Molti in privato mi interpellano su Messori e i suoi dubbi verso Francesco (Corsera del 24 dicembre: “La svolta, i dubbi”). Mi domandano chi mai possa aver chiesto il suo intervento, perchè proprio a Natale, come faccio io a collaborare allo stesso quotidiano. Nei primi commenti fornisco qualche risposta, ma dico subito che conosco bene Messori, lo so diverso da me e l’accetto per quello che è. L’articolo pone domande su Papa Francesco ma non delegittima, sospende il giudizio: “Ho scelto di osservare, ascoltare, riflettere”. E’ un atteggiamento che apprezzo. Non ne ho parlato con Vittorio ma immagino ch’egli analogamente apprezzi il mio accompagnamento interpretativo della predicazione di Papa Bergoglio.
Su Messori versus Francesco non ho quasi nulla da dire
48 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Una confessione che mi è stata richiesta. Messori ha scritto che la sua è “una confessione che avrei volentieri rimandata se non mi fosse stata richiesta”. Qui si scatena il gossip: chi gliel’ha chiesta? Immagino sia stato il direttore del Corsera. Poniamo che Messori gli abbia detto al telefono, concordando un pezzo: “Non sono sempre d’accordo con questo Papa” e il direttore: “Scrivi il tuo disaccordo”. Occorre tener presente che sul “Corriere” scrivono del Papa – tra gli altri – Gian Guido Vecchi, Maria Antonietta Calabrò, Aldo Cazzullo, Massimo Franco, Alberto Melloni, Andrea Riccardi, Marco Ventura, Luigi Accattoli [chi è costui?], che sono tutti – forse – favorevoli a Bergoglio. Il Corsera inoltre sta mandando in edicola una ventina di volumetti di testi papali, per la serie “Le parole di Papa Francesco”. Qualcuno avrà detto al direttore De Bortoli “ma non siete troppo filopapa?” E De Bortoli avrà chiesto a Messori di esporre i suoi dubbi.
Nel suo stesso giornale. Un amico mi ha chiesto come sia possibile – per me – lavorare nella stessa redazione nella quale lavora il dubitante Messori. Gli ho risposto che nè io nè Messori facciamo parte della redazione, ma siamo collaboratori esterni che rispondono alle richieste della direzione, per esempio: “Fammi un pezzo sul Papa che si presenta come nonno di tutti” (domanda rivolta a me il 28 dicembre). Oppure: “Fai tu il fondo per l’inizio del Conclave” (altra domanda che mi fu rivolta l’11 marzo 2013). Il collaboratore non ha competenze nella gestione del giornale. Se gli pare accettabile il ruolo che gli viene offerto, l’accetta. Al momento a me pare accettabile. E così pare a Messori. Al quale mando la mia solidarietà per tanto scandalo fuori luogo su quello che ha scritto.
Caro Luigi, in questi mesi non ho mai partecipato alle diatribe su papa Bergoglio. In effetti, ero bloccata dalla frattura di una vertebra, ma soprattutto stupita da tante discusioni. Io sono ancora rimasta col ricordo della mia nonna, per la quale “il Papa ha sempre ragione”. Lo stesso diceva mio padre. Attribuisco le attuali contrapposizioni all’influenza dei mass-media, e credo sinceramente che si debbano mettere in risalto gli aspetti positivi dell’attuale Papa, come del resto del suo predecessore. Non si può essere “tifosi” o “non tifosi” di papa Francesco così come lo si è della Iuventus! Non desacrializziamo questa figura, ha detto giustamente qualcuno nel blog.
Contributi/1. Così, tanto per rilanciare il dibattito, riporto ciò che scrive il direttore di Avvenire…: http://www.avvenire.it/Lettere/Pagine/la-barca-di-pietro-contro-rematori.aspx
Antonella ti mando un bacio per la vertebra e un altro per Francesco.
