“Ho nella mente quando mio fratello Paolo a 16 anni mi volle sul Treno Bianco dell’UNITALSI per accompagnare i malati a Lourdes. Ancora ho dentro la gioia di quei giorni in cui ho imparato a vivere da chi soffre”: parole di Giovanni Dall’Oglio – fratello del gesuita Paolo Dall’Oglio – che fa parte di “Medici con l’Africa – Cuamm” e che oggi si trova in Sud Sudan. Approfittando del comune legame con il Cuamm gli ho chiesto di narrare il suo mal d’Africa e di ricordare il fratello Paolo. Ho pubblicato il suo racconto in Vino Nuovo. Lo ringrazio a nome dei lettori e l’abbraccio insieme al fratello Paolo – che conobbi a Damasco nel 2001 – e a tutta la sua straordinaria famiglia: i sette tra fratelli e sorelle, la moglie Anna e i quattro figli.
Giovanni Dall’Oglio: ho imparato a vivere da chi soffre
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Voci su Paolo Greta e Vanessa:
http://www.corriere.it/esteri/14_settembre_15/fonti-sirianepadre-dall-oglio-prigioniero-le-due-italiane-5c5ba2f2-3c9f-11e4-95e1-a222c06f54b6.shtml
Non che non mi basti la rappresentanza di Luigi, che in questo caso agisce a nome di tutti i lettori del blog, ma ci terrei ad aggiungere comunque il mio personale abbraccio, il più affettuoso che sia in grado di “produrre” .
Che bella famiglia i Dall’Oglio,
che testimonianza che mi fa esultare
dall’interno della mia povertà
Luigi A.
quando cerchi Testimoni e Testimonianze sul Vangelo
sei al massimo della tua profesionalità.
E’
in questa veste che ti cerco tantissimo,
e che preferisco.
Spero che tu non segua la moda di ricerca degli ultra e degli anti qualcosa,
lascialo ad altri….
Alcuni mesi prima della sua scomparsa,
incontrammo Paolo Dall’Oglio,
ne feci foto e registrai con il mio mp3.
Da quell’incontro ne uscii molto confuso.
Nel dibattito finale venne fuori una frattura tra molti dei presenti
e p.Paolo.
Quell’omone di p.Paolo si difendeva molto bene,
e aveva dalla sua l’esperienza diretta di chi vive in Siria,
e in quel momento stava girando per il mondo
per raccogliere consensi per i giovani Siriani che si ribellavano
contro il regime di Assad.
Molti dei presenti si infiammavano,
perchè rimproveravano a p.Paolo, profondamente anti-Assad, che ormai dietro la ribellione si mascheravano anche altri interessi (che all’epoca non era ancora chiara, ma ci bastava l’esperienza di Saddam-Irak),
e
quindi abbattere Assad (sperato da p.Paolo, mi pare…)
poteva aprire l’inferno.
Proprio pensando a p.Paolo come vivente in toto da tantissimi anni in Siria,
in condivisione di tutta la vita di quel popolo,
ebbi la sensazione che i rimproveri anche forti verso p.Paolo mi sembravano ingiusti.
L’incontro terminò con quella frattura,
ma quell’omone abbracciava sorridente tutti, anche quelli che lo criticavano.
A distanza ormai di tanto tempo dal sequestro,
spero ardentemente di vederlo vivo,
e
riascoltarlo
dinanzi a quelle critiche di quella sera,
cosa oggi risponderebbe.
grazie della bella testimonianza matteo 🙂