Difendo la bofonchiante Cancellieri e sono anch’io del parere che quelli che l’accusano siano falsi e bugiardi. Sta facendo bene sulle carceri. Quel suo intervento per una ragazza che rischiava la vita era giusto. Non ha agito sui magistrati, ci sono le loro conferme alle sue dichiarazioni.
Difendo la bofonchiante Cancellieri
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“Un pasticcio inutile senza alcuna rilevanza sul piano giudiziario. Inutile perché la procura di Torino era più che convinta che la condizione carceraria della figlia di Salvatore Ligresti fosse destinata a risolversi nel giro di una settimana. Una settimana di attesa che non avrebbe pregiudicato di molto il suo stato di salute, anche se aveva perso peso e si trovava in uno stato di prostrazione psicologica. ”
http://www.unita.it/italia/pasticcio-ligresti-patteggiamento-libera-cancellieri-scarcerazione-letta-governo-polemica-sfiducia-1.531007
Per quel poco che ho capito io l’unica cosa importante è che, per quanto malmessa sia la giustizia italiana, l’intervento del ministro non era indispensabile.
Per me la Cancellieri, conoscendo i problemi legati al casino montato dal PDL, avrebbe dovuto essere più prudente ed evitare passi falsi. Insomma, no, ha sbagliato…dai! Non si fa, se l’è andata proprio a cercare.
In un altro paese si sarebbe dovuta dimettere, come l’altro, Berlusconi quel maiale … che ne ha fatte più di Carlo in Francia, il cui partito ora avalla ipocritamente il caso Ligresti per giustificare quello “Ruby -Mubarak” di ben altra portata, cavalcano l’onda insomma…Roba da far rizzare i capelli…
Eppoi…penso davvero che la Giulia Ligresti, viziata ,miliardaria, abituata a gozzovigliare, non sarebbe deceduta, tranquilli, anzi un po’di purgatorio le avrebbe fatto solo un gran bene…
Passare dal Tanka Village al carcere deprimerebbe chiunque:
Ricordo di aver letto questo a suo tempo:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fa-troppo-caldo-al-fresco-strazianti-cronache-dalla-prigionia-delle-ligresti-tranquilli-a-giulia-60208.htm
Le parole del medico:
http://www.nuovasocieta.it/torino/il-medico-legale-disse-la-vita-carceraria-un-pericolo-per-giulia-ligresti/
Mi trovo del tutto d’accordo con te, Luigi, e–tra parentesi– trovo molto carino il tuo “bonfonchiante”. Più che mai appropriato.
Chi si è scagliato contro di lei lo ha fatto per l’ennesima strumentalizzazione.
Il cognome non conta un piffero. Conta lo stato di salute di una persona.
Di fronte alla salute tutti i cittadini devono essere considerati uguali.
Sono certa che la Cancellieri ha agito in buona fede e con grande senso di responsabilità.
Proprio perchè sulla salute i cittadini dovrebbero essere tutti uguali anche in carcere mi pare confortante che il sistema funzioni anche senza l’intervento diretto di Tizio o Caio, infatti la Ligresti era già stata regolarmente visitata e il suo caso preso in considerazione.
“L’AVVOCATO DELLA LIGRESTI – “Era stata la stessa procura di Torino a interessarsi delle condizioni di salute di Giulia Ligresti, tanto che dispose una consulenza medica”. Cosi’ l’avvocato Alberto Mittone, il legale della figlia di Salvatore Ligresti, a proposito dell’interessamento del ministro della Giustizia. “Il medico legale – aggiunge Mittone – la visitò in carcere e trovò preoccupanti le sue condizioni psicofisiche”.
IL PROCURATORE CAPO: “NESSUN COLLEGAMENTO” – Tutte le risultanze “del fascicolo di Fonsai testimoniano in modo unico e incontrovertibile che la concessione degli arresti domiciliari a Giulia Ligresti è avvenuta esclusivamente in base alla convergenza di decisive circostanze obiettive: le condizioni di salute verificate con consulenza medico-legale e l’intervenuta richiesta di patteggiamento da parte dell’imputata, risalente al 2 agosto e perciò di molto antecedente le conversazioni telefoniche oggetto delle notizie diffuse oggi”. Lo scrivono il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli, l’aggiunto Vittorio Nessi e il sostituto Marco Gianoglio. “Ne deriva – specificano – che sarebbe arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualsiasi natura”.”
http://qn.quotidiano.net/cronaca/2013/10/31/974923-cancellieri-salute-giulia-ligresti.shtml
La Cancellieri ha agito nei confronti di Giulia Ligresti nello stesso identico modo riservato ad un altro centinaio di persone prima di lei.
