Agosto dei santi e dei cocomeri

Bellezza dell’agosto e dei santi che festeggia. Con la poetessa greca Praxilla di Sicione e con il traduttore Salvatore Quasimodo lodo “la luce bellissima del sole / e le stelle splendenti e il sembiante della luna / e i cocomeri maturi e le mele e le pere“. Con gli amici che incontro alla Madonna dei Monti lodo le meraviglie del suo calendario: Alfonso Maria de’ Liguori il 1°, Jean-Marie Baptiste Vianney il 4, Domingo de Guzman l’8, Edith Stein il 9, Lorenzo martire romano il 10, Chiara d’Assisi l’11, Maximilian Kolbe il 14, Bernard de Clairvaux il 20, Giuseppe Sarto il 21, Luigi dei francesi il 25, Monica e Augustinus il 27 e il 28.

19 Comments

  1. Caro Luigi,
    Per lo stesso tuo motivo
    agosto mi è caro,
    io
    mi aggiungo anche
    Giovanni Battista Montini

    che ha segnato l’agosto 78 della mia vita

    tanto che mi sono inseparabili
    Trasfigurazione e dies natalis di GB Montini.

    5 Agosto, 2014 - 20:38
  2. nicoletta zullino

    Ciao Matteo. Per me, idem.

    5 Agosto, 2014 - 22:06
  3. 😉

    5 Agosto, 2014 - 23:53
  4. Federico

    Aggiungo San Cassiano, il 13 agosto, e San Giuseppe Colasanzio, il 25 agosto, oltre a San Rocco, Sant’Alessandro, Sant’Elena e naturalmente la Vergine Assunta.

    Oggi è la festa della Trasfigurazione e non si può non ricordare l’ultimo angelus di Benedetto XVI (24/02/13):

    Cari fratelli e sorelle!

    Nella seconda domenica di Quaresima la Liturgia ci presenta sempre il Vangelo della Trasfigurazione del Signore. L’evangelista Luca pone in particolare risalto il fatto che Gesù si trasfigurò mentre pregava: la sua è un’esperienza profonda di rapporto con il Padre durante una sorta di ritiro spirituale che Gesù vive su un alto monte in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni, i tre discepoli sempre presenti nei momenti della manifestazione divina del Maestro (Lc 5,10; 8,51; 9,28).

    Il Signore, che poco prima aveva preannunciato la sua morte e risurrezione (9,22), offre ai discepoli un anticipo della sua gloria. E anche nella Trasfigurazione, come nel battesimo, risuona la voce del Padre celeste: «Questi è il figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!» (9,35). La presenza poi di Mosè ed Elia, che rappresentano la Legge e i Profeti dell’antica Alleanza, è quanto mai significativa: tutta la storia dell’Alleanza è orientata a Lui, il Cristo, che compie un nuovo «esodo» (9,31), non verso la terra promessa come al tempo di Mosè, ma verso il Cielo.

    L’intervento di Pietro: «Maestro, è bello per noi essere qui» (9,33) rappresenta il tentativo impossibile di fermare tale esperienza mistica. Commenta sant’Agostino: «[Pietro]…sul monte…aveva Cristo come cibo dell’anima. Perché avrebbe dovuto scendere per tornare alle fatiche e ai dolori, mentre lassù era pieno di sentimenti di santo amore verso Dio e che gli ispiravano perciò una santa condotta?» (Discorso 78,3).

    Meditando questo brano del Vangelo, possiamo trarne un insegnamento molto importante. Innanzitutto, il primato della preghiera, senza la quale tutto l’impegno dell’apostolato e della carità si riduce ad attivismo. Nella Quaresima impariamo a dare il giusto tempo alla preghiera, personale e comunitaria, che dà respiro alla nostra vita spirituale. Inoltre, la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l’orazione riconduce al cammino, all’azione. «L’esistenza cristiana – ho scritto nel Messaggio per questa Quaresima – consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio» (n. 3).

    Cari fratelli e sorelle, questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Il Signore mi chiama a “salire sul monte”, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze. Invochiamo l’intercessione della Vergine Maria: lei ci aiuti tutti a seguire sempre il Signore Gesù, nella preghiera e nella carità operosa.

    Rivolgo infine il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. So che sono presenti numerosi rappresentanti di diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti, istituzioni, come pure tanti giovani, anziani e famiglie. Vi ringrazio per l’affetto e la condivisione, specialmente nella preghiera, di questo momento particolare per la mia persona e per la Chiesa. A tutti auguro una buona domenica e una buona settimana.

    6 Agosto, 2014 - 9:30
  5. Sara1

    A proposito di Giuseppe Sarto, la mia parrocchia è dedicata a Pio X quindi in Agosto abbiamo la festa del patrono (che finisce in mangereccio in effetti).

    Pio X poi è stato vescovo di Mantova e da quanto so ha cresimato la mia bisnonna.

    A parte questo, clima schifoso ed estate tristanzuola da noi.

