“È importante accantonare la paura e partire per dare supporto alle organizzazioni proprio adesso che l’emergenza è drammatica e molti volontari, visti i fatti di cronaca, spaventati si tirano indietro”: parole di Micol Alberizzi, 24 anni, partita il 3 settembre per Erbil, nel nord dell’Iraq, come operatrice di “Terre des Hommes”. Le ho prese da un servizio del Corsera del 5 settembre che citava altre tre giovani donne che sono partite negli ultimi giorni per quel vulcano in eruzione: le festeggio con un bicchiere di Vino Nuovo e nel primo commento riporto la benedizione del Papa al volontari della Croce Rossa italiana che stanno compiendo lo stesso passo.
Alle donne e agli uomini che partono per l’Iraq
56 Comments
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Benedico chi aiuta. Il Papa oggi all’Angelus: “Questa domenica un convoglio di circa 30 volontari della Croce Rossa Italiana parte alla volta dell’Iraq, nella zona di Dohuk, vicino a Erbil, dove si sono concentrate decine di migliaia di sfollati iracheni. Esprimendo un sentito apprezzamento per questa opera generosa e concreta, imparto la benedizione a tutti loro e a tutte le persone che cercano concretamente di aiutare i nostri fratelli perseguitati ed oppressi. Il Signore vi benedica”.
Nuovo sangue dal Burundi:
http://ilsismografo.blogspot.it/2014/09/burundi-sono-tre-le-missionarie.html?m=1
http://ilsismografo.blogspot.it/2014/09/mondo-dallinizio-dellanno-gli-operatori.html?m=1
“Nonostante la situazione complessa e conflittuale dei Paesi dei Grandi Laghi, mi sembra di percepire la presenza di un Regno d’amore che si va costruendo, che cresce come un granello di senape, di un Gesù presente donato per tutti. A questo punto del mio cammino continuo il mio servizio ai fratelli africani, cercando di vivere con amore, semplicità e gioia”: così Bernardetta Boggian, una delle tre saveriane, parlava della sua missione un anno addietro, alla vigilia di una sua ripartenza per l’Africa.
http://www.gazzettadiparma.it/news/news/214682/Le-suore-missionarie-saveriane-uccise-in-Burundi-sono-tre.html
Parole e foto di Lucia Pulici e Olga Raschietti in questo serivizio del Corriere online:
http://www.corriere.it/esteri/14_settembre_07/burundi-uccise-due-missionarie-parma-rapina-finita-male-438d7b76-36da-11e4-b5da-50af8bd37951.shtml
Suor Lucia Pulici aveva appena festeggiato i 50 anni di missione, era in Burundi dal 2008 dopo una lunga esperienza in Congo. Sue parole recenti: «Non ho più le energie per fare tutto ciò che prima facevo, in un’attività che mi appassionava tanto. Missione per me ora è anche accettare la mia debolezza e fragilità; imparo ad abbandonarmi giorno per giorno al mio Signore, con gli occhi fissi su Gesù crocifisso. È un cammino e un nuovo dono da accogliere».
Suor Olga Raschietti, di Montecchio Maggiore (Vicenza), fino al 2011 aveva lavorato in Congo: «Le mie forze diminuiscono, però ancora accompagno dei giovani che si preparano ai sacramenti; inoltre posso annunciare Gesù attraverso i contatti personali: si può sempre essere vicini con una parola buona e di speranza».
Come previsto da Gesù vedasi Matteo 10,16-33.
http://www.lastampa.it/2014/09/08/blogs/san-pietro-e-dintorni/aleppo-addio-lettera-da-una-citt-morente-NtLnOc7PgiWzSLH5affA9I/pagina.html
“lettera da una città morente”.
“Questa lettera è datata 1 ° settembre, festa di uno dei santi più venerati della Siria, S. Simeone Stilita, che, nel 5 ° secolo, ha vissuto 42 anni arroccato su una colonna di 18 metri. Ha scelto questa via, secondo la tradizione, per essere più vicino a Dio!
Che il nostro sacrificio e la nostra sofferenza possano non durare così a lungo.
Aleppo, 1 set 2014
Mentre ad Aleppo i Padri Maristi superstiti scrivevano questa lettera, a Roma si giocava a calcio…
Dum Roma deliberat, Saguntum perit.
