Se voleva decidere in proprio, Francesco avrebbe convocato un Concistoro e due Sinodi e indetto un’inedita fase sinodale di un anno chiamando a essa l’intera ecumene cattolica? Solo un papa che vuole smuovere davvero tutte le energie in risposta alle sfide della famiglia poteva convocare un tale, straordinario, momento collegiale e comunitario. Che la risposta sia viva, che emergano contrasti, che siano necessarie correzioni di rotta, è la cosa più ovvia. Così doveva essere e così è – e ancora di più sarà per i provvidi dodici mesi che inizieranno a svolgersi da lunedì 20. – E’ l’assertiva conclusione del mio commento alla giornata sinodale che si può leggere nel blog del Regno.
E’ bene che vi sia il confronto in Sinodo e fuori
98 Comments
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http://www.youtube.com/watch?v=zXHisv3AOXc
Non solo sei il decano dei vaticanisti, Luigi, ma anche uno dei più positivi ed equilibrati. Grazie della riflessione che condivido pienamente. 🙂 🙂
http://www.corriere.it/cronache/14_ottobre_18/sinodo-malumori-ostilita-prelati-francesco-preoccupato-f9ffef88-5683-11e4-ad9c-57a7e1c5a779.shtml
Per una volta condivido un articolo di Massimo Franco, e poi già i tedeschi ci comandano in economia, hanno vinto il mondiale, il campionato di formula 1 adesso pure il sinodo no eh…
http://ilregno-blog.blogspot.it/2014/10/la-grande-famiglia-ferita-del-sinodo.html
Si è ammorbidito pure Grillo intanto.
Sara
il problema è che lo spread che esiste tra alcuni noti vescovi e quelli tedeschi è troppo alto. 😉
Sarebbe bello se in questi 12 mesi icardinali le i teologi alla moda la smettessero di dare interviste ai giornaloni laici per avere la grancassa alle loro idee. Sarebbe bello se lo stesso papa Franceaco si astenesse dal dare interviste a Scalfari. e a martellare ogni giorno da Santa Marta i cqttolici tradizionalusti come icocriti e farisei. L‘ipocrisia e il fariseismo e‘trasversale come si e‘visto da questo Sinodo che e‘partito subito “blindato“ quasi non si volesse far sapere ai popolo cristiano chi diceva cosa ma solo iriassunti anodini di Padre Lombardi. Sarebbe bello se la Chiesa europea non disprezzasse altre realta‘come la Chiesa africana. Sarebbe bello se le lobby gay non facessero pressioni dall‘interno e dall‘esterno della Chiesa. Sarebbe bello se in questi 12 mesi tutti riflettessero su queste parole di un vescovo africano:
Non sta scritto da nessuna parte che la Chiesa debba essere popolare:noi dobbiamo trasmettere la verita‘della fede agli uomini .
Nonostante Kasper, la chiesa africana continua a dire quello che ha da dire
http://www.lastampa.it/2014/10/18/blogs/san-pietro-e-dintorni/sinodo-card-sarah-manipolazioni-T7jFw6I7SMUKYkZlrFC1nI/pagina.html
Non so che pensare, Luigi, del tuo atteggiamento: spero che sia speranza (la più cristiana delle virtù) e che non sia ottimismo (il meno cristiano dei sentimenti).
Pubblicato il messaggio del Sinodo
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/10/18/0768/03043.html
Mi sembra davvero bello.
E’ vero Rosa è bellissimo.
🙂
Il messaggio è bellissimo, e, davvero, non ha deluso le aspettative: circa l’attesissima relazione finale che dovrebbe essere votata entro sera, Luigi, ti risulta che sarà diffusa subito, oppure sarà Papa Francesco a valutare se renderla pubblica ?
Buon sabato al “pianerottolo” !
Roberto 55
discepolo
anche Burke, Muller e altri cardinali che sicuramente ti piacciono di più danno continuamente interviste
Perdonate, ma a me sembra un documento alla camomilla che, peraltro, non ha niente di innovativo rispetto a quanto abbiamo letto in questi 15 giorni. Se adesso Scalfari & C. se ne accorgono, povero Francesco…
Vero Tonizzo manca un po’ di colore per qualche articolo…
A voi presentiamo le parole di Cristo: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3, 20)
Non sarà una novità, e magari nessuno ci farà un titolo di giornale, ma comunque come notizia non è male.
tonizzo
per forza, è solo un messaggio dei padri sinodali non il documento finale del sinodo.
aspettiamo quindi per i “fuochi artificiali” dei giornali.
Il card Burke oggi ha confermato ufficialmente in un’intervista che sarà trasferito all’Ordine dei cavalieri di Malta. Avrà più tempo per approfondire i suoi interessi.
“Il Vaticano protesta per la conferma della condanna a morte di Asia Bibi”: questo è un titolo che mi piacerebbe leggere.
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/10/18/0770/03044.html
Ci sarà un bel po’ da pensare per capire il significato di certi “non placet”: troppa o troppa poca apertura?
Il discorso del Papa è stato pubblicato?
http://it.radiovaticana.va/news/2014/10/18/papa_francesco_al_sinodo_la_chiesa_di_cristo_non_ha_paura/1108938
“Ho sbagliato, qui. Ho detto accogliere: andare a trovarle.”
🙂
Il testo finale mi sembra un compromesso, com’era persino inevitabile, e per quanto votato a buona maggioranza, ma, comunque, ………… “alea iacta est”.
Ci aiuti, Luigi, con la tua interpretazione a leggere meglio questo documento ?
