressione particolarissima lo stesso.
Forse perchè è fatta con il legno, il comunismo reale ricorda più l’acciaio, la forza, l’imponenza.
Invece questo legno semplice con Gesù sopra, mah..
Franti ha perfettamente ragione.
Per fortuna il papa non reagisce smodatamente come lei Franti.
Parigi val bene una messa.
Detto da un ugonotto…
Convertito…
Sara
Condivido il tuo pensiero.
Tra l’altro pate che questa strana croce sia la riproduzione di quella creata dal gesuita luis espinal , che il papa ha ricordato ieri fermandosi sul luogo dove fu rinvenuto il suo cadavere torturato. Con questa croce luis voleva rappresentare l
La lotta in comune di cristiani e sinistra contro la destra che opprimeva il paese.
Un bel significato
Brava Picchio ecco spiegato, era riportato sul corriere e non me ne ero accorta:
http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/15_luglio_09/crocifisso-falce-martello-dono-morales-papa-francesco-225eb1e4-2604-11e5-9a08-f80f881ecc8e.shtml
(immagini 2,3,4)
Già che c’è, Sara1, legga anche la didascalia della foto 4: «l’onorificenza di Espinal, creata come riconoscimento a chi, professando una fede religiosa, se ne distacca per difendere i poveri, gli emarginati e gli infermi».
Povero Karol….
Peggio mi sento, a sapere che l’autore dell’anticroce fu un gesuita. Questo toglie ogni possibilità di equivoco e di interpretazione “mellificata” (alla Accattoli, tanto per dire). Colui che ha ideato quel simbolo anticristiano sapeva bene che cosa faceva.
Fabrizio la destra faceva in sudamerica quello che la sinistra faceva in Polonia.
Con l’aggravante che i torturatori, i dittatori si proclamavano cattolici.
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/07/bolivia-il-papa-ha-pregato-sul-luogo.html?m=1
Picchio, e chi dice di no ?
Povero Karol lo stesso….
Karol non mi fa nessuna pena, mi fanno pena quelli che lui ha punito ingiustamente
Karol al comunismo rimproverava di non essere uscito dal capitalismo ma di averlo solo statalizzato.
Anche dal punto di vista ecologico basterebbe vedere la Cina.
http://m.lavoz.com.ar/mundo/la-historia-del-crucifijo-comunista-que-evo-morales-le-regalo-al-papa-francisco
Le teste incapaci di aprirsi a schemi diversi da quelli in cui si sono lasciati intrappolare, ripetono ritornelli usuali e stanchi.
Sono quelli incamerati fin da quando si era bambini.
Il fatto è che quando si diventa adulti, si dovrebbe ragionare diversamente, cioè alla luce di una maturità che certamente nel bambino ancora, in linea di massima, non c’è, ma che , se in adulto manca, allora ciò è indice di qualche grosso problema.
Se ci fosse, forse si potrebbe riuscire a vedere che il comunismo, nei suoi inizi di un’ epoca lontana, rappresentò una rivoluzione contro lo strapotere delle classi privilegiate e sfruttatrici. E senza di esso non sarebbe cambiato nulla nell’ assetto sociale dei popoli.
Per cui, lo si voglia riconoscere o no, i suoi lati positivi li ebbe, eccome.
Dopo gli inizi però molte cose cambiarono, come di solito accade , e il comunismo, guidato da capi ciechi e violenti, andò del tutto fuori strada, macchiandosi di crimini odiosi.
Che cosa c’ entra tutto questo con il Crocifisso di cui si parla?
C’ entra, eccome, se si considera che il simbolo aborrito della falce e martello messo insieme, per molti “scandalosamente”, al simbolo religioso, oggi ha perso tutta quella valenza negativa che poteva avere in tempi assai lontani dal nostro. Tanto più se si pensa che il presidente Morales non aveva certo l’ intenzione di fare una commistione blasfema fra religione e politica.
In lui probabilmente c’ era solo l’ idea di un dono caratteristico. E siccome il Papa non è uno sprovveduto, e ,grazie a Dio, non ha le chiusure mentali proprie di certi fedeli ( che, tra l’ altro, sono tali solo di nome ma non nei fatti) pressoché talebani, non ha voluto essere scortese nei confronti del suo ospite.
Le persone davvero intelligenti, che siano papi o uomini normali, non stanno lì a badare a certe piccolezze per dimostrare questo e quello. La fede vera non ha bisogno di espedienti di facciata per essere dimostrata. Si impone da sé. Soprattutto in questi tempi in cui di sente la necessità impellente di andare a riscoprire i valori dell’ interiorità, dando poco peso all’ esteriore.
La fede vera è uno di questi valori interiori.
La precisazione di Padre Lombardi:
http://www.zenit.org/it/articles/la-precisazione-di-padre-lombardi-sulla-croce-donata-da-morales-al-papa
Sicura di averla presa da Zenit e non da Zelig?