Non si sa piu’ cosa pensare. Mille e piu’ anni di presenza cristiana (anche se piccole) spazzate via in questi anni dalla insipiente geopolitica delle potenze occidentali : prima l’Iraq, ora la Siria, domani qualche altro paese. Forse si avvera la profezia : quando il figlio dell’uomo tornera’ sulla terra trovera’ la fede ? Poi la questione missionaria : anni di lavoro ed impegno a favore dei poveri in Africa e (vedi Burundi) e la ricompensa (terrena) : il taglio della gola. Non ci sono parole, lasciamole ai professionisti dell’affabulazione.
Dal mio arcivescovo (che è lo stesso di discepolo. 😉 )
http://www.incrocinews.it/chiesa-diocesi/da-cristiani-contribuiamo-br-a-un-nuovo-umanesimo-1.96270
«Mille e piu’ anni di presenza cristiana (anche se piccole) spazzate via in questi anni dalla insipiente geopolitica delle potenze occidentali». Perfetto. Infatti non sono mica musulmani quelli che stanno spazzando via i cristiani dell’Iraq e della Siria. E anche quelli di Boko Haram sono tutti occidentali.
Sì, direi proprio che «non si sa cosa pensare».
[Per i più mentalmente periferici: certo che la politica occidentale (americani ed Europa) nel vicino oriente è stata ed è fallimentare. E se proprio vogliamo dirla tutta, Obama è persino più coglione di Bush. Ma il meccanismo di rimozione che sta sotto una frase come quella che ho citato è comunque impressionante].
grazie Fabri 🙂
Ciao picchio, grazie a te.
Condivido l’impressione di Franti.
Segnalo un episodio di “cristianofobia” avvenuto nelle nostre campagne, proprio in questi giorni, tanto per dire a che livello siamo:
http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/furto-madonnina-negri-odio-1.190712
Io vorrei fare a Fabricianus ed ai fautori del “dialogo“una semplice domanda:se voi vedeste vostra figlia,vostra moglie, vostro figlio in pericolo di essere stuprato,torturato uccis da un violento ,voi che faresteVi mettereste a dialogare?Dialogare vuol dire parlare,k. Potreste cetcare di convincere con le parole ilviolento a desistere dai suoi intent Ma se con le buone non ci riuscite aro Fabricianus,cosa fareste? Se col dialogo e le buone maniere non riuscite a proteggere i deboli dalle sopraffazioni dei prepotenti e violenticosa fareste caro Fabricianus?Perche‘questo e‘il problea!Mettia che ilvioleto possa essere fermato SOLOda una violenza piu‘forteBoi che fareste?LASCERESTE SCANNATE E STUPRARE VOSTRA FIGLIA PUR DI NON USARE LA VIOLENZA?
Desidererei una risposta non ipocrita ma franca dello stile si si no no.
Qualcuno ha detto “ perche. il Male trionfi basta che i buoni rinuncino ad agire
_
Qualcun altro ha detto chi non si oppone con tutte le sue forze al Male e‘ complice del male.
A nessuno di noi verrebbe in mente di “dialogare“con un mafioso o un serial killler. Perodialoghiamo con chi decapita i cristiani….
Discepolo non dialogare con lo stupratore ma con quelli che stupratori non li sono in modo da non lasciarli soli e non farli cadere nell’ estremismo come accadrebbe dichiarando guerra all’Islam.
Senza parlare del rischio terrorismo, e’ pieno di estremisti pronti a farsi saltare in qualche metropolitana (ricorda Boston?) aspettan solo l’occasione.
Non è questione di fede ma di quoziente intellettivo cavolo.
Le bombe possono tamponare l’emergenza ma la strada per risolvere definitivamente il problema e’ molto più lunga.
La risposta alla tua domanda, cara discepolo, è NO.
Però, non ha importanza alcuna.
Perché questa stessa domanda, proprio identica, tu che sei cristiana come tutti qui, prova un poco a urlarla a tutte maiuscole al tuo Dio, quel Dio che tu ami immaginarti di preferenza glorioso, trionfante e pantocratore:
LASCERESTI SANNARE TUO FIGLIO PUR DI NON USARE LA VIOLENZA?
