“Non sono / incinta”: scritta con grafia rassicurante che occupa un’intera piastrella a muro del sottopasso ferroviario di Mestre, quello con passaggio pedonale e pista ciclabile, lato Mestre [l’altro lato dice “Marghera”], subito dopo la scala per il “binario 1”. Poco lontano un’altra piastrella con grafia somigliante: “Mi chiamo Giada”. E lì accanto un’altra del tutto diversa che dice: “E’ stato bellissimo”. Un’altra ancora informa: “E’ viva”. Immagino – ogni interpretazione è un’immaginazione – che i due abbiano scelto di vedersi senza parlare. Si incontrano nel sottopasso e lo usano come casella postale. Non si sono scambiati i cellulari. I messaggi li affidano alle piastrelle. Quando l’altro non arriva, lasciano un saluto.