Certo che leggere delle obiezioni a San Giovanni Paolo II da parte di certi semi-eretici che pullulano in questo blog è proprio il massimo.
E su Franti,
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/07/bolivia-dal-cristo-con-il-kalashnikov-e.html
Han preso le distanze pure i bergogliani stretti.
(però continuo a dire che è particolare, si vede che sotto la “pacchianata” c’è una mente gesuitica 🙂 )
Una mente satanica vorrai dire.
La mente che pianifica da tempo “un’unica grande chiesa da Che Guevara a Madre Teresa”, come cantava ingenuamente Jovanotti.
Mala tempora currunt…
sed peiora parantur…
E se penso poi che non ci sono più le mezze stagioni…
E se il Papa, stringendo i denti, abbia pensato che c’era il corpo del crocifisso, fissato ad un legno..e quale fosse la forma del legno poco importava, purchè la resurrezione di Cristo possa contagiare i popoli?
Il contagio ha sempre una connotazione negativa, un batterio, un virus, una malattia che colpisce pochi e si diffonde a quasi tutti. Nel Cristianesimo il contagio parte da un piccolo popolo e si diffonde a tutto il mondo, chi lo riceve non può fare a meno di comunicarlo.
Le suore appendevano il crocifisso “standard”, con la croce di legno, nei cessi…perchè a chiamarli “bagni” ci voleva coraggio.
Sara1, non so se mi fanno più pena i tentativi di arrampicarsi sugli specchi come quello di p.Lombardi e quello dell’articolo sul sismografo che hai segnalato, o la situazione incresciosa in cui il papa si è ficcato.
C’è poco da cavillare, quello che è successo si vede bene qui:
https://www.youtube.com/watch?v=1m_LmJjs2eM
È evidente che Bergoglio non ha espresso nessun segno di disapprovazione. Che cosa pensasse non è dato saperlo, ma il suo comportamento fa davvero pena. Mi ha ricordato quell’altro video terribile che a suo tempo vi segnalai, in cui si vedeva tutta la sua indifferenza afasica e catatonica davanti alla figlia e al marito di Asia Bibi.
Video impressionante.
La carta da parati era terribile. Non so come ci si possa adattare così, senza una formale protesta alla direzione…
Alla luce del discorso fatto all’incontro dei movimenti popolari direi che il papa condivide il significato di questa croce particolare e i distinguo fatti dalla sala stampa siano solo di facciata per tranquillizzare le destre.
Padre Lombardi e’ una persona sincera, secondo me ha capito il significato del crocifisso ma ha capito anche il disagio di tanti e il rischio di strumentalizzazioni.
Non mi sembra si sia arrampicato qua e la’ ha detto quello che pensa.
Concordo sara 🙂 🙂
Giusto Sara.
Sollecitato dalla checca, sono andato a rivedere il video, ma la carta da parati non ha nulla che non vada (anche perché non c’è). Dal suo punto di vista, ci sarebbe piuttosto da rabbrividire per la bruttezza dei regali (e per la mise del presidente). È un po’ come trovarsi di fronte picchio in bikini …
Un uomo, se è un uomo, non può far finta di niente: capisco l’ospitalità, il protocollo … ma c’è un limite a tutto.
La carta da parati non ha niente che non va?
Mio Dio, solo certi grevi maschi etero hanno tanto cattivo gusto!
Continui a confondermi con la tua povera moglie franti.Le poche volte che ti apre le gambe sei costretto a farlo al buio per non vomitare……
Che pena mi fanno quei cattolici duri e puri che, essendo in minoranza, si illudono di prendersi la rivalsa con offese volgari verso chi non è con loro!
Quanto è cafone lei, Franti Leonardo!
Lo sa che l’ odore pestifero della sua bocca si sente fino a qui? E scommetto che con quell’ odore va pure a fare la comunione, da buon cattolico della Chiesa di Matusalemme.
Bene la checca, che sa stare al gioco (però è oggettivo che le pareti della sala non erano niente di che …); male le due befane, che si sentono evidentemente punte sul vivo e sbroccano. Scomposte e volgavi (come direbbe lui).
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-sudamerica-42284/
Io sarei punta sul vivo? Ma de che?
Lei, Franti, è il perfetto idiota buzzurro che un calcio bene assestato nel sedere farebbe tacere sull’ istante.
La Chiesa cattolica non merita di avere persone come lei, perché lei la disonora.
Taccia, lurido individuo vigliacco. Come si permette di proclamare una cattolicità alla quale è, in tutta evidenza, estraneo?
Si ritiri, satana. Vada anche lei fra i lefebvriani.
Lei è un essere disgustoso, dalla mente piccina e miserevole.