Risposta data da 2000 anni circa. SI’.
E ci beccheremmo la rampogna riservata a Pietro: vai dietro di me, satana.
Capisco che possa piacere un sacco , per chi la pensa allo stesso modo, leggere Ferrara con l’invocazione di una violenza incredibilmente piu’ grande,e pensarla come lui, ma Gesù Cristo non è Ferrara ( e nemmeno SOcci, con suo grande disappuntio).
In piu’, anche a livello piu’ pragmatico, Fallaci e Ferrara già invocavano la guerra purificatyrice dopo l’11 settembre. Allora fu scatenata, e i risultati, anche da un punto di vista del muro contro muro, dove cavolo sono?
E poi quelli che sono partiti da Londra che fai bombardi Londra?
Gli estremisti sono anche in occidente diamo il pretesto per scatenare la guerra in casa tanto….
http://ilsismografo.blogspot.it/2014/09/italia-i-vescovi-che-chiedono-di.html?m=1
Piu’ lungimirante assai era stato GPII che in tutti i modi cercò di arretare la guerra in IRAK e l’abbattimento del regime di S.H.
Lo si ignorò, anzi, fu speso abbastanza impunemente come sempre il nome di Dio e della sua volontà per mettere il sigillo sulle mosse di Bush.
Che se ne è ottenuto?
http://www.huffingtonpost.it/2014/09/08/ahmed-abousamra-capo-propaganda-isis-americano_n_5782770.html?utm_hp_ref=italy
“se voi vedeste vostra figlia,vostra moglie, vostro figlio in pericolo di essere stuprato,torturato uccis da un violento ,voi che faresteVi mettereste a dialogare?Dialogare vuol dire parlare,”
Discepolo, da chi ha copiato queste parole così originali? Da Socci, vero?
La risposta, cara discepolo, è insita nella domanda stessa, ed è un NO tondo tondo.
Per il semplice motivo, non banale, che al pericolo immediato si risponde con una difesa altrettanto immediata e istintiva.
Ma la situazione a cui lei si riferisce è molto molto diversa. E prima di usare le armi, si tenta tutto il possibile per arginare la violenza senza fare ricorso ad altra violenza.
Perchè, Cristina/Discepolo, non rispondi, invece, alla mia domanda che t’ho rivolto in altro “post” ? Da che parte stai ? Con Totò Riina o con Don Ciotti ?
Aspetto di leggerti.
Buona serata a tutti.
Roberto 55
Secondo me c’è un fraintendimento alla base di tutto, e cioè: noi non siamo Dio. Non si può dire: siccome Dio ha detto sì alla morte (e Resurrezione) di suo Figlio, allora anche noi dobbiamo dare noi stessi in olocausto. Così facendo, faremmo come i circoncellioni – ossia degli eretici – che si facevano volutamente ammazzare pur di andare immediatamente all’altro mondo. Non credo in coscienza che funzioni così, perdonatemi.
C’è stata una forte confusione sulle parole del Papa, a me sembra. L’ho scritto e lo ripeto: ma che cosa credevate, che il Papa vi dicesse: “Bombardateli tutti e siamo pari”? Pensate che il Papa avrebbe detto: “Meglio i Tomahawk che gli F35”? Lo credete veramente?
Il Papa non poteva dire: “attaccate” o “bombardate”. Così facendo avrebbe offerto una potente strumentalizzazione politica all’Isis perché avrebbe benedetto una crociata. Questi sono i fatti. E la Chiesa, molto semplicemente, non fa crociate. Non poteva dire più di quello che ha detto. Spetta ad altri, in virtù delle leggi e persino del Catechismo della Chiesa cattolica, prendere in mano le armi e andare a fermare l’aggressore. Ma nessuno poteva pretendere dal Papa l’indizione di una crociata.
E veniamo quindi alla solita domanda, che ad nauseam sento ripetere da decenni, sin dalla tarda adolescenza in qualche dibattito notturno in collegio: il cristiano è pacifista o pacificatore? Se è pacificatore, allora, a determinate condizioni può impugnare le armi. Glielo permette la sua religione.
Ok,Noi non siamo Dio, ma la Chiesa è Cristo.
Mi pare fuori discussione che si comporti diversamente da Lui.
A livello di stati e di politica valgono altre considerazioni.
