Ho ammirazione per il collega Tiziano Terzani (1938-2004), per la sua curiosità del mondo e dell’umano. Ho capito ora da dove gli veniva quella sicurezza di girare il pianeta terra e il pianeta uomo senza smarrirsi: me l’ha spiegato la donna che fu con lui per 45 anni, Angela Terzani Staude, con un testo maestro pubblicato il 27 maggio dal “Corriere della Sera”, intitolato “Il viaggio come ritorno a casa”: “Esiste un amore che vuole possedere l’altro, inchiodarlo, metterlo in catene per averlo sempre vicino ed è l’amore che schiavizza ed è a sua volta schiavo. E c’è quell’altro, che dà la libertà”. Saluto Angela con un bicchiere di Vino Nuovo.
Angela Terzani Staude sull’amore che dà la libertà
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Aspettare la morte per sette anni … una cosa che colpisce.
Tiziano Terzani è stato un grande uomo. Certamente lo è diventato proprio girando il mondo e venendo a conoscenza di molti popoli e di molte culture, comprendendo l’arricchimento che deriva dal conoscere la varietà del creato. In questa varietà è iscritta la bellezza autentica del Creatore.
Tiziano Terzani ha concluso la sua esistenza terrena nella sua casa, tra i suoi affetti, vedendo avvicinarsi con lucidità ma senza tormento, nella malattia senza scampo, la fine. Appagato dall’avere vissuto con pienezza la sua avventura umana così come aveva desiderato. E questo grazie soprattutto alla sua compagna di vita, Angela, che ne seguiva la libertà. Libero lui, libera lei.
L’amore vero è questo: lasciare libertà a chi si ama. Altrimenti è possesso egoistico. E lo si constata tutti i giorni. Molti matrimoni falliscono per questo motivo. Molti si concludono con una tragedia.
Anche l’Amore di Dio è questo, ma molti stentano a capirlo.
L’uomo quasi sempre, nelle diverse religioni, crede che Dio voglia legarlo. Ed è un travisamento che oscura l’amore di Dio per gli uomini e soffoca quello degli uomini verso Dio.
Bene, Marilisa.
Anche nella vita pastorale la Gelosia non smette di “mietere” vittime… tra religiosi e religiose, all’interno delle comunità questa brutta bestia devasta gli spiriti, anche quelli eletti: li annienta tanto da non essere più disponibili al servizio, che diventa un’occasione per autoincensarsi usando gli altri e le situazioni …usando finanche Dio.
La gelosia che diventa invidia, e l’invidia si fa bestemmia peche compie quell’opera satanica di divisione che il maligno, invidioso fin dal principio, geloso di Dio e dell’uomo fin dall’inizio, ha compiuto e continua a compiere in forma sottile e untuosa….
Proteggiamoci dai gelosi, dagli invidiosi, con la misericordia certo, ma anche con fermezza…
Amo tanto quel Dio GELOSO – è il nome del Signore: egli è un Dio geloso”- è scritto nel Libro dell’Esodo (34,14)- che fa dire a Sofonia “e al fuoco della sua gelosia tutta la terra sarà consumata.
Gelosia e amore che si fa Croce, quella croce sulla quale è inchiodato chiunque ami per davvero e sulla quale patì, per amore, il Figlio:
http://youtu.be/UmaEZ4gTZiM
«Io, nel vedere quest’uomo che muore, che è il
Cristo, madre, ho imparato l’amore… Nella pietà che non cede al
rancore, madre, ho scoperto l’amore»
Buona Festa di Pentecoste
http://www.youtube.com/watch?v=pbo8SuyYkOI
E visto che oggi è la prima vera giornata da mare:
http://www.youtube.com/watch?v=KoVxtw5V3GQ
Buona Domenica a tutti!!
Grande Sara ! Complimenti per lo splendido omaggio a “Faber”, e buona festività di Pentecoste a te ed a tutti !
Roberto 55
Canzone stupenda, paesaggi magnifici. Che si vuole di più?
Dato che parliamo di preghiera per la pace aggiungiamo anche questa (l’ultimissima canzone di De Andre):
Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al di sopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
l’orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un’anestesia
come un’abitudine
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità
per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un’anomalia
come una distrazione
come un dovere
http://www.youtube.com/watch?v=cK1GbJdwI6s
Che dia voci a tutti quelli che non si riconoscono in una religione organizzata ma sentono nel cuore la passione per la pace.
Noi questa sera non ci saremo, spero di riuscire a registrare il tutto.
🙂
Ciao Sara, grazie! Grazie a tutti
Visto che siamo in tema, proporrei anche questa che in quegli anni cantavo accompagnata dal mio papà, che tra l’altro suonava benissimo la chitarra…
http://youtu.be/8Glr4LRpIFs
Grande Clo: grazie !
Un caro saluto dal primo caldo delle campagne venete.
Roberto 55