Franti lei è troppo attento ai particolari…:)
Franti coglione ( spero che tu sappia stare al gioco ) il burka mettilo a tua moglie e poi possiamo anche continuare ad ignorarci.
Caro petrus, se queste fossero le donne … avrei già fatto domanda per entrare nella sua parrocchia. Per fortuna, in vita mia ne ho conosciute di belle e intelligenti (alcune perfino buone, belle e intelligenti). Però devo ammettere che, nella presente circostanza, la superiorità maschile è risultata addirittura schiacciante. Così non c’è gusto.
Stia nella sua Franti… La mia è una parrocchia difficile, non gliela auguro.
A proposito di donne e omosessuali: scopro che la Rodotà (ammazza come è invecchiata però) è diventata lesbica.
io ero rimasta a Gramellini e co.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/impepata-nozze-maria-laura-rodot-legata-collega-tonia-104720.htm
Mai come Caitlyn Jenner diventata donna dopo 3 mogli e 6 figli (da uomo).
Sinceramente secondo me questo conferma che si può sempre scegliere.
Sceglire di essere ciò che già sei. Sembra una banalità, ma non lo è.
Scegliere di essere ciò che già sei dopo avere per anni mentito agli altri e sovente anche a se stessi
Per fare 6 figli e’ una menzogna che un minimo ti deve piacere secondo me.
Oggi vanno più la fluidità e la bisessualità in fondo.
Sara tanti fanno di tutto pur di sentirsi “normali”. Picchio ha ragione.
Mi sembra più logico pensare che uno ami entrambe le opzioni onestamente.
Anche perché la Rodota non la vedo una sottomessa alle convenzioni dai…
Si è’ sposata con Gramellini e ha avuto un figlio da un uomo per sentirsi normale?
Non ci credo.
I bisex esistono. Ma lo fanno anche i gay e le lesbiche di metter su famiglia. Poi disastri.
Condivido petrus.
I gay e lesbiche che mettevano su famiglia per coprirsi erano più frequenti anni fa. Mi ricordo , trenta anni fa, il padre di un compagno di scuola di mio fratello che alla morte della moglie ebbe finalmente il coraggio di riconoscere la sua omosessualità e andare a vivere gli ultimi anni della sua vita con un compagno.
Adesso quelli che mettono su famiglia lo fanno non per coprirsi, ma spesso perché non riescono ad accettare la loro omosessualità.
Ma guarda frequentando i gruppi di gay credenti capita spesso di accogliere uomini e donne gay e lesbiche sposati. Anche persone giovani, diciamo intorno ai 40 anni che improvvisamente si accorgono di aver sbagliato partner. Magari hanno figli piccoli e allora cominciamo insieme a loro a capire cosa davvero vogliono. Se è possibile tenere insieme la famiglia oppure tutto è logorato. Parecchi decidono di non rompere la famiglia ma ne parlano col partner. Altri sull’orlo della depressione rompono. Altri divorziano ma sono sempre scelte sofferte. Sicuramente una volta era peggio ma anche oggi capita. I giovani parlo dei ventenni sono invece abbastanza liberi.
Mah se di sbaglia in un senso si può sbagliare anche in un altro no?
Comunque come diceva la Nannini siamo pansessuali così teniamo dentro tutti, perché limitarsi?
Io sono gay, non pansessuale. Spiletti credo sia pansessuale… :))))))
Provocazioni da bulletto, indegne di risposta.
Papa Francesco batte tutti noi per intelligenza:
«Non sapevo che padre Espinal era scultore e anche poeta. Si può qualificare il genere nell’arte di protesta. A Buenos Aires alcuni anni fa è stata fatta una mostra di uno sculture bravo e creativo argentino ed era arte di protesta, e ricordo un Cristo crocifisso su un bombardiere che veniva giù: una critica al cristianesimo ma perché alleato con l’imperialismo. Io lo qualificherò come arte di protesta, che in alcuni casi può essere offensiva. In questo caso concreto: padre Espinal è stato ucciso nell’anno 1980, quello era il tempo della teologia della liberazione… una di queste usava l’analisi marxista della realtà e padre Espinal era entusiasta di quest’analisi marxista, gli è venuta questa opera. Capisco quest’opera, per me non è stata un’offesa».
Come dire, ogni cosa può essere buona o meno, basta contestualizzarla!
Non è molto differente dal ragionamento di Ratzinger o di Martini in cui ogni affermazione è verificata alla luce delle premesse fatte!
Alla faccia delle compagnia degli scandalizzati di professione…
Un buon modo per riavvicinarsi a chi si sente condananto o chi è stato allontanato… le cose cambiano.
http://www.gionata.org/il-sinodo-diocesano-di-bolzano-chiediamo-perdono-a-chi-abbiamo-definito-diverso/
Non vi arrenderete mai, vero?
La diocesi di Bolzano non si arrende mai… leggi bene prima di scrivere.