Contributi/2. …e questo invece è quello che diceva in tempi non sospetti padre Spadaro trovandosi ospite di Bruno Vespa insieme a Messori e Odifreddi: https://www.youtube.com/watch?v=MNBTQJsa57E
Sono rimasto veramente basito dal tono così becero e partigiano del Direttore di Avvenire che ha replicato alle lettere, per lo più critiche, dei lettori che commentavano l’articolo di Messori. Si meravigliava che ne fossero arrivate poche e quasi si lamentava che non ci fosse stata una sollevazione popolare contro il povero Messori ! Che mi è sembrato del tutto rispettoso e prudente nel suo articolo. Allora cosa dovrebbe dire Avvenire a riguardo dell’intervista del card. Francis George, ex Vescovo di Chicago ed elettore (lo dice lui) di Papa Francesco, che esprime le stesse preoccupazioni di Messori e in maniera più diretta ?
Sempre con riferimento al commento del Direttore di Avvenire, lodo ed approvo quanto scrive il nostro padrone di casa il 3 gennaio 2015@ 22:11. Che diverso stile e sensibilità !
Questo è il motivo per cui leggo sempre con piacere il nostro padrone di casa, anche se spesso non sono d’accordo con lui.
Ho letto un po’ velocemente l’articolo di Messori, che non mi pare così scandaloso, anche se forse pieno di troppi dubbi, non so se capziosi o meno.
Forse le tante domande sono derivate dal non aver abbastanza compresa la vera innovazione di Papa Francesco, che non perde nessuna occasione per rimettere al suo posto di seconda fila l’amore per tutto il prossimo, ma proprio tutto.
Oggi questo concetto non è ancora stato messo sul piano giusto, non se ne sente quasi mai parlare, anche in chiesa, anche nell’Avvenire.
Ed è forse questo concetto – per me di base per una corretta convivenza tra uomini e per un corretto sviluppo dell’umanità – che, secondo me, porta il Papa a delle aperture che forse possono turbare.
Ma spero che Papa Francesco non demorda, in troppi, secondo me, non lo hanno ben compreso, inclusi tanti cardinali che sono recentemente stati “caratterizzati” dal Papa, con la sua esplicita ed amabile chiarezza.
E’ abbastanza strano che queste “primedonne” del giornalismo (e non c’e’ solo Messori) si facciano del Papato una loro proiezione, magari anche solo per simpatia umana; se avessero veramente una fede robusta si fermerebbero alle parole di Cristo : ” Cefa su questa pietra…ecc. ” Guarda caso Gesu’ non ha nominato ne’ il discepolo prediletto, ne’ quello piu’ fedele, anzi forse non era neanche il piu’ saldo nella dottrina, visto che ha dovuto accettare la visione paolina della missione “ad gentes”. Poi e’ certo sempre possibile criticare, ma un atteggiamento aprioristico sembra alquanto avventato, anche se la popolarita’ di un Papa non puo’ essere l’unico parametro cui fare riferimento per giudicarne l’operato. Gli ultimi anni ci anno consegnato dei grandissimi Pontefici, da Pio XII, con il suo insegnamento su ogni campo dello scibile umano, in particolare su morale ed etica, a Paolo VI il vero artefice e realizzatore del Concilio, avviato profeticamente da Giovanni XXIII, e via di seguito; qualcuno e’ stato popolare, altri un po’ meno, ma tutti sono stati saldissimi nella fede e nel consegnare il testimone della Croce di Cristo alle successive generazioni. Sulle scelte politiche aspettiamo invece il parere degli storici, ma sempre di opinioni si tratta infine !
Le reazioni all’articolo di Messori sono evidentemente sproporzionate e tradiscono una “coda di paglia” lunga di qui a San Pietro. Quando poi vengono dagli stessi soggetti che hanno condotto per anni una guerra senza quartiere contro tutti i papi precedenti sono anche ridicole e al tempo stesso indecenti.