Buon sabato sera a tutti.
Roberto 55
Ho letto tutto il discorso del Papa sul sito del Vaticano, ed ho trovato molto efficace la descrizione delle tentazioni.
Ma allora se e quando vuole , sa parlare da “papa”,,,
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/10/18/0771/03046.html
(E cmq-triste dirlo, se la carità “copre”, la verità è come olio e viene a galla: le divisioni ci sono… la battaglia continua…)
Tonizzo sarà contento, siamo tornati in prima pagina.
Ubi, ho avuto modo di ascoltare Francesco in alcune celebrazioni dedicate ai gesuiti, e sembra un’altra persona rispetto a quando parla ai “fedeli normali”. Tosto, niente approssimazioni o argomentazioni terra terra. Il modo che usa con tutti gli altri e evidentemente una scelta per farsi capire da tutti, per “andare a trovare” le persone.
Ti credo Rosa. Però mettiti nei miei panni…
A me che arriva “solo” lo “stralcio” delle Omelie al Santa Marta, gli Angelus e le Udienze e -nota dolente le interviste… mi sembra normale che faccio certe osservazioni. Celare il talento però manco è cosa buona…
E comunque, di quetso Sinodo e “relazione finale” poco o niente mi voglio esprimere nel merito diretto.
In quello il merito- indiretto invece mi esprimo: mi ha dato l’opportunità di sentire finalmente “parlare” il Papa”. Era più di un anno che stavo a “digiuno”…
Seguendolo con una certa costanza (ho letto anche 4 0 5 libri di quando era solo Bergoglio) posso dire che il stile è questo.
il percorso per una comunione ai divorziati non ha raggiunto la maggioranza dei due terzi, ma ha raggiunto comunque la maggioranza.Notevole. Sono contenta che il papa l’abbia lasciata nella relatio su cui dovranno lavorare le Chiese locali.
Il card. Burke in un’intervista ha detto: ” della comunione ai divorziati spero di non sentirne più parlare dopo il 19 ottobre” sembra che non sarà così.
Cmq vado a dormire davvero felice. Questa sera ho sentito, finalmente, parlare “il papa”. Ci voleva, ne sentivo il bisogno. Grazie papa Francesco, e perdonami se ti ho dato pesante addosso. Spero ci vedrai del buono, tipo che almeno non sono un tiepido.
6. Una delle più grandi povertà della cultura attuale è la solitudine, frutto dell’assenza di Dio nella vita delle persone e della fragilità delle relazioni. C’è anche una sensazione generale di impotenza nei confronti della realtà socio-economica che spesso finisce per schiacciare le famiglie. Così è per la crescente povertà e precarietà lavorativa che è vissuta talvolta come un vero incubo, o a motivo di una fiscalità troppo pesante che certo non incoraggia i giovani al matrimonio. Spesso le famiglie si sentono abbandonate per il disinteresse e la poca attenzione da parte delle istituzioni. Le conseguenze negative dal punto di vista dell’organizzazione sociale sono evidenti: dalla crisi demografica alle difficoltà educative, dalla fatica nell’accogliere la vita nascente all’avvertire la presenza degli anziani come un peso, fino al diffondersi di un disagio affettivo che arriva talvolta alla violenza. È responsabilità dello Stato creare le condizioni legislative e di lavoro per garantire l’avvenire dei giovani e aiutarli a realizzare il loro progetto di fondare una famiglia.
…
10. Nel mondo attuale non mancano tendenze culturali che sembrano imporre una affettività senza limiti di cui si vogliono esplorare tutti i versanti, anche quelli più complessi. Di fatto, la questione della fragilità affettiva è di grande attualità: una affettività narcisistica, instabile e mutevole che non aiuta sempre i soggetti a raggiungere una maggiore maturità. Preoccupa una certa diffusione della pornografia e della commercializzazione del corpo, favorita anche da un uso distorto di internet e va denunciata la situazione di quelle persone che sono obbligate a praticare la prostituzione. In questo contesto, le coppie sono talvolta incerte, esitanti e faticano a trovare i modi per crescere. Molti sono quelli che tendono a restare negli stadi primari della vita emozionale e sessuale. La crisi della coppia destabilizza la famiglia e può arrivare attraverso le separazioni e i divorzi a produrre serie conseguenze sugli adulti, i figli e la società, indebolendo l’individuo e i legami sociali. Anche il calo demografico, dovuto ad una mentalità antinatalista e promosso dalle politiche mondiali di salute riproduttiva, non solo determina una situazione in cui l’avvicendarsi delle generazioni non è più assicurato, ma rischia di condurre nel tempo a un impoverimento economico e a una perdita di speranza nell’avvenire. Lo sviluppo delle biotecnologie ha avuto anch’esso un forte impatto sulla natalità.
…
Molto bello il cuore del documento punti 12-24. Sarebbe troppo lungo scriverli sul blog.
L’attenzione pastorale verso le persone con orientamento omosessuale
55. Alcune famiglie vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con orientamento omosessuale. Al riguardo ci si è interrogati su quale attenzione pastorale sia opportuna di fronte a questa situazione riferendosi a quanto insegna la Chiesa: «Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza. «A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 4).
56. È del tutto inaccettabile che i Pastori della Chiesa subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso.
mandis
la relatio ( tutta ovviamente) è stata linkata sopra da Sara
“Nondimeno, gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza. «A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione.”
Questa è la solita solfa, sentita e risentita centomila volte.
Ci mancherebbe anche che non venissero accolti con rispetto. Ci mancherebbe davvero solo questo.