Era giusto che facesse così.
Insomma, ci sono centinaia di casi che non hanno avuto la ventura di incontrare sul loro cammino i ministri.
In questo senso uguaglianza per tutti vuol dire avere un sistema che garantisca di non morire in carcere senza aiuti per tutti, e qui si tratta di avere strutture funzionanti che è quello che un ministro probabilmente dovrebbe garantire più che aiuti personali (per quanto umanamente apprezzabili).
In questo senso mi pare buono che il caso Ligresti fosse stato affrontato bene da chi aveva la competenza per farlo anche senza la telefonata di qualcuno più in alto.
Basterebbe mettere anche solo un piede nel mondo magmatico della Giustizia, delle carceri. Avere a che fare anche solo per qualche mese con fascicoli da visionare, consegnare al Tribunale “civile”, dove regna sovrana la barbarie, piuttosto che al penale [un tantino meglio, ma solo un tantino] o in Cassazione le istanze che vengono respinte puntalmente, senza pietà ,anche quando viene implorato un minimo di umanità, finanche per le normali ricerche diagnostiche. Le carceri sono “fosse di serpenti,” lo si sa, così come le nostre città sempre più aliene alla normalità e assuefatte, ormai, alla delinquenza e alla violenza. E’ un cane che si morde la coda! E’vero : “chi sbaglia deve pagare”, ho conosciuto un ragazzino poco più che 18enne marcire in galera, trasformare lentamente in un ceffo irrecuperabile, abbrutito, per il furto di una radio, una cavolata veramente…e allora: quando a pagare sono sempre gli stessi mentre i più grandi infami birbaccioni truffatori miliardari strozzini hanno sempre il solito santo in paradiso…beh…da fastidio parecchio!
Luigi mi perdoni, ma il giudizio temerario “falsi e bugiardi” è a mio avviso oltremodo forte e imprudente.
Forse c’è qualcuno tra loro che “sinceramente” ne ha piene le scatole nel vedere come basti essere abbastanza in alto per godere di protezioni altrimenti inaccessibili.
Carcerati di serie A e carcerati di serie B, anoressici con Santi in Paradiso e altri semplicemente dimenticati e lasciati a loro stessi.
Non sarebbe più semplice e opportuno per un ministro farsi relazionare dalle carceri su tutte le condizioni di precarietà ed adottare misure adeguate e coerenti anziché “suggerire” disposizioni su questo o quel caso raccomandatogli dal potente di turno?
..e che dire, cara elsa, del famoso articolo 3 della nostra Costituzione? Ah..che spettacolo leggere quel “La legge è uguale PER TUTTI” che campeggia in cubitali nelle aule dei Tribunali! Fantastica!!!
Magari tutti i cittadini avessero pari dignità sociale e fossero uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali!
Turtroppo l’articolo è degenerato, col tempo, come la politica; si è assuefatto ai costumi, basterà avere un po’ di faccia da culo, raccontare due stronzate, candidarsi ad un partito e voilà : un milionciino di voti e rapinare una banca, rubare i soldi pubblici e altre nefandezze senza andare in carcere diventa un gioco da ragazzi!
La rettitudine di uno stato si esprime anche in questi casi, quando, cioè, ha la capacità di affermare i propri principi costituenti nei confronti di tutti e non tutti meno Caio, Tizio o Sempronio.
Diciamo che di tutti i casi giudiziari la Ligresti probabilmente era l’ultima a dover temere, per gli avvocati che ha, per la notorietà del caso, per il fatto che era in una camera singola anche con un minuscolo bagno, che è già trattamento di favore rispetto alla maggior parte dei detenuti.
Un ministro dovrebbe saperle queste cose prima di dire che senza il suo intervento una vita era a rischio.
Elsa le chiedo scusa per l’altro giorno, perchè ho esagerato.