A me pare che alcuni fatti di cui tener conto siano questi:
– L’uscita di Messori ha colpito tanto perché è un po’ come quella del bambino della favola del re nudo. Certifica che il disagio nei confronti di papa Bergoglio è crescente e diffuso nella chiesa, a molti livelli e in molti ambiti: nessuno è in grado di quantificarlo, ma almeno la si finisca con la leggenda del papa santoinanticipo che piace a tutti tranne che a pochi reprobi. Qualche tempo fa mi sono permesso di definirlo una figura divisiva: molti se ne sono adontati, ma credo sia un dato di fatto.
– Non c’è però una “opposizione” al papa (o almeno non c’è sicuramente in termini che siano anche solo lontanamente paragonabili a quella che c’è stata contro Benedetto XVI). La grande maggioranza di coloro che sono perplessi o critici nei riguardi dell’attuale papa (io credo anche quelli che sono esageratamente critici, come il sottoscritto) ne riconoscono e ne accettano l’autorità, pregano per lui e spesso si sforzano anche di valorizzare quello che possono del suo operato e della sua predicazione.
– Il giudizio su ciò che sta accadendo oggi nella chiesa, tuttavia, non potrà essere sereno e ben fondato finché non si farà chiarezza su ciò che è accaduto ieri. Mi riferisco al tragico epilogo del pontificato precedente: come ho detto sopra, è nei confronti di Benedetto XVI che si è scatenata, all’interno della chiesa, una guerra feroce, che ha pochi precedenti nella storia recente del papato (supera di gran lunga quella che dovette subire Paolo VI, ed è tutto dire!). Il fatto scandaloso che si finge di non vedere è che un papa è stato “costretto” a dimettersi. [Spiego le virgolette a beneficio di Marilisa]: è chiaro che nessuno gli ha puntato una pistola alla tempia, ma è stata creata una situazione tale per cui Benedetto XVI ha dovuto prendere atto di non essere in grado di resistere (ricordate che parlò di “forze fisiche e spirituali”?) ed ha “spontaneamente” rinunciato. Che cosa poteva fare, quando nessuno gli obbediva? (Ricordate, per fare solo un esempio, il primo che mi viene in mente, la vicenda della mancata proclamazione del curato d’Ars a patrono dei sacerdoti? Nemmeno quello gli lasciarono fare!).
Ora, a me sembra evidente che il conclave del 2013 non è stato altro che la seconda fase della stessa operazione, e certo il suo svolgimento è stato molto “curioso” (sia chiaro, non per le cose che dice Socci).
Ora, al di là della persona di Bergoglio, come si fa a rapportarsi a questo pontificato prescindendo dai suoi antefatti? E come si può pretendere, da chi aveva condiviso (e condivide tuttora) la visione del pontificato di Benedetto XVI, di condividere anche quella di Francesco che è in quasi totale discontinuità con il predecessore?
I dubbi di Messori mi sembrano sempre i soliti però non si può sentire di appelli fatti da Farinella (!!!) in giù dai, si trascina Francesco nel ridicolo e mi dispiace.
Come fa Don Farinella che considerava il pontificato di Benedetto una sciagura ripiccarsi perchè a Messori non piace questo?
Se era libero di parlare lui è libero anche Messori punto e basta.
“Un amico mi ha chiesto come sia possibile – per me – lavorare nella stessa redazione nella quale lavora il dubitante Messori.”
Addirittura.
il disagio e la critica nei confronti di papa francesco sono diffusi soltanto ed esclusivamente tra un certo tipo di cattolici, quelli attaccati ad una certa visione dottrinale della Chiesa e che sentono aliena questa Chiesa più ” profetica”. Quelli che speravano in una sorta di “restaurazione” da parte di Benedetto,il quale però per indole personale, si è rivelato incapace di attuarla. Gli stessi che ora si lamentano che Benedetto sarebbe stato “costretto” a dimettersi.