E tuttavia ancora vengono discriminati come fossero dei luridi individui.
Qualche anno fa proprio in questo blog un frequentatore cattolicissimo snocciolò tutta una serie di epiteti nei loro confronti, divertendosi un mondo. Roba da far venire il voltastomaco.
La Chiesa stessa li discrimina non facendoli accedere al sacerdozio, se sentono di poter servire Dio e la comunità (magari lo farebbero molto meglio di tanti cosiddetti “normali” che poi dimostrano magagne ben più gravi). Di che cosa ha paura la Chiesa? Non riesco proprio a capire.
Vogliono esercitare il ministero sacerdotale( che contempla la castità, fra l’altro), mica vogliono fare sesso.
E non ditemi che questa non è discriminazione.
Non solo è discriminazione, è ipocrisia grande come il mondo, è disgusto per i diversamenti normali.
Non si possono accettare atteggiamenti così ipocriti e farisaici. Come si fa ad amare una Chiesa di questa fatta?
La Sig.ra Marilisa si chiede: “Come si fa ad amare una Chiesa di questa fatta?” (..cioè, secondo lei, ipocrita, farisaica, discriminante….). Non è certo obbligatorio amare la Chiesa. Per amarla bisogna conoscerla. Chi è stato salvato da essa, ed ha conosciuto la misericordia di Dio attraverso il suo insegnamento, la conosce e la ama. La ama anche quando non è d’accordo con alcuni suoi pastori, perché crede nella sua missione, e si permette di criticarli. Ma ha fiducia nell’opera dello Spirito Santo, perché ci crede. Tutto qui: si chiama fede. Che non è una cosa assoluta (siamo tutti, spero, umani e peccatori) ma prega ogni giorno per avere questa fede. Buona domenica.
… sto leggendo solo ora la “Relatio” finale e il Discorso di Papa Francesco. Di primo acchito mi sembrano magnifici. Ed è bellissima la “bacchettata” del Papa ai “tradizionalisti” : ” – una: la tentazione dell’irrigidimento ostile, cioè il voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera) e non lasciarsi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese (lo spirito); dentro la legge, dentro la certezza di ciò che conosciamo e non di ciò che dobbiamo ancora imparare e raggiungere. Dal tempo di Gesù, è la tentazione degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti – oggi- “tradizionalisti” e anche degli intellettualisti.”
e pure quella ai “progressisti”: “- La tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che tratta i sintomi e non le cause e le radici. È la tentazione dei “buonisti”, dei timorosi e anche dei cosiddetti “progressisti e liberalisti”.
…Mi sembra che avevo ragione, una volta tanto, a continuare ad avere fiducia nel Papa, (e nello Spirito Santo), come sempre….
In effetti per essere in misericordioso Francesco randella sempre che è un piacere (e ha anche ricordato che scarpe nere e Santa Marta permettendo il Papa e’ lui.
Pastore e dottore supremo di tutti i fedeli.
Dan Brown, con il suo Codice da vinci, era solo un dilettante:
http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/19/news/e_ratzinger_respinse_la_fronda_dei_conservatori_il_pontefice_non_sono_io_decide_francesco-98459341/
@Sara
🙂 🙂 🙂 🙂
L’articolo citato da Picchio sembra anche a me un po’ confuso, ma mi pare improbabile che l’autore si sia inventato di sana pianta due fatti citati: la visita di alcuni cardinali a Benedetto e il biglietto da lui inviato a Francesco.
“Non è certo obbligatorio amare la Chiesa. Per amarla bisogna conoscerla.”
Sì certo, bisogna conoscerla. E quando se ne conoscono le pecche che ne deturpano il volto, la si ama molto meno di quanto si dovrebbe.
La fede c’è, ma nel Signore e non in una Istituzione che smentisce nei fatti ciò che proclama a parole.
Cara Marilisa come con Discepolo non è che dobbiamo sentircelo dire In saecula saeculorum che non le piace l’istituzione. (il nostro amato presidente del consiglio direbbe: ce ne faremo una ragione).
“«Ci sono 62 padri che hanno bocciato il Catechismo e il cardinale Ratzinger!», esclama un padre stupefatto. ”
http://www.corriere.it/cronache/14_ottobre_19/cosi-tradizionalisti-hanno-resistito-gay-comunione-divorziati-759a045c-5770-11e4-8fc9-9c971311664f.shtml
Come dice Rosa potrebbe anche essere stato bocciato perchè non abbastanza aperto, pure per me il paragrafo era un po’ troppo “freddino”.
Anche se forse vista l’aria in effetti i “novatori” non lo avrebbero bocciato temendo un irrigidimento ulteriore.
Bho.
Probabilmente la sola ripetizione del Magistero nel paragrafo riguardante le persone omosessuali dipende dal fatto che, contrariamente alla questione dei divorziati risposati, di unioni omosessuali nella discussione generale non se ne era parlato, e la questione è stata introdotta nei tre paragrafi della relazione intermedia in modo proditorio. È un modo per dire: di questo non si è parlato, quindi per affermare qualcosa di condivisibile non possiamo che ribadire quanto già detto. Per quanto riguarda i “non placet” per me sono di chi avrebbe voluto novità sostanziali.
Sarebbe interessante comunque leggere un’intervista a monsignor Forte, per capire come è successo che si sia di fatto sostituito a Erdo nella stesura della relazione intermedia.
