Con Giberte Bussier, Gianantonio Allegri, Giampaolo Marta missionari sequestrati in Camerun nella notte tra venerdì e sabato – e con Paolo Dall’Oglio da nove mesi scomparso in Siria. Con tutti i sequestrati, in ogni dove, da islamisti sanguinari o da altri assatanati.
Con Giberte Gianantonio Giampaolo e Paolo
19 Comments
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Con loro, in particolare con d. Gianantonio e d. Giampaolo, miei conterranei.
http://www.vicenza.chiesacattolica.it/pls/vicenza/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=1526&rifi=guest&rifp=guest
Mi unisco all’amica Nico nella preghiera a Nostro Signore per la sorte dei padri missionari rapiti in Camerun (anche qui da me, in provincia di Venezia, la brutta notizia ha suscitato preoccupata risonanza).
Buona domenica a tutti.
Roberto 55
I bianchi in molte zone dell’Africa sono “dollari che camminano”, nel senso che rapirli è un lucroso affare perchè si sa che sarà pagato, per la loro restituzione , un lauto riscatto in dollari. forse non si tratta tanto di ideologia religiosa quanto di banale e semplice malavita organizzata che rapisce la gente per far soldi.
Sicuro che è con tutti i sequestrati dottor Accattoli?
Le chiedo: detenere in carcere delle persone senza nessun capo di imputazione è “sequestro”?
Lei è a conoscenza del fatto che esiste in un posto nel mondo un tale carcere e tali detenuti senza capi di imputazione?
E’ con loro (o almeno contro l’idea che si possa detenere senza alcuna imputazione)?
Saluti e auguri!
Che odore di fogne ……………..
Roberto 55
Forse è perché sta con la bocca aperta?
Piuttosto, oggi c’è da ricordare il genocidio in Ruanda. Forse il più grande scandalo del XX secolo, per noi cristiani. Mi pare che sia ancora difficile, a distanza di venti anni, capirci qualcosa. Chi conosce fonti valide, può metterle a disposizione?
http://www.popoli.info/EasyNe2/Primo_piano/Gli_angeli_del_Ruanda_quelliche_si_opposeroal_genocidio.aspx
http://www.popoli.info/easyne2/homepage.aspx
Con diversi interventi ma non ho ancora fatto in tempo a leggere tutto.
Volevo cercare di approfondire anche io in questi giorni:
http://www.lastampa.it/2014/04/03/esteri/vatican-insider/it/francesco-a-anni-dal-genocidio-in-ruanda-ferite-ancora-aperte-ps6EgLJQ5Wy6q0KEP9JeCL/pagina.html
Emmanuel Runditse, sacerdote burundese, ha svolto una ricerca sui motivi che possono aver consentito che in una comunità cristiana accadessero cose simili. Non è direttamente una cronaca su ciò che è avvenuto, ma una riflessione sul contesto che lo ha reso possibile.
Il testo:
“La chiesa in Burundi. Dalla violenza di massa ad una comunità riconciliata”
http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788825020755/la-chiesa-in-burundi-1896-1990.html
Grazie Nico.
Ancora
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/rwanda-ruanda-33161/
http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/07/siria:_ucciso_ad_homs_il_padre_gesuita_olandese_frans_van_der_lugt/it1-788495
Grazie, leggerò.
Intanto, mi permetto una piccola osservazione collaterale. Dal Ruanda (e dalla Siria) potremmo imparare almeno a non essere stupidamente ideologici quando parliamo di altre vicende del passato, tipo l’atteggiamento della chiesa durante lo sterminio degli ebrei in Europa.
Tanti stanno a processare il passato (anche qui, talvolta): che vergogna i cattolici di allora che non dicevano e non facevano (i tedeschi poi peggio che peggio, che i campi di sterminio erano roba loro e magari ce li avevano anche sotto casa …); che vergogna i vescovi, che vergogna il papa che non ha detto e non ha fatto … e via sentneziando, col dito puntato, indignati e virtuosi.
Liberiamoci di questi stronzi. Quando c’è stato il Ruanda, NOI c’eravamo. E che cosa abbiamo detto? Che cosa abbiamo fatto? E quando c’è la Siria (ADESSO), NOI ci siamo. E che cosa diciamo? Che cosa facciamo?
Quindi, per piacere, niente scandalo e niente più giudizi affrettati sui nostri fratelli di allora. In particolare, si dica una volta per tutte che Pio XII ha detto e fatto per gli ebrei non di meno (forse molto di più, tenuto conto delle circostanze) di quello che ha detto e fatto Giovanni Paolo II per il Ruanda e di quello che dice e fa Francesco per la Siria.
“… e di quello che dice e fa Francesco per la Siria.”
Ma non era papa Francesco quello che indisse una giornata di preghiera e digiuno per scongiurare lo scatenarsi di una guerra in Siria?
La Chiesa tuona spesso contro le guerre e contro le sopraffazioni individuali e collettive. Almeno questo lo fa.
Cosa vogliamo? Che il Papa parli in continuazione, da mattina a sera, dei dittatori (mica pochi) che calpestano la dignità del loro popolo? E delle guerre fratricide che imperversano fra etnìe diverse di uno stesso Paese?
Fra l’altro, questo Papa ha accusato i fabbricanti ( occidentali) di armi che si preoccupano unicamente del guadagno che ricavano dalla vendita degli strumenti di morte.
Non ricordo (forse ho la memoria corta) che altri papi prima di lui lo avessero mai fatto.
Che la vigliaccheria e il tacere girando la testa dall’altra parte sia una possibilità concreta per ogni cristiano di ogni tempo, quindi per noi innanzitutto, anzi per me adesso, è scoprire l’acqua piu’ che calda.
Però, con buona pace di Franti, il paragone portato non sta in piedi.
Un conto è sapere del Ruanda, che non so manco dove sia sulla carta, un conto è vedere sparire uno, due, una famiglia intera che sta sul mio pianerottolo: buongiorno, buonasera, come va, e dall’oggi al domani, via, spariti, e io acqua in bocca. Le vite umane hanno dignità identica, i crimini identico orrore, ma le responsabilità sono graduate, individuali e diversamente coinvolgenti.
Tant’è che non si puo’ parlare di quello che ” fecero i cattolici di allora”: perché, come sempre accade, fecero di tutto. Ci fu chi tacque, chi finse di non vedere, chi levò gli occhi al cielo e basta,chi ci inzuppò il biscotto almeno fino a un certo punto, chi fini in galera, chi fini deportato- mi pare che a Dachau ci fossero quasi 4000 preti cattolici internati come ” prigionieri politici”- ci fu chi , come padre Girotti prossimo beato il 26 di questo mese, se ne andò per il camino con il suo bel triangolo rosso sulla casacca.
A dimostrazione che gente che ” ha fatto”- in nome di Cristo- ce n’è stata, eccome.
Sì, è vero: il Ruanda non si sa manco dove sia sulla carta. Appunto.
Appunto sì.
Io voglio pregare per le sorelle e i fratelli cristiani, perseguitati – o peggio – uccisi a motivo della loro Fede in Gesù.
Chi crede sa che una testimonianza del genere, nessun delirio – islamista o altro – sarà mai in grado di cancellarla per davvero.
Caro Luca,
https://www.youtube.com/watch?v=r9g_ENBNtu0.
Grazie Lorenzo.