Concordo del tutto con Franti quando dice che per valutare il pontificato attuale è’ necessaria più’ chiarezza sui fatti che hanno portato Benedetto XVI a valutare di non avere forze fisiche e spirituali per continuare nel suo pontificato, stante che, come e’ evidente dal suo stato attuale, non si trattava di una grave malattia incipiente. Del pontificato di Papa Francesco apprezzo moltissimo l’urgenza dell’invito alla conversione, mia e di tutti i cristiani, anche con accenti che possono sembrare duri: e’ ciò che mi aspetto da un pastore che ha veramente a cuore le sue pecore. Per il resto: mi imbarazza condividere l’apprezzamento con certe persone, non per le persone in se, ma per le motivazioni che adducono (di solito colme di disprezzo verso il papa precedente), e sto cercando di capire chi tra me e loro abbia valutato in modo distorto papa Francesco. (Ieri pomeriggio, il programma “a sua immagine” ha trasmesso un incontro in una parrocchia con don Ciotti: ora e’ possibile che un prete abbia come unico centro della sua predicazione la legalità’? È per predicare questa virtù civile, che speriamo diffusa anche tra i non credenti, che Dio si è fatto uomo, è morto ed è risorto?)
guelfi e ghibellini, juve e inter, in Italia dobbiamo trasformare tutto in rissa. A Messori il papa non piace? ma chi se ne frega. A me non piaceva papa Benedetto e immagino che saputolo Messori avrebbe detto ” ma chi se ne frega”.
Immagino che qualcuno ora dica “ma Messori è Messori e tu non sei un cazzo.( libero adattamento del marchese del Grillo)
Pensate quello che vi pare.
Don Ciotti applica un riduzionismo evangelico come i cristiani dei valori non negoziabili.
non puoi ridurre la Chiesa alla lotta contro la Mafia, serve maggiore equilibrio.
Sinceramente quello che mi sento di criticare io è l’effetto pendolo, da un estremo all’altro mentre sarebbe bastato maggior riequilibrio. (in pratica allargare i valori non negoziabili comprendendo maggiore attenzione ai temi sociali).
Personalmente l’unica cosa che rimprovero a Francesco è un eccesso di durezza. Misericordia verso il sesso ma devi abbandonare tutto (anche quel minimo di sicurezza indispensabile per vivere) in nome del vangelo.
Non è che sia un ideale a portata di tutti più di quello che vorrebbero i cosiddetti legalisti conservatori.
rosa
Don Ciotti svolge un apostolato specifico, ma come tutti i preti fa accompagnamento spirituale, confessioni, messe.
L’editoriale di Vittorio Messori mi sembra pacato e riflessivo nei toni, mentre, nel merito, esprime dubbi e perplessità, anche legittimi (qualcuno – ad esempio, sugli auguri di “buon lavoro” a Marco Pannella – che oserei persino condividere anch’io, che non sono nessuno), e su cui lo stesso Messori si riserva, evidentemente, di svolgere un suo maggior approfondimento: non ci vedo alcun motivo di scandalo, come giustamente osservato dal nostro “padrone di casa”, e nulla di neppure lontanamente assimilabile all’invelenito astio con cui Papa Francesco viene bersagliato da quell’elite “traditional chic” che ha in Antonio Socci uno dei suoi portavoce.
Per il resto, mi ritrovo, dal mio ultimo banco, nella prospettiva di Antonella (alla quale auguro di essere guarita dal malanno alla vertebra): il Papa è il Papa, è l’erede di San Pietro ed è la guida della nostra Chiesa; a me, e per me, basta.
Buona domenica !
Roberto 55
Sara, ma dove l’hai sentito che il papa abbia detto che bisogna abbandonare tutto, anche la sicurezza minima indispensabile per vivere?
Picchio: don Ciotti predicava in una parrocchia, a dei bambini scout, e predicava la legalità, nella trasmissione di ieri. Anche don Benzi aveva un apostolato specifico, quelli dei poveri, delle prostitute e degli zingari, ma recentemente all’incontro con il papa ho sentito dire al suo successore che don Benzi diceva sempre che per amare i poveri bisogna amare l’Eucaristia e che per stare in piedi come uomini bisogna stare in ginocchio. Ci vedo una bella differenza.