Ma , anche in questo caso, non è detto che serva, e soprattutto, che funzioni.
Ad impugnare le armi sono capaci tutti,
A portare a casa il risultato, pochissimi.
Nel frattempo morte e distruzione vanno in crescita esponenziale.
I fanatici pazzi e sanguinari non aspettano niente ma proprio niente altro di questo. Abbiamo esempi a ripetizione, negli ultimi anni, di interventi ” pacificatori” che hanno pacificato un tubo, gettato benzina sul fuoco, peggiorato le cose e lasciato sul campo gran casino e morti a gogò—-
OT. impossibile commentare (almeno per me) sull’altro thread…
ho forse toccato note dolenti?
Certo c’è un imbarazzante silenzio in merito a quanto ho detto…
oops, mi è ricomparsa la possibilità di commentare sull’altro thread.
Vorrei ora cancellare questi miei due commenti, come posso fare. Chi lo sa me lo dica, grazie 🙂
Solo una precisazione in merito alle parole di Tonizzo, che giustamente osserva: non siamo dei circoncellioni.
Certo non è questo l’atteggiamento: ma quello di seguire Gesù, sì.
Non per mania di grandezza nostra, ma per invito, perentorio, suo.
E seguire Gesù Cristo significa solamente una cosa: dare la propria vita, e darla tutta. Altrimenti stiamo qui a scaldare il banco, e bon.
Quello ci mette gli occhi addosso, ci sceglie, ci manda… e noi che si vorrebbe fare? “La nostra vita”, ricordandoci di quando in quando di Lui….
Non è così che gira.
Mi ha colpito molto, ancora una volta- non è la prima volta che una simile consapevolezza emerge poi, a cose fatte, da parole e scritti di chi muore “nell’esercizio delle sue funzioni” di cristiano che ha preso Cristo sul serio- quello che ciascuno puo’ leggere qua:
http://www.xaverianas.com/international/it/notizie/attualita/967-le-nostre-sorelle-olga-lucia-bernardetta-uccise
“Il 20 luglio 2013, a Kamenge, Olga, raccontando la sua missione, diceva:
Sono ormai sulla soglia degli ottant’anni. Nel mio ultimo rientro in Italia, le superiore erano incerte se lasciarmi ripartire. Un giorno, durante l’adorazione, pregai: “Gesù, che la tua volontà sia fatta; però tu sai che desidero ancora partire”. Mi vennero limpidissime in mente queste parole: “Olga, credi di essere tu a salvare l’Africa? L’Africa è mia. Nonostante tutto, sono però contento che parti: va’ e dona la vita!”. Da allora, non ho più dubitato. »
Lucia Pulici, il 1° ottobre scorso, alla vigilia della sua partenza, raccontava:
“Sto tornando in Burundi, alla mia età e con un fisico debole e, limitato, che non mi permette più di correre giorno e notte come prima. Interiormente però credo di poter dire che lo slancio e il desiderio di essere fedele all’amore di Gesù per me concretizzandolo nella missione è sempre vivo. La missione mi aiuta dirgli nella debolezza: “Gesù, guarda, è il gesto d’amore per te”…. Unita a Lui, al suo donarsi, anche se mi sento debole fisicamente, sento che posso essere ancora a servizio di Lui per la salvezza del mondo.”
A fine agosto 2013, Bernardetta, rientrando in Burundi, diceva:
“L’annuncio di Gesù e dell’amore misericordioso del Padre diventa comprensibile se accompagnato dalla testimonianza di vita….Nonostante la situazione complessa e conflittuale dei Paesi dei Grandi Laghi, mi sembra di percepire la presenza di un Regno d’amore che si va costruendo, che cresce come un granello di senape, di un Gesù presente donato per tutti.”
Questo non è sentirsi Dio, né sgomitare per cercare il martirio, né avere la fregola di offrirsi in olocausto. E’, semplicemente, la coscienza di sentirsi in tutta semplicità, e senza nessun strombazzamento ( chi mai avrebbe nominato queste tre suore se non fossero morte in questo modo?) chiamati a fare quello per cui siamo stati scelti.
Questa dimensione, quella del dono di sè, è irrinunciabile .
Non a tutti verrà richiesta la morte, certamente, ma a tutti noi viene richiesta la vita.