E’ interessante (e per me auspicabile) quanto scrive oggi Massimo Franco sul Corsera in merito all’apertura di una nuova fase del pontificato:
http://www.corriere.it/editoriali/14_ottobre_19/nuova-fase-papato-5c12efc0-5758-11e4-8fc9-9c971311664f.shtml
Qualcuno/a è rimasto deluso… dallo scoprire che il Papa, i Cardinali e i Vescovi hanno studiato in seminari cattolici…
Buona Domenica a tutti.
Cara Sara, mi dispiace contraddirti, ma ti faccio notare che non è che non mi piaccia l’Istituzione, che del resto è necessaria; non mi piacciono certi aspetti di essa.
E se mi permetti, mi è data la libertà di rilevarli perché ritengo che amare l’Istituzione non significhi approvarla sempre e comunque, come certi–e tu fra essi– qui fanno, ma debba implicare anche muoverle delle critiche, quando è necessario, per evidenziarne le incongruenze che la deligittimano agli occhi di moltissimi fedeli.
Spero sempre che anche questo sia un seme che prima o poi, per vie sconosciute, possa portare qualche buon frutto. Spero senza illudermi, ovviamente.
E per favore, apri bene gli occhi per vedere, se ci riesci, la grande differenza che intercorre fra discepolo e me. Mi dispiace parecchio essere accostata a lei e ai suoi furori contro il Papa attuale.
Rosa per come è stato riscritto il paragrafo 55 mi pare logico pensare che sia stato bocciato dai novatori, perchè non capisco quale motivi avrebbero avuto i tradizionalisti a bocciare due citazioni ratzingeriane (letterali).
Mah ! Per me no, Sara (ma, magari, mi sbaglio: nulla di più facile): forse, chissà, l’ala “tradizionalista” ha “bocciato” il paragrafo 55 perchè non voleva proprio che di quest’argomento si parlasse …….; lo sapremo, comunque, presto.
In ogni caso, il punto non mi sembra così essenziale: quel che mi pare importante è che, comunque, questo Sinodo ha tracciato una strada, e lungo questa strada ci guiderà Papa Francesco.
Buona domenica pomeriggio !
Roberto 55
P.s.: ma un pensiero al caro Papa Paolo VI, oggi, finalmente, canonizzato, non lo vogliamo dedicare ?
“un Papa che oggi non subisse critiche fallirebbe il suo compito dinanzi a questo tempo. Paolo VI ha resistito alla telecrazia e alla demoscopia, le due potenze dittatoriali del presente. Ha potuto farlo perché non prendeva come parametro il successo e l’approvazione, bensì la coscienza, che si misura sulla verità, sulla fede.
È per questo che in molte occasioni ha cercato il compromesso: la fede lascia molto di aperto, offre un ampio spettro di decisioni, impone come parametro l’amore, che si sente in obbligo verso il tutto e quindi impone molto rispetto. Per questo ha potuto essere inflessibile e deciso quando la posta in gioco era la tradizione essenziale della Chiesa. In lui questa durezza non derivava dall’insensibilità di colui il cui cammino viene dettato dal piacere del potere e dal disprezzo delle persone, ma dalla profondità della fede, che lo ha reso capace di sopportare le opposizioni.”
dall’omelia tenuta dal Card. Ratzinger nel 1978 a quattro giorni dalla morte di Paolo VI
Paolo VI si è lasciato portare sempre più dove umanamente, da solo, non voleva andare. Sempre più il pontificato ha significato per lui farsi cingere la veste da un altro ed essere inchiodato alla croce.
Sappiamo che prima del suo settantacinquesimo compleanno, e anche prima dell’ottantesimo, ha lottato intensamente con l’idea di ritirarsi. E possiamo immaginare quanto debba essere pesante il pensiero di non poter più appartenere a se stessi. Di non avere più un momento privato. Di essere incatenati fino all’ultimo, con il proprio corpo che cede, a un compito che esige, giorno dopo giorno, il pieno e vivo impiego di tutte le forze di un uomo.
sempre dall’Omelia del Card. Ratzinger del 1978
Nella Lettera ai Romani di sant’Ignazio di Antiochia è scritta la meravigliosa frase: «È bello tramontare al mondo per il Signore e risorgere in lui» (ii, 2). Il vescovo martire la scrisse durante il viaggio da oriente verso la terra in cui tramonta il sole, l’occidente. Lì, nel tramonto del martirio, sperava di ricevere il sorgere dell’eternità. Il cammino di Paolo VI è diventato, anno dopo anno, un viaggio sempre più consapevole di testimonianza sopportata, un viaggio nel tramonto della morte, che lo ha chiamato a sé nel giorno della Trasfigurazione del Signore. Affidiamo la sua anima con fiducia nelle mani dell’eterna misericordia di Dio affinché egli diventi per lui aurora di vita eterna. Lasciamo che il suo esempio sia un appello e porti frutto nella nostra anima. E preghiamo affinché il Signore ci mandi ancora un Papa che adempia di nuovo il mandato originario del Signore a Pietro: «Conferma i tuoi fratelli» (Luca, 22, 32).
sempre dall’Omelia del Card. ratzinger del 1978 a quattro giorni dalla morte di Paolo VI
“E possiamo immaginare quanto debba essere pesante il pensiero di non poter più appartenere a se stessi. Di non avere più un momento privato. Di essere incatenati fino all’ultimo, con il proprio corpo che cede, a un compito che esige, giorno dopo giorno, il pieno e vivo impiego di tutte le forze di un uomo. ”
Ecco, discepolo, tenga ben presenti queste parole quando le viene il dubbio che dietro al ritiro di papa Ratzinger ci fosse una sorta di complotto.