Rosa io lo sento TANTO radicale, abbandonare tutto no, però relativizzare tutto si (vedi il discorso sul trasloco alla curia, viaggiare leggeri che significa? io che amo tanto le piccole cose della mia vita me ne sento sempre bastonata).
Poi va a sensibilità, a me fa questo effetto.
rosa
don Ciotti viene spesso invitato a parlare nelle parrocchie del suo specifico apostolato. Chi ti dice che don Ciotti non ami l’Eucarestia e non preghi, scusa? E’ un giudizio pesante che non corrisponde a quel che so di lui.
sara
probabilmente dipende anche dal fatto che è un religioso e non un prete diocesano , quindi con un’attenzione particolare alla povertà, che riguardava uno specifico voto ( anche se sciolto da esso al momento della nomina a vescovo)
«A Messori il papa non piace? ma chi se ne frega. A me non piaceva papa Benedetto e immagino che saputolo Messori avrebbe detto ” ma chi se ne frega”».
Così picchio (tornata dalle vacanze). Le ricordo che una differenza c’è: a Messori (forse) questo papa non piace, ma non per questo ha abbandonato i sacramenti; lei, quando il papa non le piaceva, aveva smesso di andare a messa (ipsa dixit). C’è un abisso.
A roberto55: «il Papa è il Papa», sì certo (anche “una rosa è una rosa è una rosa”), ma guardando i duemila anni di storia della chiesa possiamo forse dire che tutti i papi sono stati papi ugualmente buoni. Possiamo sostenere che non vi siano mai stati cattivi papi? E dunque, non è quello il punto.
Però Franti in questo ha ragione Messori quando dice: “Chi conosce davvero la storia è sorpreso e pensoso nello scoprire che – nella prospettiva millenaria, che è quella della Catholica – ogni Papa, consapevole o no che lo fosse, ha interpretato la sua parte idonea e, alla fine, rivelatasi necessaria.”
Alla fine anche Don Farinella che ieri giudicava disastroso Benedetto non vede che è stato quel Benedetto a dare inizio alla “rivoluzione” che oggi lo riempe di gioia?
Se la vedi nell’ottica di un cammino che parte da lontano è che si allarga al futuro tante piccolezze vanno a posto da sole. (indipendentemente dalle nostre sensibilità personali e contingenti)
Non sono d’accordo, gentile Sara1: se non ricordo male avevo già segnalato proprio qui la debolezza concettuale di quell’affermazione di Messori (hegeliana, e non consona ad una corretta teologia della storia). Non sono tutte astuzie della Ragione; che poi la Provvidenza rimedi anche ai guasti e sappia trarre il bene dal male è un conto, ma di fronte a tante cose che succedono nella storia (qualche volta anche nella storia della chiesa) si può (e si deve) ben dire: “un nemico ha fatto questo”.
tenero franti
quando il papa non mi piaceva io avevo smesso di andare a Messa. Esatto.
Ma tu non sai nulla di me e dei lunghi travagli interiori che poco a poco, possono portare una persona, con grande sofferenza, a fare certe scelte. E te lo ripeto Franti, con grande sofferenza. Concetto che per te sarà difficile da capire. Quindi taci e smettila di giudicare gli altri dall’alto del tuo pulpito.
Mesi fa leggevo il blog delle vedove inconsolabili, un paio tra i commentatori hanno fatto la mia stessa scelta, non li conosco e non li giudico, prego per loro e spero che trovino presto la pace interiore.
Lascio a te lanciare la prima, e anche la seconda e la terza pietra nei confronti di quelli che non corrispondono al tuo piccolo stampino di bravo cattolico
Franti è hegeliana nel senso che la ragione di Hegel è la secolarizzazione della provvidenza cristiana stessa.
Quando diciamo il Papa è il Papa pensiamo ci sia dietro lo spirito (che si serve sempre di strumenti imperfetti quali siamo tutti).
Quindi è la stessa cosa?
E’ come quando Francesco dice non sono io a essere comunista ma sono stati i comunisti a “rubare” al Vangelo l’amore per i poveri.