Nessuno sottolinea come il “caso Cancellieri” dia l’opportunità al Pd di indebolire il Governo in attesa che arrivi il plebiscito per Renzi.
Le parole del segretario pro-tempore Epifanio sono chiare:
“abbiamo assunto una posizione seria, che é quella di attendere i suoi chiarimenti in Parlamento. Ascolteremo e valuteremo”.
Sono talmente seri che sul caso “Emiliagate”, vogliono insabbiare tutto:
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/11/04/976674-weekend-venezia-ricevuta-monari.shtml
http://www.ilgiornale.it/news/interni/964650.html
Interessante il commento di Gabriele Albertini, secondo il quale, «paradossalmente», si potevano chiedere le dimissioni della Cancellieri se non si fosse occupata del caso.
No, ma poi, mi dite voi che c’azzecca un Ministro di Grazia e Giustizia che fa culo e camicia con una delle famiglie più infami, famiglia di birbaccioni, truffatori , cementificatori, collusi con le più miserabili frange della malavita organizzata? Me lo dite!??.. .. A me, personalmente, la cosa inquieta molto, moltissimo!
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_novembre_04/dai-trapiantati-dializzati-roma-cella-decine-incompatibili-col-carcere-d3b9997a-452a-11e3-9115-48b024bd67ed.shtml
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_novembre_05/io-che-vivo-carcere-difendo-cancellieri-d041dc50-45ff-11e3-9b53-d1d90833aa3d.shtml
“Ha aiutato una persona? Non basta. Ne ha aiutate 100? Non basta ancora. Ha segnalato mille casi? Non basta, non basta. Deve interessarsi di tutti. Non ce la fa? E allora meglio non occuparsi di nessuno. Dietro questo ragionamento c’è l’invidiabile convinzione che sia possibile stabilire in Terra il perfetto mondo di Dio o della Dea Ragione, un paradiso nel quale nessuno si ammala, nessuno sbaglia, nessuno muore. ”
Nessuno penso voglia il mondo perfetto di Dio ma se la situazione delle carceri è peggio di quanto la velocità con cui si è risposto all’anoressia della Ligresti non lascerebbe vedere non si risolve con 1, 10 o 100 interventi per quanto umanamente sacrosanti, si risolve affrontando magari meglio gli iter e le leggi che dovrebbero garantire la salute dei carcerati.
Vediamo quello che la Cancellieri ha fatto di strutturale sulle carceri, ammetto che fino a pochi giorni fa non è che se ne fosse parlato molto.
Stavolta, mi spiace, non sono per nulla d’accordo col “padrone di casa”, trovandomi invece in linea con Clodine (per la seconda volta in due giorni, sorbole! 😀 ) e con Elsa.
Il ministro Cancellieri ha sostenuto di essere intervenuta numerose altre volte in senso umanitario; non ho motivi per non crederle. Tuttavia, la sua risposta piccata e anche un poco arrogante non riesce a scalfire la certezza (e anzi: la accresce) che vi siano detenuti di serie A, di serie B e pure di serie C; e che tutti gli “Esposito” e le “Gargiulo” – i Nessuni, insomma –di cui le patrie galere rigurgitano non siano oggetto delle medesime attenzioni, né mai lo siano stati.
In più, proprio il fatto stesso di conoscere personalmente e di essere legata da vecchia amicizia alla famiglia Ligresti – molto ben descritta da Clodine – avrebbe dovuto dissuadere il ministro dall’interessarsi e dal muovere anche soltanto un dito in favore di un conoscente.
Considero la carcerazione preventiva (fatte rarissime eccezioni) un’assurdità, e vergognoso lo stato delle carceri italiane. Ma allora si ha l’obbligo di intervenire per tutti, non per uno solo e nemmeno per cento: per tutti. Anche per quelli che non hanno in rubrica il numero di telefono del ministro.
P.S. Leggo che la signora Ligresti avrebbe soggiornato in cella singola con bagno privato, la porta lasciata aperta in quanto sofferente di attacchi di panico, libera di passeggiare per i corridoi e di incontrare a piacimento la direttrice del carcere. I pranzi potevano essere ordinati all’esterno. Un atto umanitario, davvero.