Se perdiamo di vista questa unica realtà fondamentale, occhio, perché siamo messi male assai. Noi, e dunque la Chiesa, il che significa Cristo stesso….
« Nulla impedisce che vi siano due effetti di uno stesso atto, dei quali uno sia intenzionale e l’altro preterintenzionale. [..] Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l’altro è l’uccisione dell’attentatore. »
(San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 64, a. 7, c)
« Al di là della difficoltà dell’applicazione equilibrata e corretta della regola tomistica (e classica) dell’autodifesa, come comporla col principio evangelico della nonviolenza assoluta? La risposta è proprio nella struttura della fede cristiana a cui sopra si accennava, legata all’incarnazione e quindi alla storia. I princìpi devono essere “incarnati” nella concretezza dei casi spesso molto più intricati e complessi (si pensi – per fare un esempio di altro genere – all’appello evangelico alla povertà, al distacco, alla condivisione dei beni all’interno di una società economica com’è l’attuale). Si devono, perciò, trovare vie meno dannose per il principio ma anche compatibili con determinati contesti speciali e particolari. Così si può ammettere una reazione di difesa nel caso in cui essa sia l’unica strada possibile per impedire l’aggressione, l’ingiustizia, l’oppressione: l’atto violento è finalizzato non a punire l’aggressore ma a farlo desistere e a bloccarlo. In situazioni eccezionali è, dunque, da considerarsi legittimo il ricorso alla forza purché esso sia per la difesa dei diritti dei deboli, e non per incrementare inimicizie e odio quanto piuttosto per estinguerli. »
Cardinal Gianfranco Ravasi
« E non è necessario per la salvezza dell’anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l’uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui. »
6.? Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2265.
Parlando della guerra occorre evitare due estremi: l’errore per eccesso e quello per difetto.
a) Errore per eccesso e riferito agli adoratori della ragion di Stato, ad esempio,i sostenitori della teoria del super-Stato o della super-Razza, che colonizzano in modo indiscriminato, schiavizzano, uccidono i popoli che ostacolano la loro ascesa.
b) Errore per difetto è quello per cui la la guerra è sempre illecita. Una sorta d’umanitarismo filantropico, un tacito assenso assenso ai globalizzatori mondialisti “idealisti”, i “cristiani per la pace”, che appoggiandosi erroneamente ad alcuni passi del Vangelo, mal interpretati, concludono che la guerra è sempre immorale, pur facendo azioni di… guerriglia (non di guerra, si badi bene…) “urbana” nelle loro sfilate “arcobaleno”
Io credo che In medio et cùlmen, tra questi due errori si erge la dottrina cattolica, come una vetta tra due burroni. Essa ha sempre considerato la guerra come un flagello e ha cercato quindi di renderla il meno disumana possibile. La pace è dunque un bene da mantenere possibilmente. Però “non è un bene da mantenersi ad ogni costo col sacrificio del diritto e della giustizia. L’uso della forza e la guerra hanno come scopo la pace, l’ordine del consorzio civile, e possono essere adoperati contro i perturbatori. La dottrina cattolica è pacifica ma non pacifista, è umana ma non umanitaria. Questa approvazione di principio dell’uso della forza… non è contraria agli insegnamenti del Vangelo. Il Vangelo è un codice di vita dettato per la santificazione dell’individuo, al quale sono rivolti i consigli della non resistenza al male… I medesimi precetti e consigli non possono essere trasferiti alla vita collettiva, senza che ne segua l’impunità dei malvagi e la disgregazione sociale.
“Che il sangue versato da queste generose testimoni del Vangelo diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternita’ tra i popoli”
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1789
Clodine l’itervento armato in certi contesti è lecito e Francesco non lo ha negato, caso mai penso abbia posto l’accento sulla “proporzionalità”:
“Il mondo – ha sottolineato Francesco – è in guerra e si fanno queste crudeltà. Oggi i bambini non contano. Una volta si parlava di una guerra convenzionale. Ma oggi una bomba ammazza l’innocente col colpevole, colpisce il bambino con la mamma invece degli obiettivi militari“.
Penso che abbia messo in mostra che il prezzo che le popolazioni locali (civili) pagano per queste operazioni può essere troppo alto, non risolvere definitivamente il problema e contribuire a rafforzare la spirale d’odio.
