“Meglio aver paura che buscarne”: pirlando per la Rete ho trovato questo proverbio toscano che somiglia come una goccia d’acqua alla massima che diceva a ogni occasione la mia mamma, contadina marchigiana. e che qui due volte ho riferito provocando ognisempre le ironie dei più gajardi: “Gigetto, quando vedi che gli altri si menano, tu scappa”. Auguro il meglio ai gajardi e dico: grandi regioni la Toscana e le Marche.
Meglio aver paura che buscarne
20 Comments
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Amen!
(ma non ci possiamo mettere pure un poco di Umbria, ché sennò la metà del mio sangue si deprime e va in acqua?)
La pongo diversamente: “Sempre meglio evitare di menare”.
Deve essere la extema ratio (ma extrema extrema).
E’ ha un suo perchè: i b(n)ulletti e gli attaccabrighe per la maggior parte è gente che la busca (perchè è lunga da spiegare); chi sa menare di solito evita, e se lo fa ne ha una troppo buona ragione e quindi è il caso di evitare tenzoni dove non si sa dove si va a finire.
Ben venga l’Umbria, Nicoletta, e anche il Lazio! Alla saggezza popolare dell’ex Stato Pontificio fa eco – del resto – altrettanta ragionevolezza nella grande tradizione lirica greca (intesa anche come Magna Grecia): fuggendo dal campo di battaglia, gettare via lo scudo e mettersi in salvo, hai presente? Lo hanno fatto, e bellamente confessato, Archiloco, Alceo, Anacreonte; e più vicino a noi, in bei versi latini, il grande Orazio da Venosa (Odi, II, 7, 9-10).
Un bel saluto al caro Sump – e a tutti i visitatori – da Padova, rientrando al Cuamm di cui sono ospite, avendo tenuto un incontro alla festa dell’Unità, dove ho parlato dallo stesso palco dal quale subito prima aveva parlato Bersani e subito dopo Fassina… ho presentato il mio libro su Francesco Canova:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=10967
Ciao Luigi, non scrivi nulla sulla settimana sociale dei cattolici dedicata alla FAMIGLIA fondata sul matrimonio (cellula fondamentale della Chiesa e della società)? Anche Papa Francesco ha detto parole MOLTO IMPORTANTI E “PESANTI” nel messaggio inviato al Card. Bagnasco.
Ciao, Sump !
Ci manchi …………….
…………. e benvenuto in Veneto a Luigi !
Buona notte !
Roberto 55
http://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/aiuto-chi-quel-pazzo-contromano-e-senza-cintura-il-papa-bergoglio-sfreccia-sulla-renault-62577.htm
🙂 🙂 🙂
Ciao Sump!
Mandis rientro ora da Padova e leggo il tuo messaggio. Hai ragione, avrei dovuto parlare della settimana di Torino e del messaggio del Papa, come ogni giorno di tanto altro. Noi bloggers a chi ci osserva “non hai parlato del Giro d’Italia” rispondiamo d’ordinario che un blog non è un giornale. Insomma, procediamo a capocchia. Avrai visto, per stare al Papa, che non ho scritto neanche della lettera a Scalfari. Per esempio, uno è a Padova e riempie la giornata – nessun giorno senza tracciare una linea – con un proverbio toscano.
Domenica 22 avrete Francesco a Cagliari: in quale momento della visita lo vedrai?
Grazie della risposta Luigi, ma la famiglia è troppo importante per non parlarne… Cellula fondamentale della Chiesa e della società, primo avamposto di evangelizzazione… (senza paragone più importante della lettera al signor Scalfari).
Vedremo il Santo Padre alla Messa e in Seminario e credo anche all’incontro coi giovani. Poi potrei essere tra i sorteggiati per il servizio liturgico o per servire al desco papale a pranzo (ma pure nessuno dei due… vedremo).
p.s. Ciao Sumpontcura!
Ciao Sump!!!!!
Piccolo episodio inerente al post di Luigi: stasera (ieri,Sabato) ero allo stadio per assistere alla partita Inter-Juve: a un certo punto un gruppetto di “tifosi” tra di loro avversari, ha cominciato a suonarsele nel mio settore: subito mi sono venute in mente le parole della mamma di Gigetto ergo, sono scappato per poi tornare al mio posto, a scontro sedato dal personale di sorveglianza.
È stato giusto scappare! W la mamma di Gigetto!!!