; ))
{bellissimo intervento nicoletta…]
Ma anche io la penso uguale, noto solo l’assurdità di vedere come un intervento indispensabile quello della Cancellieri (come se la Ligresti fosse davvero in pericolo di morte) mentre invece le misure necessarie erano state già prese e attuate e anzi si era avuto nei suoi confronti più di un trattamento di favore.
Paradossalmente nel momento in cui poi il ministro di Giustizia ritiene fondamentale il suo personale intervento nell’evitare una morte mostra di avere pessima considerazione degli iter standard per gli altri cittadini, cosa che dovrebbe muoverla a prendere provvedimenti generali non risolvere qualche manciata di casi e basta.
Grazie Sara, ma mi scuso io per avere provocato, come ahimè non raramente mi accade, con parole imprudenti e scritte impulsivamente.
Scusate l’OT che dedico a Pietro Toscanini
UNA CONVERSAZIONE CHE CONTINUA
Qualche domanda in più a papa Francesco
di Robert P. Imbelli
Negli anni Cinquanta, quando cominciai ad appassionarmi della musica classica, non c’era penuria di leggendari direttori d’orchestra. Ma due si stagliavano sulla sommità del pantheon: l’italiano Arturo Toscanini e il tedesco Wilhelm Furtwängler.
Di Toscanini si diceva che iniziava un brano con la sua “logica” musicale ben fissa nella sua mente e l’esecuzione diventava un ininterrotto e coerente sviluppo di quella logica. Mentre all’opposto lo stile di Furtwängler assomigliava a una incessante conversazione tra i musicisti e le parti musicali, che si costruiva grado per grado fino a una drammatica e talvolta sorprendente conclusione.
Il riferimento di papa Francesco a Furtwängler, nella sua intervista a “La Civiltà Cattolica”, ha riacceso in me quel ricordo giovanile. L’opzione preferenziale di Francesco per la “narrazione”, il “discernimento” e la “mistica” sembra più in armonia con il direttore d’orchestra tedesco che con l’italiano. Mentre, paradossalmente, lo stile del suo predecessore tedesco, Benedetto XVI, con la sua enfasi sul “logos”, sembra più in sintonia con Toscanini. Certo, entrambi i direttori – come entrambi i papi – rispettano e servono i medesimi testi canonici. Le note sono le stesse, ma gli accenti e i ritmi possono variare sensibilmente.”
Il testo della bellissima lettera lo trovate sul blog di Magister
http://chiesa.espresso.repubblica.it/
la lettera si conclude così:
Padre Santo, nella conversazione Lei sembra più critico dei “restaurazionisti” e dei “legalisti” che dei “relativisti” (che tanto preoccupavano il Suo illustre predecessore). Lei fa un breve cenno al “relativismo” solo per sostenere che il Dio della Bibbia, che noi incontriamo “nel cammino”, trascende il relativismo. Penso che i molti ascoltatori della conversazione trarrebbero un grande profitto da ulteriori delucidazioni del Suo pensiero in proposito. Come possiamo parlare oggi del Dio rivelato in Gesù Cristo come di un “assoluto”?
Lei rivolge inoltre un forte richiamo alla Compagnia che porta il nome di Gesù perché sia “decentrata” da se stessa e centrata invece su “Cristo e la sua Chiesa”. Ma quali sono le implicazioni del proclamare Cristo come centro? Non ci costringe ciò ad andare al di là della narrazione per arrivare al cuore della verità, al di là della pratica per arrivare al suo fondamento contemplativo? Avendo seguito le Sue omelie a Santa Marta sulla lettera ai Colossesi, che proclama Cristo come “l’immagine del Dio invisibile… nel quale tutte le cose sussistono”, posso certo prevedere la Sua risposta. Ma una Sua ulteriore riflessione su questo tema arricchirebbe molto e aiuterebbe a continuare la conversazione, specialmente tra coloro che si trovano nel “cortile dei gentili”.
Collegandosi a quest’ultimo punto, Lei esprime la Sua forte preferenza per la “speranza” più che per l'”ottimismo”. Ma, probabilmente per mancanza di tempo, Lei non dice altro per descrivere questa speranza, salvo parlarne come di una “virtù teologale” e “in definitiva un regalo di Dio”. Ma so che un mondo spesso vuoto di speranza (e anche di ottimismo) anela di conoscere le dimensioni e la ricchezza di questa speranza e di ascoltare “una ragione (logos) della speranza che è in noi”.