Per cui l’intervento armato (che in questo momento può avere lo scopo di portare i primi aiuti e fermare l’avanzata dell’Is) da solo non basta e lo vediamo da anni dato che poi spunta regolarmente di peggio.
Anche in Libia che si è risolto?
Inoltre non deve essere il solito intervento solo occidentale ma coinvolgere anche i governi locali, sono le popolazioni locali che devono trovare la forza di isolare l’estremismo. (per questo si dice dialogo dialogo dialogo)
“L”’uso della forza rappresenta l’ultimo ricorso, dopo aver esaurito ogni altra soluzione pacifica… .
Ecco perché – di fronte alle tremende conseguenze che un’operazione militare internazionale avrebbe per le popolazioni …e per l’equilibrio dell’intera regione del Medio Oriente, già tanto provata, nonché per gli estremismi che potrebbero derivarne – dico a tutti: c’è ancora tempo per negoziare; c’è ancora spazio per la pace; non è mai troppo tardi per comprendersi e per continuare a trattare.
Io appartengo a quella generazione che ha vissuto, e grazie a Dio sopravvissuto, la seconda Guerra Mondiale . Ho il dovere di dire a tutti i giovani, a quelli più giovani di me, che non hanno avuto quest’esperienza: “Mai più la guerra!”, come disse Paolo VI nella sua prima visita alle Nazioni Unite. Dobbiamo fare tutto il possibile! Sappiamo bene che non è possibile la pace ad ogni costo. Ma sappiamo tutti quanto è grande questa responsabilità. E quindi preghiera e penitenza!”
Giovanni Paolo II- 16 marzo 2003
Restando al punto di vista pragmatico, il ricorso a una “violenza incommensurabilmente superiore alla loro” secondo la risposta d pancia di Ferrara, a parte che non si capisce che significhi ( un paio di atomichine sulla regione?) , poi sarebbe quello che “loro” si augurano e poi, da solo, non risolverebbe un tubo. Dopo anni di coalizioni inetrnazionali e operazioni di pulizia, democratizzazione e pacificazione interna in IRAK e in Afghanistan, per dire, quali capperi di risultati si sono ottenuti? Mi pare, francamente, solo uno: un peggioramento ulteriore della situazione.
La guerra purificatrice e castigatrice va molto bene per le penne/tastiere alate e ideologizzate , funziona una fava se tradotta in realtà.
Monsignor Forte – su Ilsole 24 ore di domenica – ha scritto con riguardo ai recenti fatti di cronaca aventi come protagonisti i fondamentalisti islamici:
“Minimizzare la gravità della situazione sarebbe da irresponsabili. Ridurre i problemi a semplici conflitti locali non ha fondamento nella realtà. La verità è che il nuovo nemico dell’umanità è più che mai il fondamentalismo […]
A me sembra che molti italiani – accecati dall’ideologia buonista e relativista – non abbiano coscienza di questo islam radicale che minaccia tutti”.
In Italia, in effetti, c’è molta difficoltà a chiamare con il loro nome i massacri sistematici che avvengono nei territori controllati dal Califfato.
D’altro lato, non serve una laurea in sociologia politica, per capire che se i circa trenta paesi a maggioranza islamica non si sviluppano è perché sono bloccati da questa ideologia disumana, che usa violenza anzitutto contro gli stessi musulmani, toglie loro la libertà di ragionare, tiene le donne in posizione di inferiorità e usa le immense ricchezze del petrolio non a favore dei popoli stessi, ma per continuare a diffondersi e blindare le catene di una schiavitù di cui non si vede la fine.
Un’ultima considerazione: preghiamo per i perseguitati, ma anche per i pastori che, mentre imperversa la persecuzione, organizzano allegre partite di calcio, invece di far recitare novene a tutta la cristianità o proporre giorni di digiuno e penitenza.
Chiamiamola pure con il suo nome: massacri sistematici portati avanti dai fondamentalisti islamici.
Fatto.
E allora?
D’altra parte, chi nega l’esistenza dei fondamentalismi fanatici e criminali?
Affermato. Fatto.
E allora?