    🙁

    6 Agosto, 2014 - 9:41
  6. Federico

    Anche dalle mie parti c’è un clima “baltico”.
    Altro che cocomeri, c’è voglia di polenta e brasato…

    6 Agosto, 2014 - 11:02
  7. Sara1

    Per una città turistica come la nostra il brutto tempo è la ciliegina sulla torta, c’è un’aria mesta mesta che rattrista.

    Ricordo 10 anni fa anche se non volevi e rimanevi sul balcone sentivi il clima vacanziero, la musica, le persone che tornavano dalla spiaggia allegre, i piano bar la sera.

    Sob sob…

    6 Agosto, 2014 - 11:11
  8. Marilisa

    Caro fratello Federico, mi par di capire che il clima vacanziero, nonostante il tempo non ideale, ti abbia fatto dimenticare il virgolettato quando riporti parole altrui. Scusa se te lo faccio notare.

    6 Agosto, 2014 - 11:26
  9. Luigi Franti

    GLOSSOLALIA

    Beh, tra santi e cocomeri (e pentecostieri), una risata fuori tema ci può stare: stamattina vado a dare un’occhiata a Vatican Insider, organo ufficiale del lecchinismo bergogliano, e vedo come prima notizia un trionfante: «Bergoglio parla la lingua di Ratzinger ai chierichetti tedeschi». Accipicchia!

    Ora, l’espressione “parlare la lingua di Ratzinger” io, di primo acchito, la intenderei nel senso di “volare alto”, “dire in modo semplice ed elegante cose molto profonde”, ma ho realizzato quasi subito che per il giornalista voleva dire “parlare tedesco”.
    Vabbé, comunque la notizia ci può stare, perché nell’articolo si evidenza che fino ad ora non lo aveva mai fatto (e si sa i maligni dicono che non sa le lingue). Invece, eccolo là, quando vuole parla come Ratzinger! (E poi, non ha studiato in Germania?)
    Mi sono un po’ incuriosito, perché dall’articolo non si capiva bene se avesse fatto solo un breve saluto o qualcosa di più, e sono andato a vedere la registrazione dell’incontro. Risultato: ha letto (ma forse dovrei dire compitato) un elementare testo in tedesco della durata di due minuti e 15 secondi.
    Notiziona!
    Ora, non sapere le lingue non è un peccato (al massimo può essere un limite per uno che debba fare il papa nel XXI secolo), anche san Pio X credo parlasse solo italiano, quindi il povero Bergoglio non ne ha colpa, ma questi sono talmente stupidi nella loro bergogliolatria da farci su un articolo: “il papa parla tedesco!” Anzi, “parla la lingua di Ratzinger!”

    6 Agosto, 2014 - 11:43
  10. Federico

    Marilisa,
    non ho pensato alle virgolette perché era evidente chi, dove e quando sono state pronunciate quelle parole, dalla prima all’ultima.
    Ad ogni modo accolgo la tua richiesta e la prossima volta, per facilitare a tutti la lettura di un testo riportato fedelmente e preceduto dall’autore, dall’occasione in cui è stato pubblicato e la data, aggiungerò volentieri anche le virgolette…

    6 Agosto, 2014 - 12:05
  11. FABRICIANUS

    È un agosto di importanti Santi: aggiungo, (come ha già fatto Federico) San Rocco di Montpellier.
    Quando ero piccolo pensavo che questo uomo Santo (che si spogliò di tutti i beni del suo nobile casato per servire Cristo nei malati di peste) fosse un Santo tipicamente meridionale.
    È invece venerato in molte zone del Nord Italia, (anche “a trazione leghista”).

    Che dire: W San Rocco.

    6 Agosto, 2014 - 16:31
  12. San Rocco è il patrono della mia parrocchia – profondo nord;-)

    San Pio X è nato a otto chilometri da casa mia e non è del tutto vero che non sapesse le lingue: si era fatto semplice, da pastore qual era, ma era molto colto, intelligente, straordinario reggitore di uomini. Era sempre aggiornato sulle nuove correnti teologiche; leggeva molto e correntemente almeno in francese ed inglese.
    (Cito a mente le info da un vecchio testo, che ha almeno il pregio di non poter essere inquadrato né come ratzingeriano né come bergoglista
    GRESCHAT M. – GUERRIERO E. (a cura di), Storia dei Papi, San Paolo Ed., Cinisello Balsamo 1994)

    6 Agosto, 2014 - 16:46
  13. Luigi Franti

    Se fosse molto colto non lo so; saggio e prudente lo era di certo, e in misura straordinaria. Basti pensare alla lungimiranza con cui ha individuato nel modernismo un pericolo mortale per la fede cristiana e alla chiarezza di idee e all’energia con cui lo ha combattuto.

    6 Agosto, 2014 - 18:10
  14. FABRICIANUS

    Aggiungerei anche San Donato, patrono di Arezzo e molto venerato nel leccese. (7 agosto la ricorrenza).

    6 Agosto, 2014 - 21:12
  15. Il 26 agosto è la festa della Madonna delle Grazie della mia città (Luigi la dovrebbe ricordare perché questa immagine – che solo di rado viene scoperta – gli fu mostrata in via eccezionale da don Tonino Rossi).

    6 Agosto, 2014 - 23:11

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