Infine, al temine della conversazione, Spadaro ha posto una domanda sui cambiamenti nella comprensione dell’uomo, nei secoli. Lei ha raccolto l’argomento e ha portato esempi di differenti periodi storici per illustrare la cosa. Nello stesso tempo, come un avveduto direttore spirituale, Lei riconosce che gli uomini e le donne sono spesso inclini a ingannare se stessi. Mi consenta di dirLe che noi tutti ricaveremmo un considerevole profitto da un’ulteriore conversazione che illustri quei principi che possono guidare il nostro discernimento di ciò che costituisce un’autentica fioritura dell’umano. Poiché, come ricordo ai miei studenti, “trovare Dio in tutte le cose” è il frutto delle prime tre settimane degli esercizi ignaziani, non il punto di partenza.
Padre Santo, nonostante la Sua forte preferenza per Furtwängler, confido che non trovi fuori luogo queste preoccupazioni di un appassionato di Toscanini. Come Lei ha spesso fatto capire, lo Spirito Santo si scopre meglio in una ricca armonia di voci.
__________
Faccio mie le parole le gentilmente ironiche parole di Padre Imbelli , gesuita .
“Confido che non trovi fuori luogo queste preuccupazioni di un appassionato di Toscanini”
Anch’io infatti preferisco il grandissimo Arturo al pur grande Furtwangler!
Un abbraccio a Pietro toscanini , se ci sta seguendo!
😉
Leggo sul Corriere le dichiarazioni del ministro Cancellieri
Umana vicinanza alla famiglia ma nessuna pressione
E mi chiedo come quanto da lei dichiarato:
“In relazione a tale argomento ho sensibilizzato i due vice capi di dipartimento del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tutela della salute dei carcerati”.
possa non essere considerato pressione. Quando allora un intervento di un ministro diventa pressione? Quando?
Il web è granitico nella condanna, anche i lettori PDL del Giornale.
Sì infatti.
Perché da una lettura della dichiarazione della Cancellieri potrebbe risultare che per essere certi che i vice capi di dipartimento facciano quando di loro stretta competenza per tutelare la salute dei carcerati sia necessaria la sensibilizzazione del ministro.
Facendo un parallelo in un altro settore, quanto sopra equivarrebbe ad affermare che per accertarsi che i chirurghi facciano bene le operazioni sia necessaria la sensibilizzazione del ministro della Sanità sui direttori delle ASL.
Grottesco.
Il caro don Gino Rigoldi:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_novembre_05/io-che-vivo-carcere-difendo-cancellieri-d041dc50-45ff-11e3-9b53-d1d90833aa3d.shtml
Io che un poco mi occupo di carcere condivido don Gino.
Lo avevo postato alle 11 e 52 con i miei dubbi sull’articolo.
Nicoletta.z, non sono d’accordo né con chi fa le pulci alla Cancellieri né con te.
Parli di ” risposta piccata e anche un poco arrogante”.
A parte che non ho notato alcuna arroganza nelle sue risposte, ti do un semplice consiglio:prova a metterti nei panni di chi viene accusato ingiustamente e pretestuosamente.
Saresti tu, se fossi al suo posto, tanto remissiva nei toni?
Permettimi di dubitarne. Io, per esempio, non lo sarei affatto. E non ho conosciuto nessuno finora che lo sia stato.
Alle accuse ingiuste non è possibile replicare con serafica tranquillità.
Chi viene pestato malamente sui calli, non lo è mai tranquillo e dolce come qualcuno pretenderebbe.
O sarebbe ancora meglio che la ministra si cospargesse il capo di cenere per avere dato retta alla sua buona coscienza?
Giustamente ha detto che se fosse capitato qualcosa di molto grave alla Ligresti, come del resto ad altri detenuti da lei presi in considerazione, la responsabilità le sarebbe piombata addosso come un macigno.
Ed io aggiungo che sarebbe stata strumentalizzata anche per questo, perché c’è chi non vuole le cose né crude né cotte.
La verità è che le si imputa come grave “crimine” l’amicizia con qualcuno che ha un cognome molto scomodo. E questo fatto è gravissimo.