La fiducia nella provvidenza è piuttosto tradizionale per i cristiani. (indipendentemente dal fatto che la modernità abbia secolarizzato l’idea di provvidenza).
!?
Nel senso che non sono i cristiani ad aver rubato l’ottimismo storicistico ad Hegel ma Hegel che ha rubato l’ottimismo ai cristiani.
Suona meglio?
Insomma Messori fa un discorso di fede piuttosto tradizionale mi pare (il Papa non mi convince in tutto ma ho fiducia nello spirito che lo ha scelto).
Il miglior articolo apparso su tutta questa assurda vicenda secondo me è il seguente:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-difendo-messoricontro-i-falsi-dogmi-di-boff-11380.htm
Ho sempre diffidato di chi cita sempre lo Spirito Santo a proprio uso e consumo
Come esiste il comandamento non nominare il NOME DI DIO invano, così non dovrebbe essere citato il nome dello Spirito Santo a copertura delle proprie idee religiose e accusare chi non le condivide di essere contrario allo Spirito. Se è vero che lo Spirito soffia dove vuole, come fa ad essere così sicuro Leonardo Boff che lo Spirito approva e soffia proprio nella Teologia della Liberazione, e non, per esempio, nella Tradizione?
Ottimismo?! Ma che cosa sta dicendo?
“se non ricordo male avevo già segnalato proprio qui la debolezza concettuale di quell’affermazione di Messori (hegeliana, e non consona ad una corretta teologia della storia). Non sono tutte astuzie della Ragione;”
Lei intende dire (se ho capito bene) che il negativo nella teologia cristiana non è necessario come nella filosofia hegeliana però Messori si rifà al concetto di provvidenza e basta, la Chiesa è sostenuta dallo spirito anche quando io non lo capisco.
Il fatto che ci sia una similitudine con l’ottimismo storicistico hegeliano (le astuzie della ragione che superano il negativo) dipende a mio modo di vedere dal fatto che la ragione hegeliana è una secolarizzazione della provvidenza cristiana (con tutte le differenze del caso).
il discorso di Messori mi pare quanto di più tradizionale possibile (per questo mi hanno stupito moltissimo le parole di Avvenire)
Se ho frainteso mi scuso.
Che la filosofia hegeliana sia, alla radice, una secolarizzazione della teologia trinitaria è probabilmente vero (a proposito: ci ha scritto su il suo unico libro apprezzabile Vito Mancuso, un autore che – se non sbaglio – lei giustamente stima assai poco, ma con “Hegel teologo e l’imperdonabile assenza del Principe di questo mondo” ha prodotto un testo utile e gradevole), ma ciò non può suonare come un’approvazione di Hegel né tantomeno di tutti quei teologi che, dopo Hegel, pensano di non poter fare teologia senza assumerne le categorie.
Se invece da Hegel passiamo a Maurizio Ferrini di “Quelli della notte” («Non capisco, ma mi adeguo»), le parole di Messori mi stanno benissimo.
Lecite le perplessità di Messori. Lecite le levate di scudi dei difensori del papa.
Tutto è lecito (forse non sempre opportuno, ma questa è un’altra storia…).
Per me anno nuovo vita vecchia, cambia solo che mi affido di più alla “brezza”.
Leggere folate di brezza leggera sono capaci di scompigliare tutto.
Il cristianesimo è cosi, si vince proprio quando si crede d’aver perduto…
Vedo che lei è un poeta.
Speriamo comunque che anche si perda quando si crede di aver vinto …
Segnalo oggi sulla terza pagina del Corsera la replica di Messori a Leonardo Boff, in cui viene citato l’articolo di Mons. Livi sulla Nuova Bussola quotidiana che avevo postato ieri.
la replica di Messori si intitola: Le false pretese di chi si proclama portavoce dello Spirito.
@ Ubi affidarsi alla” brezza” è bello , basta non scambiare lo Spirito Santo con ogni folata di venticello mondano..e soprattutto coi venti che provengono dal proprio io e dalla propria ideologia…
“…a proposito: ci ha scritto su il suo unico libro apprezzabile Vito Mancuso, un autore che – se non sbaglio – lei giustamente stima assai poco,…” (Franti)
Quindi anche lei, Franti, legge quel Mancuso che tanto disprezza. Perché lo legge se non lo stima?