Sono parole che fanno capire quanto gli pesasse portare avanti il pontificato ,sino alla fine, quando le forze non lo sorreggevano più.
“non voleva proprio che di quest’argomento si parlasse ” ma è una frase del catechismo perchè ne potrebbe parlare il catechismo e non il sinodo? Non ha senso
L’altra l’altra citazione ratzingeriana “Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia” è quanto di più lontano possibile ad un’apertura.
O 62 cardinali volevano che il sinodo esprimesse una posizione più dura del catechismo e di Ratzinger stessi o il paragrafo è stato bocciato dai novatori.
ok è giusto una curiosità alla fine..
🙂
Anch’io d’accordo con Sara. Un terzo dei Padri Sinodali voleva aperture sostanziali. Urge davvero un’intervista con Monsignor Forte: chissà se qualche vaticanista ci legge….????
Uno evidentemente si, credo!
Socci va giù durissimo
http://www.antoniosocci.com/2014/10/ecco-perche-paolo-vi-beatificato-oggi-e-lopposto-esatto-di-papa-bergoglio-che-al-sinodo-non-e-riuscito-a-far-passare-la-linea-kasper-i-risultati-dellop/
sara
probabilmente si sono uniti conservatori, che hanno bocciato per contestare il papa, e riformisti.
rosa
Socci:”Ma non è chiaro quali siano le conclusioni del Sinodo.”
Diciamo che a Socci molte cose non sono chiare, ha perso la tramontana da un po’
Dell’articolo di Socci ciò che condivido e’ che Kasper ha più volte rivendicato la volontà del Papa dietro ciò che lui diceva o faceva, e non è mai stato smentito. Questo ha la sua importanza nella valutazione di come si è svolto il Sinodo, non si può negare. E vanno anche valutate nel loro giusto valore le forzature introdotte nelle relazione intermedia rispetto agli interventi effettivamente pronunciati. Forzature che i circuire minori hanno costretto a ritirare. Ripeto, spero di leggere prima o poi un’intervista fatta bene a mons. Forte.
Rosa
Mi sembra abbastanza chiaro che il papa sia molto vicino alle tesi di Kasper e Schonburn. E’ vero che la linea Kasper non ha avuto i 2/3 dei voti,è anche vero però che ha ottenuto la maggioranza assoluta. Non direi quindi che ha perso. Sino a poco tempo fa, in un sinodo Vaticano, di una linea che parlava di ammettere a certe condizioni un divorziato risposato alla comunione non si sarebbe neanche potuto parlare.
Il papa poi non stralciato questa ipotesi dalla relatio conclusiva, ma, come è nelle sue prerogative, l’ha “salvata” inserendola e portandola alla discussione delle Chiese locali. Se ne riparlerà di nuovo nel 2015.
Il papa e’ diverso da Kasper e ieri ha richiamato entrambi gli estremi.
Non vuole cambiare nulla tanto meno secondo lo sguardo edonistico del l’occidente però non può permettere che chi è smarrito sia lasciato fuori e solo.
Più che una facile apertura la sua é una linea molto impegnativa..
sara
il discorso di ieri è molto “gesuitico” 🙂
Se il papa “non vuole cambiare nulla” poteva benissimo stralciare il paragrafo che non aveva avuto i 2/3 dei voti dalla relatio finale e della Comunione ai divorziati non si sarebbe parlato mai più ( almeno in un Sinodo).
Il discorso di kasper ( e di schonburn) è molto articolato e non è soltanto ” un cambiare secondo lo sguardo edonistico dell’occidente”. Che la linea Kasper abbia ricevuto in questi mesi vari endorsements papali è indubbio.
Lo ha detto bene ieri: non si scende dalla croce per compiacere l’opinione pubblica. E non è un gesuitismo.
Questo intendo con non cambiare, riguardo a Kasper continuo a pensare che ci siano diversità tra i due.
Non so come spiegarlo ma è così.
Riguardo alle unioni omosessuali, vero colpo di mano della relazione intermedia perché come molti Padri hanno detto dell’argomento non si era quasi parlato, sicuramente c’è una sconfitta rispetto alle intenzioni. Il fatto di pubblicare comunque anche i paragrafi bocciati dal Sinodo, perché l’approvazione richiedeva i 2/3, e’ anch’esso una forzatura per insistere in una certa direzione. E per superare una sconfitta che è nei fatti, perché, come detto esplicitamente da Kasper nell’intervista a Zenit, il Papa vuole certe cose ma non le può fare contro la maggioranza dei Vescovi. Per quanto poi nel discorso finale il Papa ha tenuto a ribadire che è lui che decide.
Detto questo, è chiaro che come dice Sara la linea di Francesco è molto impegnativa e si espone a rischi, di cui è molto consapevole. Le tentazioni sono state descritte molto bene, vedremo l’anno prossimo quali decisioni il Papa prenderà per schivarle tutte. Resta per me vero comunque quanto detto nell’articolo di Franco, siamo ad una svolta del pontificato: è anche di quanto la Chiesa lo seguirà che Francesco si deve preoccupare. Il rifiuto netto è chiaro del colpo di mano sulle unioni omosessuali non può essere ignorato.
Impegnativa nel senso che chiede ai cattolici di uscire per cercare le pecore smarrite mentre una lettura più facile pensa che il Papa dica che chi è fuori e’ meglio di chi sta dentro.