Io, per esemplificare, potrei essere amica di un familiare di qualcuno che ne ha combinato di tutti i colori, e per questo dovrei essere colpevolizzata? Ma vogliamo scherzare?
Più grave ancora è che, come le pecore, uno va dietro l’altro a testa bassa, nei giudizi e nelle critiche.
Sogno da sempre una società dove il gregge non esiste e dove ognuno fa un minimo tentativo di porsi nei panni degli altri prima di trinciare giudizi a manca e a destra.
Per adesso mi accontento di quei pochi che riescono a stare fuori dal coro con autonomia di pensiero.
Non avevo ancora letto l’articolo di don Gino Rigoldi.
Inutile dire che condivido in pieno le sue parole.
Trovo il commento di padre Rigoldi patetico. Non mi aspettavo di certo qualcosa di diverso: Padre Rigoldi è da diabete, potrebbe aprire uno zuccherificio, specie quando elogia le “anime candide” sulla via della redenzione che -come la Erica di Novi Ligure- scontata la “pena” [ridicola, 10 anni…] può tornare a “volare”, povero uccellino, e riprendere in mano la propria vita felice e serena.Peccato però che quella creatura di 12 anni , il povero fratellino fatto a fette con 97 coltellate, ripeto 97, giace dentro ad una bara assieme a sua madre massacrata da quella “bella anima”.
Padre Rigoldi è un prete, e un prete sa che le colpe si pagano in questa vita e nell’altra, non basta pentirsi: la pena si sconta…
Sul caso Cancellieri, poi, non capisco la sua smania di buonismo e desiderio di fare tanto bene al prossimo dove l’avesse dimenticata quando, a fronte del vertice Letta & company venne convocata d’urgenza circa il vergognoso caso della deportazione della Moglie e Figlia del dissidente Kazako, rapite in 72 ore e sbattute letteralmente tra le braccia di un regime infame…
Strano , cosa aveva la manina della Cancellieri in quel contesto per non attivarsi in telefonate come ha fatto per la Ligresti? un crampo al tunnel carpale forse!? probabilmente. Della Signora Ligresti , ricca amica di famiglia [in odore di zolfo] andava tutelata la vita, mentre quella di una Bambina di 6 anni si è fatto spallucce…
@Marilisa
«Io, per esemplificare, potrei essere amica di un familiare di qualcuno che ne ha combinato di tutti i colori, e per questo dovrei essere colpevolizzata? Ma vogliamo scherzare?»
Tu non sei il ministro della Giustizia. E nemmeno don Gino, con tutto il rispetto.
Quanto a mettersi nei panni degli altri… dovessero arrestarmi e mettermi dentro, spero proprio che mi capitino in sorte i panni della signora Ligresti.
Riassumiamo i fatti : Il figlio della Cancellieri ha ricevuto da i Ligresti una barcata di milioni di euro come “liquidazione”. Poi i Ligresti sono finiti in galera per le loro malefatte . La mamma ministro di cotanto figlio si è sentita in dovere di fare una telefonatina premurosa. “cercherò di fare il possibile!Contate su di me”
siamo in Italia e naturalmente è stata intercettata e sbattuta in prima pagina: scandalo!Ma no! macchè scandalo: non siamo mica in Svezia siamo in Italia il paese dei preti e dei democristiani! E infatti si levano le voci in difesa dell’umanitaria ministra: preti, giornalisti e politici vari la difendono. Ha fatto tutto per bontà d’animo, per carità cristiana, per una povera carcerata! !
Eh sì, la bontà d’animo , la sensibilità, è una dote che in Italia è molto diffusa, specialmente fra i ministri. ..
Che bel paese l’Italia dove la gioia di far del bene non si dissocia delle gioie del potere e dell’avere, terra di sapienti accomodamenti e di gesuitiche
indulgenze.. terra di generosi sacerdoti pronti a difendere il buon potente o di turno.. insomma la terra delle “convergenze parallele” come diceva il buon Aldo Moro.
Davvero tutto questo can can per l’operato della Cancellieri mi è incomprensibile. Si è adoperata per favorire una sua amica? Ebbé, che c’è di strano? Non fanno così tutti? Le persone hanno delle relazioni e le adoperano per i propri interessi. Se uno è ricco e potente ha molte relazioni importanti, se uno è povero e debole ha poche relazioni e di nessun conto. Il mondo è fatto così. Non lo sapevate?