Ah già, dimenticavo: chi disprezza compra. Non è vero?
Discepolo, io per “brezza” intendo proprio quella dello Spirito Santo, che è quello che di solito spazza via proprio quanto c’è di mondano, di ideologico, di calcolato e di (sotto-vuoto)spinto dai desideri degli uomini. Insomma quello che aspetta che la torre di babele arrivi all’ultimo piano prima di farla crollare.
Saluti.
Leggo sempre volentieri Messori, la mia sensazione è che il suo limite sia quello di una visione troppo poco pneumatica del cristianesimo, e del cattolicesimo in particolare. Forse pesa un po’ il retaggio onesto e bravo azionista, ma colgo in lui sempre un approccio “adesivo” al fatto religioso, come se si aderisse, appunto, a un sistema e a un contenitore, coi suoi perimetri ben definiti. Invece a me pare che alla fine il paradosso del fatto cristiano si colga soprattutto sui punti di confine, lì dove la logica deve aprirsi al rovesciamento e il cuore disporsi alle sorprese. In questo lui mi pare manchi sempre un po’.
Colgo l’occasione per dire, però, che pure la risposta di Boff mi ha confermato nell’idea che questo teologo sia in realtà un po’ un bluff, sensazione che avevo avuto da altri suoi scritti. Molta “leggerezza” di concetti, molta prevedibilità, scarsissimo afflato profondo. Non so, non vorrei che Boff fosse alla fine uno dei più modesti liberazionisti (se paragonato a un Gutierrez, a Segundo, o ad altri), glorificato a vita per aver subito un processo al Sant’Uffizio. Non trovi, Luigi?
“Segundo” chi sarebbe? Galilea? Eravate compagni di scuola?
No, Juan Luis Segundo. Compagni di scuola no di sicuro, io sono nato in campagna, la mia aula è stata la stalla, la mia ginnastica l’aratro.
Ottimo articolo che fa il “punto della situazione” sulla querelle Messori:
http://www.papalepapale.com/develop/messori-che-bruci-il-soviet-supremo-dellinquisizione-rossa-contro-un-cattolico/
@ Francesco , secondo me Messori non ha una visione” poco pneumatica” del cristianesimo come dici tu, ha semplicemente una visone poco personalistica, poco egoistica, ha invece un cristianissimo
“abbandono” ,un affidamento in cui l’IO personale viene in secondo piano rispetto alla VErità. Ora questo tipo di cristianesimo è in disuso: non si chiede più di rinunciare a se’ stessi , abbandonare il prorpio iOe di convertirsi.
Ma ricordiamo che questo è stato il cristianesimo dei santi: che dicevano non IO, ma TU.Il distacco da se’ stessi è sempre stata la prima tappa per poter
amare Dio.( Non la mia ma la TUA volontà)
se non ci si distacca da se’ stessi, si finisce per forza per proporre se’ stessi e le proprie ideologie a e la propria volontà come la “volontà diDio”, cosa che avviene con Leonardo Boff ed altri eretici del nostro tempo.
Non è poi casuale che Leonardo Boff abbia buttato il saio francescano alle ortiche, si sia messo con una donna, abbia detto pubblicamente di non credere più nei dogmi cristiani, e si sia convertito , dopo la caduta del comunismo, ad un ecologismo new-age. E non è casuale che suo fratello invece, Clodoveo Boff, abbia riconosciuto l’errore della Teologia della Liberazione e sia rimasto con uiltà nella Chiesa.
Tutti questi sedicenti “maestri di misericordia” che oggi pullulano non sono che dei falsi-profeti, che come l’Anticristo di Solov’ev che era tanto buono, tanto caritatevole, tanto giusto e tanto benefattore dell’umanità:. aveva solo un difetto: adorava se’ stesso invece che Cristo.