L'”Islam radicale”, per usare le parole di Forte, benché questo faccia torcere le budella a Ferrara, esiste ed è cosa diversa dall’ Islam e basta. E’ presente e potente ovunque non solo nei trenta e paesi circa a maggioranza musulmana, ma, come stiamo imparando e come impareremo sempre di piu’ a nostre dirette spese, è anche infiltrato capillarmente nel cuore del ricco occidente.
E allora?
Usiamo bombe H per annientare i trenta e passa paesi?
Ci culliamo nella ipotesi di una ennesima “guerra chirurgica”? /( chirurgica sta fava, come si è regolarmente visto?)
Facciamo una bella caccia alla streghe con passata al setaccio di ogni cittadino occidentale di prima, seconda, terza generazione araba o africana o non so fate un po’ voi? Richiediamo una pubblica abiura ( in stile maccartista) in materia a costoro ( che vale poi come i cavoli a merenda) come ha bellamente proposto un presule italiano qualche giorno fa?
Ci si deve ficcare in testa che soluzioni facili non ce ne sono.
Soffiare sul fuoco della risposta violenta è un abbaglio.
Reagire con le bombe è gratificante per chi lo propone: cavolo,ho fatto qualcosa io ! Cosa?! Hai aggiunto una notarella sul tuo blogghino a piè di pagina: a che serve? Gratificante per chi invoca guerra, controproducente per tutti gli altri.
Ci si deve ficcare anche in testa che la battaglia con questi pazzi criminali, come sempre, si vince anche e soprattutto mantenendo integra la validità e la bellezza dei valori in cui si crede.
Tra cui, ad esempio, abbiamo anche la preghiera.
Con l’avvertenza che, benché Socci col suo broncino in foto, si affanni a ripetere ossessivamente il contrario, non puo’ esserci nessuna preghiera cristiana se fatta PER POLEMIZZARE STRUMENTALMENTE CONTRO qualcuno.
Si dica a questo qualcuno ( che , nella fretta , è il Papa , e non Crustolino): sei un deficiente! non si fa così!
Ma la preghiera, con questo, c’entra come i cavoli a merenda.
…per la verità, e per fortuna, in un sussulto di buon senso , nell’aggiunta a piè di pagina sul suo blogghino, Socci si limita alla rampogna antipapa, omettendo la balzana idea di indire una novena antipapa stesso, roba che ha caldeggiato in altre sedi.
Certo che è straordinario quante novelle/i Caterine da Siena sorgano qua è là per il web.Una autentica fungaia.
…sempre per la verità, e perché quello che ho scritto sopra è pasticciato e si potrebbe capire male, la aggiunta a piè di pagina sul blogghino non riguarda affatto una “reazione violenta”, ma solo una reazione di preghiera.
Che è già moltissimo.
Diamo a Socci quel che è di Socci.
A fra’ Lorenzo, quando si sarà riavuto dall’orgia di interrogative retoriche e di divieti (anche la preghiera è interdetta: neanche fossimo francescani dell’Immacolata!) con cui ha sgavazzato in quest’ultimo sermone, vorrei sommessamente far presente che si è dimenticato di dirci che cosa si deve fare.
Può rimediare quando dà gli avvisi, aggiungendo un pistolotto finale. Del resto, non gli ci vuole molto: «Che fare? Un cazzo, come sempre».
Sarà anche frustrante, caro il mio fra ‘ntino, ma è assai piu’ vicino alla realtà di pensare di avere una soluzione facile- e bella muscolare e in nome di Dio! – a portata.
D’altro canto, nemmeno tra coloro che invocano il sacro fuoco della violenza alla Ferrara & emuli, c’è una certa dimenticanza nel dire cosa si dovrebbe fare.
Lei è un Francescano dell’Immacolata, Franti?
In tal caso le girerei il ben noto invito: nutrirsi della Parola di Dio e del Pane eucaristico per sentire cum Ecclesia.
E buon pranzo!.
Grazie a Lorenzo Cuffini per il suo intervento delle 12.40.
