Giovanni Dall’Oglio: ho imparato a vivere da chi soffre

“Ho nella mente quando mio fratello Paolo a 16 anni mi volle sul Treno Bianco dell’UNITALSI per accompagnare i malati a Lourdes. Ancora ho dentro la gioia di quei giorni in cui ho imparato a vivere da chi soffre”: parole di Giovanni Dall’Oglio – fratello del gesuita Paolo Dall’Oglio – che fa parte di “Medici con l’Africa – Cuamm” e che oggi si trova in Sud Sudan. Approfittando del comune legame con il Cuamm gli ho chiesto di narrare il suo mal d’Africa e di ricordare il fratello Paolo. Ho pubblicato il suo racconto in Vino Nuovo. Lo ringrazio a nome dei lettori e l’abbraccio insieme al fratello Paolo – che conobbi a Damasco nel 2001 – e a tutta la sua straordinaria famiglia: i sette tra fratelli e sorelle, la moglie Anna e i quattro figli.

4 Comments

  1. Lorenzo Cuffini

    Non che non mi basti la rappresentanza di Luigi, che in questo caso agisce a nome di tutti i lettori del blog, ma ci terrei ad aggiungere comunque il mio personale abbraccio, il più affettuoso che sia in grado di “produrre” .

    16 Settembre, 2014 - 12:14
  2. Che bella famiglia i Dall’Oglio,
    che testimonianza che mi fa esultare
    dall’interno della mia povertà

    Luigi A.
    quando cerchi Testimoni e Testimonianze sul Vangelo
    sei al massimo della tua profesionalità.
    E’
    in questa veste che ti cerco tantissimo,
    e che preferisco.

    Spero che tu non segua la moda di ricerca degli ultra e degli anti qualcosa,
    lascialo ad altri….

    Alcuni mesi prima della sua scomparsa,
    incontrammo Paolo Dall’Oglio,
    ne feci foto e registrai con il mio mp3.

    Da quell’incontro ne uscii molto confuso.

    Nel dibattito finale venne fuori una frattura tra molti dei presenti
    e p.Paolo.

    Quell’omone di p.Paolo si difendeva molto bene,
    e aveva dalla sua l’esperienza diretta di chi vive in Siria,
    e in quel momento stava girando per il mondo
    per raccogliere consensi per i giovani Siriani che si ribellavano
    contro il regime di Assad.

    Molti dei presenti si infiammavano,
    perchè rimproveravano a p.Paolo, profondamente anti-Assad, che ormai dietro la ribellione si mascheravano anche altri interessi (che all’epoca non era ancora chiara, ma ci bastava l’esperienza di Saddam-Irak),
    e
    quindi abbattere Assad (sperato da p.Paolo, mi pare…)
    poteva aprire l’inferno.

    Proprio pensando a p.Paolo come vivente in toto da tantissimi anni in Siria,
    in condivisione di tutta la vita di quel popolo,
    ebbi la sensazione che i rimproveri anche forti verso p.Paolo mi sembravano ingiusti.

    L’incontro terminò con quella frattura,
    ma quell’omone abbracciava sorridente tutti, anche quelli che lo criticavano.

    A distanza ormai di tanto tempo dal sequestro,
    spero ardentemente di vederlo vivo,
    e
    riascoltarlo
    dinanzi a quelle critiche di quella sera,
    cosa oggi risponderebbe.

    16 Settembre, 2014 - 13:26
  3. picchio

    grazie della bella testimonianza matteo 🙂

    16 Settembre, 2014 - 17:58

Lascia un commento