Sara
Ci sarà sempre chi per pigrizia, ignoranza o malafede vuol far dire al papa quello che lui non dice. Per quanto mi riguarda dall’ inizio del pontificato è chiaro cosa lui intende per uscire a cercare le pecore smarrite ( e non passare il tempo a mettere i bigodini a quelle rimaste..)
Rosa come dicevo prima non si può definire una sconfitta che la maggioranza assoluta dei padri sinodali sia a favore di approfondire un discorso di apertura ai divorziati risposati.E in effetti sono ben pochi i siti conservatori che gongolano. Si aspettavano una bocciatura della proposta da parte della maggioranza dei padri mentre è successo il contrario.
E rosa il l papa non ha stralciato il paragrafo proprio perché c’era la maggioranza dei padri a favore.e come dice Kaspar nell’intervista chhe ricordi , il papa non va contro la maggioranza dei vescovi.
Non sarà una sconfitta Picchio ma nemmeno una vittoria basta vedere il silenzio di tomba del blog del Regno.
Alla fine la spaccatura rimane.
Ed e’ una spaccatura che si sarebbe potuta evitare con un percorso sinodale più graduale e con meno proclami che hanno spaventato tanti moderati che avrebbero fatto volentierii un passetto in più.
http://ilregno-blog.blogspot.it/2014/10/lamore-autentico-ci-sta-cuore.html?m=
Si sono ripresi dopo 24 ore…
A me sembra che sulle due questioni in ballo il punto per il Papa non sia vincere ma convincere i Vescovi, e la Chiesa tutta. Spaccare la Chiesa non credo sia il suo desiderio. Fermo restando ciò che ha puntualizzato, che lui è il Papa ed ha la potestà di decidere.
Sara, riguardo a ciò che scrivi nel post delle 18,01, penso che siano pochi estremisti quelli che pensano che il Papa pensi che chi è fuori è meglio di chi è dentro. La maggioranza di chi è dubbioso penso abbia delle obiezioni in merito alla opportunità di scollare così profondamente pastorale da dottrina (a meno naturalmente che uno non ritenga che la dottrina vada aggiornata, ma questo tutti lo negano e noi ne prendiamo atto).
http://ilregno-blog.blogspot.it/2014/10/che-cosa-significa-lindissolubilita-non.html?m=1
Non tutti lo negano.
Sara, l’autore dell’articolo del Regno che hai linkato evita accuratamente di citare le tentazioni che non gli garba prendere in considerazione. Vero esempio di dialogo tra sordi, non un buon indizio di come procederà la discussione.
“Alla fine c’è un solo risultato certo: la spaccatura della Chiesa e una gran confusione sul suo magistero.”
Ipse dixit.
Socci è proprio uno di quelli che fomentano la spaccatura. Forse non ha pensato che molto al di sopra delle sue parole e convinzioni agisce lo Spirito Santo, che vede ben più lontano di lui.
Sara
I proclami, le interviste, i libri ci sono stati a ambo le parti. In fondo questo è stato il primo sinodo in cui tutti potevano fuori e dentro dire quello che volevano. La libertà ha un prezzo.
Ma lo sa che alla fine mi dispiace per kasper e Forte?
Ci hanno messo la faccia e ne sono usciti un po’ ammaccati non è che in fondo se lo meritino.
Però ci voleva un po’ più di delicatezza.
Salute a tutti. A quanto vedo si è guerreggiato poco qui.Bene!
Si vede c’erano altre priorità e la tensione si è allentata.
Io di mio, l’o detto già, mi sono accontentato di guardare il bicchiere mezzo pieno e mi sono consolato con le parole del Papa di ieri.
Penso sia utile un periodo di riflessione in cui si dovrebbe evitare ogni contrapposizione.
Cordiali saluti a tutti.
“L’effetto dello sfebbramento lo apprezzeremo di più se proveremo a immaginare di che cosa ora staremmo a parlare se quella pubblicazione non ci fosse stata: staremmo a dilaniarci sulle voci che …”
E tuttavia, Luigi, vedi bene che nel tuo blog continuano contrapposizioni varie fra chi ritene che si sia fatto questo o quello, che si siano fatte omissioni per non disturbare né questi né quelli, che certi vescovi progressisti ne siano usciti male (“Kasper e Forte un po’ ammaccati”?!), che il Papa stesso, nonostante le parole concilianti, abbia dovuto fare passi indietro etc…
Tutto un fervore di supposizioni abbastanza campate in aria, che in realtà mettono in evidenza gli orientamenti di chi commenta tirando l’acqua al proprio mulino.
Se si aspettasse il Sinodo del prossimo anno, sarebbe molto meglio.
L’ho detto che siamo a un Papa bolla e uno sbolla:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/vaffancuria-conservatori-hanno-segnato-loro-punti-sinodo-ma-86796.htm
Il senso di spaccare la Chiesa su questioni che riguardano una piccola minoranza non lo capisco proprio.
“«Può essere considerata tradizionalista la Familiaris consortio di Giovanni Paolo II?»
In effetti in 6 mesi quello che mi è stato insegnato ai corsi prematrimoniali è diventata roba da tradizionalisti.