Caro Lorenzo, ma quando tu dici: “Ci si deve ficcare anche in testa che la battaglia con questi pazzi criminali, come sempre, si vince anche e soprattutto mantenendo integra la validità e la bellezza dei valori in cui si crede. / Tra cui, ad esempio, abbiamo anche la preghiera.” [Lorenzo Cuffini, 9 settembre 2014 @ 12:40], non diciamo forse la stessa cosa
“preghiamo per i perseguitati, ma anche per i pastori che, mentre imperversa la persecuzione, organizzano allegre partite di calcio, invece di far recitare novene a tutta la cristianità o proporre giorni di digiuno e penitenza.”
[luca73,9 settembre 2014 @ 11:46] ?????
Quindi smettiamola con i sofismi e le sterili accuse reciproche ed impegniamoci sul serio – almeno con la preghiera! – a favore delle sorelle e dei fratelli perseguitati, recuperando e difendendo l’Unicità e la Bellezza del Dio di Gesù Cristo.
E lasciamo ad altri le esperienze agghiaccianti di sincretismo religioso e le corse furiose dietro i palloni!
No, non diciamo per niente la stessa cosa, Luca 73.
Piantiamola pure con i sofismi, ma usare la preghiera come un pretesto per dare una pancata sui denti a chi mi sta sulle palle a mio parere non è un sofisma, è una schifezza.
Il sincretismo religioso sarà pure agghiacciante, ma qui c’entra una fava, e dietro al pallone io ci corro abitualmente.
Non diciamo proprio per niente la stessa cosa.
Allora, caro Lorenzo, non ho capito cosa vuoi dire.
Me lo puoi spiegare senza tante domande retoriche?
Grazie mille.
P.S. anch’io corro dietro il pallone. Ma non ne faccio uno strumento per dire che siamo tutti uguali e siamo tutti buoni.
Caro Luca,
l’ho appena scritto a Federico sull’altro post, non vorrei essere più ridicolo di quel che già sono autocitandomi o copiancollandomi.Abbi pazienza, vuoi leggere di la’? Grazie.
Riguardo al tutti uguali e tutti buoni, in classe con mia figlia ci sono stati extracomunitari di vario tipo, la moglie di un mio collega è magrebina, ho diversi amici ebrei di cui due ortodossi, almeno una decina di valdesi e un numero imprecisato di atei militanti. Con molti di loro ho pure corso e corro dietro un pallone, con tutti mangio, bevo, e faccio cose. Non ho bisogno di strumenti particolari per dirti che siamo tutti uguali e siamo tutti buoni.
Nel mio caso , anzi, sono tutti ben “più buoni di me”. Specialmente gli atei feroci, cosa che ogni volta mi commuove.
Lorenzo, adesso vado a leggere quanto hai scritto a Federico.
A scanso di equivoci, vorrei precisare che anch’io non mi ritengo migliore di nessuno, men che meno dei miei amici atei feroci.
Però vorrei pure aggiungere che una cosa è il Dio di Gesù Cristo, il Padre che perdona e che ama.
Una cosa diversissima il dio di maometto, così come presentato dai suoi seguaci.
Ci mancherebbe, Luca.
E questo cosa significa?
Che non si puo’ giocare a pallone con uno che crede nel Dio di Maometto?
Che organizzare la partita interreligiosa ( buona ultima tra tutte le varie partite del cuore che si organizzano tra decenni) è blasfemo?
Siamo tutti uguali e tutti buoni, ma noi siamo piu’ uguali e più buoni degli altri?
Pregasi notare: queste NON sono domande retoriche, ma normali domande “da risposta”.
No Lorenzo. Giocare si può con tutti (anzi si deve! e magari si deve pure vincere 🙂 )
Io volevo solo dire che per la Pace fra le religioni una partita di pallone non serve proprio a nulla. Ma questa è solo una mia opinione.
Forse sarebbe più necessario per noi Cristiani – scusa la ripetizione – riscoprire l’Unicità e la Bellezza dell’insegnamento di Gesù Cristo anche tramite la preghiera.
Ed ovviamente non dimenticare chi soffre per l’amore a Gesù.
Fra parentesi, chiedo a te, a Luigi e a tutto il blog, se si hanno notizie certe di Asia Bibi, madre pachistana da anni imprigionata con la sola accusa di credere nel Dio di Gesù.
Vedi Lorenzo, sono sicuro che se in Italia un maomettano fosse incarcerato per motivi di opinione, ci sarebbero rivolte popolari ed i migliori avvocati si muoverebbero in sua difesa.