Se l’uomo è solo una”scimmia pensante” come lo definisce Eugenio Primo Scalfari è certo meglio scappare quando l’istinto ci dice che c’è da buscarne..e infatti ciò si chiama in fisiologia : reazione di fuga. Ce l’hanno anche i topi , non solo i topi toscani ed umbri, ma anche quelli russi e americani, tale quale i poeti greci citati da Sump…
Di fronte a un pericolo, a una minaccia , per esempio un Bullo che ti vuole menare , la corteccia cerebrale manda dei segnali, l’ipofisi secerne certi ormoni , c’è una scarica di adrenalina , il cuore comincia a pompare più sangue , i peli si rizzano, e si ha uno dei due comportamenti: o il combattimento o la fuga.( se il Bullo è molto grosso quasi sempre la fuga…)
La saggezza popolare non fa che umilmente adeguarsi alle leggi della fisiologia e psicologia ANIMALE..
Del resto nell’omelia domenicale di oggi su Repubblica , Eugenio Primo ci regala un altra frase della sua illuminata sapienza che non lascia dubbi sul fatto che l’uomo sia solo un animale:
“La bestia pensante è esattamente questo: istinti animali che la mente riflessiva fa lievitare. ” Appunto! la mente riflessiva ti dice: scappa, Giggetto..
Dubito però che tale illuminata e laica verità valga solo per i toscani e gli umbri , ne’ che gli appartenenti a questi due popoli siano più miti, propensi alla fuga e abbiano spiccata avversione per le risse . Basti pensare a famosi rissosi fiorentini quali Dante Alighieri , Indro Montanelli e Oriana Fallaci ..
Il problema , che la psicologia non ha ancora chiarito e che forse anche Eugenio Primo non saprebbe spiegare, , è che gli uomini , pur essendo solo animali, si fanno un sacco di menate con concetti astratti quali “onore” “dovere” ” coraggio” “dignità” di cui gli animali sono fortunatamente del tutto privi.
Alcuni uomini, e persino bambini di pochi anni ,per esempio riterrebbero disonorevole scappare , SOPRATTUTTO se sanno che le buscheranno, e pur provando paura del pericolo che li minaccia non scappano… che sciocchini…!
Dimenticavo:al netto dell’episodio di cui vi ho raccontato sopra, la partita è stata comunque intensa e bella,soprattutto nel secondo tempo.
Inter o Juve, Fabri?
Discepolo: “pur provando paura del pericolo che li minaccia non scappano”
Quelli sì che sono uomini, quanto li invidio…
Sono interista.
Ciao Nico. 😉
Anch’io Fabri.
Ma anche se eri iuventino, mi rimanevi simpatico
😉
La solida Discepolo (“robustosa et forte” come il “frate focu” di san Francesco) ci richiama giustamente all’ordine. Provo a chiarire. Credo che sia un problema di discernimento degli spiriti. Orazio giustamente getta lo scudo e si mette in salvo, nel momento in cui gli diventa chiaro che, in fondo in fondo, a lui le diatribe fra Bruto e i post-cesariani, sì, un po’ gli stanno a cuore, ma – appunto – solo un po’; buttar via la vita, eh no: meglio buttar via lo scudo. Ognuno ha i suoi talenti e i suoi doni: c’è chi muore da eroe sul campo e c’è chi produce pane e vino lavorando i campi; o magari si prepara a scrivere versi belli e intelligenti.
Così: quando Gesù preannuncia il disastro di Gerusalemme, invita palesemente i suoi seguaci a mollare tutto e mettersi in salvo: via di corsa, senza nemmeno passare da casa a prendere il mantello: che ce ne frega, giustamente, a noi, di prendere posizione fra le velleità paraterroristiche degli zeloti e le “superiori” esigenze della pax romana? (Segue)
(Segue) Ma quando si tratta del regno di Dio e della sua giustizia, allora tutto cambia: il buon pastore dà la vita per il suo gregge, chi fugge davanti ai lupi è un mercenario, chi baderà a salvarsi la vita la perderà e viceversa…
Insomma: saggia è la mamma di Gigetto, saggio il Fabricianus “tifoso sì ma iuxta modum”. E sagge e giuste, d’altro canto, le parole di Tommaso: Gesù vuol tornare in Giudea per “risvegliare” Lazzaro, anche se i suoi nemici lo aspettano al varco per ucciderlo? Ebbene, andiamo anche noi e moriamo con lui!
Insomma, ha ragione sant’Ignazio: discernimento degli spiriti, per ottenere una retta coscienza. Certo, il discernimento non viene da solo: va imparato e poi, magari, a lungo esercitato. Ma ce se pò provà…
[Ciao a tutti! Un bacione.]
Grazie nico, un abbraccio.