Verrebbe da mandarli tutti a quel paese…
” [Esplora il significato del termine: Ma se è così, è allora difficile non stupirsi del fatto, come dicevo, che quando gli episcopati occidentali decidono oggi di discutere di tali argomenti, specie se è per cercare adeguamenti dottrinali a quelle che vengono chiamate le «mutate esigenze dei tempi», non avvertano, e quasi neppure percepiscano si direbbe – né i novatori né i loro avversari con la solitaria e luminosa eccezione di Ratzinger – che prima di un tale compito tutti loro avrebbero da gran tempo dovuto porsi forse una domanda: come è accaduto che negli ultimi decenni un ampio numero di fedeli, forse addirittura la maggioranza, non seguissero più gli indirizzi della Chiesa? Che nella propria vita quotidiana essi si discostassero non già da aspetti secondari bensì basilari del suo insegnamento? Che non accettassero più la sua concezione dell’essere umano, del rapporto tra i sessi, della trasmissione della vita? Come è accaduto che questa gigantesca impalcatura culturale che aveva tenuto il campo per secoli stia oggi di fatto sul punto di sbriciolarsi? Che proprio in questa parte del mondo storicamente cristiano, forze e tendenze estranee se non ostili al retaggio cristiano si mostrino capaci in tanti campi di prevalere, di dettare stili di vita e di pensiero? E per proseguire con le domande di fondo scritte nelle cose: è possibile che tutto quanto è accaduto e sta accadendo non implichi responsabilità di ordine, non già solo pastorale, ma principalmente intellettuale, da parte non solo della Chiesa d’Occidente e delle sue gerarchie ma del mondo cattolico nella più vasta accezione, a cominciare dai suoi esponenti intellettuali? ] Ma se è così, è allora difficile non stupirsi del fatto, come dicevo, che quando gli episcopati occidentali decidono oggi di discutere di tali argomenti, specie se è per cercare adeguamenti dottrinali a quelle che vengono chiamate le «mutate esigenze dei tempi», non avvertano, e quasi neppure percepiscano si direbbe – né i novatori né i loro avversari con la solitaria e luminosa eccezione di Ratzinger – che prima di un tale compito tutti loro avrebbero da gran tempo dovuto porsi forse una domanda: come è accaduto che negli ultimi decenni un ampio numero di fedeli, forse addirittura la maggioranza, non seguissero più gli indirizzi della Chiesa? Che nella propria vita quotidiana essi si discostassero non già da aspetti secondari bensì basilari del suo insegnamento? Che non accettassero più la sua concezione dell’essere umano, del rapporto tra i sessi, della trasmissione della vita? Come è accaduto che questa gigantesca impalcatura culturale che aveva tenuto il campo per secoli stia oggi di fatto sul punto di sbriciolarsi? Che proprio in questa parte del mondo storicamente cristiano, forze e tendenze estranee se non ostili al retaggio cristiano si mostrino capaci in tanti campi di prevalere, di dettare stili di vita e di pensiero? E per proseguire con le domande di fondo scritte nelle cose: è possibile che tutto quanto è accaduto e sta accadendo non implichi responsabilità di ordine, non già solo pastorale, ma principalmente intellettuale, da parte non solo della Chiesa d’Occidente e delle sue gerarchie ma del mondo cattolico nella più vasta accezione, a cominciare dai suoi esponenti intellettuali? ”
http://www.corriere.it/editoriali/14_ottobre_20/domande-senza-risposte-1baf6ee2-5814-11e4-9d12-161d65536dad.shtml
Devo preoccuparmi per una volta sono d’accordo con Galli della Loggia..
Concordo con te, Sara. La Chiesa qui in Occidente non ha tenuto. Perché è successo? Io, guardando alla mia esperienza, direi: perché da un certo punto in poi non ha saputo porsi come risposta alla domanda di senso che ogni essere umano ha. Come esperienza di verità e bellezza. Ma solo come dispensatrice di regole, che nemmeno riesce a comunicare in modo comprensibile ai più (vedi la questione omosessuale). Benedetto ci ha provato, a rifondare questo orizzonte antropologico complessivo. Molti, anche nella Chiesa, l’hanno snobbato. Altri hanno capito male, pensando che fosse un campione della rigidità delle regole. Francesco tenta l’approccio dell’abbraccio a prescindere, il mio timore è che accada quello che lui stesso ha indicato parlando delle tentazioni: che si fasci una ferita senza prima lavarla e medicarla.
Trovo del tutto condivisibile il commento di Rosa. Mi permetto di aggiungere che gli ecclesiastici più illuminati( che non sono molti, per la verità) a mio parere sanno, e sapranno, medicare e fasciare le ferite.
L’articolo di Galli Della Loggia mette l’accento sul fatto che gli episcopati occidentali si siano decisi a discutere, oggi,di certi argomenti, non essendosi accorti prima di quel che accadeva ad opera di forze e tendenze estranee al retaggio cristiano; un vuoto di riflessione–lui dice–non colmabile con le parole “misericordia” e “carità”.E prima ha affermato che ecclesiastici conservatori e progressisti si sono contrapposti senza riflessione su certi accadimenti.
Ecco, allora sarebbe bene vedere l’indiscutibile merito di un Papa che ha messo di fronte, col Sinodo di oggi, i due schieramenti, con l’obiettivo di conciliarli il più possibile. Ed è ovvio che parli tanto spesso di misericordia e carità per colmare la profonda lacuna che si era venuta a creare quando si poneva in rilievo il legalismo fatto di precetti da seguire con rigidezza–e su cui si sono formate, ahimé, intere generazioni di fedeli– e poco invece si parlava di misericordia e di amore di Dio per i suoi figli tutti. Tutti peccatori peraltro.
Tornielli smentisce che durante il Sinodo ci sia stato un messaggio scritto di Benedetto a Francesco relativo al Sinodo stesso
http://www.lastampa.it/2014/10/20/italia/cronache/francesco-dopo-lo-strappo-dio-non-ha-paura-delle-novit-fZkSOEQEdhlDAXE7yWsJ8K/pagina.html
Marilì mio nipote di 8 anni l’anno scorso si guardava i film porno sul cellulare altroché legalismo, guardi che siamo nel 2014 non nel 1530…
Diglielo, Sara, al tuo nipotino che andrà all’ inferno se continua così; diglielo che è un peccato gravissimo.