Noi si, ditelo al Don per cui 100 persone su 60 milioni di italiani che scivolano verso il basso sentendosi pure sgridare dalla Cancellieri perchè i giovani non vogliono fare la fatica di diventare top manager come i suoi, sono un giusto prezzo da pagare per tutte le porcate che ci tocca ingoiare.
Qui un articolo di Giovanni Bianconi sul Corsera di oggi a riguardo delle proposte della Cancellieri per le nostre carceri:
Dagli sconti di pena alle «celle aperte» il piano del Guardasigilli al Consiglio d`Europa:
http://www.associazionenazionaleavvocatiitaliani.it/?p=7035
Nicoletta.z, infatti non sono il ministro della giustizia né ministro di alcunché, ma umanamente i ministri sono uguali a me e a tutti gli esseri umani. Qualcuno è più umano di altri però, e ciò andrebbe a suo merito.
Qua si tratta di valutare la ministra da questo punto di vista.
Non si fa altro che dire che i ministri non devono sentirsi diversi dagli altri uomini, e poi però, quando ci fa comodo, li vogliamo diversi, almeno sotto certi aspetti.
La Cancellieri non ha fatto niente di riprovevole, se mi permetti: nessun reato, nessuna azione moralmente scorretta, nessun sotterfugio. Ha seguito un imperativo della coscienza, a suo dire. E io le credo.
Continuo a ritenere che gli attacchi contro di lei siano pretestuosi e ingiusti.
I panni della signora Ligresti, cara Nicoletta.z, sono quelli di molti altri come lei, nei confronti dei quali la Cancellieri si è comportata allo stesso modo.
Chissà perché questo particolare continua ad essere sottovalutato o del tutto ignorato. Perché?
Solo perché è chiarissimo che in tutta questa vicenda è un cognome a fare notizia.
Se si fosse venuti prima a conoscenza di quegli altri sconosciuti, tutti avrebbero decantato i meriti della Cancellieri. Onore e gloria ad un ministro tanto umano pur nella giustizia.
Invece oggi un cognome ben noto ed esecrato fa gridare all’indignazione.
Ho già detto–e voglio ripeterlo– che di fronte a certi casi il cognome conta un piffero.
Come ha detto il Papa: «Punire i deboli è facile, mentre i pesci grandi nuotano liberamente»
I nomi non contano un piffero, ma i soldi dietro i nomi spesso fan la differenza, perchè se non altro ti paghi gli avvocati migliori, muovi i tasti giusti e hai mediamente una marcia in più.
L’indignazione dei cittadini è nata da qui, perchè il fatto che un ministro dica ad una famiglia che ha rubato “sono a disposizione” poco prima che una di loro esca dal carcere ha fatto brutto a tanti.
A lei risulta che la Cancellieri telefoni a tutti dicendo non è giusto sono a disposizione??
Poi per carità è stata una leggerezza, non ha nemmeno pensato che il telefono era intercettato e che l’inchiesta era ancora in corso (e un fratello latitante).
Però di leggerezza in leggerezza se i cittadini perdon fiducia nelle istituzioni è peggio per tutti.
“A lei risulta che la Cancellieri telefoni a tutti dicendo non è giusto sono a disposizione??”
E a te risulta che la Cancellieri non l’ abbia fatto?
E allora, Sara1, che stai a dire?…
“«Quando ho sentito del caso di Giulia Ligresti e dell’intervento presso i Dap che ha risolto la sua detenzione facendole guadagnare gli arresti domiciliari – dice Antonio Bottigliero, il padre di Brian – mi sono chiesto: ma allora abbiamo sbagliato tutto? Tutti i nostri ricorsi dovevano andare al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria anziché al giudice competente? Oppure dovevamo rivolgerci anche noi al ministro Cancellieri?» ”
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_novembre_04/regina-coeli-24enne-dializzato-cella-genitori-ci-aiuti-ministro-cancellieri-493705c4-454f-11e3-9115-48b024bd67ed.shtml
Mi pare evidente che non telefoni a tutti e nemmeno potrebbe per questo si devono potenziare gli iter oltre che risolvere i casi singoli-