“Ci sono sorprese di soprannaturale nel quotidiano, anche se non te n’accorgi. E tu non sai mai chi puoi incontrare per la strada. Un uomo o un angelo o anche Qualcuno che è più grande di un angelo. Perciò stai sempre attento a chi viene”: parole di Domenico del Rio, consegnate a un libretto [Oh, Nazareno! Parabola per la società del 2000, Paoline 1999] che sto rileggendo a undici anni dalla morte dell’autore. Le festeggio – quelle parole – con un bicchiere di Vino Nuovo.
Del Rio: “Non sai se incontri un uomo o un angelo”
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Chi amasse sapere qualcosa di Domenico Del Rio, può vedere qui, cliccando sulla parola “Prefazione”:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/prefazioni-e-capitoli/karol-il-grande/
“OH, ME STESSO! (PARABOLA PER IL BLOGGER CATTOLICO DI OGGI)
Potrei essere io- con quel che scrivo- una sorpresa di soprannaturale nel quotidiano, anche se non me ne curo per niente. Io non so mai chi mi puo’ “incontrare” virtualmente per la strada. Potrei essere per lui, in quel momento, un uomo o un angelo o anche Qualcuno che è piu’ grande di un angelo.
Percio’ dovrei stare ben attento : io sono , per chi mi legge, ” uno che viene ” .
La piantassi di scrivere per sfogare i miei maldipancia, le mie paure, le mie frustrazioni, le mie fissazioni, eviterei di propinare agli altri quei bei bicchieri di fiele&aceto che so preparare tanto bene.
( con richiesta di molte scuse a Domenico per l’improvvida parafrasi… ma anche con la quasi certezza di un perdono pressoché istantaneo. )
Domenico Del Rio l’ho letto per anni senza sapere niente di lui. E per anni ho letto Luigi Accattoli, senza sapere niente di lui. Ora, per fortuna, sto rimediando.
“E tu non sai mai chi puoi incontrare per la strada. Un uomo o un angelo o anche Qualcuno che è più grande di un angelo. Perciò stai sempre attento a chi viene”
Condivido totalmente le parole di Domenico Del Rio. Le ho sempre pensate.
Una persona qualsiasi potrebbe dire qualcosa o fare un gesto che ti aprono gli occhi, ti fanno riflettere, ti portano a ringraziare il Signore per quelle parole o per quel gesto.
A me succede abbastanza spesso. E sono indotta a credere che Qualcuno si sia fatto vicino tramite quella persona.
Ritengo infatti che gli uomini, che hanno in sé una luce divina non sempre evidente, siano–anche inconsapevolmente–annunciatori di frammenti di verità eterna.
Bisogna saperli cogliere. Bisogna stare attenti a quel che la Vita fa scorrere sotto i nostri occhi, agli insegnamenti che ci propone.
Scusate l’OT ma trovo molto interessante questo documento.:
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201402/140203kolnerkircheninitiative.pdf
Un questionario sottoposto ai fedeli su quali dovrebbero essere le caratteristiche essenziali che il nuovo Arcivescovo di Colonia dovrebbe avere.
Secondo me si arriverà ben presto anche in Italia a fare dei simili questionari.
la cosa che mi lascia un po’ perplessa è che fra le caratteristiche che deve avere il futuro vescovo non si parla di “fede” ad . esempio che sia un uomo di fede cristiana forte e profonda, ne’ di moralità , tipo che sia un uomo di specchiata moralità. Evidentemente la fede e la moralità vengono date per scontate ( ma sono poi così scontate??)
Fra le virtù che il questionario mette tra cui si può scegliere stanno cose molto disparate come la franchezza, il coraggio il senso dell’umorismo, la cordialità l’ umiltà , l’essere progressista ,la tolleranza , il saper lavorare in team , essere fautore dell’ecumenismo ecc. ecc. .
mi viene in mente l’acclamazione popolare di Ambrogio a vescovo di Milano: Ambrogio non era ne’ battezzato ne’ prete, era il Prefectus , il prefetto romano della città di Milano, un alto funzionario laico dell’Impero romano.
Le sue doti evidentemente, da buon aristocratico romano , erano il coraggio, la franchezza , l’autorevolezza. Sapeva lavorare in team? chissà? era progressista , empatico?mah! Ecumenico ? ! Tollerante? Ma se si è opposto persino alla costruzione di una sinagoga!
Era di buon carattere, umile , modesto ? a giudicare da come ha trattato l’Imperatore Teodosio doveva avere un gran caratteraccio…
Ma allora perchè il popolo l’ha acclamato Vescovo? E pure senza questionario?
Forse apparteneva a quella categoria che io , se potessi rispondere al questionario , metterei al primo posto : Un Pastore di cui la gente si fida.
Già : un Pastore di cui la gente si fida , è già una gran cosa.Se poi non ha il senso dell’umorismo , pazienza.
Parabola di una sera nella Mediolanum dell’anno 374
[dedicata a discepolo con simpatia]
– Hai sentito che storia? hanno fatto vescovo il nostro consularis Ambrosius, incredibile, ormai la casta divora tutto…
– A nessuno interessa più della fede, si fa a gara a saltare sul carro dei potenti.
– Fare vescovo uno che non è battezzato…
– Questa mania di fare le cose per via politica è la prova che i più non hanno neanche mai letto l’Apostolo Paolo che del vescovo dice”non sia un neofita”, cioè non sia eletto quando non è ancora cristiano…
– Ma dico io: ci vuole tanto a capirlo? Solo questi leccatori del potere non ci arrivano.
– Neanche la Epistola a Timoteo conoscono costoro…
– Tuttavia non è la prima volta che succede…
– E’ vero, ma il Concilio di Nicea ha proibito quell’abuso e dopo di allora non è più avvenuto: “Optime placuit nihil tale de reliquo fieri”: è bene che in futuro non accada nulla di simile.
– Si dice che il nostro Ambrosius fosse un catecumeno già bene istruito…
– Peggio mi sento: se uno a quarant’anni è bene istruito nella santa religione e non è ancora battezzato, io non mi fido…
– Prima deve venire la fede e poi tutto il resto e qui mi pare che la fede sia proprio l’ultimo dei requisiti…
– Quarant’anni, dico io, e istruito da tempo… dunque dobbiamo concludere che non ci teneva, o non gli conveniva diventare cristiano: e tu fai vescovo uno così?
– Pare che la gente si fidi di lui…
– La gente si fida sempre di chi ha in mano il potere! Vista alla luce della fede questa elezione ha dell’incredibile…
– Incredibile auditu!
😀
🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
E’ la seconda che leggo,
se la memoria non mi fa acqua.
Nella prossima redazione
degli altri Evangeli (fatti di vangelo),
il redattore ne deve tenere conto.
Anche Agostino di Ippona temeva che il Signore gli passasse vicino senza che lui lo riconoscesse.
Agostino arrivava a dire che, anche se il Signore passava più volte sulla sua strada, quella volta che non lo aveva riconosciuto era stata un’occasione persa.
”Timeo Dominum transeuntem et non plus revertentem”.
Occasione che non si sarebbe mai più ripetuta…