Cara Sara, tu non ha ancora capito che ho qualche annetto più di te e che certe cose le ho toccate con mano. Fidati!
Ma che c’entra l’inferno ma è tutta scema???
http://www.famigliacristiana.it/articolo/gli-adolescenti-e-l-urlo-di-una-sessualita-distorta.aspx
Ci possono anche essere altri problemi che non la paura dell’inferno (credo non ce l’abbia più nessuno al giorno d’oggi al mondo a parte lei e Matteo).
«Ci sono 62 padri che nel voto segreto hanno bocciato il Catechismo e Ratzinger!», esclamava l’altra sera un vescovo stupefatto. Il giorno dopo, pero?, c’e? un altro sinodale, di certo riformista, che alza lo sguardo stanco e avverte: «Attenzione, su quel paragrafo il parere negativo e? intrecciato. Anche altri me lo hanno detto. Ci sono i voti contrari dei cosiddetti conservatori ma anche di quelli che lo hanno ritenuto insufficiente, cosi? com’era. Per esempio il mio. Meglio non parlarne, allora, sono temi che richiedono una riflessione maggiore…».
http://ilsismografo.blogspot.it/2014/10/vaticano-la-chiesa-e-la-ferita-dei.html
Voto intrecciato allora (solo conservatore sembrava impossibile)
Vabbè, ma se il tempo è superiore allo spazio perché tentare il colpo di mano della relazione intermedia? Tutta la faccenda della dinamica del Sinodo non torna bene, non c’è logica.
Io comunque non mi posso persuadere che i voti contrari al paragrafo sull’omosessualità siano voti conservatori. C’è qualche Padre sinodale che pensa che le persone omosessuali non vadano trattate con rispetto? Sarebbe gravissimo, non mi sembra possibile.
Infatti (soprattutto se confrontato alla versione di Forte) era il minimo sindacabile, fossi stata padre sinodale lo avrei bocciato anche io.
“Ci possono anche essere altri problemi che non la paura dell’inferno…”
Ma va’, non ci credo.
Pensa tu che mi è stata inculcata questa idea a tal punto che io ci credo, eccome!
Penso sempre all’inferno, col fuoco e i diavoli con i forconi con cui arrosolano i miserabili peccatori .
Credo che anche Matteo abbia più o meno gli stessi timori.
Che vuoi, Sara, noi ( o almeno io) siamo troppo arretrati.
Propongo un Sinodo sui Novissimi.
Marilisa non è questione di inferno o meno e nemmeno di religione, non ci vuole tanto a capire che a 8 anni la pornografia non è adatta.
Però i ragazzini si passano di tutto con il cellulare molti genitori non riescono nemmeno a controllare, cioè i problemi di noi genitori magari sono diversi da quelli che avevate voi da ragazzi.
http://www.corriere.it/salute/pediatria/14_settembre_22/allarme-primario-qui-ormai-arrivano-anche-ragazzini-12-anni-07f00a64-4244-11e4-8cfb-eb1ef2f383c6.shtml
non esiste solo i bigottismo al mondo. (come se tolto quello caviale e champagne per tutti)
Interessante intervista a Kurtz, presidente dei vescovi statunitensi
http://www.repubblica.it/esteri/2014/10/20/news/sinodo_il_presidente_dei_vescovi_usa_la_chiesa_americana_sta_col_papa-98554335/?ref=HREC1-14
Ciò che costantemente hanno rilevato nelle risposte dei fedeli al questionario e’ che ammettono di non sapere bene in che cosa credono….
Lo disse a suo tempo Benedetto che il problema è che i cattolici credono ma non sanno in cosa, per questo indisse l’Anno della Fede ed esorto’ a leggere il catechismo. Questo è stato tutto un po’ spazzato via.
Ma Sara mi viene perfino da ridere. Hai capito o no che la mia era solo ironia?
Lo so bene che i ragazzi, più che i bambini piccoli, sono attratti dalla pornografia.
E certo non credo minimamente che questa sia una colpa. Fra l’altro, è sempre stato così, anche in passato. Ti dirò, e sono sicura che lo sai quanto me, che più una cosa viene proibita, più viene cercata.
Tutto ciò che è tabù fa parte di un mondo “sconosciuto” dove si vorrebbe entrare per conoscere, e se qualcosa viene vietato, si può stare certi che si farà di tutto per avvicinarvisi il più possibile. Per questo motivo è necessario che i bambini e i ragazzi abbiano un giusto approccio con determinate realtà fin dalla scuola, ad opera di insegnanti che sappiano trattare certi argomenti con delicatezza e sensibilità.
Il tema trattato nell’articolo che hai segnalato col link è molto serio. E capisco bene che i genitori debbano stare attenti ai loro figli, che devono essere seguiti passo passo soprattutto nell’adolescenza che è il periodo di crisi esistenziale per eccellenza. E tuttavia non devono essere assillati o soffocati.
Proprio in quel periodo sono soggetti ai pericoli maggiori, perché in qualche modo si trovano spaesati, per non dire sbandati, e sono pronti a tutte le esperienze, soprattutto se fanno parte di gruppi in cui temono di essere emarginati se non fanno come tutti gli altri.
Il “mestiere” di genitore è un mestiere difficile.